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Didattica > Fonti > L'ascesa della borghesia nell'Italia comunale > I, 8

Fonti

L'ascesa della borghesia nell'Italia comunale

a cura di Anna Maria Nada Patrone

© 1974 – Anna Maria Nada Patrone


Sezione I – La borghesia e l'avvento del comune

8. Misure antimagnatizie

Salimbene da Parma apparteneva ad una delle famiglie borghesi più illustri e abbienti di Parma nel secolo XIII; ciò nonostante il cronista, di tendenze guelfe ed aristocratiche, non lesina severi giudizi sulla borghesia e sui suoi esponenti, considerati rivoluzionari dannosi, pronti a distruggere l'ordine tradizionale della società.

Fonte: FRA SELIMBENE DA PARMA, Cronaca, ed. G. SCALIA, voll. 2, Bari, Laterza, 1966, pp. 937-938.


In quei giorni [nel 1287] i popolari bolognesi ordinarono pesanti statuti contro i loro militi e contro tutti i nobili della città, cioè che chiunque dei militi o dei nobili avesse offeso qualche membro di qualche società del popolo, gli sarebbero stati distrutti tutti i suoi possedimenti in città, nelle sue case, nelle sue coltivazioni, sinché non rimanesse neppure un sassolino dei suoi beni… E di qui avvenne che i militi [1] di Bologna ormai hanno paura di abitare in città per motivo del furore impetuoso del popolo e, secondo l'uso francese, sono andati ad abitare in campagna nei loro possedimenti. E perciò i popolari, che abitano in città, secondo l'uso francese possono di conseguenza ben dirsi borghesi…

I popolari devono temere la collera immanente di Dio, infatti i popolari sono coloro che distruggono il mondo, che è conservato da militi e nobili.

[1] I cavalieri.

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UpUltimo aggiornamento: 01/09/05