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L'Europa orientale nei secoli XIV e XV

di Josef Macek

© 1974-2006 – Josef Macek


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5. L’unione pacifica e amichevole di Casimiro, re di polonia, con l’imperatore Carlo IV (1348)

(Fonte: Codex diplomaticus Maioris Poloniae, t. II, Poznań,1878, p. 609-610).


Noi, Casimiro, per grazia di Dio re di Polonia, rendiamo noto a tutti quanto segue.

Riguardo alle controversie, ai dissensi e ai contrasti che si sono verificati fino ad ora fra il serenissimo principe Carlo, re dei Romani sempre augusto e insieme re di Boemia e noi, vi fu un amichevole incontro nella città di Namslav, appartenente alla diocesi di Bratislava, nell’anno e giorno indicati; dove, si decise di appianare detti contrasti nel modo seguente.

Noi, con fede sincera e sotto giuramento, promettiamo senza inganno al predetto imperatore e re di Boemia, nostro fratello, amore perpetuo e fraterna amicizia, che osserveremo inviolabilmente in ogni occasione futura, casi come, d’altra parte, egli s’impegna con analogo giuramento alla stessa amicizia e predilezione nei nostri riguardi, conformemente al tenore delle lettere già da tempo scambiate fra noi.

A questa unione e amicizia ritenemmo opportuno includere anche il nostro amato nipote Bolkon, duca di Svidnic, facendo in tal modo cessare ogni materia di dissenso che finora aveva potuto tenerlo in contrasto con l’imperatore, se si raggiungerà un accordo entro tre giorni, a partire da domani, nei colloqui che si svolgeranno a questo proposito fra il predetto duca Bolkon e il magnifico principe Alberto, duca d’Austria, Stiria e Carinzia. In modo particolare, promettiamo che, mentre attenderemo a recuperare i confini del nostro regno di Polonia contro i Cavalieri dell’Ordine Teutonico o Bavari, con l’appoggio e l’aiuto del predetto Carlo, imperatore dei Romani e re di Boemia, non appoggeremo i nemici e i rivali del predetto re con il nostro aiuto, consiglio o favore.

Quando poi avremo recuperato i predetti territori, promettiamo, con la promessa e il giuramento sopra citati, di aiutare, assistere, affiancare il predetto imperatore dei Romani e re di Boemia, contro ogni altro uomo, ad eccezione del re d’Ungheria, con il quale siamo impegnati da precedenti lettere, e a non esigere dal predetto re e dai suoi fideiussori la somma in denaro che ci fu promessa in sue precedenti lettere.

Se poi, grazie all’aiuto e all’appoggio del predetto imperatore, noi riusciremo a ristabilire i confini originari del nostro regno, i beni di coloro che occupano il regno di Polonia senza averne diritto, qualora vengano sterminati o espulsi, saranno divisi a metà fra il predetto imperatore dei Romani e re di Boemia, e noi.

A testimonianza di quanto sopra scritto, apponiamo il nostro sigillo. Dato in Namslav, nella diocesi di Bratislava, il giorno di Santa Cecilia vergine, nell’anno del Signore 1348.

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UpUltimo aggiornamento: 26/06/06