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Fonti

L'ascesa della borghesia nell'Italia comunale

a cura di Anna Maria Nada Patrone

© 1974 – Anna Maria Nada Patrone


Sezione IV – La cultura borghese

3. L'istruzione dei fanciulli

I padri seguivano accuratamente l'educazione dei propri figli ed i loro studi. I consigli prodigati da Leon Battista Alberti s'indirizzano, è chiaro, a persone già convinte di quel che egli sta dicendo (lettura a). In effetti tutte le ricordanze dei mercanti toscani mostrano chiaramente come i padri cercassero con cura la miglior scuola per i propri figli, inviandoli ora in scuole religiose, ora in quelle laiche (pubbliche e private) o anche facendo appello all'aiuto di un precettore (lettura b).

Fonti: a) LEON BATTISTA ALBERTI, I primi tre libri della famiglia, a cura di A. TENENTI e R. ROMANO, Torino, Einaudi, 1969, pp. 95-96; b) Archivio di Stato di Firenze, Fondo strozziano, Ricordanze di Antonio di Lionardo Rustichi (1412-1423), ed. in CH. BEC, Les marchands écrìvains a Florence (1375-1434), Parigi, Mouton, 1967, pp. 387-88.


a/ Facciano adunque e' padri ch'e' fanciulli si cileno alii studi delle lettere con molta assiduità, insegnino a' suoi intendere et scrivere molto corretto, né stimino averli insegnato, se non veggono in tutto e' garzoni fatti buoni scrittori e lettori. E sarà forse quasi simile qui mal sapere la cosa e nolla sapere. Apprendano dipoi scienze atte e piacevoli a fanciulleschi ingegni e in ogni uso ed in ogni età non poco utili. Poi ritornino a gustare e' poeti, oratori, filosofi e soprattutto si cerchi d'avere solleciti maestri, da' quali e' fanciulli non meno imparino costumi buoni che lettere. E arei caro che e' miei s'ausassero co' buoni autori, imparassino gramatica da Presciano [1] e Servio[2] et molto si facessino familiari non a cartule et grecismi, ma sopra tutti a Tulio [Cicerone], Livio, Sallustio…


b/ Ricordanza questo dì 4 novembre 1422 ch'io ne mandai Lionardo e Stefano mie figliuoli alla botteghuzza a 'mparare cho' nome di Dio [3], cioè alla bottegha di Bernardo Zoppo, istà da San Iachopo tra Ile fosse… Di poi ne gli levai e posigli a legere la detta tavola chon ser Gerardo prete nella Badia di Firenze e anchora di poi ne gli levai da detto ser Gerardo a dì primo d'aghosto 1423 e teni loro un maestro in chasa, il quale maestro ha nome Girolamo de Saminiato del Tedescho, come apare inanti a carta 35.

… Ricordanza questo dì 21 d'aghosto 1423 che chon nome di Dio venne a stare mecho in chasa per ripetitore de' mie' fanciulli Girolamo di *** da Saminiato del Tedescho, al quale non debbo dare niente di salare né chalzare né vestire, ma solo dare le spese e chosì fumo d'achordo.

E poi a dì dieci di settembre 1423 si partì da mme il detto Girolamo che disse volere andare a Pisa a studiare. D'achordo.

… MCCCXXVI. Richordanza che insino del mese di novembre 1423 io ne mandai a legiere alla scuola d'Orsanmichele Stefano e Marabottino ed egli à un ripetitore che insegniasse loro, ch'à nome Francescho, il quale istà in detta schuola, e di poi nel mese di magio 1424 vi mandai a legiere Rinieri.

… Di poi del detto anno il detto Francescho si partì di detta schuola e rimasomi i detti mie' fanciulli, che di poi a dì primo di novembre 1427 gli ridiedi in detta schuola a un maestro ch'à nome Sandro che insegniasse loro.

… E poi a dì primo di novembre 1428 ne gli levai perché nonne insegnava loro bene e riposigli a legiere chon ser Nicholò, sta in chiasso di Terra.

[1] Grammatico del V-VI secolo d.C.

[2] Letterato del IV secolo d.C.

[3] Imparare a leggere.

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UpUltimo aggiornamento: 01/09/05