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Wycliff. Il comunismo dei predestinati

di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri

© 1975-2007 – di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri


Testi

8. Dal «De papa»

L'operetta De papa è sicuramente ascritta a Wyclif dal Matthew (op. cit., p. 458) e dallo Workmann (op. cit., vol. I, p. 331): il primo, che ne ha curata l'edizione, ne ha messo in rilievo lo stile e gli esempi affini a quelli del Trialogus. La data verosimile per la sua composizione è il 1380. La struttura e la tematica non riflettono quelle del trattato in latino De potestate papae. Ne do qui i capitoli I, II, III e IX che mi sembrano i più significativi, sia per lo sviluppo delle argomentazioni, sia per i riferimenti agli eventi contemporanei (scisma) e passati (donazione di Costantino).

(In The English Works of Wyclif, a cura di F. D. MATTHEW, London, 1880, pp. 459 e sgg.).


CAPITOLO PRIMO


Dio disse attraverso Geremia che egli vigilava sul suo popolo. Dio proclamò la sua legge attraverso i profeti, che soffrirono il martirio in suo nome e per il bene della Chiesa, cioè per il clero, i signori e il popolo. Ma attraverso Salomone disse che la sua saggezza gridava per le strade, che gli uomini la disprezzavano e non volevano vivere secondo la sua dottrina; così, quando fossero morti, Dio avrebbe riso. Allora lo avrebbero implorato, ma non sarebbero stati né ascoltati né aiutati. Per questa ragione egli manda molti uomini in stato di grazia a predicare la sua legge, eppure l'Anticristo la disprezza e i signori non aiutano coloro che la predicano. I sacerdoti, quanto a questo, fanno i sordi, e così altri, anche se ci sono sacerdoti che pensano sia loro dovere proclamare la legge di Dio al popolo. E può accadere che essi muoiano per la noncuranza dei primi.

È un fondamento della dottrina cristiana che Cristo è Dio e uomo, e che tra gli uomini fu il più povero, il più umile e il più virtuoso. I cristiani riconoscono in Pietro il vicario di Cristo, che seguì l'esempio della sua vita e insegnò alla Chiesa la sua dottrina. Ma il demonio invidiava Cristo e coloro che lo seguivano, e tentò i sacerdoti al dominio mondano, così come aveva fatto con Cristo. Infatti lo indusse in tentazione dicendogli che avrebbe avuto tutti i regni di questo mondo se avesse accettato di inchinarsi dinanzi a lui.

Allo stesso modo egli ha dato con la frode e l'astuzia il dominio al clero, cosicché ora una grossa parte di questo mondo parteggia per l'Anticristo, poiché molti affermano che il papa dovrebbe essere il signore secolare sommo di tutto il mondo, in virtù della vita di Cristo, e concedere che i re governino. L'operato del demonio a questo proposito è così intenso e celato da tanti inganni, che pochi uomini osano esporsi e parlare in difesa di Dio. Nonostante ciò vi sono uomini che credono, poiché osano, che Cristo scelse di essere povero per essere di esempio ai suoi sacerdoti, affinché altri confidassero in Dio e cessassero di guardare a questo mondo che devono lasciare alla loro morte.

Come Cristo, anche Pietro era povero, e così pure gli apostoli a eccezione di Giuda Iscariota, che voleva esser ricco e tenere le cose per sé: ciò lo portò a morire due volte.

Ma il demonio ha accecato gli uomini, sia il clero come i signori, proprio attraverso quella Chiesa che essi credevano gli fosse contrapposta; e questo errore nella fede capovolge la vita dei cristiani e impedisce loro di seguire Cristo. Il demonio infatti brama intensamente di ridurre al silenzio la fede della Chiesa, poiché questa è la prima virtù e base della religione di Cristo. E dato che il papa gode di grande stima ed è considerato il diretto vicario di Gesù Cristo, il demonio ha raccolto nel papa tutti gli attributi mondani, sia concernenti il potere che la vita mondana, e attraverso la sua persona getta la Chiesa nella confusione e nell'inganno.

Infatti per molti è verità di fede che il papa non possa commettere errore, e affermano che ciò che egli concede Cristo lo deve confermare, e attraverso questa frode del demonio molti uomini si dannano. Il fondamento di quest'inganno è tutto contrario alla verità: come il demonio ingannò Eva, assicurandole che non sarebbe morta se avesse mangiato la mela, così egli ingannò la Chiesa per mezzo di una sola persona, pubblico ingannatore [il papa], il quale afferma che Cristo era il signore mondano superiore a tutti gli altri, e perciò la stessa cosa dovrebbe esser valida per il suo vicario, che porta il nome di papa di Roma. Ma quando Cristo fu tentato, egli disse: «Vattene Satana», per insegnare a tutti i cristiani come egli volesse esser povero. Eppure sono pochi gli uomini che vogliono difendere questa verità, poiché l'Anticristo ha tanti chierici che la rendono oscura con molti artifici.


CAPITOLO SECONDO


Dobbiamo sapere che Dio manifestò il suo amore per la Chiesa attraverso lo scisma dei papi avvenuto da poco.

La nostra fede ci insegna attraverso Paolo che tutti gli eventi cooperano al bene dei figli di Dio che lo temono, e come tali i cristiani dovrebbero accettarli.

Il primo libro della legge di Dio dice come egli atterrì il demonio: «Io porrò ostilità», disse Dio, «tra te e la donna, tra il tuo seme e quello di lei, ed ella ti schiaccerà il capo». Così alcuni pensano che la santa preghiera della Chiesa rivolta a Cristo e a sua madre lo indusse a inviare questa grazia per tagliare la testa dell'Anticristo, affinché le sue frodi fossero manifeste e si riconoscesse nel papa l'Anticristo sulla terra. In effetti egli è contro Cristo, sia nella vita come nell'insegnamento. Cristo fu l'uomo più povero dalla nascita alla morte, rinunziò alle ricchezze terrene e alle elemosine, come nello stato dell'innocenza.

Ma l'Anticristo è contrario a questo, dal tempo in cui è stato fatto papa sino a quando morrà qui sulla terra; egli brama ricchezze, macchina e trama con astuti artifici il modo per poter essere più ricco.

Ma Cristo era umilissimo: non si possono apprendere da lui questi insegnamenti. Si dice infatti che il papa è l'uomo piu superbo della terra, che obbliga i lords a baciare i suoi piedi, mentre Cristo lavava i piedi dei suoi apostoli.

Cristo era l'uomo più buono e semplice nella vita, nelle opere e nelle parole. Si dice che questo papa non è certo vicino a Cristo sotto tale aspetto, poiché, mentre Cristo si recava a piedi nelle città e nei villaggi, si dice che questo papa si barrica in un castello e vive con grande fasto.

Mentre Cristo andò da Giovanni Battista per farsi battezzare, il papa manda a cercare gli uomini perché vadano da lui, ovunque egli sia; eppure Cristo non li ha chiamati a raccolta perché andassero dal papa.

Cristo abbracciava giovani e poveri come segno della sua semplicità, mentre il papa abbraccia il culto delle cose terrene, e non gli uomini di fede per amore di Dio, poiché ha paura di perdere la sua dignità.

Cristo non si impegnava a predicare il Vangelo per la sua gloria terrena o per realizzare guadagni; si dice invece che il papa ignori tutto questo e voglia al contrario costituire un corpo di leggi che sia maggiormente rispettato e temuto della legge di Cristo.

Cristo amava tanto il suo gregge che sacrificò la sua vita per esso, soffrendo atroci dolori e la morte per portarlo alla felicità. Si dice invece che il papa abbia un tale culto dei beni mondani, che finge di assolvere gli uomini, assicurando loro la via diretta al paradiso; così gli uomini cercano di impegnarsi rivolgendosi alla venerazione mondana della sua persona. In questo modo la sua follia può essere causa di morte per molte migliaia di uomini, sia nell'anima come nel corpo.

Ma come può seguire l'esempio di Cristo in questo modo? Cristo era così paziente da sopportare sino alla fine i torti che gli venivano fatti; pregava per i suoi nemici e insegnava ai suoi apostoli a non vendicarsi.

Del papa si dice che si vendicherebbe in ogni modo, sia con l'assassinio, sia con l'interdetto, sia con altri mezzi che va escogitando.

Cristo insegnò agli uomini a vivere secondo l'esempio della sua vita e della sua parola e ordinò loro di confidare nelle sue opere. Si dice che il papa proceda in direzione del tutto contraria a quanto detto, poiché la sua vita non è di esempio agli altri uomini, e cioè di come essi debbano vivere, poiché nessun uomo dovrebbe vivere al pari suo, come invece egli pretende di poter fare in ragione del suo alto stato.

Cristo cercava la gloria di Dio in ogni sua opera e parola, e soffrì molte ingiurie durante la sua vita per tenervi fede. Al contrario si dice che il papa ricerchi la propria gloria con ogni mezzo, come se l'adorazione di Dio debba essere completamente abbandonata.

Così egli escogita molte imposture che non hanno alcun fondamento. E se queste cose sono vere, insieme a molte altre, intorno al papa di Roma, egli è veramente l'Anticristo, e non il vicario di Cristo sulla terra.


CAPITOLO TERZO


Questo scisma di papi può tornare a vantaggio di molte nazioni. Infatti in questo modo gli uomini non presteranno più alcuna fede alle parole dei papi, se non nella misura in cui essi seguiranno Cristo nella vita e nell'insegnamento.

Poiché, se essi mentono a proposito del loro stato, dicendo di essere i vicari di Cristo mentre sono contrari a lui nelle opere e nella fede, gli uomini guidati da tali lupi devono andare direttamente all'inferno. E questo sembra il tempo miracoloso che Paolo ha predetto per la Chiesa.

Tutto ciò dovrebbe essere una verità di fede su cui ogni uomo dovrebbe fondarsi: gli uomini non dovrebbero credere a nessun papa, se non nella misura in cui egli segue l'esempio di Cristo.

[Di ogni ordine papale] Si dovrebbe quindi vedere quali siano le basi, cattive o buone, senza alcun inganno; obbedire al papa nella misura in cui ciò che dice è stato ordinato da Cristo, poiché può accadere che il demonio inganni gli uomini attraverso l'Anticristo, esigendo più di quanto Cristo voleva, in modo da causare lotte all'interno della cristianità. Il demonio può indurre il cuore degli uomini ad amare in tal misura i beni di questa terra, che essi lottano e combattono fra loro per la spartizione di questi beni.

In tal modo l'Anticristo e i suoi seguaci impediscono agli uomini di vivere in pace fra loro, poiché altrimenti una vita condotta in pace permetterebbe agli uomini di conoscere le loro frodi.

È per questo che Dio ha ordinato la medicina che mette in evidenza la falsità dell'Anticristo, di come egli si ponga al di sopra di Cristo, e di conseguenza sopra Dio, come dice Paolo. Le nazioni obbediranno quindi ai papi nella misura stabilita dalla legge di Dio, e non più di quanto fu richiesto da Cristo. E se essi non si conformano a ciò, essi mostrano di essere come l'Anticristo, poiché la maggior superbia di questo è di porsi al di sopra di Dio.

Se i regni si attengono a questa regola, essi possono essere assolti dalla blasfemia delle indulgenze e di altre macchinose menzogne. Poiché può accadere che il papa conceda a uomini ricchi e mondani la via diretta al paradiso senza penitenza in purgatorio, negandola ai poveri poiché essi non considerano mai la legge di Dio a suo modo. Tante e tali frodi del demonio accecano gli uomini attraverso il suo vicario, cosicché la verità della legge di Dio è capovolta dalla falsità di questo vicario. Per riassumere brevemente, se gli uomini si atterranno a questa verità di fede, il papa non trarrà più dalle nazioni né denaro né beni terreni. Per questo Paolo disse che egli cercava le anime dei greci e il modo di portarli alla felicità, e non le loro ricchezze.

Alla stessa maniera Cristo non atterrì tutti gli stati che erano suoi figli, poiché non li rapinava, ma dava loro dei beni in ogni modo, sia spirituali che materiali.

Così si comportò Cristo sulla terra, e se il papa devia da Cristo e deruba i suoi figli con la voracità di un lupo, senza alcun dubbio egli è l'Anticristo e il dichiarato vicario del demonio.

E se tu dici che il papa deve avere beni dai regni per mantenere il suo alto stato, io dico che dovrebbe invece esser povero come lo era Cristo, e non gravare sugli uomini, come Cristo non faceva.

Questa norma permette agli uomini di sapere se un prelato è Anticristo, in quale misura gli si debba obbedire e in quale ignorare il suo insegnamento.


CAPITOLO NONO


Secondo l'affermazione qui riportata, l'Anticristo e i suoi seguaci dovrebbero vergognarsi di allontanare i sacerdoti di Cristo dalla retta via contro l'ordine che egli ha stabilito. Allo stesso modo i lords e altri pazzi dovrebbero vergognarsi di aiutare l'Anticristo in questo, come è vero che saranno castigati nel giorno del giudizio. E questo castigo sarà più grave a causa della loro ipocrisia, poiché essi giustificano il loro comportamento dicendo che agiscono in tal modo per amore di Cristo. Infatti alcuni ordini di Cristo sono difficili da seguire, cosicché i lords di questo mondo li correggono, come fece l'imperatore di Roma quando conferì il dominio ai suoi sacerdoti e li rese signori. Infatti in quel caso egli corresse lo stato apostolare andando al di là dell'ordine di Cristo.

Ma tutto ciò è bestemmia e condurrà alla rovina i lords, come accadde all'imperatore, il cui stato fu distrutto per questo atto contro Cristo. Infatti nessun uomo può porsi contro Cristo, poiché sarebbe punito per la sua azione, e la punizione dell'anima è da temersi più di quella terrena. Se è così, l'Anticristo avrebbe dovuto vergognarsi di canonizzare questo imperatore, poiché è cosa nota agli uomini che egli revocò l'ordine di Cristo. Ed è opinione di molti che la sola ragione per cui lo fece sia stata quella di innalzare i propri sacerdoti, ottenendo così la cieca devozione degli altri. In questa maniera, dato che l'imperatore era al di sopra di tutti gli altri signori di questa terra, parimenti il suo sacerdote di Roma e i seguaci di questo avrebbero dovuto essere al di sopra dei sacerdoti degli altri signori. Con questo stratagemma lo fece signore di Roma e di una grossa parte del suo impero, facendo in modo che egli e i suoi cardinali occupassero un'altissima posizione. Infatti l'imperatore pensava che sarebbe stato motivo di vergogna per lui se i suoi chierici non fossero stati superiori in dignità ai chierici degli altri Signori. Poiché, come l'imperatore era primo e quindi superiore agli altri nel suo impero, così i suoi sacerdoti dovevano essere superiori agli altri. E certamente questa è una ragione abbastanza malvagia per canonizzare un uomo, poiché non vi era ragione di opprimere in tal modo la Chiesa per diventare santo, come quando disse che se vedeva un sacerdote giacere con una donna, egli li avrebbe coperti con il suo mantello per non scandalizzare gli altri con questo peccato. Ma Finea, che era un sacerdote giusto, pugnalò l'uomo e la donna per il loro peccato contro Dio, e così punì il torto fatto a Dio.

Questo imperatore fece molte opere buone, ma non si dovrebbe mai opprimere la Chiesa per la propria gloria e confidare nello stesso tempo di essere santi in cielo. Così si dice di San Silvestro, che se Dio volle che fosse santo, si deve essere pentito moltissimo di aver assunto questo dominio; come San Pietro, che peccò spesso e per la nostra fede egli è ora santo.

Noi però non abbiamo alcuna certezza che la stessa cosa valga per Silvestro, e cioè che sia santo. Poiché è necessario che i cristiani sappiano quali cose sono articoli di fede e conoscano quel che va al di là di questa, in modo da non confidare su tali cose.

È opinione di molti che Silvestro peccò nell'accettare tale gloria mondana e che né Pietro né Paolo né alcun altro apostolo avrebbero mai voluto accettare un tale stato. È vero però che il frutto del suo pentimento e altre opere buone da lui compiute con la grazia della volontà di Dio possono averlo reso santo in seguito. In questo modo si dimostra come gli argomenti dell'Anticristo vengano meno.

Molte cose sono buone se considerate separatamente nel loro genere, tuttavia la mescolanza è malsana se queste sono raccolte in un solo uomo. Così, lo stato sacerdotale e il dominio mondano sono entrambi buoni considerati separatamente, mentre la loro unione è velenosa, specialmente nel papa. Infatti questo dominio annienta quella povertà che Cristo ha stabilito vi fosse.

Allo stesso modo una corda è una cosa buona per avvolgere e legare, sia per l'uomo come per l'animale, nei casi in cui è bene farlo; ma legare una corda alla gola di un uomo, questo può essere dannoso perché lo strangola.

Così legherai il dominio mondano ai laici che hanno il discernimento e la virtù per agire in conseguenza a quello, secondo la legge che Cristo ha dato, così che questo sia a beneficio dell'adorazione di Dio e del profitto della Chiesa. Ma legare questo dominio al sacerdote di Cristo causerebbe il suo allontanamento dalla predicazione della legge di Dio e dall'aiutare le anime, inoltre strangolerebbe lui e molti altri. Così tutte le argomentazioni che il demonio può escogitare contro Cristo e i suoi sacerdoti possono essere annullate attraverso la nostra fede, facendo sì che gli eretici se ne vergognino.

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UpUltimo aggiornamento: 02/08/08