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Didattica > Fonti > L'ascesa della borghesia nell'Italia comunale > II, 7

Fonti

L'ascesa della borghesia nell'Italia comunale

a cura di Anna Maria Nada Patrone

© 1974 – Anna Maria Nada Patrone


Sezione II – La borghesia e la chiesa

7. Il pellegrinaggio di un borghese

Il mercante quattrocentesco Marco Datini di Prato, il cui testamento comprenderà diverse ed importanti donazioni ad enti ecclesiastici, durante tutta la sua vita sentì anch'egli l'urto brutale delle due morali — quella cristiana ascetica e mistica e quella borghese, realista e pragmatica. Egli era convinto tuttavia di comportarsi da buon cristiano nella misura in cui faceva regolarmente l'elemosina o compiva i suoi doveri religiosi: gli affari erano un'altra cosa. Anche nella sua religiosità appare però il suo spirito pratico, lungi da ogni forma, più o meno esasperata, di misticismo. Così anche un pellegrinaggio, in cui condusse con sé alcuni suoi compagni, che doveva essere una prova ascetica, divenne per lui una passeggiata piacevole fra amici. In lui è chiaro il processo prettamente borghese di ridurre lo slancio mistico ad un sentimento religioso tariffato, quasi contrattuale (do ut des), che non deve arrecare il minimo intralcio alle comode consuetudini di vita e alla pratica degli affari.

Fonti: LAPO MAZZEI, Lettere di un notaro a un mercante del secolo 14, per cura di C. GUASTI, Firenze, Le Monnier, 1880, pp. CIX-CX e in CH. BEC, Les marchands écrivains à Florence 1375-1436, Parigi, Mouton, 1967, p. 342.


Per avere ciò che ci bisognava da vivere io menai meco due mie cavalle e la muletta da cavalcare; in sulle quali bestie mettemmo un paio di forzaretti piccoli da soma in che furono più scatole di tutte ragioni, confetti e gran quantità di cera in torchiette e candele e più altre cose che s'apartengono alla vita dell'uomo; tanto che le due dette cavalle furono presso che cariche di vettuaglie e oltre a questo portarono un gran sacco di nostri panni di dosso, per avelli a' nostri bisogni il dì e la notte. E la muletta ne menai affineché bisognando, pe' casi che possono avvenire, a quale si fusse di noi non potere andare a piedi per malattia o per altro caso, che quel tale che n'avesse bisogno la potesse cavalcare.

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UpUltimo aggiornamento: 01/09/05