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Didattica > Strumenti > Tolleranza e guerra santa nell'Islam > Documentazione 1, 19

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Tolleranza e guerra santa nell'Islam

di Biancamaria Scarcia Amoretti

© 1974-2007 – Biancamaria Scarcia Amoretti


DOCUMENTAZIONE

1. L'Islam e l'Occidente
19. Il Corano

II primo brano che segue è tratto dalla lettera inviata da Pietro di Cluny a Bernardo di Chiaravalle, a commento della traduzione del Corano, voluta da Pietro stesso per meglio confutare l’Islam, affidata a un inglese e a un dàlmata che vivevano in Spagna e conoscevano l'arabo, e giunta a termine con l'aiuto di un ebreo musulmano nel 1143. Per inciso, diciamo che tale traduzione in latino, venne ben poco consultata. Il secondo brano è tratto dal Tractatus de Statu Saracenorum et de Mahomete pseudopropheta et eorum lege et fide (ed. Prutz, «Kulturgheschicte des Kreugzuge», Berlino, 1883) del frate domenicano Guglielmo, conoscitore d'arabo e residente in Siria all’epoca delle Crociate. Pur essendo un unicum, l'obiettività del secondo indica come un rapporto diretto e senza pregiudizio lasci aperto il campo a una comprensione, altrimenti impossibile.


I. II mio scopo nel commissionare questa traduzione è stato queIlo di seguire l'esempio dei Padri, i quali non lasciavano passare sotto silenzio, per così dire, nemmeno le più insignificanti eresie dei loro tempi, bensì le combattevano con tutta la forza della fede, dimostrando con gli scritti e le discussioni quello che in esse v'era di detestabile e condannabile. Lo stesso ho voluto fare io rispetto a questo massimo errore degli errori a questo escremento di tutte le eresie nel quale sono confluiti i resti di tutte le diaboliche sette che sono apparse dall'avvento del Salvatore in poi. In tal modo, poiché sappiamo che quasi la metà del mondo è infetta da quella mortifera peste sarà svelato a coloro che lo ignorano quanto essa sia esecranda, stolta e turpe. Tutto ciò lo capirete voi stesso leggendo e, come credo, con ragione, piangerete vedendo da quale scellerata e abbiettissima turpitudine sia stata ingannata tanta parte dell'umanità.


II. Che cosa contiene l'Alcorano? Il libro dei Saraceni detto Alcoran, ovvero Meshaf, contiene molte lodi della Sua potenza, scienza, bontà, misericordia, giustizia ed equità. Loda anche coloro che credono in Dio e usano giustizia, ma non spiega né insegna quale sia la fede né quali siano i fedeli e gli infedeli. Inoltre celebra, loda ed esalta, al di sopra di tutti i figlioli degli uomini, Gesù figlio di Maria, e al di sopra di tutte le donne Maria, la quale, per volere divino, mercé un soffio di Dio, concepì e partorì da vergine e tale rimase. Infine esalta e loda tutti i Padri dell'Antico Testamento. Dice che dal cielo sono discesi quattro libri, la Legge, il Vangelo, il Salterio e il Libro dei Profeti, e che il quinto è l'Alcorano stesso. A Maometto accenna in due luoghi senza farne nessun elogio. Del Signore Gesù, invece, fa mirabili elogi, come pure di Maria sua madre, e inoltre dei suoi seguaci che sono chiamati cristiani, e che negli appositi luoghi insegnano per la consolazione dei fedeli e in onore del Salvatore.

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Ultimo aggiornamento: 14/02/07