Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Fonti > Istruzione e educazione nel Medioevo > V, 3

Fonti

Istruzione e educazione nel Medioevo

a cura di Carla Frova

© 1973-2005 – Carla Frova


Sezione V – Libri e biblioteche

3. Richiesta di codici

Gerberto di Aurillac scrive ad un monaco di Bobbio, monastero di cui era stato abate prima di diventare arcivescovo di Reims e della cui biblioteca certamente conosceva bene la ricchezza, per ottenere la copia di alcuni codici di retorica, astronomia e medicina.

Fonte: Lettera CXXX, ed. e trad. francese J. Havet, Lettres de Gerbert, Parigi, 1889; trad. inglese H. Lattin, The Ietters of Gerbert, New York 1961.


Non pensare, fratello carissimo, che di mia volontà io mi privi per così lungo tempo della presenza dei miei confratelli. Dopo che ti ho lasciato, ho consacrato tutte le mie energie alla causa del padre mio Colombano. L'ambizione dei regni, la crudeltà e la miseria dei tempi hanno cambiato il giusto in ingiusto; la fedeltà non è più in nessun modo osservata.

Io so tuttavia che tutto dipende dal volere di Dio, che dispone dei cuori e dei regni degli uomini suoi figli, ed aspetta pazientemente l'esito delle cose. T'invito e ti esorto a fare altrettanto. E ti rivolgo anche una caldissima preghiera, che potrai esaudire senza tuo danno né pericolo e che ti renderà sempre più caro al mio cuore. Tu sai con quanta passione io vada raccogliendo da ogni parte esemplari di libri, e sai quanti ve ne siano sparsi nelle città e nelle campagne d'Italia.

Ti prego dunque, senza farne parola ad alcuno, e a tue spese, fammi copiare l'Astrologia di M. Manlio, la Retorica di Vittorino, l'Ophtalmicus di Demostene. Ti prometto, fratello, e mi impegno a rispettare questa promessa, che terrò per me, senza farne parola ad alcuno, questo tuo lodevole atto di ubbidienza e di ossequio, quanto avrai speso te lo restituirò tutto in una volta, nei modi e nei tempi che mi vorrai indicare per lettera. Comunica quanto sopra a colui al quale porgiamo, con i tuoi, i nostri omaggi; e rallegraci più spesso con una tua lettera. Non temere che possa giungere a conoscenza di qualcuno ciò che hai affidato alla nostra discrezione.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/09/05