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Didattica > Strumenti > Il movimento crociato > Testi, 18

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Il movimento crociato

di Franco Cardini

© 1972-2006 – Franco Cardini


TESTI

18. …pro rimedio animae suae…

Accanto all'alta espressione cavalleresca di cui sopra, due voci più umili, quotidiane. Il testamento di un crociato bolognese (da W. S. MORRIS, A Crusader's testament, «Speculum», XXVII, 1952, pp. 197-198); e un codicillo inserito nel testamento di monna Beldìe di Cino Foresi del popolo di Santa Trinita in Firenze, il 9 maggio 1291, contenente un lascito per una spedizione crociata che poi non fu fatta (Archivio di Stato di Firenze, Protocollo di Matteo di Biliotto, 293, I, c. 103 r.).


a) Nell'anno del Signore 1220, il nono giorno prima della fine di dicembre, indizione settima, Barzella Merxadro, crociato della città di Bologna, trovandosi gravemente ammalato nell'esercito cristiano a Damietta, ha disposto così nel suo testamento:

Prima di tutto, per la salute dell'anima sua, ha lasciato cinque bisanti da spendersi per le sue esequie. Per cantare delle messe, ha lasciato il suo cavallo berbero ai suoi esecutori testamentari, il signor prete Egidio, la moglie Guidetta e Rainaldo Maldinaro che ha designato quali esecutori. All'Ospedale dei Cavalieri Teutonici, dove ha scelto di esser sepolto, egli ha lasciato le sue armi, la sua armatura e la cotta di maglia completa di maniche lunghe e di cappuccio. Item, a un uomo che doveva restare con lui oltremare fino alla prossima festa di san Michele, egli ha lasciato in suffragio della sua propria anima quanto possedeva nell'esercito: due sacchi di biscotto, due some di farina, due misure di vino, il quarto d'una mezzana di porco lunga un braccio, un camicione di lino, sei bisanti per comprare pane e vino. Al prete Egidio, un bisante per cantare delle messe; a Rainaldo Maldinaro, due bisanti; a Corradino de Ponteclo ha lasciato cinque scellini imperiali piccoli.

A tutti i suoi compagni ha lasciato tre bisanti; a quei medesimi, e a sua moglie Guidetta, egli ha lasciato la sua parte di casa e di masserizie alle condizioni qui specificate. I suoi compagni non dovranno in nulla ostacolare i diritti di sua moglie in quanto concerne casa e masserizie, e potranno nel contempo dimorare pienamente e tranquillamente in casa, come finora si è fatto nell'esercito.

A Jacopo d'Ulgiano ha lasciato due bisanti; all'Ospedale (dei cavalieri) di san Lazzaro un bisante; alla tesoreria comune dell'esercito un bisante; cinque bisanti, in suffragio dell'anima sua, al prete Egidio suddetto.

Lascia in legato a sua moglie Guidetta, inoltre, tutti i suoi altri beni mobili e immobili, che ha o può avere nell'esercito oltremare e nella parte di bottino che sarà scoperto nella città di Damietta e che gli sarà in un modo o nell'altro assegnato.

Invece, per tutti i beni che può avere a Bologna e nel suo paese, ha designato come eredi sua madre Berta e suo fratello messer Biagio.

Questa è la sua ultima volontà; e se non può esser valida secondo la norma testamentaria, lo sarà secondo quella dei codicilli e come suo desiderio liberamente e definitivamente espresso. Fatto nell'esercito cristiano, a Damietta, nella casa del testatore e dei suoi compagni.


b) … item, nello stesso giorno e luogo e davanti agli stessi testimoni, la sopraddetta madonna Beldìe… giudicò e ritenne opportuno di dare e spendere, per la salute dell'anima sua, dieci lire di fiorini piccoli in pro del passagium generale che si farà in soccorso della Terrasanta d'oltremare, e tale somma deve essere spesa per mano di sua sorella madonna Ghessa, scelta e istituita a questo fine sua fidecommissaria… e se poi il detto passagium non sarà fatto entro i tre anni prossimi, si spendano queste dieci lire come deciderà madonna Ghessa…

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UpUltimo aggiornamento: 20/06/06