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Didattica > Strumenti > Scrittori religiosi del Trecento > Testi, 15

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Scrittori religiosi del Trecento

di Giorgio Petrocchi

© 1974 – Giorgio Petrocchi


Testi

15. Neri Pagliaresi

Senese, Neri Pagliaresi nacque nel 1350 circa; sin dall'età giovanile entrò in contatto con santa Caterina da Siena, che gli indirizzò varie lettere (in numero di undici), e lo elesse a suo segretario, sì ch'egli provvide ad aiutare la Benincasa anche nella stesura del Libro della divina dottrina. Venne a morte nel 1406. Scrisse vari poemi religiosi, ma ci sono pervenuti soltanto la Istoria di sancta Eufrosina vergine e la Leggenda di santo Giosafà; di lui sono anche noti il capitolo Spento è el lume che per certo accese e alcune laude, tra cui sua certamente è Su, al cielo, è ritornata.


Lauda [1]
Su, al cielo, è ritornata
la sposa al verace sposo
e l'amore all'amoroso
e all'amante l'amata!
 
All'agnello immaculato 5
ita n'è l'umile agnella,
e ciò c'ha tanto bramato
con gran pace possiede ella.
E più luce questa stella
che dell'altre mill'e mille, 10
perché 'n pim d'amor faville
per l'amante fu trovata.
 
Non faville, ma gran fiamma
fu l'amor di tal fornace,
e però fu fatta mamma 15
qui, da la divina pace;
unde tanto piacque e piace
a tutto 'l beato regno,
che non fu più 'l mondo degno
d'aver tale inamorata. 20
 
Perché pianse co' piangenti
perciò gode con chi gode,
né andò con passi lenti
per fuggir l'internai frode;
e perché l'umane lode 25
umil fuggì piccolina,
come d'un gran re reina
sopra molti è exaltata.
 
Trovata anco fu vegghiare
de la notte ogni vigilia, 30
unde al padre ministrare
molto poace a la sua filia.
E, insomma, chi s'umilia
el fa Dio grande grande,
imperò che non espande 35
chi con lui fa raunata.
 
La sua lampana fornita
empre fu d'olio e di fuoco,
per comprar la margarita
ciò c'aveva die, non poco, 40
unde ha or principal loco,
a le nozze, dove andare;
non le piacque di scusare
ma ben tenne la 'nvitata.
 
E però che molto aveva 45
le fu dato sopra quello,
e non per che non teneva
le tolse el divin flagello;
sempre fu el suo coltello
da ciascuna parte aguzzo, 50
e per fuggire ogni puzzo
sempre d'esso sté armata.
 
A cui tu sai che io ti mando
vattene, o mia poveretta,
 e inginocchiata stando 55
dì: – Colui ti pur aspetta
che per te tosto si metta
in fra tanti chiari lumi,
imperò che tu 'l consumi,
tanto t'ha già aspettata! – 60

[1] N. PAGLIARESI, Rime sacre di certa o probabile attribuzione, a cura di G. VARANINI, Firenze 1970, pp. 187-190.

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UpUltimo aggiornamento: 10/12/06