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Fonti

Istruzione e educazione nel Medioevo

a cura di Carla Frova

© 1973-2005 – Carla Frova


Sezione VI – La scuola nelle città comunali italiane

1. Qualche dato sul numero dei maestri

Bonvesin de la Riva, di cui in altra parte sono riportati alcuni passi dall'opera Vita Scolastica descrive nel De magnalibus urbis Mediolani le meraviglie della sua città. Trattando delle varie professioni e mestieri che si svolgono nella Milano del Duecento, fornisce dei dati anche sul numero dei maestri (questa parte è da leggersi interamente per stabilire qualche confronto).

Sull'attendibilità di queste notizie e sul valore che queste, o altre analoghe, possono avere per la storia della scuola medievale vedi il commento che precede l'edizione, e la nota conclusiva.

Fonte: BONVESIN DE LA RIVA, De magnalibus nobis Mediolani, ed. F. Novati, «Bollettino dell'Istituto Storico Italiano per il Medioevo», XX (1898), pp. 84, 86.


14. In una città così grande è quasi impossibile calcolare il numero degli abitanti. Forse una stima accurata potrebbe permettere di contarne circa duecentomila. Questo dato si ricava con una certa sicurezza dal fatto che nella città si consumano ogni giorno 1200 moggi di grano, e anche più: e lo attestano i funzionari incaricati di esigere i tributi sulle molende.

17. Vi sono infatti nella sola città 120 dottori in diritto civile e canonico, e si ritiene che in tutto il mondo non ve ne siano uguali per sapienza e per numero…

18. I notai sono più di 1.500, e tra di loro molti sono espertissimi estensori di contratti.

21. I medici, che vengono chiamati anche fisici, sono 28.

22. I chirurghi delle varie specialità si possono calcolare in numero superiore a 400: tra questi vi sono moltissimi medici eccellenti, che continuano una tradizione professionale di famiglia, e che non hanno uguali in tutta la Lombardia.

23. I professori di grammatica sono 8, e insegnano ciascuno a una quantità di discepoli, spiegando la grammatica con molta fatica e diligenza; non calcoliamo poi gli insegnanti che vengono da altre città.

25. I maestri elementari, che insegnano a leggere e a scrivere, sono più di 70.

26. I copisti, quantunque non vi sia in città uno studio generale, superano il numero di 40. Essi passano il giorno a copiare libri, e si guadagnano così la vita.

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UpUltimo aggiornamento: 01/09/05