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Didattica > Fonti > Istruzione e educazione nel Medioevo > I, 5

Fonti

Istruzione e educazione nel Medioevo

a cura di Carla Frova

© 1973-2005 – Carla Frova


Sezione I – Disposizioni dell'autorità laica

5. Capitolari Carolingi

Numerosi sono, nei capitolari carolingi, i richiami ai vescovi perché si interessino al problema dell’insegnamento, coadiuvati anche dai funzionari laici. Essi evidenziano la preoccupazione, da parte di Carlomagno, di assicurarsi un clero con un minimo di istruzione. Mettono anche in luce le difficoltà che questo programma doveva incontrare, sia per l’obbiettiva mancanza di strumenti che potessero pienamente realizzarlo, sia forse per l’indifferenza che doveva suscitare in non poche delle persone che avrebbero dovuto interessarsene. I due brani riportati sono databili intorno all’800, e sono tratti rispettivamente da: Capitulare Francofurtense, § 29, in Monumenta Germaniae Historica, Leges, I, p. 74 e Capitula ecclesiastica, 2, in Monumenta Germaniae Historica, Leges, I, p. 130.


Ciascun vescovo si preoccupi di insegnare a coloro che gli sono sottoposti e di istruirli; così che nella casa del Signore sempre si trovino uomini degni che possano essere eletti in ottemperanza alle disposizioni canoniche.

Tutti siano obbligati ad apprendere il Credo, l’orazione domenicale e il segno della croce. E chi non li impara, sia frustato, o privato di ogni bevanda che non sia l’acqua, fino a che non abbia appreso tutto perfettamente. Chi si opporrà, sia condotto alla nostra presenza. Le donne siano obbligate con le battiture e i digiuni. Incaricati a provvedere che questi ordini siano rispettati sono i nostri messi con i vescovi; e similmente i conti, se vogliono ottenere grazia presso di noi, aiutino i vescovi nell’obbligare il popolo ad apprendere queste preghiere.

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UpUltimo aggiornamento: 01/09/05