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Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato > Documenti, 7

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Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


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7. La sollevazione di Tommaso lo Slavo
 

Nell'anno 820 ebbe luogo nell'impero bizantino la prima sollevazione popolare di grande ampiezza che, suscitata da abusi fiscali, aveva però radici più profonde. A capo di essa si trovò Tommaso, probabilmente discendente da quegli Slavi che erano stati trasferiti durante il VII o VIII secolo in Asia Minore. Il brano qui tradotto è preso dal Continuatore di Teofane (Theophanes Continuatus , ed. I. BEKKER ) Bonn, 1838, pp. 50 e 53-55) e illustra sia l'aspetto sociale che quello etnico (anche se i popoli elencati non sono sempre identificabili, nonché la gravità del movimento.

 

Esiste un racconto di tempi antichi al quale anch'io presto fede, poiché basato su scritti, e cioè che questo Tommaso discende da genitori insignificanti e poveri, ma altrimenti di origine slava, di quelli che spesso passavano in Oriente…

Tommaso, per quanto fosse zoppo e di origine barbarica, ma per canizie rispettabile, era da tutti molto amato … avendo egli dunque tratto dalla sua parte gli esattori delle imposte statali ed essendosi adoperato per attirare a sé il popolo con generose donazioni, dal poco divenne molto e da piccola grande cosa.

Convinceva con parole e amicizia quelli che erano inclini a cose nuove o desiderosi d'arricchirsi; altri, che per esperienza conoscevano i mali delle sollevazioni interne, con la forza e contro voglia [convinceva]. Scoppiarono dunque le guerre civili che, come se fossero state aperte le cateratte del Nilo, bagnarono la terra non con acqua ma con sangue. Da allora gli schiavi armarono la mano micidiale contro i padroni, i soldati contro gli ufficiali, il centurione contro lo stratega [cioè il generale]. Frattanto tutta l'Asia gemeva sprofondata nei mali. Sotto la pressione della paura, molte città con tutta la popolazione si sottomisero a Tommaso. Molte spesso si opponevano, mantenendo fedeltà all'imperatore, ma poi, dopo molte uccisioni e violenze, si sottomettevano. Finalmente tutta l'Asia fu sotto il suo potere eccetto lo stratega Katakylos del «tema» dell'Opsikion e Olbiano di quello degli Armeniaci… e conducendo trattative barbariche fece patti di pace e li convinse [i Saraceni] a divenire alleati giurando e promettendo, come abbiamo detto sopra, di dare i confini dei Romei e di sottomettere a loro l'impero di essi… e ottenne la corona e fu proclamato imperatore dal metropolita di Antiochia Giacobbe. Raccolse un grande esercito o piuttosto lo prese per rafforzare la propria posizione e [esso era composto] non solo di Agareni vicini e confinanti ma anche da molti abitanti dell'interno: Egiziani, Indi, Persiani, Assiri, Armeni, Chaldei, Iberi, Zichi, Kabiri e di tutti quelli che appartengono ai dogmi e alla parola di Mane [1].

[1] Cioè eretici dualisti manichei.

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UpUltimo aggiornamento: 26/07/08