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Le strutture della ricerca in Polonia
(associazioni, enti, strutture accademiche)


a cura di Jakub Kujawiński
[versione 1.0 marzo 2009]

©2009- Jakub Kujawiński per "Reti Medievali"
ISSN 1593-2214



Nota introduttiva


Questa scheda intende fornire una serie di informazioni fondamentali sulle diverse istituzioni scientifiche esistenti in Polonia all’interno delle quali si svolgono ricerche sull’età medievale. Mi rivolgerò innanzitutto alle istituzioni di orientamento strettamente storico, senza però tralasciare le più importanti strutture o iniziative dedicate agli studi in ambito archeologico, filosofico o filologico (mediolatino) riferite al Medioevo. La discussione dettagliata degli indirizzi di studio e dei temi di ricerca o dei singoli progetti promossi nei diversi ambienti, e a maggior ragione del variegato panorama delle ricerche condotte individualmente o svolte in piccoli gruppi non formalizzati, travalica invece i limiti propri di questa presentazione.
La condizione della medievistica polacca, compresi gli interessi e le prospettive di ricerca, è stata oggetto di alcuni convegni. In particolare va segnalato quello che si è svolto nel 2000 all’Università di Varsavia, con il titolo Potrzeby i perspektywy badawcze polskiej mediewistyki (Esigenze e prospettive della ricerca della medievistica polacca), i cui atti sono stati pubblicati con il titolo Pytania o średniowiecze (Domande sul Medioevo) per la cura di W. Fałkowski (Warszawa 2001), anche se, purtroppo, esclusivamente in lingua polacca.
Ricordiamo anche le altre iniziative. Nel 1993, si è tenuto a Cracovia un convegno dedicato alle tradizioni e alle prospettive di ricerca delle cosiddette scienze storiche ausiliari (Tradycje i perspektywy nauk pomocniczych historii w Polsce: materiały z sympozjum w Uniwersytecie Jagiellońskim dnia 21-22 października 1993 roku profesorowi Zbigniewowi Perzanowskiemu przypisane), a cura di M. Rokosz, Kraków 1995. Acuni aspetti inerenti la storia della storiografia medievistica polacca sono stati oggetto di una specifica riflessione durante il II congresso dei medievisti polacchi, svoltosi a Lublino nel 2005; i cinque saggi maturati in questo contesto sono stati poi raccolti in un volumetto pubblicato con il titolo Mediewistyka polska w XX wieku (wybrane problemy), a cura di S. Kwiatkowski, Wrocław 2008.
Ad ogni modo, chi – non potendo leggere il polacco – volesse farsi almeno un’idea degli attuali interessi della medievistica polacca, troverà un utile strumento in due importanti riviste storiche pubblicate nelle principali lingue utilizzate dalla comunità scientifica: in primo luogo «Quaestiones Medii Aevi Novae», interamente dedicata all’età medievale, in secondo luogo «Acta Poloniae Historica», che si compone di norma di saggi di storia di epoca e settori diversi (informazioni più dettagliate a tal proposito saranno peraltro offerte al lettore nel corso dell’esposizione).
Per quanto riguarda la disposizione del materiale, si è adottata la tripartizione in associazioni, enti e strutture universitarie. Mi sembra comunque necessario richiamare sin da subito l’attenzione del lettore su alcune delle principali peculiarità che contraddistinguono tuttora l’organizzazione della ricerca medievistica in Polonia, i cui luoghi privilegiati possono essere ripartiti per l’appunto in tre grandi categorie di fondo.
La prima categoria è rappresentata dalle società degli studiosi. Rientra in queste ultime, per cominciare, l’insieme delle società degli amici delle scienze. Si tratta, più nello specifico, delle associazioni che sorsero in alcune città polacche nel corso del secolo XIX. Queste vere e proprie accademie delle scienze furono ideate come centri di promozione e di diffusione non solo delle scienze cosiddette pure ma più in generale della cultura polacca entro i territori delle singole regioni appartenenti all’antica Repubblica nobiliare, che a quell’epoca restava spartita fra tre stati: Prussia-Germania, Russia e Austria. Gli studi sul passato più remoto (e soprattutto sulla storia dell’antico stato polacco formatosi all’epoca medievale) vi trovarono un terreno molto fecondo. Occorre menzionare poi le società degli studiosi-specialisti dei diversi rami delle scienze storiche. Entrambi questi gruppi saranno classificati come associazioni.
Il secondo centro propulsivo per gli studi medievistici è rappresentato dall’Accademia Polacca delle Scienze (un ente di ricerca di carattere nazionale), ivi inclusi i suoi diversi Istituti e comitati. Sarebbe in effetti difficile trovare, al di fuori dell’ambito universitario, un ente non classificabile tra le associazioni che svolga un ruolo tanto importante nella promozione degli studi sul Medioevo.
Vi è infine una terza categoria, che è riassunta dai diversi istituti universitari presenti sul territorio polacco. Occorre sottolineare che nelle università polacche gli studi medievali si trovano dispersi in una moltitudine di dipartimenti e facoltà. Nella maggior parte degli atenei polacchi esistono infatti i dipartimenti di studi medievali, che per la propria denominazione (inclusiva del termine polacco “Średniowiecze” ovvero, per l’appunto, “Medioevo”) si lasciano subito riconoscere come ambienti tipici della medievistica. Un’altra struttura universitaria “ordinaria” – distinta, di norma, da quella appena ricordata – è costituita dai dipartimenti delle scienze storiche ausiliari (in polacco “Nauki pomocnicze historii”) o di archivistica (in polacco “Archiwistyka”), le cui ricerche non si limitano però alla sola storia medievale, sebbene esse tendano a dedicarvi un’attenzione tutta particolare. Non di rado, tuttavia, gli studi sul Medioevo sono coltivati e promossi anche in altri dipartimenti. Per completare la caratteristica saliente dell’ambiente universitario è bene peraltro non trascurare il fatto che quelle discipline che nelle università italiane sono di fatto accorpate in un’unica facoltà “di lettere e filosofia” (ovvero di “scienze umanistiche”) nelle più grandi università polacche si vedono distinte in diverse facoltà quali per esempio: la facoltà di storia (comprensiva degli istituti di storia, di archeologia e di storia dell’arte), le facoltà filologiche, la facoltà di filosofia e così via, là dove il Medioevo è studiato sotto aspetti diversi. Mi è parso necessario sottolineare questo tratto peculiare per evitare di stendere un elenco dettagliato di tutte le diverse ramificazioni universitarie deputate alle ricerche sul Medioevo. Nelle righe successive mi limiterò quindi ad accennare da un lato alle differenti strutture universitarie per così dire “straordinarie” (attive all’interno, o anche al di fuori, delle scansioni istituzionali ordinarie, quali i dipartimenti o le facoltà: centri, laboratori, gruppi di ricerca) destinate allo studio del Medioevo, dall’altro ad alcuni specifici progetti di ricerca (compresi quelli congressuali o editoriali) promossi all’interno delle strutture “ordinarie”.
Nel complesso, possiamo affermare che mancano in Polonia delle istituzioni dedicate ex definitione alle ricerche sul Medioevo, come sono ad esempio in Italia l’Istituto storico italiano per il Medioevo (Roma) o il Centro italiano di studi sull'alto Medioevo di Spoleto. In compenso, tali ricerche si svolgono all’interno delle università o delle associazioni e degli enti i cui interessi vanno ben oltre la storia medievale in quanto tale. In questa presentazione, pertanto, si farà cenno con una certa frequenza a una serie di strutture istituzionali e di progetti che sebbene non lascino trapelare, dalla propria denominazione ufficiale, una specifica attenzione per l’ambito medievale, restano tuttavia di non trascurabile rilievo per la medievistica. Occorre inoltre notare una frequente interferenza tra le strutture di diverso tipo, condizionata dal coinvolgimento in singoli progetti di più istituzioni o degli studiosi membri delle diverse istituzioni oppure dal fatto che la stessa persona spesso fa parte di più istituti o associazioni. Per questo, in una scheda che prevede la presentazione delle strutture formali, l’attribuzione delle singole iniziative non è stata sempre del tutto facile e in più casi è stata condizionata semplicemente dall’ordine dell’esposizione (ad ogni modo si è cercato di evidenziare i rapporti che esistono tra diverse strutture e il concorso delle diverse strutture nelle singole iniziative). La scheda qui proposta non va dunque letta in chiave di riconoscimento dei meriti ma come itinerarium dei luoghi della medievistica polacca.

Da questa rapida sintesi si è dovuto infine escludere le istituzioni come le biblioteche, gli archivi e i musei che oltre alla cura e alla conservazione dei rispettivi beni culturali riservano anche uno spazio – di volta in volta più o meno esteso – alla ricerca scientifica, anche e non da ultimo sul Medioevo. Si pensi a tal riguardo anzitutto alle biblioteche e agli archivi che custodiscono i ricchi fondi dei manoscritti e dei documenti di età medievale e, del pari, ai musei che ospitano le collezioni d’arte medievale o dei reperti archeologici medievali. Va sottolineato il fatto che gli scavi archeologici in Polonia sono spesso promossi e diretti dai musei, siano essi più grandi (come nel caso, per esempio, del Palazzo Reale di Wawel a Cracovia, che ormai da diversi anni sovrintende alle ricerche sul complesso architettonico di età romanica e gotica sul colle di Wawel: http://www.wawel.krakow.pl/pl/), siano essi più piccoli (come nel caso, ad esempio, del Museo Storico-Archeologico di Głogów, i cui responsabili organizzano sin dagli anni Settanta del secolo scorso scavi sistematici nel complesso urbanistico medievale dell’antica città di Głogów: http://www.glogow.pl/mah/).

 


Risorse


1. Associazioni

La rassegna delle associazioni prenderà spunto dai sodalizi dei rappresentanti delle singole discipline storiche per poi passare alle società degli studiosi di scienze in generale.
Prima di tutto occorre segnalare un’iniziativa piuttosto recente, finalizzata all’organizzazione di una prima piattaforma comune per gli studiosi del Medioevo di diversa estrazione disciplinare. È questo, in sintesi, l’obiettivo fondamentale del Comitato Permanente dei Medievisti Polacchi (Stały Komitet Mediewistów Polskich), fondato nel 2003 e presieduto da Wojciech Fałkowski. Effetto immediato della sua creazione è stato l’allestimento del sito “mediewistyka.net” (http://www.mediewistyka.net/), dove si raccolgono numerose informazioni sui diversi ambienti di studi medievali, gli annunci su convegni e su altre iniziative e persino una piccola ma crescente biblioteca dei testi: edizioni, studi, sussidi (per esempio bibliografie). Negli anni successivi all’inaugurazione, il Comitato ha partecipato all’organizzazione dei Congressi dei Medievisti Polacchi (Kongres Mediewistów Polskich) ovvero del II, tenutosi a Lublino nel 2005, e del III, svoltosi a Łódź nel 2008 (il primo si era svolto a Toruń nel 2002), e – in collaborazione con la Fondazione “Centrum Badań Historycznych” (The Foundation “Centre for Historical Research”, http://www.qman.pl/foundation.php) – organizza, dal 2005, sessioni di studio dei medievisti polacchi e tedeschi (con cadenza triennale). Vale inoltre la pena di ricordare che a partire dal 2006 il Comitato propone, come segno di riconoscenza per medievisti polacchi e stranieri, il premio “Lux et Laus” (fondato dalla Fondazione appena citata). Sino ad oggi sono stati insigniti di questo premio, nell’ordine, Gerard Labuda, Jacques Le Goff, Witold Hensel, Otto Gerhard Oexle e Marian Biskup. In una prospettiva di più lungo periodo il Comitato sta ora valutando l’idea di dar vita a una vera e propria società di medievisti.
Ben più antica del Comitato è però l’associazione che rappresenta su scala nazionale gli storici di tutte le specializzazioni ovvero la Società Polacca degli Storici (PTH - Polskie Towarzystwo Historyczne), le cui origini risalgono al lontano 1886, anno in cui vide la luce, nella città di Leopoli (oggi L’viv, Ucraina), la fondazione della Società Storica (Towarzystwo Historyczne) (http://www.pth.net.pl). L’associazione porta il nome attuale sin dal 1924 mentre dal 1947 la sua sede principale si trova a Varsavia. Attualmente essa è diretta da Krzysztof Mikulski. Le sue filiali si trovano in ben 49 città. Fra le sezioni esistenti al suo interno, una è dedicata agli studi medievali. Una delle attività promosse dal PTH sono i Congressi generali degli storici polacchi (Zjazd Powszechny Historyków Polskich), che si svolgono con cadenza quinquennale. Nel complesso, nel periodo compreso tra il 1880 e il 2004 hanno avuto luogo 17 congressi, i cui atti sono stati dati alle stampe (li si troverà catalogati sotto il titolo Pamiętniki Zjazdowe). Il prossimo, dedicato al tema del “Ritorno alle fonti”, è previsto per il settembre 2009 nella città di Olsztyn. Nel 2007 la filiale del PTH di Cracovia, in collaborazione con il Museo di Storia Polacca (Muzeum Historii Polski, http://www.muzhp.pl/index.php), ha organizzato il I Congresso per gli Studiosi Stanieri di Storia Polacca (1st Congress for Foreign Scholars of Polish History, il programma accessibile sul sito: http://congress.grupa7.com/). Oltre a ciò il PTH si occupa – da solo o con la collaborazione di diverse società e istituzioni locali – dell’edizione di una serie di periodici di storia polacca regionale – alcuni di essi possiedono in effetti una certa importanza per gli studi medievali, come per esempio «Komunikaty Warmińsko-Mazurskie»(rivista dedicata alla storia della Polonia nord-orientale, pubblicata da Towarzystwo Naukowe i Ośrodek Badań Naukowych im. W. Kętrzyńskiego w Olsztynie: http://www.obn.olsztyn.pl/index1.php?id=komunikaty/zawartosc) e «Śląski Kwartalnik Historyczny Sobótka» (rivista dedicata alla storia della Slesia, pubblicata da Wrocławskie Towarzystwo Miłośników Historii), e altresì di un’importante rivista storica di scala nazionale con il titolo «Przegląd Historyczny»(Rivista storica, pubblicata dalla Towarzystwo Miłośników Historii w Warszawie; in collaborazione, dal 1994, con l’Istituto di Storia dell’Università di Varsavia). Fondato nel 1905, questo periodico propone contributi relativi alla storia di tutte le epoche. Del pari, in ogni fascicolo (se ne pubblicano quattro ogni anno) è possibile reperire saggi di attinenza medievistica (gli indici digitali di tutti i fascicoli editi dal 1999 ad oggi sono consultabili sul sito della casa editrice DiG: http://www.dig.com.pl/index.php?s=wyniki&rodz=9&id=15).
Gli studi medievali trovano un ulteriore ambiente favorevole all’interno delle associazioni nazionali degli studiosi di altre scienze storiche. Presentiamone ora almeno qualcuna. La Società degli Storici dell’Arte (Stowarzyszenie Historyków Sztuki - SHS,http://www.shs.pl), fondata nel 1934, ha la sede principale a Varsavia (dove dal 1953 esiste anche una biblioteca del SHS) e una serie di filiali in altre 12 città polacche. La Società, fra l’altro, organizza regolarmente i congressi nazionali (67 finora), di cui si pubblicano gli atti. Alcuni di questi – come quello svoltosi a Poznań nel 2000 e incentrato sul tema della Polonia a cavallo tra il I e il II millennio (Polska na przełomie I i II tysiąclecia; atti pubblicati nel 2001) – sono interamente dedicati al periodo medievale.
L’Associazione Scientifica degli Archeologi Polacchi (Stowarzyszenie Naukowe Archeologów Polskich - SNAP; http://www.snap.org.pl), oggi affidata a Zbigniew Kobyliński, nella sua forma attuale esiste solo dal 1989, allorché germinò dall’antica Società Polacca di Numismatica e di Archeologia (Polskie Towarzystwo Archeologiczne i Numizmatyczne). L’Associazione, oltre alle ordinarie attività a carattere editoriale e convegnistico, coordina numerosi scavi sul terreno. Oltre alla sede centrale di Varsavia esistono altre nove filiali, alcune delle quali particolarmente ricche di iniziative nel campo dell’archeologia medievale. Si tengano presente soltanto, a titolo di esempio, i workshops “Funeralia Lednickie”, allestiti dalla filiale di Poznań in collaborazione con il Museo dei Primi Piast (Muzeum Pierwszych Piastów na Lednicy),nei pressi di Ostrów Lednicki (un importantissimo sito archeologico del periodo della prima monarchia dei Piast, secoli X-XI). Questi convegni, dedicati ai problemi concernenti il tema della sepoltura nelle società del passato, raggruppano ogni anno studiosi di archeologia, di antropologia e di storia. Fra questi ultimi non mancano neppure gli specialisti del Medioevo. La filiale di Zielona Góra organizza invece dal 2002, insieme all’Archaeologische Gesellschaft in Berlin und Brandenburg, convegni che riuniscono archeologi provenienti sia dalla Polonia sia dalla Germania (Polsko-Niemieckie Spotkania Archeologiczne).
Dalla scissione verificatasi all’interno della Società Polacca di Numismatica e di Archeologia, alla quale ho appena fatto cenno, è scaturita nel 1991 una nuova Società Polacca di Numismatica (Polskie Towarzystwo Numizmatyczne, http://www.ptn.pl/index.html; presidente: Mariusz Mielczarek), la cui sede principale si trova a Varsavia, contando però una serie di filiali in numerose città polacche. La Società svolge tuttora una proficua attività editoriale, relativa in buona parte alla numismatica di età medievale, dando seguito fra l’altro alla pubblicazione della rivista «Biuletyn Numizmatyczny», il cui primo numero apparve nel 1965. Dal 1994 organizza inoltre congressi internazionali con cadenza biennale (i programmi degli ultimi due convegni – svoltisi rispettivamente nel 2006 e nel 2008 sono consultabili sul sito della Società).
Sia pure rapidamente occorre poi accennare anche ad altre due associazioni di ordine “professionale”, ovvero per un verso all’Associazione degli Archivisti Polacchi (Stowarzyszenie Archiwistów Polskich - SAP, http://www.sap.waw.pl; presidente attuale: Jarosław Porazinski) – fondata nel 1965, con sede Varsavia e filiali in 24 città, editore della rivista «Archiwista Polski» – e per un altro verso alla Società Polacca di Araldica (Polskie Towarzystwo Heraldyczne, http://www.dig.com.pl/pther). Quest’ultima, ricostituita nel 1988 e presieduta oggi da Wojciech Drelicharz, ha ripreso la pubblicazione della rivista specialistica «Rocznik Polskiego Towarzystwa Heraldycznego» (il primo fascicolo della nuova serie è uscito nel 1993). La sede centrale di Varsavia, così come le filiali di Cracovia, Danzica e Toruń, organizzano regolarmente riunioni scientifiche aperte al publico.
Occorre infine ricordare la Società Scientifica dei Giovani Storici “Societas Vistulana” (Towarzystwo Naukowe Młodych Historyków “Societas Vistulana”, http://www.vistulana.pl/index.php), fondata nel 1996 da giovani ricercatori di Cracovia, Varsavia e Danzica e diretta attualmente da Gabriela Marszałek. Tra i convegni organizzati dalla “Societas Vistulana” e tra le numerose pubblicazioni curate dall’ononima casa editrice non è difficile intuire uno specifico interesse per il Medioevo. Dal 2002 la “Societas Vistulana” si è fatta carico dell’edizione di «Quaestiones Medii Aevi Novae» (pubblicate con il sostegno della già citata fondazione “Centrum Badań Historycznych”). La rivista, curata da un gruppo di medievisti afferenti a diverse università polacche, esiste dal 1996 e si propone come successore di una rivista simile (“Quaestiones medii aevi”) edita lungo gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso a Varsavia. Come si è già sottolineato inizialmente, le «Questiones» hanno respiro internazionale e ospitano saggi scritti esclusivamente nelle principali lingue veicolari della comunità scientifica (inglese, tedesco, francese, italiano). Ogni fascicolo ha carattere monografico e propone perciò uno specifico argomento di riflessione, su cui si concentra il nucleo degli articoli di volta in volta presentati al lettore, scritti da studiosi sia polacchi, sia stranieri. Oltre a ciò essa riserva uno spazio ai saggi che presentano le principali ricerche in via di svolgimento (current research) e alle recensioni delle novità editoriali. Gli indici dei primi 10 volumi (1996-2005) sono accessibili sul sito http://www.qman.pl/bibliografia.php, mentre il contenuto dei volumi più recenti è invece consultabile sul sito dell’editore, http://www.vistulana.pl/index.php, sezioni: “wydawnictwa” e “periodyki”.

Il ruolo delle associazioni degli studiosi che si sono strutturati in accademie delle scienze – e con questo passiamo alla trattazione del secondo gruppo delle associazioni – nella promozione degli studi medievali non si può in alcun modo sottovalutare. In primo luogo, occorre citare a questo riguardo l’Accademia Polacca delle Scienze (Polska Akademia Umiejętności - PAU, http://www.pau.krakow.pl/) con sede a Cracovia. La PAU fu fondata nel 1872 (in quel tempo recava il nome di Accademia delle Scienze: l’aggettivo “Polacca” fu aggiunto solo all’indomani del primo conflitto mondiale) sulla base della più antica Società delle Scienze di Cracovia, esistente dal 1815. In un lasso di tempo relativamente breve essa si configurò alla stregua di una delle più importanti istituzioni della cultura polacca del periodo a cavallo tra l’Otto e il Novecento, la cui influenza andava ben oltre la sola città di Cracovia e i territori dell’antico stato polacco i quali all’epoca facevano parte dell’Impero austriaco-ungherese. In conseguenza di ciò fu proprio la PAU ad assumere, dopo la Grande Guerra, la funzione di un’accademia delle scienze di rango nazionale nel contesto della II Repubblica Polacca (1918-1939). In seguito, nel 1952, il suo patrimonio fu trasferito in blocco alla nuova Accademia Polacca delle Scienze (PAN) fondata nell’anno precedente (si veda oltre) a Varsavia. La PAU poté riprendere la propria autonoma attività solo nel 1990, sempre a Cracovia. Attualmente essa è presieduta da Andrzej Białas. Oggi la PAU si compone di 6 facoltà e di 25 comitati, gli studi medievali si coltivano in modo particolare nelle facoltà I (Filologica) e II (Storico-Filosofica). Degna di rilievo è soprattutto la sua attività editoriale. La PAU è succeduta alla PAN nell’edizione della nuova serie dei Monumenta Poloniae Historica (volumi XI-XIV), ha ripreso l’edizione dei Monumenta Poloniae Vaticana – pubblicati dalla PAU prima della sospensione – e ha infine inaugurato una nuova collana di edizioni di testi a carattere religioso dal titolo Monumenta Sacra Polonorum (3 voll. pubblicati fra il 2000 e il 2007). Prima di passare alla presentazione delle altre società è tuttavia necessario accennare alla difficoltà nel rendere in italiano il sottile scarto lessicale che caratterizza, nella lingua polacca, le denominazioni ufficiali tipiche da un lato dell’Accademia Polacca delle Scienze, con sede a Cracovia, cioè la “Polska Akademia Umiejętności”, e dall’altro dell’Accademia Polacca delle Scienze [sic], cioè la “Polska Akademia Nauk”, che sostituì la prima nelle funzioni di Accademia di rango nazionale nel 1951. Infatti, sebbene entrambi i sostantivi “umiejętności” e “nauki” rimandino all’idea di discipline scientifiche, nel primo termine (“umiejętności”) la lingua polacca odierna ha sedimentato un significato un po’ diverso rispetto a quello che lo caratterizzava in origine. Nel corso della trattazione ambedue le “Accademie Polacche delle Scienze” verranno distinte tramite le abbreviazioni PAU e PAN.
La Società degli Amici di Scienze di Poznań (Poznańskie Towarzystwo Przyjaciół Nauk - PTPN, http://www.ptpn.poznan.pl/) promuove studi e ricerche in diverse discipline sin dal 1857 (l’unica interruzione di questa intensa attività scientifica si è verificata negli anni della seconda guerra mondiale). I suoi membri si raggruppano in 32 comitati e in 7 facoltà. L’attuale presidente è il medievista Jacek Wiesiołowski. Le ricerche sul Medioevo si svolgono nell’ambito delle facoltà di Lettere e Filosofia (I), di Storia e di Scienze Sociali (II) e di Scienze dell’Arte (VII). Tra le iniziative di più lunga durata relative al Medioevo sono da ricordare i Seminari sul Medioevo “Alicja Karłowska-Kamzowa”, organizzati in collaborazione con l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università “Adam Mickiewicz” di Poznań. Questi convegni, che hanno luogo con cadenza annuale, sono stati inaugurati dalla celebre storica dell’arte medievale (scomparsa alcuni anni or sono), di cui oggi recano il nome, e sono stati concepiti come momento di incontro privilegiato fra i giovani medievisti-ricercatori di diverse discipline storiche, sia polacchi sia stranieri. Sino al 2008 hanno avuto luogo ben 29 seminari. La casa editrice del PTPN ospita numerose edizioni di fonti storiche, molte delle quali appartengono al repertorio medievale (si veda in particolare la collana Fontes Collegii Historici che presenta fra l’altro l’edizione delle fonti documentarie medievali relative alla Polonia Maggiore e alla Slesia) ed è altresì editore di due riviste a cadenza annuale, di grande rilevanza per gli studi medievali. La prima, «Roczniki Historyczne», fondata nel 1925 (co-editore dal 2003 è l’Istituto di Storia della Accademia Polacca delle Scienze - PAN), si è rapidamente specializzata nella storia medievale e della prima età moderna. Dei volumi 72 (2006) e 73 (2007) sono ormai accessibili gli indici e alcuni brevi sommari in lingua inglese e tedesca mentre per il futuro si prevede di offrire agli studiosi interessati libero accesso anche al contenuto delle annate precedenti (http://www.ptpn.poznan.pl/Wydawnictwo/czasopisma/rocz-hist/rocz-hist.html). L’altra rivista, intitolata «Roczniki Dziejów Społecznych i Gospodarczych» (Annali di storia sociale ed economica, fondata nel 1931 a Leopoli e ripresa dal PTPN nel secondo dopoguerra; va notato per inciso che anche di questo periodico è co-editore, dall’anno 2004, l’Istituto di Storia della Accademia Polacca delle Scienze - PAN) è rivolta ai problemi di storia di società e di economica in generale, ma ospita di frequente anche studi relativi all’età medievale (gli interi volumi 65 e 66 sono ormai consultabili sul sito http://www.ihpan.edu.pl/rdsg.html). In conclusione, occorre menzionare due riviste dedicate nello specifico alla storia dei paesi slavi, cioè «Slavia Antiqua» e «Slavia Occidentalis».
A Toruń, la Società delle Scienze (Towarzystwo Naukowe w Toruniu, http://www.tnt.torun.pl) è stata fondata nel 1875. Oggi essa è strutturata in 5 facoltà ed è presieduta da Andrzej Woszczyk. Le ricerche storiche promosse dalla Società si concentrano innanzitutto sulla storia della Pomerania e del bacino del Mar Baltico. È possibile ravvisare un riflesso di questi interessi nelle numerose edizioni delle fonti storiche proposte dalla Società nella collana Fontes (inaugurata nel 1897) e nei saggi pubblicati sulla rivista «Zapiski Historyczne» (Scritti storici, avviata nel 1908; gli indici dei volumi più recenti, editi in inglese e in tedesco, sono consultabili sul sito http://www.tnt.torun.pl/wydawnictwa/abstrakty/zapiski/zh-spis-en.html, mentre interi fascicoli delle annate antiche, fino al 1946, sono ormai in libera consultazione nella biblioteca digitale della regione di Cuiavia-Pomerania: http://kpbc.umk.pl/dlibra, da cercare sotto il titolo: Zapiski Towarzystwa Naukowego w Toruniu).
La Società delle Scienze di Varsavia (Towarzystwo Naukowe Warszawskie, http://www.tnw.waw.pl; presidente attuale: Janusz Lipkowski) è senza dubbio la più antica delle società di questo genere, anche se è bene ricordare che le sue attività e la sua stessa esistenza furono interrotte a più riprese. Il nucleo originario della Società degli Amici delle Scienze, fondato già nel 1800, cessò di esistere in seguito al fallimento dell’insurrezione del 1831, ossia nel 1832, e poté essere ricostituito solo molto tempo dopo, nel 1907 (fu proprio allora che prese il nome che porta ancora oggi). Nel 1951 il suo dominio passò nelle mani dell’Accademia Polacca delle Scienze - PAN appena creata, cosicché la Società delle Scienze di Varsavia riprese le sue attività in quanto istituzione autonoma nel 1981. Tra le pubblicazioni che essa ha realizzato negli ultimi anni rientrano una serie di studi dedicati anche al Medioevo. Ciò nonostante, in questo momento non è possibile, purtroppo, proporre al lettore alcun riferimento particolare a iniziative editoriali o di ricerca che riguardino nello specifico l’età medievale.
Occorre accennare infine anche a un’associazione di più recente fondazione ovvero alla Società Scientifica di Gdańsk (Gdańskie Towarzystwo Naukowe: http://www.gtn.gda.pl/), apparsa all’indomani della Grande Guerra come società scientifica degli studiosi di nazionalità polacca nella Libera Città di Danzica (Wolne Miasto Gdańsk). La Società, i cui interessi si focalizzano per lo più – per quanto riguarda il settore più propriamente storico – sul bacino del Mar Baltico, è peraltro editrice della rivista «Rocznik Gdański» (Annali di Danzica).

2. Enti

Nell’ambito di questo ulteriore raggruppamento di strutture rivolte agli studi sul Medioevo il primo posto spetta senz’altro alla più volte citata Accademia Polacca delle Scienze (Polska Akademia Nauk - PAN,http://www.pan.pl/; presidente attuale: Michał Kleiber), che sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1951, si vede destinata a svolgere il ruolo di promozione e di coordinamento della ricerca scientifica in generale su scala nazionale. Gli studi medievali si coltivano in particolare all’interno dei diversi istituti afferenti la I Facoltà, cioè la Facoltà delle Scienze Sociali.
Occorre cominciare questa breve rassegna prendendo spunto dall’Istituto di Storia “Tadeusz Manteuffel” (http://www.ihpan.edu.pl/; direttore: Adam Manikowski). Tre sono i luoghi privilegiati degli studi medievali all’interno dell’Istituto. Il laboratorio della cultura e della società medievale (Pracownia Dziejów Społeczeństwa i Kultury Średniowiecznej), fondato da Tadeusz Manteuffel (il primo direttore dell’Istituto) e ora diretto da Halina Manikowska, si distingue fra l’altro per l’edizione di due massicci volumi della Cultura della Polonia medievale (Kultura Polski średniowiecznej, 1985-1997, diretta da Jerzy Dowiat e Bronisław Geremek). Più recentemente invece ha intrapreso un progetto di ricerca sulla religiosità nella Polonia medievale (una serie di seminari di cui si pubblicano gli atti nella collana Colloquia Mediaevalia Varsoviensia). Il Dipartimento di scienze storiche ausiliarie e delle edizioni critiche (Zakład Nauk Pomocniczych Historii i Edytorstwa), diretto da Stefan K. Kuczyński, ospita la redazione di «Studia Źródłoznawcze. Commentationes», rivista che presta un’attenzione tutta particolare al Medioevo. Fondata nel 1957 da tre illustri medievisti quali Aleksander Gieysztor (1916-1999), Gerard Labuda (1916) e Brygida Kürbis (1921-2001), attualmente è diretta da Maria Koczerska, docente all’Università di Varsavia, e dall'appena menzionato Stefan K. Kuczyński. L’aggettivo “źródłoznawcze”, presente nel titolo, rimanda al termine polacco “źródłoznawstwo”, che in italiano potrebbe essere tradotto con la formula “esegesi delle fonti” (cfr. il termine tedesco “Quellenerkenntnis”). La scelta preferenziale orienta dunque la rivista verso gli studi “di base”, relativi alle singoli fonti o alle categorie di fonti oppure ancora alle cosiddette scienze storiche ausiliarie (la bibliografia dei volumi I-XXX è stata pubblicata nel 1991, nel vol. 31; a partire dal vol. 37, dell’anno 2000, gli indici sono consultabili on-line sul sito della casa editrice DiG: http://www.dig.com.pl/index.php?s=karta&id=382). Da più anni lo stesso Stefan K. Kuczyński cura una collana di studi miscellanei dedicati alla storia della società della Polonia medievale, intitolata Społeczeństwo Polski średniowiecznej. Zbiór studiów. Si segnala al riguardo che fra il 1981 e il 2007 sono apparsi 11 volumi e che gli indici di una parte di questi volumi sono ora diponibili sul sito della casa editrice: http://www.dig.com.pl/index.php?s=wyniki&rodz=8&id=13). La terza struttura dedicata alle ricerche sul Medioevo è il dipartimento per l’edizione di Słownik historyczno-geograficzny ziem polskich w średniowieczu (Dizionario storico-geografico dei territori polacchi nel Medioevo), diretto da Tomasz Jurek e costituito da due laboratori, a Poznań e a Cracovia (i fascicoli sinora dati alle stampe riguardano gli antichi voivodati di Cracovia, Płock e Poznań).
Oltre ai progetti di ricerca ed editoriali promossi dalle tre divisioni per così dire medievistiche vanno segnalate anche alcune altre iniziative dell’Istituto di Storia, le quali, pur non limitate all’epoca medievale, coinvolgono numerosi medievisti e contribuiscono agli studi medievali. Si osservi, a tal proposito, che l’Istituto è editore di una delle più importanti testate storiografiche polacche: la rivista «Kwartalnik Historyczny», fondata a Leopoli nel 1887. In quasi tutti i fascicoli dati alle stampe (se ne pubblicano quattro ogni anno) almeno un saggio monografico è dedicato all’epoca medievale. La bibliografia di tutti i volumi editi fra il 1887 e il 2004 è stata raccolta nei fascicoli 1-2 dell’anno 2007 (l’indice delle persone è stato invece accorpato nel fascicolo 4 dell’anno 2008). A partire dal fascicolo 1 dell’anno 2000, gli indici e i sommari dei saggi più importanti, pubblicati in lingua inglese, sono ormai consultabili sul sito: http://www.kh.semper.pl. Una parte affatto consistente degli studi apparsi sul «Kwartalnik Historyczny» è poi ripresa, tradotta in una delle principali lingue veicolari (si tratta più spesso dell’inglese), sulle colonne di un’altra rivista curata dall’Istituto, e cioè sugli «Acta Poloniae Historica» (gli indici dei volumi a partire del fascicolo 68/1 (1993) sono anche in questo caso accessibili sul sito: http://www.semper.pl/aph.html). Occorre anche menzionare la rivista di storia del diritto e delle istituzioni «Czasopismo Prawno-Historyczne» (edita in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Adam Mickiewicz” a Poznań, che ne ospita anche gli uffici della redazione), che pubblica con una certa frequenza studi dedicati al Medioevo. Per completare questo sintetico panorama delle riviste storiche, ricordiamo ancora il periodico trimestrale «Studia Historyczne», edito dalla Commissione storica della filiale della PAN di Cracovia (http://www.pan-krakow.pl/). La commissione storica di un’altra filiale della PAN, quella cioè di Katowice, merita un accenno a causa del ciclo dei congressi, di valore non trascurabile per gli studi medievali, dal titolo comune Kultura Europy Środkowej (La cultura dell’Europa Centrale), organizzate nella città di Zabrze sotto gli auspici dell’Accademia e sotto la guida di Antoni Barciak, docente dell’Università di Katowice. Dal 1996 questi convegni radunano annualmente un folto gruppo degli storici, tra cui numerosi medievisti, dalla Polonia e dalla Reppubblica Ceca (meno frequentemente anche da altri paesi della regione), che discutono i problemi particolari relativi alla storia della cultura, della religione e della società, di volta in volta proposti. Gli atti di tutti gli undici convegni svoltisi fino al 2007 sono stati dati alle stampe. Neppure occorre tralasciare due progetti editoriali di carattere prosopografico sviluppati sotto la responsabilità dell’Istituto di Storia della PAN, nient’affatto irrilevanti per gli studi medievali. Si tratta in primo luogo di Urzędnicy dawnej Rzeczypospolitej XII-XVIII wieku. Spisy, una sorta di repertorio anagrafico dei funzionari dell’antico stato polacco considerato, grosso modo, dal Medioevo fino alle frammentazioni tardo-settecentesche della I Repubblica (ripartito su scala regionale in 11 volumi), diretto da Antoni Gąsiorowski. Un altro strumento molto utile per la ricerca storica in quanto tale è Polski Słownik Biograficzny (Dizionario Biografico dei Polacchi), una collana avviata già nel 1935 (curata, a quell’epoca, dall’Accademia Polacca delle Scienze - PAU) che conta ormai ben 44 volumi, di cui l’ultimo fascicolo (il numero 186, apparso come terzo tomo del vol. 45), pubblicato nell’ottobre 2008, comprende i nomi che arrivano sino alle lettere Sul- (la conclusione dell’opera è prevista per il 2030; all’indirizzo seguente è possibile visitare il sito della redazione: http://www.psb.pan.krakow.pl/).
L’Istituto di Storia “Tadeusz Manteuffel” è certo luogo privilegiato per gli studi medievali, ma non l’unico all’interno della PAN. L’Istituto di Archeologia ed Etnologia (Instytut Archeologii i Etnologii, http://www.iaepan.edu.pl/, in precedenza Istituto di Storia della Cultura Materiale - Instytut Historii Kultury Materialnej), diretto attualmente da Andrzej Buko, promuove per esempio, nelle vesti di editore, un cospicuo gruppo di riviste scientifiche. Fra queste almeno un paio rivestono non poco interesse per la storia medievale. Si tratta di «Kwartalnik Historii Kultury Materialnej» (Trimestrale di storia della cultura materiale, http://www.iaepan.edu.pl/czasopisma/kwartalnik/index.html) e di «Archaeologia Polona» (http://www.iaepan.edu.pl/archaeologia-polona/), pubblicata in lingua inglese. Occorre accennare anche alle attività delle due filiali dell’Istituto. Quella di Łódź è particolarmente dedicata agli studi sull’architettura medievale di difesa e sulle armi (dal 1986 cura il periodico «Fasciculi Archaeologiae Historicae»; si veda oltre sull’ambiente degli archeologi dell’Università di Łódź). Per quanto riguarda invece la filiale di Wrocław meritano di essere menzionati in primo luogo i fascicoli dell’Atlante storico delle città polacche (Atlas historyczny miast polskich) dedicati alle singole città della Slesia (i fascicoli fino a poco tempo fa si preparavano in collaborazione con il Centro degli Studi sulla Slesia e sulla Boemia, presso l’Università di Wrocław, il quale però recentemente ha cessato di esistere). Inoltre vanno segnalati i convegni di Bytom (Spotkania Bytomskie) che radunano ricercatori dell’alto Medioevo provenienti dalle discipline diverse (innanzi tutto storici e archeologi).
Del pari, all’interno dell’Istituto delle Ricerche sulla Letteratura (Instytut Badań Literackich, http://www.ibl.waw.pl/) è attivo uno specifico laboratorio della letteratura di età medievale, diretto adesso da Andrzej Dąbrówka, che organizza, fra l’altro, due o tre volte l’anno incontri di studio. Essi sono raggruppati sotto il titolo di “Spotkania Mediewistyczne” e cercano di contribuire all’avanzamento delle conoscenze scientifiche sulle diverse problematiche attinenti la cultura letteraria medievale (dal 2002 ad oggi hanno avuto luogo ben 19 incontri). L’Istituto è inoltre editore della collana di miscellanee e monografie dedicate alla storia della letteratura polacca dal Medioevo fino al secolo XVIII intitolata Studia Staropolskie. Series nova.
Il Dipartimento di Filosofia Medievale dell’Istituto di Filosofia e di Sociologia (Instytut Filozofii i Socjologii, http://www.ifispan.waw.pl/), attualmente diretto da Mikołaj Olszewski, promuove da alcuni anni un importante progetto destinato al censimento e alla catalogazione dei manoscritti latini medievali di argomento filosofico appartenenti ai fondi della Biblioteca Jagellonica di Cracovia, e cura le edizioni dei singoli testi. Esso sovrintende altresì alla pubblicazione di una rivista dedicata alla filosofia antica e medievale: «Studia Antyczne i Mediewistyczne» (si tratta in realtà della continuazione dei più antichi «Studia Mediewistyczne»; gli indici di tutti i numeri apparsi per i tipi della nuova serie sono diponibili on line all’indirizzo: http://www.ifispan.waw.pl/wydawnictwo/studia_antyczne_i_mediewistyczne/), che a parte una serie di studi monografici (pubblicati sia in lingua polacca, sia in diverse lingue straniere) ospita anche le edizioni critiche dei testi. Insieme alla Cattedra di Filosofia Premoderna dell’Istituto di Filosofia dell’Università di Łódź, il Dipartimento è impegnato nell’edizione di un’altra importantissima rivista: «Mediaevalia Philosophica Polonorum», fondati già nel 1958, e pubblicati con cadenza annuale dal 2006. I contributi proposti da questo periodico, interamente dedicato alla storia della filosofia medievale, sono pubblicati soltanto nelle principali lingue della comunità scientifica (http://mediaevalia.online.uni.lodz.pl/, oltre a saggi, la rivista presenta anche le edizioni critiche dei testi).
All’Istituto di Lingua Polacca (Instytut Języka Polskiego, http://www.ijp-pan.krakow.pl/), con sede a Cracovia, appartiene invece il laboratorio di latino medievale (Pracownia łaciny średniowiecznej, http://lexicon.edu.pl/), diretto attualmente da Michał Rzepiela, curatore del Lexicon Mediae et Infimae Latinitatis Polonorum. Il dizionario, fondato e diretto, per un lungo periodo, da Marian Plezia (1917-1996), annovera ormai in catalogo 68 fascicoli, l’ultimo dei quali, il sesto del vol. VIII, arriva al lemma “septimana”.
Fra le diverse ramificazioni dell’Istituto di Arte (Instytut Sztuki, http://www.ispan.pl/) incontriamo poi il Laboratorio sull’Arte Antica (diretto adesso da Katarzyna Mikocka-Rachubowa), che comprende ben due progetti specifici sull’arte di età medievale. Il progetto di ricerca sull’architettura lignea sacra e profana nel territorio dell’antica Repubblica nobilare si è concentrato in primo luogo sulle chiese ortodosse e su quelle cattoliche fondate prima della metà del Cinquecento. Di esse si sono pubblicati gli inventari ed è stato inoltre creato un ricchissimo archivio fotografico e cartografico. Nel quadro del progetto di ricerca sull’arte medievale si sta invece elaborando il II volume di Dzieje sztuki polskiej (Storia dell’arte polacca), diviso in più tomi. Anche questo gruppo di ricerca dispone di un vasto archivio fotografico dei monumenti dell’arte romanica e gotica presenti in Polonia, liberamente consultabile da tutti i recercatori interessati. Da ultimo occorre poi citare il Laboratorio di Storia Musicale, che promuove il censimento dei documenti musicali prodotti nel periodo che si estende dal secolo XI al XVIII, ivi compresi i manoscritti medievali a carattere prettamente musicale (Katalog Źródeł Muzycznych w Polsce XI-XVIII w.).
Infine, meritano quanto meno un accenno due iniziative realizzate dall’Istituto di Storia della Scienza (Instytut Historii Nauki, http://www.ihnpan.waw.pl/), che, nel 2007, ha concluso l’edizione degli Opera omnia di Nicolao Copernico, e che continua a occuparsi degli Studia Copernicana, una collana che ospita monografie dedicate ai diversi problemi connessi alla storia del sapere in generale nel Medioevo e nella prima età moderna.
Per concludere la presentazione delle strutture dell’Accademia Polacca delle Scienze - PAN occorre ancora ricordare il Comitato delle Scienze Storiche (Komitet Nauk Historycznych, http://www.knh.pan.pl/), presieduto da Janusz Żarnowski. Il Comitato, configurandosi come un collegio che riunisce gli storici membri di diversi istituti della PAN – e non solo – svolge di fatto un ruolo di progressiva integrazione e di rappresentazione di questa categoria professionale nelle relazioni con i comitati stranieri e internazionali dello stesso genere, qual è per esempio il Comité International des Sciences Historiques (CISH). Lo spettro delle commissioni interne al Comitato è comunque piuttosto variegato e spesso si estende ben oltre la mera funzione integrativa e rappresentativa. A titolo esemplificativo basti pensare, a questo riguardo, all’importante rivista «Wiadomości Numizmatyczne», curata dalla comissione di numismatica.
È utile rimarcare, una volta di più, che sarebbe difficile trovare un’altra istituzione scientifica di ricerca, al di fuori delle associazioni degli studiosi e delle università, che riservi agli studi sul Medioevo uno spazio pari a quello dedicato dai singoli istituti della PAN appena presentati. D’altra parte, questi ultimi non esauriscono comunque la lista degli enti orientati verso il settore della medievistica. La storia medievale rientra per esempio fra gli interessi dell’Istituto dell’Europa Centrale e Orientale di Lublino (Instytut Europy Środkowo-Wchodniej, http://www.iesw.lublin.pl), fondato e diretto dal medievista Jerzy Kłoczowski. Nato come una semplice associazione nel 1991, l’Istituto rappresenta, dal 2001, un ente alle dirette dipendenze del Ministero degli Affari Esteri destinato sia alla ricerca sulla storia dell’Europa Centrale e Orientale, sia all’analisi dei processi contemporanei.
Occorre inoltre dare risalto anche a due istituti diretti dall’Ordine dei Frati Predicatori. Il primo, l’Istituto Tomistico di Varsavia (Instytut Tomistyczny, http://www.it.dominikanie.pl/; direttore attuale: Michał Paluch), è stato fondato nel 1958 e si concentra ex definitione sulla persona e sull’opera di Tommaso d’Aquino, che però viene considerato come parte integrante di un più ampio contesto storico e filosofico. Fra le diverse pubblicazioni dell’Istituto (in cui rientrano le traduzioni delle opere dell’Aquinate) si segnalano la rivista «Przegląd Tomistyczny» (data alle stampe sin dal 1984), che ospita per lo più saggi di storia della teologia in lingua polacca ma non solo (i relativi indici sono diponibili all’indirizzo: http://www.it.dominikanie.pl/pt/), e la collana Studia Przeglądu Tomistycznego (dei 4 volumi pubblicati fra il 1996 e il 2003, ben 3 propongono edizioni di testi medievali). In passato, i membri dell’Istituto hanno collaborato anche alle diverse edizioni di testi medievali curate dall’Accademia di Teologia Cattolica di Varsavia (oggi Università “Kardynał Stefan Wyszyński”) e pubblicate nella collana Textus et Studia Historiam Theologiæ in Polonia Excultae Spectantia (al riguardo si veda oltre la sezione della scheda dedicata alle università). L’Istituto svolge attualmente due progetti: il primo dedicato alla preparazione della bibliografia dei testi dedicati all’Aquinate o comunque al tomismo, pubblicati in Polonia o da studiosi polacchi nel periodo compreso fra il 1879 e il 2004 (i frutti di questo lavoro sono già in parte consultabili on-line), il secondo rivolto invece alla catalogazione dei manoscritti e altri materiali domenicani appartenenti ai fondi della Biblioteca Universitaria di Wrocław. L’Istituto possiede una biblioteca. L’altro istituto di ricerca di estrazione domenicana è molto più recente. Si tratta dell’Istituto Storico Domenicano di Cracovia (Dominikański Instytut Historyczny, http://dominikanie.pl/dominikanski_instytut_historyczny.php). L’Istituto, fondato nel 2006 e diretto da Józef Puciłowski, focalizza la propria attenzione in modo particolare sulle ricerche trasversali e multidisciplinari che riguardano la storia dell’Ordine dei Frati Predicatori nell’Europa Centrale e Orientale. Esso coinvolge nelle proprie attività studiosi di altri centri sia laici sia religiosi, fra cui si contano non pochi medievisti, poiché in effetti sono proprio i primi secoli della presenza domenicana in questa regione che tanta parte svolgono nella vita scientifica dell’Istituto. Va peraltro segnalato che gli interessi di ricerca del giovane ma promettente Istituto cominciano da qualche tempo a investire anche la storia degli ordini religiosi mendicanti in generale. Le ricerche dell’Istituto sono pubblicate nella collana Studia i źródła dominikańskiego Instytutu Historycznego w Krakowie.

3. Strutture accademiche

L’esposizione delle strutture accademiche procederà tenendo conto, semplicemente, dell’ordine alfabetico delle sedi. Il punto d’avvio coincide dunque con l’Università di Gdańsk-Danzica (Uniwersytet Gdański: http://www.ug.gda.pl/pl/), presso la quale è data alle stampe, per iniziativa del Dipartimento di Storia della Polonia medievale e delle scienze ausiliarie (diretto da Błażej Śliwiński), la collana Gdańskie Studia z Dziejów Średniowiecza (nel complesso, fino al 2006 sono stati editi 12 volumi). Ogni volume ha carattere monografico, proponendo un soggetto specifico di riflessione, ma la maggior parte dei contributi riguarda da vicino la storia dell’Europa centrale e del bacino del Baltico.
Una collana di miscellanee dai più vasti orizzonti tematici è invece pubblicata dal Dipartimento di Storia Medievale dell’Università di Katowice (Uniwersytet Śląski w Katowicach): Średniowiecze polskie i powszechne (sotto la direzione di Idzi Panic). Gli indici dei quattro volumi sinora dati alle stampe sono consultabili in formato digitale all’indirizzo: http://www.historia.us.edu.pl/zhsr.html.
Troviamo poi l’Università Jagellonica di Kraków-Cracovia (Uniwersytet Jagielloński w Krakowie: http://www.uj.edu.pl/index.html), il più antico Ateneo polacco. Almeno due iniziative organizzate nell’ambito dell’Istituto di Storia meritano di essere qui segnalate. Danuta Quirini Popławska, studiosa del commercio nell’area mediterranea e nel bacino del Mar Nero in età tardo-medievale, ha avviato nel 2002, in seguito all’inaugurazione del corso di laurea triennale in studi mediterranei, una serie di conferenze dedicate nello specifico alle civiltà mediterranee considerate fra l’Antichità e i nostri giorni. Per offrire diffusione agli atti di questa iniziativa è stato poi fondato un periodico dal titolo «Studia Mediterranea. Portolana», che conta tuttora tre volumi editi fra il 2004 e il 2008. Zenon Piech, che dirige il Dipartimento di Scienze Storiche Ausiliarie, organizza invece da alcuni anni giornate di studio dedicate in modo particolare alla sfragistica e all’araldica medievali e della prima età moderna: Seminaria Sfragistyczne e Kolokwia Heraldyczne (entrambe le iniziative in collaborazione con la già citata società araldica: Polskie Towarzystwo Heraldyczne). Il dipartimento ha inoltre collaborato con i relativi dipartimenti delle università di Toruń e di Zielona Góra all’organizzazione dei congressi di sigillografia (2003, 2007).
La nostra attenzione non può che rivolgersi, a questo punto, ai due atenei presenti nella città di Lublino. Il più antico, l’Università Cattolica di Lublino “Giovanni Paolo II” (Katolicki Uniwersytet Lubelski Jana Pawła II - KUL: http://www.kul.lublin.pl/), e fondato nel 1918, annovera, fra i suoi diversi centri interdisciplinari, un istituto di indirizzo espressamente medievistico. L’Istituto per la Storia della Cultura Medievale (Instytut Historii Kultury Średniowiecznej; http://www.kul.lublin.pl/121.html), attualmente diretto da Stanisław Janeczek, fu creato nel 1965 per promuovere gli studi sui manoscritti medievali di teologia, di filosofia, di giurisprudenza nonché di scienze, con particolare riguardo a quelli prodotti o conservati in Polonia. I risultati delle ricerche (studi, edizioni critiche) sono messi a disposizione nel periodico «Acta Mediaevalia». In questo momento gli studi condotti nell’Istituto si concentrano sui commenti medievali ad Aristotele prodotti in Polonia. Oltre a presentare uno spettro più diversificato di interessi, altri due centri di ricerca non sono privi di una certa rilevanza per gli studi medievali. L’Istituto per la Geografia Storica della Chiesa in Polonia (Instytut Geografii Historycznej Kościoła w Polsce, http://www.kul.lublin.pl/115.html; direttore attuale: Henryk Gapski) raccoglie, per esempio, i dati relativi alle strutture ecclesiastiche (province, diocesi, parrocchie), al clero secolare e al monachesimo, alle scuole, alle confraternite e agli ospedali gestiti dalla Chiesa anche nel lunghissimo periodo. Accanto alle pubblicazioni a carattere monografico, l’Istituto ha già messo a punto numerose mappe e cartografie relative alla storia religiosa destinate a diverse pubblicazioni sia polacche sia straniere (il catalogo è disponibile in consultazione digitale), mentre risulta ancora in lavorazione il I volume dell’atlante dedicato alle strutture territoriali delle comunità cristiane nell’Europa Centrale e Orientale dal secolo III al XX. L’Istituto degli Archivi, delle Biblioteche e dei Musei Ecclesiastici (Instytut Archiwów, Bibliotek i Muzeów Kościelnych; http://www.kul.lublin.pl/123.html; direttore attuale: Anzelm Weiss) svolge per contro dal 1956, insieme alle ricerche, un importante lavoro di censimento dei fondi degli archivi, delle biblioteche e dei musei gestiti dalla Chiesa. Esso è editore della rivista «Archiwa, Biblioteki i Muzea Kościelne» e possiede un prezioso fondo di microfilm (i cataloghi sono pubblicati sulla stessa rivista). Presso la KUL è inoltre attiva, dal 1934, la Società delle Scienze (Towarzystwo Naukowe KUL, http://www.kul.lublin.pl/11844.html), attualmente presieduta da Augustyn Eckmann: un’organizzazione analoga alle accademie di scienze presentante nella sezione relativa alle associazioni che però intrattiene un legame diretto con l’Università (le sue diverse facoltà corrispondono alle facoltà dell’Ateneo), sebbene rimanga poi autonoma nella sostanza ed anche aperta agli studiosi non appartenenti alla KUL. Fra i progetti di ricerca attualmente gestiti dalla Società nessuno riguarda nello specifico l’età medievale. Merita comunque almeno un accenno una serie di progetti editoriali di importanza non indifferente per la medievistica, quali per esempio l’Encyklopedia Katolicka (Enciclopedia Cattolica, giunta oggi al vol. XI), la rivista «Roczniki»(cioè Annali, articolati tematicamente e disciplinarmente; per quanto riguarda direttamente gli studi medievali i più significativi sono i «Roczniki Humanistyczne») e altre collane ancora quali per esempio gli Studia z dziejów liturgii w Polsce (Studi della storia della liturgia in Polonia), i Materiały do dziejów Kościoła w Polsce (Documenti per la storia della Chiesa in Polonia) e i Materiały do Atlasu historycznego chrześcijaństwa w Polsce (Documenti per l’Atlante storico della cristianità in Polonia).
In seno all’Università “Maria Curie-Skłodowska” (Uniwersytet Marii Curie-Skłodowskiej - UMCS; http://www.umcs.lublin.pl/), sempre a Lublino, è l’Istituto di Storia (http://www.umcs.lublin.pl/historia) la struttura più coinvolta nelle ricerche sul campo della medievistica. Presso il Dipartimento di Scienze Storiche Ausiliarie è stata avviata negli anni Settanta l’edizione del Corpus Inscriptionum Poloniae (Józef Szymański, Barbara Trelińska), che presto ha coinvolto anche studiosi di altri centri universitari polacchi. I membri del Dipartimento di Archivistica (Krzysztof Skupieński), insieme con i loro colleghi dell’Università di Toruń, organizzano invece sin dal 2003, sotto il titolo comune “Belliculum diplomaticum”, convegni dedicati alla diplomatica medievale e della prima età moderna che rivelano un interesse privilegiato per l’Europa centrale. I convegni (quelli svolti sinora sono tre) hanno luogo alternativamente a Lublino e a Toruń. Infine, occorre menzionare anche la rivista curata dall’Istituto intitolata «Res Historica», pubblicata sin dal 1997 dapprima come collana di volumi miscellanei monografici e ora, invece, come periodico semestrale a tutti gli effetti.
L’ambiente degli storici dell’Istituto di Storia dell’Università di Łódź (Uniwersytet Łódzki; http://www.historia.uni.lodz.pl/) si distingue, fra l’altro, per la forte presenza degli specialisti della civiltà bizantina, i cui interessi coprono la storia dell’Impero dall’antichità fino all’età tardo-medievale. La Cattedra di Storia Bizantina (http://www.bizancjum.uni.lodz.pl/), oggi affidata a Maciej Kokoszko, pubblica una collana –Byzantina Lodziensia – che, oltre a vari contributi monografici, ha ospitato anche la bibliografia della bizantinistica polacca per il periodo compreso fra il 1800 e il 1998, redatta da Waldemar Ceran (Byzantina Lodziensia, 6, 2001). Una certa attenzione merita parimenti la rivista «Acta Universitatis Lodziensis. Folia Historica»,che propone talvolta dei fascicoli monografici interamente dedicati alla storia bizantina o a quella medievale. All’importante rivista di storia della filosofia medievale,«Mediaevalia Philosophica Polonorum», edita in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia Premoderna dell’Istituto di Filosofia, ho già fatto cenno nella sezione dedicata all’Accademia Polacca delle Scienze (Istituto di Filosofia e di Sociologia). Non deve mancare un cenno sui proficui studi sulla cultura materiale del Medioevo promossi dai docenti e ricercatori dell’Istituto di Archeologia della stessa università. Emblematiche di questo ambiente (come si è già detto a proposito della filiale di Łódź dell’Istituto di Archeologia e Etnologia della PAN) sono soprattutto le ricerche sull’architettura secolare (castelli e residenze nobiliari; si noti a proposito la collana Budownictwo obronno-rezydencjonalne Kujaw i Ziemi Dobrzyńskiej, pubblicata dal 1990), di recente anche su quella sacrale nella Polonia centrale (è stata appena inaugurata una nuova collana dal titolo: Początki architektury sakralnej w centralnej Polsce), svolte dalla Katedra Archeologii Historycznej, oggi affidata a Leszek Kajzer, e gli studi sulle armi medievali animate nell’ambito della Katedra Bronioznawstwa, presieduta da Marian Głosek (http://katedra.freha.pl/).
Basta spostarsi verso l’area nord-orientale della Polonia per incontrare l’iniziativa del Seminario Archidiocesano “Hosianum” di Olsztyn, dove dal 1987 si organizzano i Colloquia Mediaevalia, dedicati a diversi problemi della storia religiosa del Medioevo (da alcuni anni gli incontri si svolgono in stretta collaborazione con la Facoltà di Teologia dell’Università di Olsztyn - Uniwersytet Warmińsko-Mazurski: http://www.uwm.edu.pl/wt/). Gli atti dei Colloquia sono poi pubblicati sulla rivista «Studia Warmińskie».
L’Istituto di Storia dell’Università “Adam Mickiewicz” di Poznań (Uniwersytet im. Adama Mickiewicza w Poznaniu; http://historia.amu.edu.pl/IH/index.html) promuove da più di due decenni studi e ricerche incentrate sull’Ordine Cistercense. Questo specifico interesse è stato a suo tempo stimolato dalla Missione Archeologica “Łekno”, che dal 1982, sotto l’ininterrotta direzione di Andrzej M. Wyrwa, conduce scavi nel complesso degli insediamenti rinvenuto a Łekno (località a nord di Poznań), e soprattutto nel castello (gród) databile al periodo cosiddetto “tribale” e all’epoca della monarchia Piast (secoli VII/VIII-XII): una struttura nella quale, prima del 1153, si poté assistere alla fondazione di una delle prime abbazie cistercensi in Polonia, che a cavallo fra Tre e Quattrocento fu poi dislocata nella vicina città di Wągrowiec (il sito della Missione è il seguente:http://www.historia.amu.edu.pl/Lekno/). In tempi più recenti, anche l’antica abbazia di Ląd (i cui edifici sono tuttora in piedi e che si trova sud est di Poznań,) è stata assorbita dallo spettro degli interessi scientifici della Missione. Sempre su questo versante tematico, occorre sottolineare che già nel 1983 la Missione Archeologica è stata affiancata dal Gruppo di Ricerca sulla Storia e sulla Cultura Cistercense in Polonia (Zespół do Badań nad Historią i Kulturą Cystersów w Polsce), composto da una équipe di specialisti afferenti ai diversi rami delle discipline storiche. Nell’ambito delle ricerche sull’Ordine Cistercense è stata organizzata una serie di convegni, mentre gli scavi condotti sul terreno hanno invece contribuito alla fondazione nel 1989 di un periodico dedicato alla storia della regione di Pałuki, dove è appunto ubicato il paese di Łekno («Studia i Materiały do Dziejów Pałuk»). Per restare sul campo degli studi sugli ordini religiosi, merita quantomeno un accenno un’iniziativa più recente, avviata dal gruppo dei ricercatori dell’Istituto in collaborazione con i Padri Francescani. Si tratta di una nuova traduzione polacca, commentata, dell’insieme delle fonti francescane del secolo XIII (il progetto è coordinato da Rafał Witkowski). Infine, occorre ancora notare la promettente attività convegnistica proposta dal laboratorio di studi boemi (Pracownia Bohemistyczna, diretta daJózef Dobosz), che dal 2004 organizza a Gniezno, con cadenza annuale, conferenze congiunte fra i medievisti polacchi e cechi (di anno in anno i convegni destinati ai ricercatori e ai docenti si alternano con quelli destinati per lo più ai dottorandi). Ma all’università di Poznań non vi è il solo Istituto di Storia. In questo senso è quasi d’obbligo accennare ai progetti dal profilo medievistico organizzati dal locale Istituto di Archeologia (Instytut Prahistorii:http://archeo.amu.edu.pl/), fra cui spiccano gli scavi che interessano l’antico castello (gród) dei primi Piast così come la sede del vescovado di Poznań (isola di Ostrów Tumski). In realtà, gli scavi originari presero avvio ancor prima della Seconda Guerra Mondiale e in seguito furono interrotti a più riprese. L’ultimo ciclo di scavi, iniziato nel 1999 e diretto da Hanna Kóčka-Krenz, ha portato alla luce, fra l’altro, i resti del palatium reale dei secoli X-XI (http://archeo.amu.edu.pl/palatium.htm e http://www.poznan.pl/palatium/, i risultati degli scavi sono presentati nella collana Poznań we wczesnym średniowieczu). L’Università “Adam Mickiewicz” collabora, in conclusione, alla pubblicazione del periodico «Studia Lednickie», edita dal già citato Museo dei Primi Piast a Lednica, nei pressi di Poznań, dove sono pubblicati i risultati sia degli scavi che hanno luogo nel complesso degli insediamenti altomedievali concentrati intorno a Lednica, sia delle diverse attività archeologiche che si occupano di questo stesso periodo.
Se ora ci si sposta all’Università “Niccolò Copernico” di Toruń (Uniwersytet Mikołaja Kopernika w Toruniu: http://www.umk.pl/) occorre anzitutto porre l’accento sull’attività editoriale e congressuale imbastita dall’Istituto di Storia e di Archivistica (Instytut Historii i Archiwistyki; http://www.home.umk.pl/~ihia/). Dal 1981 i medievisti dell’Istituto organizzano congressi internazionali dal titolo Ordines militares. Colloquia Toruniensia Historica che ogni due anni coinvolgono numerosi specialisti degli ordini militari. L’omonima collana degli atti conta ormai 14 volumi (1983-2007). Si è già parlato dei convegni sulla diplomatica organizzati di concerto con l’Università “Maria Curie-Skłodowska” di Lublino (Belliculum diplomaticum). A questa occorre ora aggiungere un’iniziativa coeva, cioè gli incontri di studio dedicati ai diversi problemi dell’edizione delle fonti, innanzi tutto di quelle prodotte nell’Europa centrale, medievali e della prima età moderna (Editionswissenschaftliche Kolloquien), organizzate dal 1999 dal gruppo di studiosi polacchi e tedeschi sotto coordinamento di Janusz Tandecki (Università di Toruń) e Matthias Thumser (Freie Universität Berlin). Un po’ più recente è la collana delle edizioni delle fonti documentarie relative alla storia medievale di Toruń: Źródła do dziejów średniowiecznego Torunia/Quellen zur Geschichte des mittelalterlichen Thorns (nel periodo compreso fra il 2002 e il 2007 sono stati pubblicati tre volumi con l’edizione critica dei registri comunali). Vanno inoltre segnalati due laboratori dedicati a progetti più complessivi, ovvero il laboratorio dell’Atlante Storico delle Città (Pracownia Atlasu Historycznego Miast), diretto da Roman Czaja, e il Laboratorio Copernicano (Pracownia Kopernikańska), diretto da Teresa Borawska, dedicato agli studi sulla persona e l’ambiente di Niccolò Copernico. In tutte queste iniziative è palese l’interesse predominante per la storia dell’antico dominio dell’Ordine Teutonico nella Prussia e nella Pomerania.
Un’attenzione tutta particolare va poi dedicata alle strutture destinate alle ricerche sul Medioevo esistenti all’interno dell’Istituto di Archeologia della stessa università (Instytut Archeologii, http://www.archeologia.umk.pl/), che presta notevole interesse all’archeologia medievale, e in modo particolare alle ricerche sull’architettura romanica e gotica. Attualmente, gli studi sul Medioevo sono promossi in ben tre dipartimenti: in quello di archeologia dell’architettura (diretto da Jadwiga Chudziakowa, dove si svolgono studi per esempio sulle abbazie di Mogilno e Trzemeszno), in quello di archeologia altomedievale (diretto da Wojciech Chudziak, i cui scavi coinvolgono, fra l’altro, i resti del castello altomedievale di Kałdus, dove furono individuate i resti di un’antica basilica romanica databile al secolo XI) e infine in quello di archeologia tardomedievale e moderna (diretto da Dariusz Poliński; le ricerche svolte presso questo dipartimento riguardano gli insediamenti rurali, le città e i castelli entro il territorio dello stato dell’Ordine dei Cavalieri Teutonici). Di non trascurabile significato per l’archeologia medievale è inoltre il dipartimento di archeologia subacquea (diretto da Andrzej Kola), un vero e proprio unicum in Polonia, le cui ricerche si concentrano sui diversi generi delle costruzioni di età medievale connesse alle acque (come i ponti in legno), ma altresì il dipartimento di storia delle armi (diretto da Andrzej Nowakowski), i cui interessi riguardano prevalentemente i generi di armamento medievali e l’architettura dei castelli che insistono sull’antico dominio territoriale dell’Ordine Teutonico. Oltre a ciò esistono presso l’Istituto, parallelamente alla struttura ordinaria, due centri di ricerca dedicati nello specifico al Medioevo. Il Centro Universitario per l’Archeologia del Medioevo e dell’Età Moderna (Uniwersyteckie Centrum Archeologii Średniowiecza i Nowożytności), diretto da Jadwiga Chudziakowa, coinvolge un gruppo di studiosi provenienti delle più prestigiose università polacche che insieme collaborano al chiarimento di una serie di temi di ricerca, conducono scavi sul terreno e organizzano conferenze. L’altra struttura per così dire straordinaria è rappresentata dal gruppo di ricerca sull’architettura medievale delle regioni della Cuiavia e della Polonia Maggiore Orientale (Zespół do Badań Średniowiecznej Architektury Kujaw i Wschodniej Wielkopolski), diretto sempre da Jadwiga Chudziakowa, il quale, alla luce di un approccio multi- o interdisciplinare, conduce ricerche sui monumenti dell’architettura romanica a Mogilno, Strzelno, Trzemeszno e Kazimierz Biskupi. I frutti delle ricerche condotte o promosse dal milieu degli archeologi medievisti di Toruń, ivi compresi gli atti dei rispettivi congressi, sono resi disponibili agli studiosi anzitutto sul periodico curato dal Centro, pubblicato con il titolo «Archaeologia Historica Polona» (volumi 1-17: 1995-2007; i volumi dall’1 al 15 possono essere consultati in formato digitale all’indirizzo: http://kpbc.umk.pl/publication/publication?id=14082&tab=3). La missione archeologica stanziata a Kałdus ha sviluppato peraltro anche una propria collana, data alle stampe con il titolo Mons Sancti Laurentii (volumi 1-3, 2003-2006).
In seno all’Isitituto di Storia dell’Università di Varsavia (Uniwersytet Warszawski; http://www.ihuw.pl/), che – è bene ricordarlo en passant – dal 1994 collabora all’edizione del periodico «Przegląd Historyczny», sono state avviate di recente due iniziative alquanto promettenti per il progresso degli studi medievali. Sotto l’attenta supervisione di Sławomir Gawlas ha avuto luogo, nel 2008, un congresso dedicato alla storia sociale del tardo Medioevo, concepito come il primo di una serie di congressi di studi a cadenza biennale dedicati storia delle società medievali (un interesse particolare è rivolto in questo caso alle nuove tendenze di ricerca che attraversano la medievistica europea così come ai tentativi di concretizzarle e di metterle in pratica negli studi sul Medioevo polacco). L’altra iniziativa è invece rappresentata dal Gruppo di Ricerca sulla Cultura Latina Medievale Aquila volans” (Zespół do Badań nad Kulturą Łacińską w Średniowieczu “Aquila volans”) che sin dalla sua fondazione prevede una stretta collaborazione con l’Istituto per le Ricerche Interdisciplinari “Artes Liberales” (Instytut Badań Interdyscyplinarnych “Artes Liberales”;http://www.obta.uw.edu.pl/pl), attivo nella la stessa università. Quest’ultimo, tuttavia, merita di essere ricordato anche per i propri progetti. Nato nel 2008 e diretto da Jerzy Axer, l’Istituto si propone degli obiettivi scientifici che caratterizzarono già le diverse attività del suo immediato predecessore (l’OBTA - Ośrodek Badań nad Tradycją Antyczną) e prosegue gli studi sull’eredità dell’antichità classica nelle culture dei paesi dell’Europa Centrale e Orientale considerata dal Medioevo ai nostri giorni. Fra le iniziative di effettiva o anche soltanto potenziale rilevanza per la medievistica occorre citare in questa sede, oltre al gruppo “Aquila volans”, il laboratorio per l’edizione critica delle fonti (Pracownia Edytorstwa Źródeł, impegnato attualmente nell’edizione delle lettere dell’umanista Ioannes Dantiscus, 1485-1548), il laboratorio “Catedra Tre Corone” (dedicato ai rapporti italo-polacchi), la serie dei convegni incentrati sul tema degli “Incontri fra le culture del passato” (Spotkania Dawnych Kultur), che non di rado coinvolgono anche studiosi medievisti, e infine il periodico dedicato alla cultura latina in Polonia «Łacina w Polsce».
Un altro ateneo presente nella capitale polacca – l’Università “Kardynał Stefan Wyszyński” (Uniwersytet Kardynała Stefana Wyszyńskiego: http://www.uksw.edu.pl/pl, olim Accademia di Teologia Cattolica - Akademia Teologii Katolickiej) merita di essere ricordato soprattutto in riferimento al comitato per la ricerca sulla storia della teologia e della filosofia in Polonia (Komisja do Badań nad Historią Teologii i Filozofii w Polsce), fondato nel 1970 per iniziativa di un gruppo di studiosi appartenenti a diverse università e istituti. In seguito, il Comitato ha dato vita alla collana intitolata Textus et Studia Historiam Theologiae in Polonia Excultae Spectantia, la quale ha ospitato, oltre ai diversi studi dedicati al Medioevo e alla prima età moderna, edizioni delle opere dei maestri dell’Università di Cracovia del Quattrocento. Il comitato è stato sciolto nel 1989, la collana Textus et Studia invece, dopo una lunga interruzione, è stata ripresa nel 2004 su iniziativa della Cattedra di Storia della Filosofia in Polonia (Katedra Historii Filozofii Polskiej, diretta da Stanisław A. Porębski) con una numerazione che si pone in continuità con quella precedente (sono usciti sinora i volumi 29 nel 2004 e 30 nel 2007).
Spostandoci ora nella regione di Slesia, occorre dare risalto almeno a due iniziative sorte nel quadro dell’Istituto di Storia dell’Università di Wrocław (Uniwersytet Wrocławski; http://www.hist.uni.wroc.pl/). Il Laboratorio di Ricerche sugli Ordini religiosi e Congregazioni ecclesiastiche (Pracownia Badań nad Dziejami Zakonów i Kongregacji Kościelnych/Laboratoire de Recherches sur l’Histoire des Congrégations et des Ordres Religieux - LARHCOR; http://www.hist.uni.wroc.pl/pl/polwew/zespoly_badawcze/pbdzkk/), diretta da Marek Derwich, svolge un ruolo importantissimo nella promozione degli studi sul monachesimo medievale nell’Europa Centrale sensu largo. Oltre ai singoli congressi, il laboratorio, in collaborazione con l’Istituto di Storia dell’Università di Opole, dal 1993 organizza regolari convegni (con cadenza triennale) dedicati ai fenomeni della vita monastica considerata nel Medioevo e nella prima età moderna, dal titolo comune: Klasztor w... (cioè Il monastero / il convento in..., il titolo è di volta in volta accompagnato da un altro “spazio”: città, stato e così via). Gli atti di questi convegni, così come i suoi altri studi, sono pubblicati nella collana Opera ad historiam monasticam spectantia. Da ben dieci anni, inoltre, due altri studiosi dello stesso Istituto – Stanisław Rosik e Przemysław Wiszewski – invitano un folto gruppo di ricercatori appartenenti alle diverse discipline storiche, fra cui prevalgono comunque i medievisti, agli incontri di studio inspirati al tema del ritorno alle fonti originarie (Ad fontes: http://www.hist.uni.wroc.pl/konf/pw/index0.htm). Il titolo principale e i temi posti al centro delle singole iniziative congressuali propongono di volta in volta un’interessante coniugazione fra studi esegetici delle fonti e riflessioni sulle numerose problematiche suggerite dall’antropologia storica, quali per esempio i concetti di tempo e di spazio, delle origines delle società e così via. I testi degli interventi sono messi a disposizione dei partecipanti con anticipo e poi discussi durante la sessione in comune. Successivamente, gli atti sono poi pubblicati nella serie Historia della collana editoriale Acta Universitatis Wratislaviensis, che ospita peraltro anche numerose monografie di storia medievale.
La presentazione delle strutture universitarie si conclude con la menzione del laboratorio epigrafico creato nel 2001 presso l’Istituto di Storia dell’Università di Zielona Góra (http://www.ih.uz.zgora.pl/) e diretto da Joachim Zdrenka. Le attività del laboratorio epigrafico sono rivolte in particolare al censimento delle iscrizioni rinvenute nella Polonia occidentale (dal Medioevo all’epoca contemporanea) e sin dalla sua fondazione organizza convegni dedicati all’epigrafia, i cui atti sono pubblicati dalla rivista «Studia Epigraficzne».

La maggior parte dei siti delle singole strutture segnalate in questa scheda viene regolarmente aggiornata e offre, in misura variabile, versioni in una o più lingue straniere. Sempre sul versante delle risorse della rete si consiglia la consultazione – che tuttavia richiede almeno una conoscenza di base del polacco – del già menzionato sito Mediewistyka.net (http://www.mediewistyka.net/) e della banca dei dati relativi alle istituzioni scientifiche e ai loro appartenenti e collaboratori “Nauka Polska” (http://nauka-polska.pl/index.shtml).

Ringrazio tutti coloro che mi hanno prontamente soccorso nella verifica dei dati da me raccolti o mi hanno fornito informazioni pertinenti. In modo particolare ringrazio i Professori Halina Manikowska, Jerzy Strzelczyk e Józef Dobosz. Il merito di aver migliorato l’italiano di questa presentazione va invece al dott. Martino Patti. La responsabilità delle possibili omissioni o degli errori è però tutta mia.



Segnalazioni

Invito gli interessati a segnalarmi ogni errore e omissione e anche eventuali mutamenti nella gestione e nell’attività scientifica delle istituzioni qui presentate (jakub.kujawinski@gmail.com). Correzioni e integrazioni potranno essere inserite in occasione dei futuri e – credo – regolari aggiornamenti della scheda.


Curatore

Jakub Kujawiński (Poznań 1981) si è laureato in storia all’Università “Adam Mickiewicz” di Poznań (2005): ha poi studiato presso l’Università di Varsavia e l’Università Cattolica di Lublino (nel quadro del progetto Academia Artes Liberales 2001-2005) e presso “La Sapienza” di Roma (quale borsista dell’Erasmus nel 2003, e del governo della Reppublica Italiana negli anni 2004/5 e 2007). Nell’anno accademico 2007/2008 ha conseguito il Diplôme européen d’études médiévales (F.I.D.E.M.). I suoi interessi si concentrano sull’Italia meridionale. Nella sua tesi di laurea si è occupato delle identità collettive dei Longobardi del Sud, mentre attualmente sta concludendo la tesi di dottorato dedicata al volgarizzamento della Historia Normannorum di Amato di Montecassino e alla collezione storiografica all’interno della quale il testo ci è pervenuto.

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Ultima modifica: 11/05/2009
 
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