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Didattica > Strumenti > Il movimento crociato > Testi, 21

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Il movimento crociato

di Franco Cardini

© 1972-2006 – Franco Cardini


TESTI

21. Fautori del «passagium»: una santa

In questa bella lettera scritta nel 1376 da Caterina Benincasa a Gregorio XI sono esaminati, confrontati e posti in reciproco rapporto i tre problemi fondamentali della Chiesa del tempo: il ritorno del papa a Roma, la crociata, la riforma e moralizzazione delle strutture ecclesiastiche nonché della gerarchia prelatizia. Caterina considera improcrastinabile la crociata, ma ritiene che solo un intimo rinnovamento della società cristiana la renderà possibile: non basta portare la guerra agli infedeli, bisogna sradicarla definitivamente dal cuore dei battezzati. In ciò crociata e pace, nel pensiero della grande Senese, sono sinonimi. (Da CATERINA DA SIENA, Epistolario, ed. a c. U. MEATTINI, I, Roma 1966, p. 75 sgg., lettera 238).


… Pare che la divina bontà tre cose vi richiegga. Dell'una ne ringrazio Dio e la Santità Vostra, che egli ha fermato e stabilito il cuore vostro, fattovi forte contra le battaglie di coloro che vi volevano impedire, cioè dell'andare e possedere il luogo vostro. Godo ed esulto della buona perseveranzia che avete avuta, mandando in effetto la volontà di Dio e il vostro buono desiderio.

Ora vi prego che voi siate sollecito d'adempiere le altre due; perocché, pregando io il nostro dolce Salvatore per voi, siccome mi mandaste dicendo, manifestando egli, ch'io dicessi a voi che voi doveste andare, e io scusando, reputandomi indegna d'essere annunziatrice di tanto misterio, dicevo: «Signore mio, io ti prego che se egli è la tua volontà che egli vada, che tu gli accresca e accenda più il desiderio suo». Diceva, per la sua bontà, il nostro dolce Salvatore: «Digli sicuramente che questo ottimo segno gli do, che ella è mia volontà che egli vada: ché quanto più contrari gli verranno, e più gli sarà contraddetto che egli non vada, più si sentirà crescere in sé una fortezza, che uomo non parerà che gli la possa tollere; che è questo contro ‘l modo suo naturale. Or ti dico, ch'io voglio che egli levi la croce santissima sopra gl'infedeli; e levila sopra de' sudditi suoi, ciò sono quelli che si pascono e notricansi nel giardino della santa Chiesa, che sono ministratori del sangue mio. Dico che sopra costoro voglio che egli levi la croce; cioè in perseguitare e' vizi e i difetti loro. Divelto il vizio, è piantata la virtù, ponendo questa croce in mano di buoni pastori e rettori nella santa Chiesa. E se ciò non ci è di fatti, vuole che quelli che sono a fare, voi miriate che siano buoni e virtuosi che non temano la morte del corpo loro. Non vuole Dio che si ragguardi agli stati e alle grandezze e alle pompe del mondo, perocché Cristo non ha conformità con loro; ma solo alla grandezza e ricchezza della virtù. A questo modo li buoni con l'affetto della croce perseguiteranno li vizi delli cattivi».

Pregovi, santissimo Padre, per amore dell'Agnello svenato, consumato e derelitto in croce, che voi, come vicario suo, adempiate questa dolce volontà, facendo ciò che potete fare; e sarete poi escusato dinanzi a lui, e la coscienza vostra sarà scaricata. Se non faceste quello che potete, sarestene molto ripreso da Dio. Spero, per la sua bontà e santità vostra, che voi ‘l farete; siccome avete fatto dell'una, d'averla messa in effetto, cioè dell'andata vostra; così compirete l'altra del santo passaggio, e del perseguitare li vizii che si commettono nel corpo della santa Chiesa.

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UpUltimo aggiornamento: 20/06/06