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L'Europa orientale nei secoli XIV e XV

di Josef Macek

© 1974-2006 – Josef Macek


Documenti

15. Velikij Novgorod all'inizio del XV secolo

(Fonte: dall’edizione russa Chrestomatija po istorii SSSR, I, red. M. N. Tichomirov, Moskva, 1960, pp. 546-548).
Il diplomatico fiammingo Gilbert de Lannoy visitò tra il 1413 e il 1414 l’Europa orientale e soggiornò anche a Novgorod. Dalle sue memorie (in francese) abbiamo scelto alcune informazioni che rendono più completo il quadro degli aspetti caratteristici della vita di questa regione russa.


Velikij Novgorod è una città incredibilmente grande. È situata in una grande pianura circondata da profonde foreste, giace molto in basso, in mezzo ad acque e paludi. Attraverso il centro di questa città scorre un grande fiume di nome Volchov.

La città è circondata da pessime fortificazioni, fatte di una semplice graticciata di legno e di argilla e solo le torri sono di pietra. La città è indipendente e ha un governo comunale. Vi risiede il vescovo che è come un loro supremo sovrano. Gli abitanti, al pari degli altri Russi in Russia, che è un grande paese, professano la religione cristiana secondo regole particolari, cosi come avviene presso i Greci. Nella città c’è anche un castello che sorge sulle rive del fiume e nel suo recinto vi è la chiesa di Santa Sofia.

All’interno della città vivono molti grandi signori che essi chiamano boiari e fra di loro ci sono dei borghesi che dominano il paese fino a una distanza di 900 km; sono ricchi, oltre modo facoltosi. E i Russi della grande Russia non hanno sopra di sé altri sovrani che questi boiari, eletti a turno alle assemblee del comune. Le loro monete sono pezzetti di argento, del peso di circa 6 once, su cui non è coniato alcun segno. Le monete d’oro poi non le usano affatto e gli spiccioli sono costituiti da pelli di scoiattoli e di donnole. Nella loro città hanno un mercato dove comprano e vendono le donne così come lo consente il loro diritto (noi, veri cristiani, non oseremmo mai in vita nostra fare alcunché di simile). Comprano le donne e le barattano per uno o due pezzi d’argento, a seconda che ve ne siano molte o poche in vendita. Hanno due capi che governano la città. Questi vengono rinnovati ogni anno. A Novgorod ho fatto visita al vescovo e ai boiari.

Le donne qui portano i capelli raccolti in due trecce che scendono giù per la schiena, gli uomini hanno i capelli raccolti in una treccia. Mi sono fermato in questa città nove giorni e il vescovo mi ha mandato ogni giorno trenta uomini con pane, carne, pesce, fagioli, porri, birra e miele. I capi sopra nominati hanno preparato per me un pranzo, era però molto cattivo e molto strano; non ne avevo mai consumato uno di simile.

Quell’inverno è stato così rigido che sarebbe interessante ricordare che mi sono messo in viaggio con un freddo che spaccava le pietre.

Una delle meraviglie provocate dal gelo consisteva nel fatto che, attraversando il bosco, si sentivano schiantarsi degli alberi: per il gelo gli alberi si spaccavano dalla sommità fino alle radici. Strada facendo abbiamo visto anche zolle di terra gelata volare in alto sotto i colpi degli zoccoli dei cavalli. E quando abbiamo dovuto pernottare in un luogo deserto, la mattina ci siamo ritrovati con la barba, le ciglia e le palpebre gelate e coperte di brina, formata dal respiro umano. E così quando ci siamo svegliati non eravamo in grado di aprire gli occhi…

D’inverno al mercato di Velikij Novgorod non vendono nulla di vivo, né pesce, né carne di maiale, né castrato, né volatili. Tutto è ammazzato e congelato. Dappertutto in queste contrade ci sono lepri che d’estate sono grigie e d’inverno completamente bianche.

Tutti i signori di Velikij Novgorod dispongono di 40.000 cavalieri e di una quantità innumerevole di fanteria. Con questi armati conducono frequenti guerre contro i vicini, in particolare contro i cavalieri della Livonia, che hanno vinto già in molte grandi battaglie.

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UpUltimo aggiornamento: 26/06/06