Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Fonti > L'ascesa della borghesia nell'Italia comunale > I, 7

Fonti

L'ascesa della borghesia nell'Italia comunale

a cura di Anna Maria Nada Patrone

© 1974 – Anna Maria Nada Patrone


Sezione I – La borghesia e l'avvento del comune

7. Il podestà

Il cronista fiorentino Giovanni Villani, esponendo la situazione della sua città al momento della istituzione del primo podestà a Firenze, indica chiaramente come l'avvento del regime podestarile abbia segnato una svolta decisiva nel governo del comune.

Il regime consolare era infatti legato ad una società omogenea e non ancora caratterizzata da una forte spinta economica. Il progresso economico e la conseguente evoluzione delle articolazioni sociali, della psicologia, della cultura, del costume provocarono una frantumazione dell'omogeneità sociale del periodo precedente e generarono una crisi a cui si tentò di porre rimedio con la creazione di un organo di governo nuovo, il podestà, concepito come esecutore tecnico della legalità comunale.

Le circostanze in cui la nuova magistratura venne introdotta provano che l'adozione del regime podestarile fu un successo della borghesia: infatti il fenomeno podestarile è quasi sempre contemporaneo alla comparsa negli organi di governo di elementi del «popolo», elementi fino ad allora tenuti in disparte ed emarginati dal potere politico.

Fonte: G. VILLANI, Cronica, libro V, cap. 32.


Negli anni di Cristo 1207 i fiorentini ebbono la prima signoria forestiera, ché infino allora s'era retta la città con signoria di consoli cittadini de' maggiori e migliori della terra, col consiglio del senato, cioè di cento buoni uomini; e detti consoli al modo di Roma tutto guidavano e governavano la città e rendean ragione e facevan giustizia e durava loro ufficio un anno. E erano quattro consoli mentre che la città fu a quartieri, per ciascuna porta uno; e poi furono sei, quando la città si partì a sesti; ma li antichi nostri non facean menzione di tutti i nomi, ma dell'uno di loro di maggior stato e fama, dicendo: al tempo di cotale console e di suoi compagni. Ma poi, cresciuta la città di gente e di vizi e facendosi più malefici [1], sì s'accordarono per meglio del comune acciocché i cittadini non avessero sì fatto incarico di signoria, né per prieghi, né per tema o per disservigio o per altra cagione non mancasse la giustizia e ordinarono di chiamare uno gentile uomo d'altra città, che fosse loro podestà per un anno e rendesse le ragioni civili co' suoi collaterali e giudici e facesse le esecuzioni delle condennagioni e giustizie corporali. E il primo che fu podestà in Firenze fu nel primo anno Gualterotto da Milano e abitoe al vescovado, imperciocché ancora non avea palazzo di comune in Firenze.

[1] Delitti.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 01/09/05