Home.


Repertorio

spaceleftMappaCalendarioDidatticaE-BookMemoriaOpen ArchiveRepertorioRivistaspaceright
RICERCA
INDICE

 

La civiltą comunale italiana

a cura di Enrica Salvatori

  [versione 1.0 - gennaio 2003]

© 2003 - Enrica Salvatori per "Reti Medievali"
ISSN 1593-2214


Nota introduttiva


Il titolo del repertorio - "la civiltà comunale italiana" - è vasto e generico. Al suo interno, infatti, vi possono agevolmente rientrare sottotemi di carattere culturale (come ad esempio il gioco), letterario (l'oratoria politica), religioso (la relazione tra ordini mendicanti e città), architettonico (l'urbanistica), etc. A fronte della vastità del campo di indagine affidatomi ho potuto constatare, tuttavia, che in rete le risorse di livello qualitativo accettabile sono al momento assai limitate. Ho comunque scelto di improntare il repertorio soprattutto sugli aspetti più propriamente istituzionali della storia comunale italiana, rimandando a un eventuale aggiornamento l'inserimento di altre voci complementari alla principale.
Relativamente alle indicazioni reperibili sul Web, la ricerca è stata condotta sui principali motori di ricerca (http://www.google.com, http://www.lycos.com, http://www.altavista.com, http://www.yahoo.com), su i più noti portali internazionali della medievistica e degli studi storici in genere e su alcuni siti istituzionali come quello della Giunta Storia Nazionale (http://www.giunta-storica-nazionale.it), assai poco aggiornato, e quello del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (http://www.miur.it)
.

 

 


Risorse

 

1. Archivi

Virtualmente tutti gli Archivi di Stato e gli Archivi Comunali dell'Italia centro-settentrionale conservano carte utili alla ricostruzione della civiltà comunale italiana, in particolar modo quelli che possiedono le carte di città un tempo sedi di comuni importanti e che detengono inoltre i libri iurium dell'istituzione, come ad esempio Genova, Parma e Piacenza. A tale abbondanza di fonti corrisponde però una possibilità assi limitata di usufruibilità in rete degli strumenti d'archivio, indici, inventari e repertori. Da questo punto di vista, infatti, il panorama è ancora molto scarno: la maggior parte dei siti relativi ai singoli archivi contiene solo informazioni pratiche sull'accesso e la consultazione, oltre che pagine descrittive sulla qualità dei fondi conservati.


2. Biblioteche

Alle biblioteche è applicabile, mutatis mutandis, il medesimo discorso dedicato agli archivi. Non si distinguono infatti in Italia biblioteche particolarmente ricche di testi dedicati alla storia comunale. Offrono comunque una ottima base di partenza per ricerche approfondite le biblioteche:


3. Centri di ricerca

L'idea di Ernesto Sestan di costituire un Centro di Studi sulla Civiltà Comunale che facesse da contraltare al centro spoletino sull'alto medioevo, si è poi tradotta, come è noto, nel Centro Studi sulla Civiltà del Tardo Medioevo (1985, http://www.fondazionesanminiato.it/) dedicato al periodo compreso fra XI e XVI secolo. L'ambito cronologico e tematico coperto dal Centro, quindi, pur comprendendo l'intera età comunale non è esclusivamente dedicato allo studio della medesima. Tra gli istituti extrauniversitari che hannoconvogliato gli interessi degli studiosi verso il mondo comunale nei suoi diversi aspetti è indubbiamente da menzionare il Centro italiano di studi di storia ed'arte di Pistoia, rinomato per i convegni che organizza periodicamente. Purtroppo, al momento in cui si scrive, il Centro non è visibile in rete, nemmeno con un elenco delle proprie pubblicazioni. Affronta con un taglio peculiare lo studio della civiltà comunale italiana, inserendola nel più ampio tema della circolazione mediterranea ed europea dei secoli XI-XVI, il GISEM (Gruppo Interuniversitario per la Storia dell'Europa Mediterranea). Il sito ufficiale del Gruppo (http://www3.humnet.unipi.it/gisem) presenta in rete l'elenco aggiornato e dettagliato delle proprie pubblicazioni. A quanto risulta dal sito della Giunta Storica Nazionale esiste infine a Roma un Centro di Studi sulla Civiltà Comunale (via G. B. Martini, 6): ma ulteriori ricerche fino ad ora condotte sugli elenchi telefonici e sui siti ministriali hanno dato esito nullo.
Tra i dipartimenti e gli istituti universitari che sono maggiormente interessati allo studio della civiltà comunale si deve menzionare il Dip. di Medievistica "Cinzio Violante" dell'Università di Pisa (http://www.humnet.unipi.it/medievistica), il Dip. di Studi Storici e Geografici dell'Università di Firenze (http://www.storia.unifi.it/) al cui interno si è svilupatto l'ormai noto Polo Informatico Medievistico (http://www.dssg.unifi.it/_PIM/), il Dip. di Storia di Siena (http://www.storia.unisi.it) e quello di Torino (http://hal9000.cisi.unito.it/wf/DIPARTIMEN/Storia1/Home-page/index.htm).



4. Riviste

Non esiste una rivista di storia dedicata in maniera esclusiva alla civiltà comunale. Lo studio di questo ampio fronte di indagine è infatti da un lato ampiamente e costantemente battuto dagli studiosi, ma dall'altro quasi sempre affrontato dal punto di vista localistico, tramite l'approfondimento della storia del singolo comune. Di conseguenza la maggior parte dei lavori sul tema sono pubblicati su riviste "cittadine" o "regionali", come l'Archivio Storico Lombardo, il Bollettino Storico Bibliografico Subalpino, il Bollettino Storico Pisano e sui numerosissimi periodici prodotti dalle Società di Storia Patria. Per le singole voci si rimanda quindi al repertorio delle riviste curato da Andrea Barlucchi su Reti Medievali (../repertorio/index.html). Menzione a parte merita invece la rivista Storia della città (http://www.storiadellacitta.it) dedicata agli studi di storia urbana e territoriale: il sito del periodico ospita anche l'omonimo centro si studi e contiene gli indici parziali della pubblicazione.


5. Bibliografie

Sono tra le migliori bibliografie sulla civiltà comunale quelle presenti nel volume Forme di potere e struttura sociale in Italia nel Medioevo, a cura di Gabriella Rossetti (Bologna 1977, pp. 404-411) e nel II volume della collana La Storia (UTET 1986), poste a corredo dei testi di Renato Bordone (Nascita e sviluppo delle autonomie cittadine) e di Enrico Artifoni (Tensioni sociali e istituzioni nel mondo comunale). Ugualmente preziose le indicazioni bibliografiche collocate in appendice alle più importanti monografie che trattano del tema in esame: in particolare A. I. Pini, Città comuni e corporazioni nel Medioevo italiano, Bologna 1986; Renato Bordone, La società cittadina del regno d'Italia. Formazione e sviluppo delle caratteristiche urbane nei secoli XI e XII, Torino 1987. Per quanto riguarda l'età precomunale il riferimento d'obbligo è al volume miscellaneo L'evoluzione delle città italiane italiane nell'XI secolo, a cura di Renato Bordone e Jorg Jarnut (Bologna 1988, Annali dell'Istituto Storico Italo-Germanico, 25). Non ho rinvenuto sul web bibliografie tematiche paragonabili a quelle appena segnalate: si trovano tuttavia in rete alcune bibliografie personali di singoli studiosi che si sono particolarmente dedicati allo studio del comune medievale. In particolare segnalo in ordine alfabetico:

Merita segnalazione a parte il sito bibliografico Il Comune e la storia (http://notes3.senato.it/statuti.nsf/INT?OpenNavigator), a cura di Alessandra Casamassima (Senato della Repubblica) dedicato al Comune e in particolare agli statuti quale fonte principe dell'istituzione comunale. La finalità che lo anima è quella di "dare visibilità al fondo di storia locale della Biblioteca del Senato, che costituisce un fondamentale punto di riferimento e un irrinunciabile strumento di lavoro anche nello studio del diritto statutario" e di "raccogliere le segnalazioni bibliografiche di tutto ciò che la Biblioteca del Senato acquisisce in materia statutaria, di storia istituzionale e più in generale di storia locale". Il Comune e la storia presenta una struttura analoga a quella della Bibliografia Statutaria Italiana, per la quale si veda sotto la voce "siti tematici".


6. Collezioni di fonti

Le collezioni di fonti sulla civiltà comunale italiana sono piuttosto rare, anche perché sono spesso frutto di scelte peculiari non sempre condivise da parte dei maggiori cultori della disciplina diplomatistica. Il riferimento d'obbligo è infatti a i vari "codici diplomatici" dei Comuni italiani che, anziché contenere la trascrizione di fondi omogenei o di interi manoscritti, hanno tentato di ricostruire l'archivio scomparso dell'istituto comunale recuperando i documenti da fondi archivistici diversi. Mi riferisco ad esempio ai celeberrimi Atti del Comune di Milano fino all'anno MCCXVI, a cura di Cesare Manaresi (Milano 1919), opera continuata con successo da Maria Franca Baroni fino a coprire l'intero XIII secolo. Alla medesima tipologia appartengono anche il Codice diplomatico laudense, a cura di C. Vignati (Milano 1882); il Codice diplomatico della città di Orvieto, a cura di L. Fumi (Firenze 1884, rist. 1997); il Codice diplomatico della Repubblica di Genova, a cura di C. Imperiale di Sant'Angelo (Roma 1936-1942); il Codice diplomatico del Comune di Perugia. Periodo consolare e podestarile (1139-1254), a cura di A. Bartoli Langeli, (Perugia 1983-1985).
La presenza in rete di collezioni di fonti sulla civiltà comunale in genere, e in particolare sull'istituzione del comune italiano medievale, è quanto mai ridotta, per non dire inesistente. Non esistono infatti edizioni digitali di libri iurium, né di "codici diplomatici comunali". Di conseguenza le uniche indicazioni che si possono dare riguardano collezioni digitali di fonti di tipo "generico", in cui tuttavia non è difficile rinvenire documenti utili alla storia del comune italiano. In particolare:

  • il Codice Diplomatico digitale della Lombardia medievale (http://dobc.unipv.it/scrineum/CDLweb/index.htm) a cura di Michele Ansani;
  • il Codice Diplomatico Istriano (http://www.scriniumadriae.it/) a cura di Fulvio Colombo e Renzo Arcon;
  • I Monumenta Germaniae Historica. Com'è noto sono usciti fino ad ora solo tre Cd-Rom: quello più importante per la storia del comune è il terzo, che contiene una parte della collana Scriptores rerum Germanicarum in usum scholarum e di conseguenza alcune delle cronache più importanti per la storia dei comuni lombardi:
    Gesta Federici I. imperatoris in Lombardia auctore cive Mediolanensi
    Ottonis et Rahewini Gesta Friderici I. imperatoris
    Carmen de gestis Frederici I. imperatoris in Lombardia
    Arnulfi Mediolanensis, Liber gestorum recentium
  • Il progetto ALIM (Archivio della latinità italiana del Medioevo http://www.uan.it/alim/). Il sito intende offrire alla libera consultazione, in Internet e su Cd-Rom, tutti i testi composti in Italia nel medioevo e scritti in latino. La effettiva disponibilità di fonti attualmente in linea è tuttavia ancora ridotta. Si preferisce quindi segnalare quelle più inerenti al tema in esame nel punto successivo.


7. Edizioni di fonti

Quando si parla di storia del comune, la gerarchia delle fonti vede indubbiamente al primo posto i libri iurium, ossia le raccolte di documenti pubblici che lo stesso istituto si preoccupava di radunare e trascrivere in appositi volumi per propria memoria e per il buon funzionamento dell'apparato. Parte di questi libri sono oggi pubblicati: tra i più celebri citiamo Il 'Registrum Vetus' del Comune di Sarzana, a cura di G. Pistarino (Sarzana 1965); Il Registrum Magnum del Comune di Piacenza, a cura di E. Falcone e R. Peveri, (Milano 1984-1997) I Libri Iurium della Repubblica di Genova, a cura di D. Puncuh e altri (Genova 1992-2000); il Liber iurium communis Parmae, a cura di G. La Ferla (Parma 1993). Per informazioni sull'argomento si legga comunque Antonella Rovere, I libri iurium dell'Italia comunale, in Civiltà comunale: libro, scrittura, documento, Atti del convegno dell'Associazione italiana dei paleografi e diplomatisti (Genova 1989) ed Ead., Tipologie documentali nei Libri iurium dell'Italia comunale, in "Scrineum" 1 (1999), (http://dobc.unipv.it/scrineum/rovere.htm).
Sempre all'interno della già citata gerarchia delle fonti comunali, dopo i libri iurium vengono al secondo posto gli statuti, per l'edizione dei quali si rimanda alla Bibliografia statutaria italiana (si veda il punto successivo) e al già citato sito Il Comune e la storia (http://notes3.senato.it/statuti.nsf/INT?OpenNavigator).
Al terzo posto possiamo certamente inserire le cronache dei secoli XII-XIV, la maggior parte delle quali si trovano edite nella grande raccolta degli MGH Scriptores e nelle collane dei Rerum Italicarum Scriptores, prima e seconda edizione.
Nulla di tutto questo ha un adeguato riscontro in rete. Se si eccettua il progetto editoriale degli MGH, infatti, si trovano nel Web solo fonti sparse, raccolte con finalità diverse e spesso senza che ci sia a monte un progetto editoriale definito. S incontrano ovviamente anche alcune eccezioni.: ringrazio Amedeo De Vincentiis per avermi segnalato la pagina dedicata ad Albertano da Brescia curata da Angus Graham (http://freespace.virgin.net/angus.graham/Albertano.htm). Citiamo comunque di seguito le fonti rinvenute a un prima ricerca:

8. Siti Web tematici

Se si eccettuano i siti didattici prodotti dalle scuole medie e superiori e le "pagine storiche" dei siti istituzionali dei comuni italiani, non esistono attualmente siti dedicati alla civiltà comunele italiana. L'unico che merita una menzione per qualità di contenuti, organicità e serietà d'impianto è De Statutis (http://www.statuti.unibo.it/default.htm a cura di Rolando Dondarini), dedicato al diritto proprio. Contiene la Bibliografia statutaria italiana, norme per l'edizione degli statuti e avvisi sulle iniziative in corso.
Le pagine istituzionali che i singoli comuni italiani o gli enti territoriali superiori (Province, Regioni come ad es.: http://www.regione.lombardia.it/benvenuto/comuni.html) dedicano alle origini della propria istituzione o delle istituzioni del proprio territorio sono ovviamente numerosissime. Non del tutto inutili se si necessita di reperire velocemente estremi cronologici e fasi principali delle singole storie locali, per il resto rivelano, nella stragrande maggioranza dei casi, un contenuto divulgativo, semplice, povero e sovente non scevro da errori, perché non aggiornato dal punto di vista storiografico.


9. Studi

Nella sterminata produzione storiografica sulla storia del Comune italiano e della civiltà comunale in genere si possono individuare alcuni testi che, per origanicità di impianto, innovazione di temi e di metodo di ricerca sono universalmente riconosciuti come "classici". Ne elenco alcuni in ordine cronologico:
Gaetano Salvemini, Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Firenze 1899;
Gioacchino Volpe, Una nuova teoria sulle origini dei comuni, in "Archivio Storico Italiano" (1904), ora in Id., Medioevo italiano, Firenze 1922;
Nicola Ottokar, Il Comune di Firenze alla fine del Dugento, Firenze 1926;
Nicola Ottokar, Studi comunali fiorentini, Firenze 1948;
Cinzio Violante, La società milanese nell'età precomunale, Bari 1953;
G. Cassandro, voce Comune in "Nuovissimo Digesto Italiano", III (1959);
E. Sestan, La città comunale italiana dei secoli XI-XIII nelle sue note caratteristiche rispetto al movimento comunale europeo, Stoccolma 1960, ora in Forme di potere e struttura sociale in Italia nel Medioevo, a cura di Gabriella Rossetti (Bologna 1977);
Emilio Cristiani, Nobiltà e Popolo nel Comune di Pisa dalle origini del Podestariato alla Signoria dei Donoratico, Napoli 1962;
Ottavio Banti, 'Civitas' e 'Comune' nelle fonti italiane dei secoli XI e XII, in "Critica Storica", n.s. IX (1972), ora in volume Forme di potere cit.;
Antonio Ivan Pini, Città comuni e corporazioni nel Medioevo italiano, Bologna 1986;
Renato Bordone, Nascita e sviluppo delle autonomie cittadine, in La Storia II: Il Medioevo (Torino 1986);
Enrico Artifoni, Tensioni sociali e istituzioni nel mondo comunale, ibidem;
Gabriella Rossetti, Tra storia e storiografia comunale: cambiamo rotta e Civiltà urbana e sistema dei rapporti nell'Europa del Medioevo e della prima età moderna: una proposta di ricerca, entrambi in Spazio, società, potere nell'Italia dei comuni, a cura di Gabriella Rossetti, Napoli, 1986;
Gabriella Rossetti, Il comune cittadino: un tema inattuale?, in L'evoluzione delle città italiane italiane nell'XI secolo, a cura di Renato Bordone e Jorg Jarnut, Bologna: 1988;
Ancora una volta si deve registrare il fatto che nessuno di questi testi, fondamentali per la conoscenza della civiltà comunale italiane, è disponibile in Internet.
Nello Scaffale della Biblioteca di Reti medievali, digitando la parola "comun*" nella maschera del motore di ricerca interno (http://lima.humnet.unipi.it/RIS/RISWEB.ISA), si trovano per ora 32 saggi. Sempre sul nostro sito vi si trova un e-book il cui tema rentra nell'ambito di ricerca qui esaminato:

  • Renato Bordone, Memoria del tempo e comportamento cittadino nel Medioevo italiano, Torino: Scriptorium, [1997]

Si elencoano quindi di seguito gli altri saggi sparsi nel web che sono riuscita a individuare tramite una ricerca condotta sui principali motori (ordine alfabetico per autore):

 


 

Questa pagina è periodicamente aggiornata. Chi desiderasse segnalare mutamenti e novità relativamente alle risorse a stampa e in rete relative alla civiltą comunale in Italia può contattare direttamente la curatrice, Enrica Salvatori: <e.salvatori@mediev.unipi.it>.

 


Curatrice

 

Enrica Salvatori (La Spezia 1963) si è laureata in Storia all'Università di Pisa, ha conseguito il dottorato di ricerca in storia medievale all'Università di Milano e il post-dottorato nella medesima materia all'ateneo di Torino. Attualmente è ricercatrice di storia medievale all'Università di Pisa dove impartisce lezioni all'interno dei corsi di laurea in Beni Culturali e in Storia. I suoi ambiti principali di ricerca riguardano la storia della città e l'evoluzione dell'istituto comunale, la storia degli insediamenti, l'antroponimia e la demografia medievali. È membro attivo del GISEM (Gruppo Interuniversitario per la Storia dell'Europa Mediterranea).

©   2000
Reti Medievali
Ultima modifica: 6/02/2004

UP