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Didattica > Strumenti > Il movimento crociato > Testi, 9

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Il movimento crociato

di Franco Cardini

© 1972-2006 – Franco Cardini


TESTI

9. I Luoghi Santi

Per quanto la crociata sia suscettibile, come abbiamo visto, delle interpretazioni più varie, non si può dimenticare il fascino costante esercitato sui cristiani d'ogni tempo e d'ogni luogo da Gerusalemme e dai luoghi storici di Gesù: fascino tenuto vivo dalle Scritture, dalla liturgia, dall'abbondante letteratura costituita, già a partire dal secolo IV, dai vademecum per i pellegrini. Qui diamo tre brani diversi ed estranei fra loro per origine e destinazione: un estratto dal racconto del pellegrino russo Daniele (secolo XII) (da G. AULETTA, Pellegrini e viaggiatori in Terrasanta, Bologna, 1963, pp. 110-111), la visita a Betlemme del fiorentino Lionardo Frescobaldi alla fine del Trecento (da L. FRESCOBALDI - S. SIGOLI, Viaggi in Terrasanta, a cura di C. ANGELINI, Firenze, 1944, pp. 124-126), e infine una predica sui Luoghi Santi dovuta a San Bernardino da Siena (da S. BERNARDINO DA SIENA, Le prediche volgari inedite, a cura di D. PACETTI, Siena, 1935, pp. 527-528), tutta piena del desiderio di uguagliare le pene umane di Gesù (imitatio Christi).


a) Io, Daniele, indegno egumeno russo, l'ultimo di tra i monaci, rattristato per i miei numerosi peccati e per l'insufficienza delle mie buone opere, fui spinto, prima dall'idea e poi dal desiderio impaziente di vedere la santa città di Gerusalemme e la Terra Promessa. Per grazia di Dio, giunsi nella santa città di Gerusalemme e vidi i Luoghi Santi; visitai tutta la Galilea e tutti i Luoghi Santi attorno alla Santa Città di Gerusalemme che Cristo, nostro Dio, calpestò con i suoi piedi e dove si manifestò con sorprendenti miracoli. Ho visto tutto, con questi miei occhi di peccatore, e Dio, nella sua clemenza, si è degnato mostrarmi quello che da tempo desideravo…

Ed ecco la descrizione del Santo Sepolcro. È una piccola grotta scavata nella roccia, con un ingresso così basso che un uomo vi può appena entrare ginocchioni e curvandosi; l'altezza è minima e le dimensioni, uguali in lunghezza e in larghezza, sono appena di quattro cubiti. Appena entrati in questa grotta attraverso la piccola apertura, si vede a destra una specie di banco scavato nella roccia della grotta e su questo sacro banco, attualmente ricoperto da lastre di marmo, fu deposto il corpo di Nostro Signore Gesù Cristo…


b) Partimoci al dì XXI del detto mese di novembre, e andamo verso Betelem, e appresso a questo luogo trovamo una moscheta, che già fu chiesa di cristiani, ed è dove Adam fece penitenza cento anni de' peccati suoi, e poi ingenerò Seth suo figliuolo. Poi a sei miglia si trova dove Abram vide tre e adorò uno, significando la Deità eterna. E questo medesimo dì giugnemmo in Betelem dove nacque il nostro Signore Gesù, nel quale luogo è una chiesa bellissima e grande, e di molta divozione; nella quale facemo le nostre cerche e processioni, ardendo assai cera, secondo l'usanza de' peregrini…

Ivi a lato è un'altra cappella, dove furono gittati molte migliaia di corpi di fanciulli innocenti, quando furono uccisi dal crudele re Erode. Poi entramo nella chiesa, e a mano ritta è dove Cristo fu circonciso; ed evvi una cappella a lato all'altare maggiore; dall'altro lato si è uno altare dove i Magi offersono al Nostro Signore oro, incenso e mirra, e insino ivi gli accompagnò la stella, e poi isparì. Di sotto all'altare maggiore si è una cappella in una spilonca di pietra sotterra, là dove nacque il Nostro Signore Gesù Cristo. E ivi circa a quattro braccia di lungi, e al dirimpetto a tre gradi più basso si è la mangiatoia, dove Cristo fu posto tra ‘l bue e l'asino. Di fuori a questa circa un trarre d'arco si è la chiesa di San Niccolò, dove stette la Nostra Donna a lattare Cristo prima che fuggisse in Egitto.


c) …Poi, andando al monte Calvario, quando fu alla porta, comincia a contemplare: «Qui cadde el mio dolce amore!». Incomincia a piangere, inginòcchiasi, comincia a basciare dov'era caduto per la debilezza della carne. Poi gionse a monte Calvario, dove fu crocifisso Cristo Iesu, e comincia a contemplare, dicendo: «O dolce Signor mio Iesu, che fusti qui confitto in sulla croce per la mia salute!». E quivi li pareva vedere Iesu confitto in croce, e piangendo abracciava la terra con forti pianti… Così piangendo contemplava tutte le parole che disse in su la croce, parévali udire quando disse: «Sitio!» cioè dell'anima tua.

Allora disse: «Se tu hai sete dell'anima mia, Signore mio, io ti prego che tu la tiri a te…».

E stando in questo, l'anima sua andò a l'altra. E posesi in ginocchioni in quello proprio luogo dove fu posta la croce di Cristo. E famigli suoi, quando viddero che era morto, el dissero nella città, menandovi medici: e non potevano comprèndare di che costui fosse morto. Domandaro della sua condizione e della vita; e loro li dissero e suoi modi. Allora compresero e medici che esso era morto d'amore. Volendolo vedere, fécierli isparare, e viddero che nel suo cuore era scolpito d'oro di léttare: IESU. Et aveva fesso el cuore…

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UpUltimo aggiornamento: 20/06/06