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Didattica > Strumenti > La predicazione nell'età comunale > Testi, 3

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La predicazione nell'età comunale

di Carlo Delcorno

© 1974-2005 – Carlo Delcorno


Testi

3. I «canonici di Bologna»

Jacopo di Vitry (c. 1160/1170-1240), canonico di sant' Agostino, fu forse il più famoso e popolare predicatore dei suoi tempi: predicò la Crociata contro gli Albigesi e la 5ª Crociata (1214); nominato vescovo di Acri fu con l'esercito cristiano all'assedio di Damietta in Egitto (1218-1221). Durante un viaggio in Italia nel 1222 ebbe modo di conoscere i domenicani, che si erano stabiliti a Bologna nel 1219. Nella Historia Occidentalis (seconda parte della Historia Hierosolimitana Abreviata) dedica un capitolo al nuovo Ordine chiamato dei «canonici bolognesi», in quanto i domenicani avevano accolto la Regola dei canonici di sant'Agostino. Il passo che segue è tratto dall'ed. più recente della Historia (The Historia Occidentalis of Jacques de Vitry, ed. J. F. HINNEBUSCH, Fribourg, The University Press, 1972, cap. XXVII, pp. 142-144).


Est alia regularium canonicorum deo grata et hominibus gratiosa congregatio extra ciuitatem Bononie non longe ab ea in castris eterni regis militantium et eidem sub unius maioris obedientia. in feruore spiritus et mentis excessu [1] tam deuote quam humiliter seruientium. Hii siquidem ita expediti post dominum currunt et nudi nudum secuntur, quod omnium exteriorum curam et temporalium possessionem a se penitus reiecerunt, omnia transitoria tamquam stercora reputantes, ut Christum lucrifaciant [2]. Sapienter enim pensantes et prudenter attendentes quod sufficit diei malitia sua [3], in tantum de crastino non cogitant, quod elemosinas aliquas a fidelibus non recipiunt, nisi quantum sobrie uite sue ad artam necessitatem possit sufficere. Tribus in ebdomada diebus carnes, si eis apponantur, non recusant, simul in refectorio manducantes et in dormitorio quiescentes et horas canonicas secundum beati Augustini regulam pariter in ecclesia in uoce exultationis et confessionis [4] domino concinentes, immolantes deo sacrificium laudis, et reddentes altissimo uota sua [5].

Ipsi autem, ex numero scolarium Bononie causa studii commorantium in unum, domino inspirante, congregati, diuinarum scripturarum lectiones, uno eorum docente, singulis diebus audiunt. Que autem diligenter audierint, summi pontificis auctoritate et sancte romane ecclesie institutione, Christi fidelibus diebus festis in predicatione refundunt, canonicam regulam et salutares regularium obseruantias predicationis et doctrine gratia decorantes et predicatorum ordinem canonicorum ordini coniungentes. Hec igitur dulcis mixtura bonorum multos ad imitandum allicit, prouocat et accendit, et diebus singulis sancta et honesta Christi scolarium congregatio et numero ampliatur et caritate dilatatur…


[Non molto fuori dalla città di Bologna, gradito a Dio e accetto agli uomini, vi è un altro ordine di canonici, che militano nell'accampamento del Re eterno e Lo servono obbedendo a un unico Superiore, in fervore di spirito e trepidazione, umilmente e devotamente. Così veramente costoro corrono leggeri dietro al Signore e nudi seguono Cristo nudo, poiché hanno del tutto allontanato da sé la preoccupazione delle cose materiali e temporali, giudicando immondizia tutto ciò che passa, allo scopo di guadagnare Cristo. Infatti con saggio calcolo, tenendo presente che a ciascun giorno basta la sua pena, non si preoccupano affatto del domani, al punto che dai fedeli non accettano se non le elemosine che possano assicurare lo stretto necessario alla sobrietà della loro vita. Tre volte alla settimana, se ne hanno, accettano di mangiare carne. Essi tutti assieme mangiano in refettorio, riposano nel dormitorio, recitano le ore canoniche secondo la Regola di sant'Agostino in chiesa, cantando al Signore con voce di giubilo e lode, sacrificano a Dio un sacrificio di lode e sciolgono all'Altissimo i loro voti.

Essi sono studenti dell'Università di Bologna, i quali, radunatisi per divina ispirazione, ascoltano ogni giorno lezioni sulla Scrittura, tenute da uno di loro. Quello che hanno diligentemente imparato, lo trasmettono poi ai fedeli, predicando nei giorni festivi col permesso del Sommo Pontefice e per istituzione della Santa Romana Chiesa. Essi adornano la regola dei canonici e le loro pratiche salutari di pietà con la grazia della dottrina e della predicazione, unendo un ordine di predicatori con un ordine di canonici. Questa dolce mescolanza di beni alletta, richiama, accende molti all'imitazione, sicché di giorno in giorno la santa e onesta congregazione degli scolari di Cristo cresce di numero e si dilata nella Carità…].

[1] Salmo 30, 23.

[2] Cfr. Lettera ai Filippesi 3, 8.

[3] Cfr. Matteo 6, 34.

[4] Salmo 41, 5.

[5] Salmo 49, 14.

© 2000
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UpUltimo aggiornamento: 02/07/2005