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Didattica > Strumenti > Bisanzio. Società e stato > Documenti, 25

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Bisanzio. Società e stato

di Jadran Ferluga

© 1974 – Jadran Ferluga


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25. Costantinopoli vista da un viaggiatore arabo

Da I viaggi di Ibn Battuta (1325-1354), famoso viaggiatore arabo che visitò l'Asia Minore e l'impero bizantino nella prima metà del XIV secolo, tradotti da F. GABRIELI, Firenze, Sansoni, 1961, p. 115, abbiamo scelto la descrizione di Costantinopoli che, a parte qualche errore sul piano politico e una certa mancanza di conoscenze dell'amministrazione bizantina, è caratteristica per la connotazione della città come centro commerciale. Da notare l'importante ruolo dei mercanti italiani, in primo luogo Genovesi e Veneziani, importanza che mi sembra appunto sottolineata dalla brevità del testo.

 

È di straordinaria grandezza, divisa in tre parti tra cui scorre un gran fiume col flusso e il riflusso, come nel fiume di Salè al Marocco. Su di esso c'era anticamente un ponte in muratura, ma ora è caduto in rovina, e il fiume si passa su barche; questo fiume si chiama Apsomi. Una delle due parti della città si chiama Istanbùl: essa è sita dalla parte orientale del fiume, ed è lì la residenza dell'imperatore, dei grandi dignitari, e del resto del popolo. I suoi mercati e le sue strade sono pavimentate a larghe lastre, e ogni categoria di artigiani ha un posto a sé, non diviso con altri. Ogni mercato ha delle porte che vengono chiuse la sera, e la maggior parte degli artigiani e dei venditori è lì costituita da donne. La città è a piè di un promontorio che avanza nel mare per circa nove miglia, ed è largo altrettanto e ancor più. In cima al monte c'è una piccola rocca, e il palazzo imperiale. Il monte è circondato dalle mura, ed è ben munito, inaccessibile a chicchessia dalla parte del mare; esso racchiude tredici fiorenti borgate, e la grande chiesa è al centro di questa parte della città.

L'altra parte si chiama Galata, e si trova sulla riva occidentale del fiume, cosi come è Rabàt per la vicinanza al fiume stesso. Questa parte è riservata ai cristiani d'occidente che vi abitano in più comunità, Genovesi, Veneziani, Romani, Francesi. Essi sono sottoposti all'imperatore di Costantinopoli, che prepone loro uno di loro gradimento, da essi detto Comes; debbono un tributo annuo all'imperatore, ma gli si sono più di una volta ribellati, ed egli li combatte finché non metta pace tra loro il Papa. Sono tutti mercanti, e il loro porto è uno dei maggiori, in cui ho visto circa cento vascelli, come galere e altri grossi bastimenti, oltre a innumerevoli piccoli. I mercati di questa parte sono belli ma ingombri di immondizie: un fiumiciattolo sporco li traversa, e così anche le chiese di questo quartiere sono sudicie e insignificanti.

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UpUltimo aggiornamento: 26/07/08