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Didattica > Strumenti > La predicazione nell'età comunale > Testi, 6

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La predicazione nell'età comunale

di Carlo Delcorno

© 1974-2005 – Carlo Delcorno


Testi

6. L'anno dell'Alleluja

Salimbene de Adam (1221-1287) fu testimone del movimento dell'Alleluja. Traduco due passi della sua Chronica (ed. G. SCALIA, Bari, Laterza, 1966, vol. I, pp. 100-101 e p. 239).


a) Di fra Benedetto, che cominciò la devozione dell'Alleluja

Nam primo venit Parmam frater Benedictus, qui dicebatur frater de Cornetta, homo simplex et illitteratus et bone innocentie et honeste vite, quem vidi et familiariter cognovi Parme et postmodum Pisis. Erat enim vel de valle Spoletana, vel de partibus Romanis. Non erat alicuius religionis, quantum ad congregationem, sibi ipsi vivebat et soli Deo placere studebat; amicus valde erat fratrum Minorum. Quasi alter Iohannes Baptista videbatur, qui precederet ante Dominum et pararet Domino plebem perfectam [1]. Hic habebat in capite capellam Armenicam et barbam longam et nigram et tubam eneam, sive de oricalco, parvulam, cum qua bucinabat, et terribiliter reboabat tuba sua nec non et dulciter; zona pellicea erut accinctus; habitus eius niger erat ut saccus cilicinus et longus usque ad pedes; toga erat ad modum guascapi [2] facta, et in anteriori parte et in posteriori crucem habebat magnam et latam et longam et rubeam, descendentem a collo usque ad pedes, sicut in planetis sacerdotalibus fieri solet. Taliter iste indutus ibat cum tuba sua et in ecclesiis et in plateis predicabat et Deum laudabat, quem sequebatur maxima puerorum multitudo, frequenter cum ramis arborum et candelis accensis. Sed et ego super murum palatii episcopi, quod tunc temporis edificabatur, vidi ipsum pluries predicantem et Deum laudantem. Et inchoabat laudes suas hoc modo et in vulgari dicebat: «Laudato et benedhetto et glorificato sia lo Patre!». Et pueri alta voce quod dixerat repetebant. Et postea eadem verba repetebat addendo: «sia lo Fijo!». Et pueri resumebant et eadem verba cantabant. Postea tercio eadem verba repetebat addendo: «sia lo Spiritu Sancto!». Et postea: «Alleluia, Alleluia, Alleluia». Deinde bucinabat et postea predicabat, dicendo aliqua bona verba ad laudem Dei. Et postmodum, in fine predicationis, beatam Virginem salutabat…


[Venne dapprima a Parma fra Benedetto, soprannominato fra Cornetta: uomo semplice, senza cultura, innocente e di santa vita, che io vidi e conobbi da vicino a Parma e più tardi a Pisa. Costui era della regione di Spoleto o delle parti di Roma. Per quanto riguarda la sua situazione ecclesiale, non apparteneva a nessun ordine, viveva solo e si sforzava di piacere soltanto a Dio; era molto amico dei frati Minori. Sembrava un secondo Battista, che andasse davanti al Signore e preparasse al Signore un popolo perfetto. Portava in capo un cappello all'armena, aveva una barba lunga e nera, e una trombetta di bronzo o di ottone, colla quale suonava. La sua tromba risuonava a volte terribile, a volte dolce. Cinto di una striscia di cuoio, il suo abito era nero come un cilicio e lungo fino ai piedi; il mantello era della foggia chiamata «guascapus», recante dietro e davanti una croce grande e larga e lunga e rossa, che scendeva dal collo ai piedi, come nelle pianete sacerdotali. Questi andava così abbigliato con la sua tromba, e predicava nelle chiese e nelle piazze lodando Dio. Lo seguivano una turba di fanciulli, spesso con rami di alberi e candele accese. Ma io stesso sul muro del palazzo vescovile, che allora era in costruzione, lo vidi più volte predicare e lodare Dio. Incominciava le sue lodi così, dicendo in volgare: «Laudato et benedetto et glorificato sia lo Patre!»; e i fanciulli ad alta voce ripetevano ciò che aveva detto. Poi riprendeva le stesse acclamazioni aggiungendo: «sia lo Fijo!» e i fanciulli ripetevano e cantavano le medesime parole. Poi ripeteva le stesse acclamazioni per la terza volta, aggiungendo: «sia lo Spiritu Sancto!». E poi «Alleluja, Alleluja, Alleluja!». Poi suonava e quindi predicava, dicendo cose edificanti a lode di Dio. Infine, al termine della predica, salutava la beata Vergine…].


b) Ritratto di Ugo Paucapalea

Si autem aliquis querat cui, quantum ad effigiem corporis, similis fuit iste frater Helyas [3], dicimus quod totaliter assimilari potest fratri Ugoni de Regio, qui dictus est Hugo Paucapalea, et fuit magister in gramatica in seculo et magnus truphator et magnus prolocutor et in Ordine fratrum Minorum sollemnis et optimus predicator, et qui mordaces Ordinis confutabat et confundebat predicationibus et exemplis. Nam quidam magister Guido Bonattus [4] de Furlivio, qui se philosophum et astrologum esse dicebat et predicationes fratrum Minorum et Predicatorum vituperabat, ita ab eo fuit confusus coram universitate et populo Liviensi, ut toto tempore quo frater Ugo fuit in partibus illis, non solum non loqui, verum etiam nec apparere auderet. Hic erat totus plenus proverbiis, fabulis et exemplis, et optime sonabant in ore suo, quia hec omnia reducebat ad mores, et habebat linguam disertam et gratiosam, et libenter audiebatur a populo…

[Se si chiedesse a chi fisicamente somigliasse frate Elia, rispondo che può paragonarsi in tutto a fra Ugo da Reggio, soprannominato Ugo Paucapalea, al secolo maestro di grammatica e grande burlone e grande parlatore, nell'ordine dei frati Minori solenne e ottimo predicatore. Egli sapeva rimbeccare i detrattori dell'ordine confondendoli colla sua predicazione e con le sue storielline. Infatti un certo maestro Guido Bonatti di Forlì, che si pretendeva filosofo e astrologo grande e scherniva le prediche dei frati Minori e dei domenicani, fu così confuso da lui davanti ai dotti e al popolo di Forlì, che Guido, per tutto il tempo in cui egli si trovò per quelle parti, non osò non pur parlare, ma farsi vedere. Ugo era tutto pieno di proverbi, di favole e di racconti esemplari, che stavano bene sulle sue labbra, poiché egli sapeva cavare da ogni cosa un insegnamento morale, e aveva una parlantina gradevole, sicché il popolo lo ascoltava volentieri…].

[1] Luca 1, 17.

[2] Guascapus è un mantello lungo, portato anche dai Fratres Gaudentes di Bologna.

[3] Il primo Generale francescano dopo san Francesco.

[4] Celebre astronomo, autore del Liber astronomicus.

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UpUltimo aggiornamento: 02/07/2005