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Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato > Documenti, 16

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Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


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16. Commercio e commercianti a Tessalonica

Certamente la città meglio descritta e quindi meglio documentata dell'impero bizantino fu la capitale, Costantinopoli. Tanto più dunque sono importanti le descrizioni che abbiamo di altre città. Tessalonica fu la seconda città bizantina per importanza, centro di produzione, ma anche grande metropoli del commercio. Qui passava la Via Egnazia che iniziava a Durazzo e terminava a Costantinopoli e che era l'unica grande strada, sia militare che commerciale, che attraversasse i Balcani da oriente a occidente. La sua importanza per Tessalonica è sottolineata da Giovanni Cameniate nel brano qui tradotto (§ I) preso dalla sua descrizione della conquista della città da parte del famoso pirata arabo Leone di Tripoli nel 904 (in Joannes Cameniata, De excidio Thessalonicensi, ed. I. BEKKER, Bonn, 1838, pp. 500, 13-501, 6). La descrizione del mercato di Tessalonica (§ II), legato al patrono della città, al tanto venerato martire San Demetrio, tradotta dal Timarione, dialogo satirico scritto verso la metà del XII secolo (ed. A. ELLISSEN, in Analekten der mittel-und neugriechischen Literatur, IV, Leipzig, 1860, pp. 46-48), ha un valore particolare perché dà un'idea dello sviluppo delle città bizantine che nel XII secolo stavano diventando dei fiorenti centri commerciali. A ciò si contrapponeva una relativa decadenza di Costantinopoli.

 

I

Una grande strada statale attraversa questa città da occidente a oriente e i passanti sono per necessità costretti a sostare presso di noi e a comprare ciò di cui hanno bisogno, per cui abbiamo tratto da essi profitto e vantaggio di tante belle cose quante puoi immaginare. Di là passò sempre attraverso le vie anche una variopinta moltitudine di indigeni e stranieri, cosicché si potrebbe contare più facilmente la sabbia sulla spiaggia che coloro che passano per il mercato e fanno affari commerciali.

Così affluirono qui per molti in grande quantità tesori di oro, argento e pietre preziose mentre altri volgevano la mente a stoffe di seta e di lana. Altre materie prime, come bronzo, ferro, stagno, piombo e vetro, dalle quali prendono vita le arti legate al fuoco [1], non devo menzionarle; infatti sono così numerose che si potrebbe con esse costruire ed equipaggiare una nuova città.

 

II

Le Demetrie sono una festa come una volta le Panatenee ad Atene e le Panionie a Mileto. Sono contemporaneamente la più grande fiera della Macedonia. Infatti vi affluisce una quantità di popolazione non solo autoctona e ivi stabilita, ma di ogni parte e specie, Greci da tutti i paesi, e le diverse tribù dei Misi che abitano sul Danubio e fino alla terra degli Sciti [cioè la Russia], Campani, Itali, Iberi [cioè Spagnoli], Lusitani [cioè Portoghesi], e Celti [cioè Francesi] dall'altra parte delle Alpi. In breve le coste dell'Oceano mandano pellegrini e devoti alla festa del martire. Tale è la fama del suo nome in tutta l'Europa. Io però che venivo dalla Cappadocia e che ero straniero, che di questa festa non avevo alcuna nozione ma che la conoscevo solo per averne sentito dire, decisi di fare in modo da poter vedere tutto il teatro cosicché nulla sfuggisse al mio sguardo. Salii su un'altura che era contigua al luogo della fiera, mi misi a sedere e guardai tutto oziosamente.

Le cose si svolgevano nel modo seguente. Le baracche di vendita erano disposte in file parallele le une di fronte alle altre; le file si estendevano per un lungo tratto, si allargavano ai lati e lasciavano nel mezzo uno spazio di modo che la massa potesse muoversi qua e là. Guardando in basso la fitta massa disposta uniformemente avresti detto che fossero linee provenienti da punti opposti lontani. Trasversalmente erano collocate altre file di baracche altrettanto diritte ma non così lunghe e che sembravano minuscoli piedi di certi rettili…

Ora domanderai cosa c'era lì dentro… io scesi più tardi dall'altura e guardai tutto. Là c'erano articoli di ogni genere, tessuti e filati da uomo e da donna, tutto ciò che le navi mercantili portano dalla Beozia e dal Peloponneso e dall'Italia ai Greci. Ma anche la Fenicia fornisce molto e l'Egitto, la Spagna e le Colonne d'Ercole [2], che producono eccellenti tessuti. Tutto ciò portano i mercanti direttamente dai loro paesi nella vecchia Macedonia e a Tessalonica. Il Mar Nero manda i suoi prodotti attraverso Costantinopoli ed essi vengono ad abbellire la nera in quanto da lì molti cavalli e muli trasportano la merce. Vidi tutto ciò quando scesi. Ma anche mentre sedevo ancora sull'altura, mi meravigliavo della svariata quantità di animali e ascoltavo la confusione delle loro voci che colpiva il mio orecchio: i cavalli nitrivano, i buoi muggivano, le pecore belavano, i maiali grugnivano e i cani abbaiavano; anche essi seguono i loro padroni, come protezione contro i lupi o contro i ladri…

[1] Cioè l'artigianato.

[2] Cioè il Nord Africa.

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UpUltimo aggiornamento: 26/07/08