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Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato > Documenti, 20

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Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


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20. Crisobolla bizantina del 1082: inizio della preponderanza di Venezia in oriente

Il primo grande privilegio che i Veneziani ottennero per il loro commercio fu la crisobolla, cioè un diploma imperiale con sigillo d'oro, dell'imperatore Alessio I Comneno, nell’anno 1082. Davanti al pericolo rappresentato dai Normanni, che erano sbarcati in Epiro e ne avevano occupata gran parte, Alessio dovette ricorrere all'aiuto della flotta veneziana non avendone egli una abbastanza forte.

I Veneziani ottennero in cambio il diritto al libero commercio in una serie di porti e centri commerciali lungo la costa meridionale dell'Asia Minore, dell'Epiro, della Grecia, della Tracia e a Costantinopoli. Ebbero sul Corno d'Oro, circa nell'area dell'odierna stazione centrale di Istanbul, il territorio di Perama con scale d'approdo. Ma soprattutto furono liberati da tutti i tributi, le tasse e i dazi che qui sono elencati (non tutti, però, ci riescono chiaramente identificabili). La crisobolla di Alessio del maggio 1082 è il punto di partenza di un'evoluzione completamente nuova: è ormai terminata la preponderanza dei Greci e si apre una nuova e poca in cui Venezia figura come una grande potenza commerciale, e non solo Venezia ma in un senso più largo le repubbliche italiane.

 

… e per rimunerare in questo modo i loro [dei Veneziani] servizi la mia maestà ha ben voluto con la presente crisobolla, che essi ricevano ogni anno allorché si distribuiscono i donativi [1] un dono dalla cassa imperiale [2] di libbre venti e possano distribuirle nelle loro chiese a propria volontà. Onorò [la mia maestà] anche il loro nobile doge con la venerabilissima dignità di protosebasto con completa paga. E non attribuì l'onore soltanto alla sua persona ma esso doveva durare ininterrotto e perpetuo e per successione essere trasmesso nella città [3] ai dogi suoi successori. Onorò [la mia maestà] anche il patriarca col titolo di «ipertimo», cioè onorabilissimo, con un donativo di libbre venti. E questo onore era per successione da trasmettere ai patriarchi suoi successori e anch'esso doveva durare ininterrotto e perpetuo e non solo per la sua persona. Decise anche la maestà mia che la santissima chiesa del santo apostolo ed evangelista Marco, che è in Venezia, ricevesse ogni anno tre nomismi dai magazzini nella gran città [4] e da tutti gli altri che gli Amalfitani tengono in Romania [5]. Inoltre dona loro anche magazzini che si trovano sul triangolo di terra [6] che si chiama Perama… e [dona] tre scale d'approdo in quella medesima area. Dona inoltre a San Akindino un forno che ha un reddito di venti bisanti [7]. Similmente dà [la maestà mia] la chiesa del santo apostolo Andrea; che si trova a Durazzo, con gli ivi esistenti imperiali redditi eccetto la ivi conservata remissione che si deve dare per [la costruzione o armamento delle] «chelandie» [8]. Concesse [la maestà mia] a loro di negoziare in ogni parte della Romania con ogni specie di roba e cioè presso Laodicea marittima, Antiochia, Mamistra; Adana, Tarso, Attalia, Strobilo, Chio, Efeso, Focea, Durazzo, Vallona, Corfù, Bondiza, Modone, Corone, Nauplia, Corinto, Tebe [9], Atene, Negroponte, Demetriade, Tessalonica, Chrisopoli, Periterio, Abido, Redesto, Adrianopoli, Apro, Eracleia, Selembria e nella stessa gran città [10] e semplicemente in tutti i luoghi sotto l'autorità della nostra pia mansuetudine, non dovendo dare nulla per alcuna loro mercatura né a nome del commerchion o altro dazio che si versa nelle casse dello stato, come una tassa navale, una tassa portuale, una tassa per il traffico del porto, donativi agli uffiziali, una tassa del montante di sei folii [11], una tassa per gli uffiziali del porto e altre tasse… In tutti i luoghi dove commerciano è concesso loro dalla mia maestà che non siano sottoposti ad alcuna requisizione. Siano invero liberati dall'eparco marittimo, dall'eleoeparoco[?] statale, dai cartulari, dagli ipologhi [12] … Concesso è loro il commercio di tutte le spezie e cose e abbiano il diritto di fare ogni compera senza dover pagare alcun dazio…

[1] Le roghe.

[2] Solemnion.

[3] Cioè a Costantinopoli.

[4] Costantinopoli.

[5] Nell'impero bizantino.

[6] Embolo.

[7] Monete d'oro.

[8] Tipo di nave bizantina.

[9] Tebe di Grecia.

[10] Costantinopoli.

[11] Monete di bronzo.

[12] Uffiziali dei conti?

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UpUltimo aggiornamento: 26/07/08