Didattica

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Agricoltura e società nel Medioevo

di Giovanni Cherubini

© 1972-2006 – Giovanni Cherubini

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13. Rivolte contadine e servi turbolenti

Il primo documento è la descrizione da parte di Guillaume de Jumièges, di una rivolta di contadini normanni repressa dal duca Riccardo II (996-1027). Il seguente si riferisce invece a un servo di Saint-Père di Chartres alla metà del XII secolo. (Da R. GRAND-R. DELATOUCHE, Storia agraria, cit., pp. 197, 65).

a) Mentre il giovane Riccardo abbondava in virtù, si innalzava nel suo ducato un seme di discordie pestilenziali. Perché i contadini, all'unanimità in tutte le contee della regione normanna, si radunarono in tanti piccoli gruppi e decretarono di vivere secondo i loro capricci. Essi volevano servirsi delle loro proprie leggi nel godimento delle foreste come nel commercio delle acque, senza tener conto del diritto precedentemente in uso. Perché queste leggi fossero confermate ogni gruppo di questa folla in rivolta scelse due delegati, incaricati di portare i decreti a una riunione generale, in mezzo alle campagne. Quando il duca ne venne a conoscenza, mandò subito contro di essi il conte Raoul con molti soldati per reprimere questa ferocia agreste e dissipare il raggruppamento contadino. Essi, non tardando a obbedire, si impossessarono di tutti i delegati e di qualche altro, fecero tagliare loro le mani e i piedi e li rimandarono fuori uso ai loro, per distoglierli dalla loro iniziativa e renderli più prudenti nel timore di una sorte ancora più miserevole. I contadini, ammaestrati dalla sorte, posero fine alle loro assemblee e ritornarono ai loro aratri.

b) Spinto da un disegno privo di saggezza, il servo Audée, per difendere la sua terra, si mise ad articolare numerose rivendicazioni. Stanchi delle sue ingiurie, abbiamo preferito renderlo libero, lui, sua moglie e i figli, dal giogo della nostra servitù, piuttosto che dover sopportare ancora per molto la sua maleducazione e i suoi perversi reclami.