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Didattica > Strumenti > La città medievale italiana > Testimonianze, 20

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La città medievale italiana

di Gina Fasoli e Francesca Bocchi

© 1973-2007 – Gina Fasoli e Francesca Bocchi


Testimonianze

20. La «compagna» genovese (1099-1100)

Caffaro (1080-1166), figlio di Rustico Caschifellone della famiglia nobiliare genovese dei Visconti, partecipò molto attivamente alla vita pubblica locale. Fu inviato in importanti ambascierie al papa Callisto II e a Federico Barbarossa, fu console del comune di Genova nel 1122, 1125 e 1127 e capitano della flotta. In tarda età iniziò la stesura degli Annales Januenses, in cui narrò gli avvenimenti a lui contemporanei.

La cronaca si apre con il racconto degli avvenimenti del 1099-1100 e l'annuncio della costituzione di una compagna di tre anni con sei consoli. La compagna, termine che originariamente stava a significare l'aggruppamento della popolazione corrispondente a ciascuno dei tre nuclei costituenti la città – il castrum, la civitas e il burgus –, verso la fine dell'XI secolo era diventata compagna communis, riunendo quelle rionali, che diede luogo a un solido potere all'interno della città, permettendo così ai Genovesi di perseguire una politica espansionistica in Oltremare, mentre non ancora era sopita la rivalità commerciale con Pisa.

(Il testo qui riprodotto è tratto da Annali genovesi di Caffaro e de’ suoi continuatori, a cura di L. T. BELGRANO, F.I.S.I., n. 11, Roma, 1890, pp. 5, 13-14).

Nel racconto di Caffaro le asciutte notizie relative alla compagna si intersecano con quelle relative agli avvenimenti della Terrasanta, dove i Genovesi con le loro navi erano presenti e operanti. Sulla storia di Genova nel Medioevo cf. la bibliografia della testimonianza 13 e in particolare, sulla formazione del comune, I. PERI, La formazione del «Cummunis Ianue», in «L'Osservatore», Palermo, a. I, 1955, pp. 12-29).

Sul Caffaro cf. C. IMPERIALE DI SANT'ANGELO, Caffaro e i suoi tempi, Torino-Roma, 1894; V. VITALE, Genova negli Annali di Caffaro e dei suoi continuatori, in «Rassegna Italiana», 1929-30.

 

Tempore enim stoli Cesarie, paulo ante, in ciuitate Januensium compagna trium annorum et sex consulum incepta fuit, nomina quorum sunt hec: Amicus Bruscus, Maurus de Platealonga, Guido de Rustico de Rizo, Paganus de Volta, Ansaldus de Brasile, Bonusmatus de Medolico, qui omnes fuerunt consules de comuni et de placitis de predictis tribus annis. Anno uno et dimidio transacto, galee XXVI et naues VI in kalendis augusti a Ianuensi urbe recedentes, Iherosolimam perrexerunt…

Proximis uero kalendis febroarii uenientibus, compagnia IIII annorum et quatuor consulum incepta fuit... et fuerunt consules de comuni et de placitis per predictos IIII annos, nomina quorum: Whillielmus Embriacus, Guido de Rustico de Rizo, Ido de Carmadino, Guido Spinola, et tempore quorum galee XLX. Ianuensium Iherosolimam perrexerunt…

Expletis predictis IIII annis, incepta fuit alia compagnia similiter quatuor annorum et quatuor consulum, qui consulatum per istos quatuor annos de comuni et de placitis tenuerunt. Consules uero fuerunt isti: Mauro de Platealonga, Iterius, Whillielmus Malabitus, Oto Fornarius, tempore quorum galee LX de Ianua Iherosolimam perrexerunt…

 

[Al tempo della spedizione navale di Cesarea, poco prima, nella città dei Genovesi, fu fatta una compagna di tre anni e sei consoli, i cui nomi sono questi: Amico Brusco, Mauro di Platealonga, Guido di Rustico di Rizzo, Pagano di Volta, Ansaldo di Brasile, Bonusmato di Medolico, che tutti furono consoli del comune e dei placiti per i predetti tre anni. Passato un anno e mezzo 26 galee e sei navi, partendo da Genova, alle calende di agosto si diressero a Gerusalemme… Alle successive calende di gennaio, fu fatta una compagna di quattro anni e di quattro consoli… e furono consoli del comune e dei placiti per i predetti quattro anni Guglielmo Embriaco, Guido di Rustico di Rizzo, Ido di Carmadino e Guido Spinola, al tempo dei quali 40 galee genovesi si diressero a Gerusalemme… Finiti i predetti quattro anni fu iniziata un'altra compagna, parimenti di quattro anni e di quattro consoli, che tennero il consolato per questi quattro anni per il comune e per i placiti. I consoli furono questi: Mauro de Platealonga, Iterio, Guglielmo Malabito e Otto Fornaio al tempo dei quali 60 galee si diressero da Genova a Gerusalemme…].

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UpUltimo aggiornamento: 02/08/08