Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Strumenti > Il movimento crociato > Testi, 15

Strumenti

Il movimento crociato

di Franco Cardini

© 1972-2006 – Franco Cardini


TESTI

15. Innocenzo III e il concilio lateranense del 1215

Nel concilio lateranense del 1215 papa Innocenzo, che era stato l'acceso fautore della estensione e – per così dire – della «pontificalizzazione» dell'ideale crociato, tornò sui suoi passi. Le armate crociate da lui benedette avevano conquistato Costantinopoli, trionfato in Spagna, sottomesso i pagani del Baltico, massacrato gli eretici provenzali: ma la Terrasanta, la mèta prima ed autentica del passagium, era rimasta abbandonata a se stessa. Nel 1212 gruppi di pellegrini guidati da stragi fanciulli (donde il nome: crociata dei pueri, o degli «innocenti») avevano percorso la Francia, la Germania e l'Italia diretti verso la Terrasanta, ch'essi conclamavano di voler conquistare senza spada, con la fede e l'amore. Il tragico epilogo di questi folli pellegrinaggi (i fanciulli morti di malattia, resi schiavi, corrotti da uomini senza scrupoli) aveva forse commosso il papa e lo aveva indotto a nuovamente pensare alla crociata come ad un nuovo Esodo: era, la Terrasanta, la dolce Terra Promissionis che egli troppo a lungo aveva dimenticato per curare la gloria delle chiavi di Pietro. Questo discorso pasquale, tenuto dinanzi ai padri conciliaci, è la commovente palinodia d'un pontefice mondano. (Da I.D. MANSI, Sacrorum conciliorum nova, et amplissima collectio, XXII, Venetiis, 1778, coll. 968-973).


«Ho desiderato mangiar con voi questa Pasqua prima della mia passione» (Luca, 22, 15).

Poiché Cristo è la mia vita, e morire un guadagno, non mi rifiuto di bere il calice di passione se così è disposto da Dio: che mi sia questo calice offerto per la difesa della fede cattolica, o per l'aiuto alla Terrasanta, o per la libertà della Chiesa, desidererei invero restare in vita quel tanto che bastasse a concludere ciò che già ho iniziato ma, nonostante ciò, sia fatta non la mia volontà, bensì quella di Dio…

Gerusalemme, con le lamentazioni di Geremia, ci richiama al passagium [1]: O voi tutti che passate per la via, guardate e vedete se c'è un dolore simile al mio. Passate quindi a me, o voi quanti mi amate, per liberarmi da un simile stato miserando… tutti i Luoghi Santi sono stai profanati e il Sepolcro del Signore, che soleva esser glorioso, è diventato luogo d'obbrobrio. Dove si adorava il Figlio Unigenito di Dio, ora si adora il figlio della perdizione Maometto. I figli altrui m'insultano e oltraggiano il legno della Croce dicendo: «Credevi in un legno: che ti aiuti adesso, se può». Oh che vergogna, che umiliazione, che obbrobrio che i figli d'una serva, i vilissimi Agareni [2], tengano in servitù la nostra madre, la madre di tutti i fedeli…

[1] Termine tecnico per la crociata.

[2] I discendenti di Ismaele figlio di Agar: gli Arabi. Qui usato per i musulmani in generale.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 20/06/06