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Didattica > Strumenti > L'Europa orientale nei secoli XIV e XV > Rassegna bibliografica, 2. I paesi russi

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L'Europa orientale nei secoli XIV e XV

di Josef Macek

© 1974-2006 – Josef Macek


RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

2. I paesi russi

Un’opera fondamentale che abbraccia i secoli XIV e XV della storia dell’URSS è stata elaborata dal collettivo diretto da B. D. GREKOV. L’opera, che fa parte di una serie di contributi alla storia dell’URSS, si intitola Očerki istorii SSSR, II, Moskva, 1953. In questa vasta opera c’è anche un disegno dello sviluppo della storiografia e delle fonti. L’opera collettiva Istorija istoričeskij nauki v SSSR. Dooktjabrskij period. Bibliografija, Moskva, 1965, offre un panorama della storiografia russa. Fra gli studi stranieri sulla storiografia russa sono importanti quello di J. MACUREK, Dejepisectvi evropského východu, Praha, 1946, e quello di A. G. MAZOUR, Modern Russian Historiography, 2ª ed., 1958. Per quanto riguarda le fonti narrative, sono pubblicate in una raccolta di 31 volumi, edita a Leningrado (Sankt Petersburg) negli anni 1841-1968 e intitolata Polnoe sobranie russkich letopisej. Numerose sono le edizioni dei documenti e degli atti ufficiali. Questa problematica è stata analizzata da L. V. CEREPNIN in una monografia in due volumi sui documenti degli archivi dei nobili russi dei secoli XIV e XV (Russkije feodalnyje archivy XIV.-XV. vekov, I-II, Moskva, 1948-1951). Lo stesso autore ha scritto anche una monografia sulla formazione della monarchia russa centralizzata nei secoli XIV e XV.

Una descrizione della storia dei paesi dell’Est europeo, che attualmente fanno parte dell’URSS, si può trovare in opere di più vasta mole che offrono un panorama completo della storia della Russia e dell’URSS. Fra la letteratura di più vecchia data è tuttora preziosa la storia della Russia dal periodo più antico di S. M. SOLOVEV, Istorija Rossii s drevnejšich vremen, II-V, 1ª ed., Moskva, 1851-1879 (nuove edizioni sia in Russia sia all’estero). Solovev mette in particolare in relazione l’origine dello Stato russo centralizzato con il ruolo dei duchi di Mosca, abbandonando le precedenti concezioni che sottolineavano il carattere assolutamente diverso del Medioevo russo da quello dell’Europa occidentale. Continuano a essere pubblicati anche gli scritti dedicati alla storia russa da V. O. KLJUCEV­SKIJ, Kurs russkoj istorii, I-V., pubblicato per esempio a Mosca nel 1937. Ključevskij si dedicò allo studio della storia economica, mise in relazione lo sviluppo della Russia con lo sviluppo del feudalesimo e pose l’accento soprattutto sui fattori geografici che fecero sì che Mosca diventasse il centro dello Stato russo. Fra queste opere storiche più vecchie si colloca anche quella di gran mole e pervasa di spirito patriottico dello storico del popolo ucraino M. HRUSEVSKYJ, Istoria Ukrainy-Rusi, III-V, 2ª ed., Kiev, 1907 (nuove ristampe). A Ključevskij si ricollegò nella storiografia marxista russa M. N. POKROVSKIJ, il quale nel suo panorama della storia russa (Russkaja istorija s drevnejšich vremen, I-IV, Moskva, 1913; nuova ed.: Moskva, 1933; e di cui esiste una traduzione italiana, Storia della Russia, Roma, Editori Riuniti, 1970), creò la teoria del cosiddetto capitalismo commerciale con il quale andrebbe messa in relazione l’origine dello Stato russo. Fino al secolo XV i paesi russi erano vissuti nello stadio di feudalesimo; soltanto con il formarsi dello Stato di Mosca termina il periodo del feudalesimo e incomincia l’era del capitalismo commerciale. La concezione di Pokrovskij fu dapprima accolta in generale nell’URSS come una teoria ufficiale, ma quando venne criticata da Stalin, fu combattuta. La storiografia marxista sovietica più recente ha rimproverato a Pokrovskij la sua concezione errata del feudalesimo. Nelle opere della storiografia sovietica contemporanea il feudalesimo è la definizione di un sistema sociale, basato sul basso livello della produzione e sulla servitù della gleba, sullo sfruttamento dei contadini da parte dei feudatari, cioè da parte della nobiltà, dei principi, del re, dello zar ed anche della Chiesa. Tale concezione ha trovato la sua espressione più evidente nell’opera del collettivo di autori della storia dell’URSS (Istorija SSSR, I, Moskva, 1948), che ha fatto proprie le idee di Stalin, le quali ponevano un eccessivo accento sul ruolo del potere statale centralizzato, della nazione russa e di Mosca. Più tardi (dopo il 1956) la storiografia sovietica ha smesso di citare Stalin e ci sono stati di nuovo dei tentativi di dare una valutazione positiva della opera di Pokrovskij. Nella storiografia sovietica si vanno anche sempre più affermando le idee degli storici estoni, lettoni, lituani, bielorussi e ucraini, che danno maggior rilievo al ruolo di questi paesi e di queste nazioni nello sviluppo dell’Europa orientale. La vecchia storiografia russa sottovalutava in modo univoco lo sviluppo storico di queste regioni e ingrandiva (Stalin in sostanza si rifece a questa storiografia nazionale) l’importanza della cultura russa e della nazione russa per la civiltà e l’evoluzione culturale dell’Europa orientale.

Un importante contributo alla conoscenza dello sviluppo economico delle regioni dell’Europa orientale è stato dato da P. I. LJASCENKO nella Storia dell’economia nazionale dell’URSS (Istorija narodnogo chozjaistva SSSR, I, Moskva, 1947) e in particolare da B. D. GREKOV, il quale in due volumi ha mostrato lo sviluppo dei contadini russi nel medioevo (Krestjane na Rusi s drevnejšich vremen do XVII veka, 2ª ed., Moskva, 1952).

Della produzione artigianale in questo periodo si occupa la monografia dell’archeologo B. A. RYBAKOV, Remeslo drevnej Rusi, Moskva, 1948. Il ruolo di Mosca viene ampiamente illustrato nel primo volume della storia di Mosca, scritta da M. N. TICHOMIROV, Drevnaja Moskva XII-XV v., Moskva, 1947. Alla storia culturale dei paesi russi è dedicata la vasta opera di P. MILJUKOV, Očerki po istorij russkoj kultury, I-III, Sankt Petersburg, 1895-1896 (nuove edizioni e numerose traduzioni). Un’impostazione marxista ha dato alla storia della cultura russa dei secoli XIV e XV D. S. LlCHACEV, Kultura Rusi epochi obrazovanija Russkogo centralizovannogo gosudarstva, Leningrad, 1946. Di K. V. BAZILEVIC è una monografia sulla politica estera del nascente Stato russo (Vnešnjaja politika Russkogo centralizovannogo gosudarstva, Moskva, 1952). Agli aspetti essenziali della dominazione tartaro-mongola nell’Europa orientale, all’Orda d’Oro e al suo sfacelo è dedicata la monografia di B. D. GREKOV e A. JU. IAKUBOVSKI, L’orda d’oro, Editori Riuniti, 1957 (l’ediz. russa è del 1957).

Per quanto riguarda le arti figurative russe vanno ricordati, oltre alla storia generale di M. ALPATOV, Všeobščaja istoria iskusstv, III, Moskva, 1955, la monografia su Andrei Rublev (V. LAZAREV, Andrei Rublev, Moskva, 1960), una breve rassegna dell’evoluzione delle icone russe – sempre dello stesso V. Lazarev, che l’UNESCO ha inserito nella sua collana editoriale – e infine l’elenco completo e la valutazione delle icone medievali, riscoperte di recente (S. JAMSCIKOV, Drevnerusskaja živopis, novyje otkrytija, Moskva, 1965). Per la conoscenza della poesia e della prosa russe è utile l’opera collettiva Istorija russkoj literatury, II, Moskva-Leningrad, 1946.

Per quanto concerne le opere di autori non russi sullo sviluppo dell’Europa orientale nei secoli XIV e XV, sarà bene rimandare ai vasti compendi, quali per esempio l’opera della collezione francese «Destins du monde»: R. PORTAL, Les Slaves (Peuples et Nations), Paris, 1968; oppure Handbuch der europäischen Geschichte, II-III, Stuttgart, 1971, che riportano nella bibliografia anche altre opere in lingue straniere. Fra i brevi panorami della storia russa emerge G. STÖCKL, Russische Geschichte von Anfängen bis zur Gegenwart, 2ª ed., 1965. Delle origini della monarchia centralizzata si occupano in particolare B. NOLDE, La formation de l’empire russe, I-II, Paris, 1952-1953; e G. VERNADSKY, Russia and the Dawn of the Modern Age, 1959. Alla storia della letteratura russa è dedicata l’opera di A. STENDER-PETERSEN, Geschichte der russischen Literatur, I, 1957. Sull’Orda d’Oro e sulla dominazione mongolo-tartara in Russia hanno scritto G. VERNADSKY, The Mongols of Russia, Yale, 1953; e B. SPULER, Die Goldene Horde. Die Mongolen in Russland 1223-1502, Leipzig, 1965. J.L.I. FENNEL ha scritto una monografia su Ivan III (Ivan the Great of Moscow, London, 1961). Della storia dei contadini russi si occupa nella sua opera J. BLUM, Lord and peasant in Russia from the ninth to the nineteenth century, Princenton, 1961.

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UpUltimo aggiornamento: 26/06/06