Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato - 9

Strumenti

Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


9. Conclusione

Tutti riconoscono a Bisanzio il merito di aver salvato, consegnandoli poi al mondo moderno, i tesori dell'epoca classica. Lingua e letteratura, filosofia e arte antica furono conservate nel corso di secoli e trasmesse all'occidente, ove a partire dall'Umanesimo e dal Rinascimento permearono la cultura europea.

Tutto ciò è stato detto cento volte! Quasi altrettanto sottolineato è l'apporto di Bisanzio sul piano della difesa dell'Europa occidentale davanti alle invasioni arabe all'alba del Medioevo. Certo più importante della battaglia di Poitiers nel 732, allorché Carlo Martello fermò e respinse gli Arabi che avevano attraversato i Pirenei, furono i due grandi assedi arabi di Costantinopoli del 674-678 e del 717-718, che i Bizantini respinsero chiudendo definitivamente agli Arabi la via dell'Europa, via che fu riaperta dai Turchi Ottomani soltanto nove secoli più tardi con la caduta della capitale bizantina nel 1453. Anche ciò è dunque abbastanza noto e così lo sono le lotte fra Arabi e Bizantini per il dominio del Mediterraneo che terminarono nell'XI secolo con la divisione del bacino mediterraneo, divisione che dura fino al giorno d'oggi. Né meno noto è che, grazie alla supremazia delle repubbliche marinare italiane, fu il mondo occidentale a trarre profitto nella più grande misura dagli sforzi e dai sacrifici che Bisanzio aveva sostenuto nella lotta contro gli Arabi.

Il contributo bizantino alla formazione della cultura e della vita statale degli Slavi è stato fin troppo posto in rilievo per insistervi nuovamente. Abbiamo tentato di presentare un quadro dello sviluppo della società e dello stato bizantino, ma è stato impossibile abbracciare e descriverne ogni aspetto e dettaglio. Le linee generali del processo permettono tuttavia di trarre conclusioni di valore duraturo.

L'impero bizantino ha avuto uno sviluppo specifico dovuto al sussistere, quasi sino alla fine della sua esistenza, di un forte governo centrale appoggiato su un potente apparato burocratico. L'autorità imperiale, basata su di un'ideologia chiaramente definita e risultante da una fusione di concezioni ellenistiche, romane e cristiane, aveva fondamenti quali non ebbe alcun altro stato contemporaneo. Rapporti fra Chiesa e Stato furono regolati in base a comunità di interessi e furono di modello per tutta una serie di stati formatisi nell'Europa orientale e nei Balcani. In alcuni di essi sono rimasti validi fino a oggi, anche se non sempre in forme e aspetti facilmente riconoscibili.

L'ideologia imperiale e universalistica, come forza operante, contribuì notevolmente al superamento della crisi dell'epoca tardo-romana: essa fu di modello a tutti gli imperi successivamente fondati ma nell'epoca tardo-bizantina ebbe effetti rovinosi, ché le forze reali non corrispondevano più a quelle concezioni, appartenenti ormai al passato. E del resto, in tempi a noi vicini, la riesumazione e l'irrigidimento nella vita politica di ideologie superate hanno prodotto risultati tragici e dolorosi. Anche in ciò Bisanzio offre una lezione a chi vuole ascoltarla.

Si è molto discusso se lo sviluppo dello stato bizantino abbia o no caratteri feudali. Qualunque sia il risultato di tale discussione, essa apre le porte di un mondo finora poco conosciuto e senza cui la storia dell'Europa, anche di quella odierna, non sarebbe comprensibile. Perciò Bisanzio occupa un posto importante nella storia universale.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 02/07/05