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La civiltą comunale italiana
a cura di Enrica
Salvatori
[versione 1.0 - gennaio 2003]
© 2003 - Enrica Salvatori per "Reti Medievali" ISSN 1593-2214
Nota
introduttiva
Il titolo del repertorio - "la civiltà comunale italiana"
- è vasto e generico. Al suo interno, infatti, vi possono agevolmente
rientrare sottotemi di carattere culturale (come ad esempio il gioco),
letterario (l'oratoria politica), religioso (la relazione tra ordini
mendicanti e città), architettonico (l'urbanistica), etc. A fronte
della vastità del campo di indagine affidatomi ho potuto constatare,
tuttavia, che in rete le risorse di livello qualitativo accettabile
sono al momento assai limitate. Ho comunque scelto di improntare il
repertorio soprattutto sugli aspetti più propriamente istituzionali
della storia comunale italiana, rimandando a un eventuale aggiornamento
l'inserimento di altre voci complementari alla principale.
Relativamente alle indicazioni reperibili sul Web, la ricerca è
stata condotta sui principali motori di ricerca (http://www.google.com,
http://www.lycos.com,
http://www.altavista.com,
http://www.yahoo.com),
su i più noti portali internazionali della medievistica e degli
studi storici in genere e su alcuni siti istituzionali come quello della
Giunta Storia Nazionale (http://www.giunta-storica-nazionale.it),
assai poco aggiornato, e quello del Ministro dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca (http://www.miur.it).
Risorse
1. Archivi
Virtualmente tutti gli Archivi di Stato e gli Archivi Comunali dell'Italia
centro-settentrionale conservano carte utili alla ricostruzione della
civiltà comunale italiana, in particolar modo quelli che possiedono
le carte di città un tempo sedi di comuni importanti e che detengono
inoltre i libri iurium dell'istituzione, come ad esempio Genova,
Parma e Piacenza. A tale abbondanza di fonti corrisponde però
una possibilità assi limitata di usufruibilità in rete
degli strumenti d'archivio, indici, inventari e repertori. Da questo
punto di vista, infatti, il panorama è ancora molto scarno: la
maggior parte dei siti relativi ai singoli archivi contiene solo informazioni
pratiche sull'accesso e la consultazione, oltre che pagine descrittive
sulla qualità dei fondi conservati.
2. Biblioteche
Alle biblioteche è applicabile, mutatis mutandis, il
medesimo discorso dedicato agli archivi. Non si distinguono infatti
in Italia biblioteche particolarmente ricche di testi dedicati alla
storia comunale. Offrono comunque una ottima base di partenza per ricerche
approfondite le biblioteche:
3. Centri di ricerca
L'idea di Ernesto Sestan di costituire un Centro di Studi sulla Civiltà
Comunale che facesse da contraltare al centro spoletino sull'alto medioevo,
si è poi tradotta, come è noto, nel Centro Studi sulla
Civiltà del Tardo Medioevo (1985, http://www.fondazionesanminiato.it/)
dedicato al periodo compreso fra XI e XVI secolo. L'ambito cronologico
e tematico coperto dal Centro, quindi, pur comprendendo l'intera età
comunale non è esclusivamente dedicato allo studio della medesima.
Tra gli istituti extrauniversitari che hannoconvogliato gli interessi
degli studiosi verso il mondo comunale nei suoi diversi aspetti è
indubbiamente da menzionare il Centro italiano di studi di storia ed'arte
di Pistoia, rinomato per i convegni che organizza periodicamente. Purtroppo,
al momento in cui si scrive, il Centro non è visibile in rete,
nemmeno con un elenco delle proprie pubblicazioni. Affronta con un taglio
peculiare lo studio della civiltà comunale italiana, inserendola
nel più ampio tema della circolazione mediterranea ed europea
dei secoli XI-XVI, il GISEM (Gruppo Interuniversitario per la Storia
dell'Europa Mediterranea). Il sito ufficiale del Gruppo (http://www3.humnet.unipi.it/gisem)
presenta in rete l'elenco aggiornato e dettagliato delle proprie pubblicazioni.
A quanto risulta dal sito della Giunta Storica Nazionale esiste infine
a Roma un Centro di Studi sulla Civiltà Comunale (via G. B. Martini,
6): ma ulteriori ricerche fino ad ora condotte sugli elenchi telefonici
e sui siti ministriali hanno dato esito nullo.
Tra i dipartimenti e gli istituti universitari che sono maggiormente
interessati allo studio della civiltà comunale si deve menzionare
il Dip. di Medievistica "Cinzio Violante" dell'Università
di Pisa (http://www.humnet.unipi.it/medievistica),
il Dip. di Studi Storici e Geografici dell'Università di Firenze
(http://www.storia.unifi.it/)
al cui interno si è svilupatto l'ormai noto Polo Informatico
Medievistico (http://www.dssg.unifi.it/_PIM/),
il Dip. di Storia di Siena (http://www.storia.unisi.it)
e quello di Torino (http://hal9000.cisi.unito.it/wf/DIPARTIMEN/Storia1/Home-page/index.htm).
4. Riviste
Non esiste una rivista di storia dedicata in maniera esclusiva alla
civiltà comunale. Lo studio di questo ampio fronte di indagine
è infatti da un lato ampiamente e costantemente battuto dagli
studiosi, ma dall'altro quasi sempre affrontato dal punto di vista localistico,
tramite l'approfondimento della storia del singolo comune. Di conseguenza
la maggior parte dei lavori sul tema sono pubblicati su riviste "cittadine"
o "regionali", come l'Archivio Storico Lombardo, il Bollettino
Storico Bibliografico Subalpino, il Bollettino Storico Pisano e sui
numerosissimi periodici prodotti dalle Società di Storia Patria.
Per le singole voci si rimanda quindi al repertorio delle riviste curato
da Andrea Barlucchi su Reti Medievali (../repertorio/index.html).
Menzione a parte merita invece la rivista Storia della città
(http://www.storiadellacitta.it)
dedicata agli studi di storia urbana e territoriale: il sito del periodico
ospita anche l'omonimo centro si studi e contiene gli indici parziali
della pubblicazione.
5. Bibliografie
Sono tra le migliori bibliografie sulla civiltà comunale quelle
presenti nel volume Forme di potere e struttura sociale in Italia
nel Medioevo, a cura di Gabriella Rossetti (Bologna 1977, pp. 404-411)
e nel II volume della collana La Storia (UTET 1986), poste
a corredo dei testi di Renato Bordone (Nascita e sviluppo delle
autonomie cittadine) e di Enrico Artifoni (Tensioni sociali
e istituzioni nel mondo comunale). Ugualmente preziose le indicazioni
bibliografiche collocate in appendice alle più importanti monografie
che trattano del tema in esame: in particolare A. I. Pini, Città
comuni e corporazioni nel Medioevo italiano, Bologna 1986; Renato
Bordone, La società cittadina del regno d'Italia. Formazione
e sviluppo delle caratteristiche urbane nei secoli XI e XII, Torino
1987. Per quanto riguarda l'età precomunale il riferimento d'obbligo
è al volume miscellaneo L'evoluzione delle città italiane
italiane nell'XI secolo, a cura di Renato Bordone e Jorg Jarnut
(Bologna 1988, Annali dell'Istituto Storico Italo-Germanico, 25). Non
ho rinvenuto sul web bibliografie tematiche paragonabili a quelle appena
segnalate: si trovano tuttavia in rete alcune bibliografie personali
di singoli studiosi che si sono particolarmente dedicati allo studio
del comune medievale. In particolare segnalo in ordine alfabetico:
Merita segnalazione a parte il sito bibliografico
Il Comune e la storia (http://notes3.senato.it/statuti.nsf/INT?OpenNavigator),
a cura di Alessandra Casamassima (Senato della Repubblica) dedicato
al Comune e in particolare agli statuti quale fonte principe dell'istituzione
comunale. La finalità che lo anima è quella di "dare
visibilità al fondo di storia locale della Biblioteca del Senato,
che costituisce un fondamentale punto di riferimento e un irrinunciabile
strumento di lavoro anche nello studio del diritto statutario"
e di "raccogliere le segnalazioni bibliografiche di tutto ciò
che la Biblioteca del Senato acquisisce in materia statutaria, di storia
istituzionale e più in generale di storia locale". Il
Comune e la storia presenta una struttura analoga a quella della
Bibliografia Statutaria Italiana, per la quale si veda sotto
la voce "siti tematici".
6. Collezioni di fonti
Le collezioni di fonti sulla civiltà comunale italiana sono piuttosto
rare, anche perché sono spesso frutto di scelte peculiari non
sempre condivise da parte dei maggiori cultori della disciplina diplomatistica.
Il riferimento d'obbligo è infatti a i vari "codici diplomatici"
dei Comuni italiani che, anziché contenere la trascrizione di
fondi omogenei o di interi manoscritti, hanno tentato di ricostruire
l'archivio scomparso dell'istituto comunale recuperando i documenti
da fondi archivistici diversi. Mi riferisco ad esempio ai celeberrimi
Atti del Comune di Milano fino all'anno MCCXVI, a cura di Cesare
Manaresi (Milano 1919), opera continuata con successo da Maria
Franca Baroni fino a coprire l'intero XIII secolo. Alla medesima tipologia
appartengono anche il Codice diplomatico laudense, a cura di
C. Vignati (Milano 1882); il Codice diplomatico della città
di Orvieto, a cura di L. Fumi (Firenze 1884, rist. 1997); il Codice
diplomatico della Repubblica di Genova, a cura di C. Imperiale
di Sant'Angelo (Roma 1936-1942); il Codice diplomatico del Comune
di Perugia. Periodo consolare e podestarile (1139-1254), a cura
di A. Bartoli Langeli, (Perugia 1983-1985).
La presenza in rete di collezioni di fonti sulla civiltà comunale
in genere, e in particolare sull'istituzione del comune italiano medievale,
è quanto mai ridotta, per non dire inesistente. Non esistono
infatti edizioni digitali di libri iurium, né di "codici
diplomatici comunali". Di conseguenza le uniche indicazioni che
si possono dare riguardano collezioni digitali di fonti di tipo "generico",
in cui tuttavia non è difficile rinvenire documenti utili alla
storia del comune italiano. In particolare:
- il Codice Diplomatico digitale
della Lombardia medievale (http://dobc.unipv.it/scrineum/CDLweb/index.htm)
a cura di Michele Ansani;
- il Codice Diplomatico Istriano
(http://www.scriniumadriae.it/)
a cura di Fulvio Colombo e Renzo Arcon;
- I Monumenta Germaniae Historica.
Com'è noto sono usciti fino ad ora solo tre Cd-Rom: quello
più importante per la storia del comune è il terzo,
che contiene una parte della collana Scriptores rerum Germanicarum
in usum scholarum e di conseguenza alcune delle cronache più
importanti per la storia dei comuni lombardi:
Gesta Federici I. imperatoris in Lombardia auctore cive Mediolanensi
Ottonis et Rahewini Gesta Friderici I. imperatoris
Carmen de gestis Frederici I. imperatoris in Lombardia
Arnulfi Mediolanensis, Liber gestorum recentium
- Il progetto ALIM (Archivio
della latinità italiana del Medioevo http://www.uan.it/alim/).
Il sito intende offrire alla libera consultazione, in Internet e su
Cd-Rom, tutti i testi composti in Italia nel medioevo e scritti in
latino. La effettiva disponibilità di fonti attualmente in
linea è tuttavia ancora ridotta. Si preferisce quindi segnalare
quelle più inerenti al tema in esame nel punto successivo.
7. Edizioni di fonti
Quando si parla di storia del comune, la gerarchia delle fonti vede
indubbiamente al primo posto i libri iurium, ossia le raccolte
di documenti pubblici che lo stesso istituto si preoccupava di radunare
e trascrivere in appositi volumi per propria memoria e per il buon funzionamento
dell'apparato. Parte di questi libri sono oggi pubblicati: tra i più
celebri citiamo Il 'Registrum Vetus' del Comune di Sarzana,
a cura di G. Pistarino (Sarzana 1965); Il Registrum Magnum del Comune
di Piacenza, a cura di E. Falcone e R. Peveri, (Milano 1984-1997)
I Libri Iurium della Repubblica di Genova, a cura di D. Puncuh
e altri (Genova 1992-2000); il Liber iurium communis Parmae,
a cura di G. La Ferla (Parma 1993). Per informazioni sull'argomento
si legga comunque Antonella Rovere, I libri iurium dell'Italia comunale,
in Civiltà comunale: libro, scrittura, documento, Atti
del convegno dell'Associazione italiana dei paleografi e diplomatisti
(Genova 1989) ed Ead., Tipologie documentali nei Libri iurium dell'Italia
comunale, in "Scrineum" 1 (1999), (http://dobc.unipv.it/scrineum/rovere.htm).
Sempre all'interno della già citata gerarchia delle fonti comunali,
dopo i libri iurium vengono al secondo posto gli statuti, per
l'edizione dei quali si rimanda alla Bibliografia statutaria italiana
(si veda il punto successivo) e al già citato sito Il Comune
e la storia (http://notes3.senato.it/statuti.nsf/INT?OpenNavigator).
Al terzo posto possiamo certamente inserire le cronache dei secoli XII-XIV,
la maggior parte delle quali si trovano edite nella grande raccolta
degli MGH Scriptores e nelle collane dei Rerum Italicarum
Scriptores, prima e seconda edizione.
Nulla di tutto questo ha un adeguato riscontro in rete. Se si eccettua
il progetto editoriale degli MGH, infatti, si trovano nel Web solo fonti
sparse, raccolte con finalità diverse e spesso senza che ci sia
a monte un progetto editoriale definito. S incontrano ovviamente anche
alcune eccezioni.: ringrazio Amedeo De Vincentiis per avermi segnalato
la pagina dedicata ad Albertano da Brescia curata da Angus Graham (http://freespace.virgin.net/angus.graham/Albertano.htm).
Citiamo comunque di seguito le fonti rinvenute a un prima ricerca:
- Albertano da Brescia, Liber de
amore et dilectione dei et proximi et aliarum rerum et de forma vitae:
http://freespace.virgin.net/angus.graham/DeAmore1.htm
(edizione a cura di Sharon Lynne Hiltz, University of Pennsylvania
1980)
- Albertano da Brescia, Sermo Januensis
: http://freespace.virgin.net/angus.graham/SerGenoa.htm
(dall'edizione di Fe' d'Ostiani, 1874)
- Albertano da Brescia, Ars loquendi
et tacendi: http://freespace.virgin.net/angus.graham/Loquendi.htm
(dall'edizione di Thor Sundby, 1884)
- Albertano da Brescia, Liber consolationis
et consilii: http://freespace.virgin.net/angus.graham/Lib-Cons.htm
(dall'edizione di Thor Sundby, 1873)
- Albertano da Brescia, Sermones:
http://freespace.virgin.net/angus.graham/SerBres1.htm
http://freespace.virgin.net/angus.graham/SerBres2.htm
http://freespace.virgin.net/angus.graham/SerBres3.htm
http://freespace.virgin.net/angus.graham/SerBres4.htm
(dall'edizione di Gregory W. Ahlquist, The four sermons of Albertanus
of Brescia: An edition, Diss. Syracuse, 1997)
- Carmen in victoriam Pisanorum:
http://www.thelatinlibrary.com/carmeninvictoriam.html
(dall'edizione di G. Scalia - Padova, 1971)
- Ottonis Frisingensis episcopi,
& Rahewini, gesta Friderici: presente in almeno due siti:
http://www.domus-ecclesiae.de/historica/otto-frisingensis/rahewinus.gesta.03.html
e http://hbar.phys.msu.su/gorm/chrons/ottonis.htm
(dall'edizione degli MGH)
- Carmen de gestis Frederici I.
Imperatoris in Lombardia:
http://www.uan.it/alim/testi/xii/AlimGestaFrederici.htm
(dall'edizione di I. Schmale-Ott, Hannover 1965 MGH, Scriptores
rerum Germanicarum in usum scholarum)
- Dino Compagni, Cronica delle
cose occorrenti ne' tempi suoi: http://www.liberliber.it/biblioteca/c/compagni/
(dalla Cronica di Dino Compagni, introduzione e note di Gino
Luzzatto, Giulio Einaudi editore, Torino, 1968)
- Giovanni Villani, Nuova Cronica:
http://www.liberliber.it/biblioteca/v/villani/index.htm
(dall'edizione Nuova Cronica, di Giovanni Villani, Fondazione
Pietro Bembo / Ugo Guanda Editore, Parma 1991)
- Annales Veteres Veronenses
(sec. XIII): http://www.uan.it/alim/testi/xiii/AlimAnnVetVeronXIIIstopro.htm
(dall'edizione di C. Cipolla, "Nuovo Archivio Veneto", 6
(1893), pp. 136-160)
- Annales Veronenses Antiqui
(XIII secolo): http://www.uan.it/alim/testi/xiii/AlimAnnVerAntXIIIstopro.htm
(dall'edizione di C. Cipolla, Annales Veronenses antiqui pubblicati
da un manoscritto sarzanese del secolo XIII, "Bullettino
dell'Istituto Storico Italiano", 29 (1908), pp.7-81.
- Gothofredus de Bussero, Chronica
(sec. XIII): http://www.uan.it/alim/testi/xiii/AlimGothofrBussChronica.htm
(dall'edizione di L. Grazioli Cronaca di Goffredo da Bussero,
"Archivio storico lombardo", s. IV, 33 (1906), pp. 227 -
245)
- 4300 pisani giurano di mantenere
l'alleanza fatta con Siena, Pistoia e Poggibonsi
(luglio - agosto 1228): http://www.lib.byu.edu/~rdh/eurodocs/italia/pisani.html
(dall'edizione di Enrica Salvatori, La popolazione pisana nel
Duecento. Il patto di alleanza di Pisa con Siena, Pistoria e Poggibonsi
del 1228, Pisa: GISEM - ETS, 1994)
- Lodo delle Torri (Pisa,
1088-1092): testo latino con traduzione http://www.humnet.unipi.it/medievistica/didattica/daiberto.htm
(dall'edizione di G. Rossetti, Il lodo del vescovo Daiberto sull'altezza
delle torri: prima carta costituzionale della repubblica pisana,
in Pisa e la Toscana occidentale nel Medioevo, 2. A Cinzio
Violante nei suoi 70 anni, Pisa: GISEM-ETS, 1991, pp. 25-48,
traduzione di E. Salvatori).
- Lettera di Pisa a Nizza
(1106-1119): testo latino con traduzione http://www.humnet.unipi.it/medievistica/didattica/nizza.htm
(dall'edizione di Enrica Salvatori, "Boni amici et vicini".
Le relazioni tra Pisa e le città della Francia meridionale
dall'XI secolo agli inizi del XIV, Pisa: GISEM-ETS, 2002, traduzione
della medesima)
8. Siti Web tematici
Se si eccettuano i siti didattici prodotti dalle scuole medie e superiori
e le "pagine storiche" dei siti istituzionali dei comuni italiani,
non esistono attualmente siti dedicati alla civiltà comunele
italiana. L'unico che merita una menzione per qualità di contenuti,
organicità e serietà d'impianto è De Statutis
(http://www.statuti.unibo.it/default.htm
a cura di Rolando Dondarini), dedicato al diritto proprio. Contiene
la Bibliografia statutaria italiana, norme per l'edizione degli
statuti e avvisi sulle iniziative in corso.
Le pagine istituzionali che i singoli comuni italiani o gli enti territoriali
superiori (Province, Regioni come ad es.: http://www.regione.lombardia.it/benvenuto/comuni.html)
dedicano alle origini della propria istituzione o delle istituzioni
del proprio territorio sono ovviamente numerosissime. Non del tutto
inutili se si necessita di reperire velocemente estremi cronologici
e fasi principali delle singole storie locali, per il resto rivelano,
nella stragrande maggioranza dei casi, un contenuto divulgativo, semplice,
povero e sovente non scevro da errori, perché non aggiornato
dal punto di vista storiografico.
9. Studi
Nella sterminata produzione storiografica sulla storia del Comune italiano
e della civiltà comunale in genere si possono individuare alcuni
testi che, per origanicità di impianto, innovazione di temi e
di metodo di ricerca sono universalmente riconosciuti come "classici".
Ne elenco alcuni in ordine cronologico:
Gaetano Salvemini, Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295,
Firenze 1899;
Gioacchino Volpe, Una nuova teoria sulle origini dei comuni,
in "Archivio Storico Italiano" (1904), ora in Id., Medioevo
italiano, Firenze 1922;
Nicola Ottokar, Il Comune di Firenze alla fine del Dugento,
Firenze 1926;
Nicola Ottokar, Studi comunali fiorentini, Firenze 1948;
Cinzio Violante, La società milanese nell'età precomunale,
Bari 1953;
G. Cassandro, voce Comune in "Nuovissimo Digesto Italiano",
III (1959);
E. Sestan, La città comunale italiana dei secoli XI-XIII
nelle sue note caratteristiche rispetto al movimento comunale europeo,
Stoccolma 1960, ora in Forme di potere e struttura sociale in Italia
nel Medioevo, a cura di Gabriella Rossetti (Bologna 1977);
Emilio Cristiani, Nobiltà e Popolo nel Comune di Pisa dalle
origini del Podestariato alla Signoria dei Donoratico, Napoli 1962;
Ottavio Banti, 'Civitas' e 'Comune' nelle fonti italiane dei secoli
XI e XII, in "Critica Storica", n.s. IX (1972), ora in
volume Forme di potere cit.;
Antonio Ivan Pini, Città comuni e corporazioni nel Medioevo
italiano, Bologna 1986;
Renato Bordone, Nascita e sviluppo delle autonomie cittadine,
in La Storia II: Il Medioevo (Torino 1986);
Enrico Artifoni, Tensioni sociali e istituzioni nel mondo comunale,
ibidem;
Gabriella Rossetti, Tra storia e storiografia comunale: cambiamo
rotta e Civiltà urbana e sistema dei rapporti nell'Europa del
Medioevo e della prima età moderna: una proposta di ricerca,
entrambi in Spazio, società, potere nell'Italia dei comuni,
a cura di Gabriella Rossetti, Napoli, 1986;
Gabriella Rossetti, Il comune cittadino: un tema inattuale?,
in L'evoluzione delle città italiane italiane nell'XI secolo,
a cura di Renato Bordone e Jorg Jarnut, Bologna: 1988;
Ancora una volta si deve registrare il fatto che nessuno di questi testi,
fondamentali per la conoscenza della civiltà comunale italiane,
è disponibile in Internet.
Nello Scaffale della Biblioteca di Reti medievali, digitando la parola
"comun*" nella maschera del motore di ricerca interno (http://lima.humnet.unipi.it/RIS/RISWEB.ISA),
si trovano per ora 32 saggi. Sempre sul nostro sito vi si trova un e-book
il cui tema rentra nell'ambito di ricerca qui esaminato:
- Renato Bordone, Memoria del tempo
e comportamento cittadino nel Medioevo italiano, Torino: Scriptorium,
[1997]
Si elencoano quindi di seguito gli altri
saggi sparsi nel web che sono riuscita a individuare tramite una ricerca
condotta sui principali motori (ordine alfabetico per autore):
- Gabriella Airaldi, La sacra espansione
dei comuni italiani: memoria storica e mito storiografico, http://www.enec.it/VersoGerusalemme/04GABRIELLAAIRALDI.pdf
- Donatella Calabi, La Storia urbana
in Italia, http://www.storiaurbana.it/biblioteca/studi/StudiCalabi.rtf
- Giovanni Chiodi, Scelte normative
degli statuti di Spoleto del 1296, http://www.idr.unipi.it/iura-communia/SCELTE.html
- Ada Grossi, L'adesione di Pavia
alla Lega Lombarda, http://dobc.unipv.it/scrineum/grossi.htm
- Kenneth Pennington, Baldus de
Ubaldis, http://www.maxwell.syr.edu/MAXPAGES/faculty/penningk/BALDBIO.html
- Kenneth Pennington, Innocent
III and the Ius commune, http://classes.maxwell.syr.edu/his311/InnocentIuscom.htm
- Kenneth Pennington, Learned Law,
Droit Savant, Gelehrtes Recht: The Tyranny of a Concept, http://www.maxwell.syr.edu/maxpages/faculty/penningk/learned.htm
- Dino Puncuh, La diplomatica comunale
in Italia: dal saggio di Torelli ai nostri giorni, http://dobc.unipv.it/scrineum/puncuh.htm
- Dino Puncuh, I trattati Genova-Venezia,
secc. XII-XIII, http://dobc.unipv.it/scrineum/puncuh2.htm
- Antonella Rovere, Tipologie documentali
nei Libri iurium dell'Italia comunale, http://dobc.unipv.it/scrineum/rovere.htm
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aggiornata. Chi desiderasse segnalare mutamenti e novità relativamente
alle risorse a stampa e in rete relative alla civiltą comunale in Italia
può contattare direttamente la curatrice, Enrica Salvatori:
<e.salvatori@mediev.unipi.it>.
Curatrice
Enrica
Salvatori (La Spezia 1963) si è laureata in Storia
all'Università di Pisa, ha conseguito il dottorato di ricerca
in storia medievale all'Università di Milano e il post-dottorato
nella medesima materia all'ateneo di Torino. Attualmente è ricercatrice
di storia medievale all'Università di Pisa dove impartisce lezioni
all'interno dei corsi di laurea in Beni Culturali e in Storia. I suoi
ambiti principali di ricerca riguardano la storia della città
e l'evoluzione dell'istituto comunale, la storia degli insediamenti,
l'antroponimia e la demografia medievali. È membro attivo del
GISEM (Gruppo Interuniversitario per la Storia dell'Europa Mediterranea).
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