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Didattica > Strumenti > Tolleranza e guerra santa nell'Islam > Documentazione 1, 2

Strumenti

Tolleranza e guerra santa nell'Islam

di Biancamaria Scarcia Amoretti

© 1974-2007 – Biancamaria Scarcia Amoretti


DOCUMENTAZIONE

1. L'Islam e l'Occidente
2. La resa di Gerusalemme

Riportiamo un altro brano di epoca crociata, autore fra Guglielmo da Tripoli, domenicano, che viveva in Siria e conosceva l'arabo. Qui egli ricorda, nel corso del suo Trattato intorno ai Saraceni (cfr. Aldobrandino Malvezzi, l'Islamismo e la cultura europea, Firenze, 1956, p. 98), la presa di Gerusalemme da parte degli arabi nel 638. Una probabile conoscenza delle fonti arabe e delle fonti cristiane contemporanee alla prima conquista lo portano a usare un tono ben diverso da quello noto all'Europa cristiana. La sua obiettività si riflette anche, come vedremo, nell'esposizione della dottrina islamica, e non soltanto in sede storica.


Il capo degli Arabi ordinò ai suoi di non uccidere i vecchi, né i bambini, né le ragazze, di non tagliare gli alberi da frutto né le messi, e di non distruggere le case. Mandò poi un suo messaggero agli abitanti di Gaza chiedendo loro di aprirgli le porte, perché non cercava né oro, né argento, né donne, né figli, né figlie, né la città, né le singole case, bensì desiderava la loro amicizia, e concordia, sicurezza, pace, affinché di due popoli se ne facesse uno solo e tutti proclamassero non esservi che un solo Dio ed esser Maometto il suo profeta. I soldati di Eraclio non vollero ricevere il messaggero e combatterono, ma poi fuggirono sconfitti.

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Ultimo aggiornamento: 14/02/07