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Didattica > Strumenti > La città medievale italiana > Testimonianze, 38

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La città medievale italiana

di Gina Fasoli e Francesca Bocchi

© 1973-2007 – Gina Fasoli e Francesca Bocchi


Testimonianze

38. La piazza «che è la più bela che si truovi» (Siena,1398)

Questo documento – da W. BRAUNFELS, Mittelalterliche Stadtbaukunst in der Toskana, Berlin, 1959, p. 254 – dell’Archivio di Stato di Siena mostra quanto i Senesi fossero consapevoli della bellezza della Piazza del Campo e provvedessero a mantenerla inalterata insieme con le strade che ad essa conducevano, riunendo insieme i banchi degli artigiani dello stesso mestiere e definendone con precisione i luoghi.

 

Item providero, che in ogni buona cità si provede a l’adorno et aconcio de la cità, e voi avete questa vostra piaza del Campo che è la più bela che si truovi, ed aveva questa adorneza de la strada da’ Banchi che cominciava da la piaza de’ Tolomei e veniva giù in fino a porta Solzia, che, nè in Vinegia, nè in Firenze né in nessuna altra tera in questo paese avene una più bela via. Ora è guasta, che vi so’tornati calzolari, calzetari, sartori: ed è guasta. Providero che per li nostri Signori s’alega 4 citadini, ed abino adornarla si che è banchieri stieno in sieme dal ta’ lato al tale è drapieri e orafì da ta’ lato al tale e peliciari e armaioli dal ta’ lato al tale, che infra que’ confini non vi posano stare d’altri mestieri che di que’ che saranno ordenati per chesti 4, e così partito la strada come a questi 4 eleti parà, si torni aprovare al detto consiglio.

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UpUltimo aggiornamento: 02/08/08