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Didattica > Strumenti > La città medievale italiana > Testimonianze, 17

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La città medievale italiana

di Gina Fasoli e Francesca Bocchi

© 1973-2007 – Gina Fasoli e Francesca Bocchi


Testimonianze

17. Donazione del vescovo di Modena al monastero di San Pietro (998)

Questa donazione fatta da Giovanni vescovo di Modena al monastero di San Pietro suscita un certo interesse per il fatto che i cittadini intervengono in una questione che parrebbe di pertinenza esclusivamente della curia, poiché le terre e il mulino che nel 998 costituiscono l'oggetto della donazione erano in precedenza di proprietà della mensa episcopale. Il vescovo insiste nell'affermare che la donazione viene fatta con l'intervento dei chierici e dei laici della diocesi e che hanno dato il loro consenso non solo tutti i canonici della cattedrale, ma anche la nobiltà feudale (milites) e i mercanti e gli artigiani (populus).

Sullo scadere del primo millennio anche a Modena i cittadini avevano trovato il modo di far sentire la loro voce, di esprimere il loro parere evidentemente vincolante in materia di alienazione dei beni della Chiesa, ritenuti un affare che riguardava tutta la città. (Il documento qui riprodotto è tratto da L. A. MURATORI, Antiquitates Italicae Medi Aevi, t. I, diss. XVIII, coll. 1019-1021).

Per la storia di Modena nel Medioevo cf. A. NAMIAS, Storia di Modena e dei paesi circostanti, Modena, 1894, vol. I, che è una raccolta di studi di autori diversi su particolari momenti di storia modenese, e inoltre molti studi sugli «Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le antiche province modenesi».

 

In nomine Domini Dei et Salvatoris nostri Iesu Christi. Iohannes servorum Dei servus, sanctae Mutinensis Ecclesiae, divini muneris iuvamine humilis Episcopus. Omnibus Dei Ecclesiae fidelibus, presentibus videlicet ac futuris perspicue compertum notumque esse volumus, qualiter interventu venerabilium nostrorum fidelium, Sacerdotum videlicet ac Levitarum, nec non et Laicorum, Iohannes Sancti Petri Apostolorum Principis venerabilis Abbas eiusdem Abbaciae in suburbio sita, nostram humiliter adhierit clemenciam, iste obsecrans, et obnixe petens unanimis cum nostris predictis fidelibus, quatinus ipsi Abbaciae, Deo favente, a nobis iniciatae terram, quae huic instituto subter est adnexa, concedere dignaremur… Itaque cum consensu et noticia omnium eiusdem Sanctae Mutinensis Ecclesiae Canonicorum, eiusdem civitatis Militum et Populorum, in usum et sumptum Fratrum Monacorum, qui in supradicto Coenobio beatissimi Sancti Petri Apostolorum Principis… habendum atque fruendum constitui et nominatim singula…

 

[In nome di Dio e del salvatore nostro Gesù Cristo, Giovanni, servo dei servi di Dio e per grazia divina umile vescovo della santa Chiesa modenese: sappiano i fedeli della Chiesa presenti e futuri, come per l'intervento dei nostri venerabili fedeli, sacerdoti e leviti, nonché laici, Giovanni, abate del monastero di San Pietro apostolo, abbazia posta nel suburbio, si presentò alla nostra clemenza, giustamente chiedendo, insieme con i nostri fedeli, che alla stessa abbazia da noi stessi fondata, degnassimo concedere la terra che è annessa a questo istituto… E perciò con il consenso e informazione di tutti i canonici della suddetta santa Chiesa modenese, dei militi e dei popolari, noi concediamo in uso e consumo dei fratelli monaci che servono nel sopraddetto cenobio di San Pietro apostolo le cose seguenti…].

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UpUltimo aggiornamento: 02/08/08