Logo di Reti Medievali 

Didattica

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright

Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato > Documenti, 4

Strumenti

Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


Documenti

4. Trasferimento di popolazioni e colonizzazione

Il governo bizantino si serviva della politica di trasferimento delle popolazioni per rafforzare la base economica dei «temi» e quindi quella finanziaria e militare dell'impero. Grandi tribù slave furono trasferite in Asia Minore e non c'è ragione di dubitarne: nel § IV è indicato un numero tanto preciso che non può essere stato inventato da Teofane ma deriva probabilmente da una fonte ufficiale oggi perduta. Ma anche altre popolazioni e gruppi di eretici furono trasferiti da una regione in un'altra, per esempio Mardaiti dal Libano in Asia Minore e Grecia, Pauliciani dall'Asia Minore in Tracia a difesa del confine bizantino contro i Bulgari, e Ciprioti (§ III). Spesso queste misure avevano carattere di politica generale valida per tutto l'impero (§ V).


I

In quest'anno [1] Giustiniano [II] partì in guerra contro le Sclavinie e la Bulgaria. Respinse prima i Bulgari, che gli si erano opposti, e s'inoltrò fino a Tessalonica e sottomise grandi masse di Slavi, gli uni con la forza mentre altri vennero da lui da soli e dopo che passarono [in Asia Minore] presso Abido, li insediò nella regione dell'Opsikion. (Dalla Cronografia di Teofane, ed. cit., p. 364, 11-15).

II

In quest'anno [2] Giustiniano [II] scelse e reclutò fra gli Slavi che aveva colonizzato [3] 30.000, li armò e li chiamò «esercito straordinario» e a capo pose loro un tale di nome Nebulo. Fidandosi di loro scrisse agli Arabi che non voleva più attenersi al trattato di pace. Prendendo l'«esercito straordinario» e tutti gli squadroni di cavalleria s'avviò verso Sebastopoli, sulla costa del mare… e scontrandosi in battaglia… Maometto [4] adescò il capo degli Slavi che combattevano dalla parte dei Bizantini inviandogli un vaso pieno di monete, facendogli molte promesse, e riuscì a convincerlo a passare dalla sua parte con 20.000 Slavi e così causò la fuga dei Bizantini. Allora Giustiniano [II] trucidò il resto di loro con donne e bambini su un altipiano vicino al mare chiamato Leucata, che si trova nel golfo di Nicomedia [5] . (Dalla Cronografia di Teofane, ed. cit., pp. 365,30-366,23).

III

Allorché l'isola [di Cipro] fu presa dai Saraceni [6] e rimase inabitata per sette anni e allorché l'arcivescovo Giovanni venne col suo popolo nella città imperiale, l'imperatore Giustiniano [II] diede nel sesto santo concilio [7] il permesso che egli, con i suoi vescovi e la popolazione dell'isola, potesse insediarsi a Cizico [8] … ma dopo sette anni l'imperatore fu mosso dalla volontà di Dio a ripopolare Cipro nuovamente … mandò un agente imperiale e trasportò quelli che aveva insediati nella Romania [9] , cioè a Cizico e nei «temi» dei Cibirreoti e dei Tracesiani e l'isola fu popolata. (Dal De administrando imperio, ed. cit., cap. 47, pp. 1-6, 15-16, 23-25).

IV

Poco tempo appresso [10] le tribù degli Sclavini, emigrando dalla loro terra come fuggiaschi, attraversarono il Mar Nero. La loro massa raggiungeva il numero di 208.000. Essi si insediarono presso il fiume che si chiama Artana [11] . (Dal Breviarium del Patriarca Niceforo, ed. C. DE BOOR, Leipzig, 1880, pp. 68, 27-69, 2).

V

In quest'anno [12] Niceforo [I], con una delle sue ampie azioni volendo rovinare completamente l'esercito, ordinò di trasferire i cristiani di tutti i «temi» nelle Sclavinie e che i loro beni fossero venduti. (Dalla Cronografia di Teofane, ed. cit., p. 486, 10-14).

[1] Nel 688-689.

[2] Nel 691-692.

[3] Nel 688-689.

[4] Cioè il fratello del califfo Abdalmalik, che regnò dal 685 al 705.

[5] Oggi Ismit in Turchia.

[6] Nel 649

[7] Nel 691-692.

[8] Città e porto dell'Asia Minore sulla costa del Mar di Mannara.

[9] Nell'impero bizantino

[10] Nel 762-763.

[11] In Bitinia, cioè nel «tema» dell'Opsikion.

[12] Nell'809-810.

© 2000
Reti Medievali
UpUltimo aggiornamento: 26/07/08