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Didattica > Strumenti > Il movimento crociato > Testi, 23

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Il movimento crociato

di Franco Cardini

© 1972-2006 – Franco Cardini


TESTI

23. I Fiorentini e Maometto II

Il 13 gennaio 1460 Pio II, che si stava alacremente adoperando per organizzare una crociata, aveva caldamente raccomandato ai Fiorentini di appoggiarlo nei suoi propositi. Ma questi – per quanto si dicessero vagamente disposti a ciò – in realtà prendevano tempo e facevano il doppio gioco. Non avevano interesse a inimicarsi il pontefice: ma d'altronde le loro ragioni commerciali e la necessità di far concorrenza a Venezia li consigliavano di tenersi amico il sultano che avrebbe loro permesso di sfruttare i mercati ex-bizantini. Questa missiva della Signoria al principe turco (6 agosto 1460) è una prova che i tempi erano decisamente cambiati, e la crociata divenuta ormai impossibile: in questo senso ci sembra assai adatta a chiudere la nostra breve antologia. (Da G. MÜLLER, Documenti sulle relazioni delle città toscane coll'oriente cristiano e coi Turchi fino all'anno MDXXXI, ed. anastatica, Roma, 1966, p. 186).


Al Turco. Poiché i nostri cittadini che in passato erano soliti navigare fino a Bisanzio, città vostra, conoscono la vostra clemenza, onestà, giustizia in tutte le cose e l'eccezionale [vostro] amore per la nostra città, riteniamo che sia quasi inutile incitare con molte parole l'Altezza Vostra alla grazia e alla benevolenza nei confronti dei nostri concittadini. Vogliamo quindi pregarla e scongiurarla con questa brevissima lettera affinché voglia accogliere benevolmente e difendere da ogni molestia o insidia quegli uomini che adesso giungono di nuovo a Bisanzio con le nostre navi, e permettere che essi commercino alle stesse condizioni alle quali gli altri mercanti sono soliti commerciare nelle vostre terre; qualunque favore avranno essi ricevuto dall'Altezza Vostra sarà stimato come una grazia eccezionale, che noi terremo sempre a mente con gratitudine.

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UpUltimo aggiornamento: 20/06/06