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Didattica > Strumenti > Tolleranza e guerra santa nell'Islam > Documentazione 2, 5

Strumenti

Tolleranza e guerra santa nell'Islam

di Biancamaria Scarcia Amoretti

© 1974-2007 – Biancamaria Scarcia Amoretti


DOCUMENTAZIONE

2. La guerra santa
5. La struttura sociale

Ancora in tema di strumenti, ci sembrano significative le seguenti pagine di Muhammad ‘Abduh, che segnalano sia lo strumento ideologico necessario a creare azione e reazione (cfr. il terzo brano qui riportato, a cui collaborò anche il maestro di ‘Abduh, Gialāl al-dīn al-Afghānī, e che è tratto da al-‘Urwat al-Wuthqā, Cairo, 1927, pp. 74-75) sia l'autonomia nella scelta dello strumento stesso. I primi due passi sono presi dal giornale egiziano «al-Waqāi’ al-Misriyya», 25/12/1881 e 19/6/1881 e anche il terzo proviene da un giornale «al-‘Urwat al-Wuthqā», pubblicato in esilio a Parigi. Il primo brano fa parte di un articolo sulla «Legge statutaria e la consultazione »; il secondo di un articolo su «La discordanza delle leggi a seconda della diversità delle nazioni», il terzo è inserito in un contesto che tratta il problema dell'evoluzione e dello sviluppo.


I. La struttura sociale di una nazione non ha all'inizio altra forza trainante che il caso, o fattori costrittivi, come un disastro che colpisca l'uomo e lo spinga a cercare un rifugio…; si arriva a rivalità e a dispute di ogni genere… tanto che, pur vivendo insieme in un luogo, gli individui sono in realtà divisi negli intenti… e non disposti a sacrificare i propri interessi a favore di quelli degli altri. Or ecco che colui che gode del supporto più forte prende il potere… senza controllo o restrizione. In una tale situazione non ci sono due persone che abbiano la stessa idea o propositi comuni… Pensando ai suoi propri guai, ognuno concentra l'attenzione su quanto lo concerne da vicino, senza curarsi dei diritti della società e del genere di legame che ne consegue. Ma se nello scorrere degli eventi essi imparano pur qualche cosa dalla condotta di altre nazioni, possono ricordarsi che un tempo, come gruppo, disponevano di elementi che potevano condurli a una vita di prosperità… Allora si decideranno a rimettere in ordine la propria società in base ai principi che la natura di questa richiede. Si volgeranno alle loro qualità acquisite, e, man mano che i loro impulsi sociali si rafforzano, vorranno recuperare il ritardo e si adopreranno a eliminare la scoria della corruzione delle loro qualità primitive. I loro impulsi, allora, e le loro intenzioni saranno resi funzionali a un unico scopo, cioè il mantenimento della società…

Una comunità può essere soddisfatta soltanto da una giusta legge, degna delle sue condizioni e non in contrasto con il suo carattere e le sue abitudini… Per questo, però, essa non vuole affidare il compito di istituire tal legge a uno solo, scelto nel suo seno, in quanto un singolo è incapace di interpretare i divergenti interessi di tutti…

Agli individui come tali basta mettersi nella situazione di aspirare alla verità e cercare di seguire i propri interessi compatibilmente con quelli del paese e con le condizioni del popolo. Ma non si immagini che una giusta legge, basata sulla libertà, sia quella modellata interamente sui principi civili e sui fondamenti politici tipici di altri paesi… Una legge può essere adatta agli interessi di un popolo e non a quelli di un altro…


II. Il potere dipende dai cittadini in ciò, che non prende misura alcuna se non viene spinto dai cittadini stessi a farlo. Non vogliamo negare però che il potere, vincolato volta per volta nell'intraprendere determinate misure, debba insieme costringere e persuadere i sottoposti ad accettarle, certamente nella misura in cui questi sono disposti ad accettare. La diversità delle forme di governo e i cambiamenti nelle loro leggi dipendono dai dettati dello spirito nazionale, che s'identifica in sostanza con le condizioni dei cittadini… In altri termini, la forma dell'ordine civile in una società è soltanto il riflesso della sostanza delle caratteristiche, lodevoli o biasimevoli che siano, dei suoi membri, acquistate attraverso usi e costumi cresciuti con loro. Le diverse leggi che essi hanno avuto nelle varie epoche di gloria o declino non prescindono mai da queste caratteristiche… il che è stato riconosciuto dai saggi, che ogniqualvolta abbiano voluto stabilire un ordine ben definito nella società, si sono adoprati innanzitutto a cambiare i modi e le abitudini dei popoli. Essi hanno sempre dato la precedenza a una buona educazione…


III. Concetti, credenze religiose, altri fenomeni dello spirito, maniera di sentire, sono elementi condizionanti nell'ispirare i comportamenti attuali, e di volta in volta vengono rafforzati e impressi nella mente degli uomini… Ma l'uomo è tale soprattutto in virtù del suo pensiero e delle sue idee, nonostante il gran peso del fatto immediatamente percettivo. Ogni percezione è occasione di pensiero, ogni pensiero dà origine a un impulso, e dall'impulso nasce l'azione; quindi il processo si ripete inversamente dall'azione al pensiero. Così azione e pensiero si influenzano in modo continuato e producono reazioni l'una sull'altro fino a che lo spirito rimane congiunto al corpo, un elemento rinforzando l'altro.

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Ultimo aggiornamento: 14/02/07