|
|
Credito,
usura, prestito a interesse
a cura di Nicola Lorenzo Barile
[versione 1.0 - maggio 2010]
© 2010 -
Nicola Lorenzo Barile per "Reti Medievali"
ISSN 1593-2214
Alla
descrizione sistematica delle risorse bibliografiche e informatiche utili per un
primo approfondimento sul problema del prestito a interesse e dell’usura,
ma anche più in generale della storia dell’economia monetaria –
una distinzione non può evidentemente essere tracciata che in modo sfumato
– si premette una schematica esposizione dello sviluppo dei principi dottrinali
che hanno costituito, sino alla fine del medioevo, il filo conduttore della normativa
ecclesiastica.
Nota
introduttiva: La proibizione dell'usura nel medioevo
Le proibizioni dell’usura risalgono all’Antico
e al Nuovo testamento: Esodo 22, 25 e Levitico 25, 35-37 vietavano di prestare denaro
chiedendo qualcosa di più in cambio fra ebrei, e Deuteronomio 23, 19-26 estese
questo divieto a tutti i beni. Altri testi biblici, come Sal 14, 5 e Lc 6, 35 furono
riferimenti autorevoli che ricorsero assai frequentemente negli scritti dei teologi
e dei canonisti. I primi concilî della Chiesa (I concilio di Nicea, 325 d.
C.; III concilio di Cartagine, 398 d. C.) proibirono anch’essi l’usura,
ma limitatamente al clero, come profitto immorale derivante da un affare illecito
(turpe lucrum).
Il capitolare di Nimega dell’806, dovuto a Carlo Magno, estese la proibizione
di esercitare l’usura anche ai laici: Usura est ubi amplius requiritur
quam datur. Graziano nel suo Decretum (1140), citando un passo di
sant’Ambrogio vescovo di Milano, definì usura tutto ciò che
si riceveva in più rispetto alla somma prestata (Quicquid sorti accidit
usura est), sia che si trattasse di beni consumabili (olio, grano, monete),
sia che si trattasse di beni inconsumabili (come una abitazione). Goffredo da Trani
(m. 1245), commentatore del Decretum, spiegò meglio l’etimologia
del termine «usura» sostenendo che si trattava del prezzo pagato per
l’uso di una cosa (usus rei) o per una somma richiesta in prestito
(usus aeris).
Papa Urbano III (1185-1187), richiamando Lc 6, 35 («Et mutuum date nihil inde
sperantes») in una sua decretale, la Consuluit nos, rafforzò
la proibizione dell’usura, poiché compariva direttamente il termine
mutuum per indicare il trasferimento temporaneo e spontaneo della proprietà
di un bene consumabile: «quasi de meo tuum». Nel diritto romano il mutuum,
a differenza della locatio, era un contratto per definizione gratuito.
Dato che l’uso di un bene consumabile coincideva con il suo consumo o con
la sua distruzione, il mutuatario era tenuto alla restituzione dell’equivalente
della cosa mutuata: richiedere qualcos’altro o qualcosa di più era
usura, sicché i canonisti potevano affermare concordemente che «solum
in mutuo cadit usura». L’usura da turpe lucrum venne identificata
sempre più come un peccato contro il settimo comandamento: «usura est
rapinam facere». Mentre il guadagno derivante da turpe lucrum poteva
essere espiato attraverso donazioni e elemosine, il guadagno derivante dalla violazione
del settimo comandamento obbligava a una restituzione.
I concilî celebratisi nei secoli XII-XIV inasprirono la condanna canonica
dell’usura: il III concilio del Laterano, presieduto nel 1179 da Alessandro
III (1159-1181), comminò la scomunica e il divieto di sepoltura per chi prestava
a interesse, mentre il concilio di Vienne (1311), presieduto da Clemente V (1305-1314),
stabilì che doveva essere considerato eretico chi afferma la non peccaminosità
dell’usura.
Ma anche un’altra linea di riflessione aveva alimentato l’opposizione
ideale al prestito a interesse. Guglielmo di Auxerre (1160-1229), un teologo assai
influente, aveva motivato la proibizione assoluta dell’usura spiegando che
essa era un peccato in se che, a differenza dell’omicidio, non può
mai avere giustificazione. Trattando in particolare delle vendite a credito, Guglielmo
sviluppò un altro argomento, ripreso frequentemente fino alle soglie dell’età
moderna: quello della condanna dell’usuraio come venditore del tempo, che,
in quanto bene comune, non appartiene solo all’usuraio, ma a tutte le creature.
Le traduzioni in latino della Politica e dell’Etica a
Nicomaco di Aristotele nel secolo XIII offrirono nuovi spunti di pensiero alla
proibizione dell’usura. Secondo Aristotele, la moneta è un semplice
mezzo di scambio da cui non si può ricavare altro denaro (nummus non
parit nummos): serve per misurare il valore degli oggetti scambiati. Questa
concezione della moneta «sterile» fu esposta in modo particolarmente
raffinato da Tommaso d’Aquino (1225-1274).
Alla riflessione di Tommaso va affiancata tuttavia quella del frate minore Pietro
di Giovanni Olivi (1247-1298), che distinse tra sterile pecunia e capitale,
quest’ultimo capace di generare altro denaro se affidato a uomini capaci e
industriosi come i mercanti. Con questa distinzione, Olivi mostrava attenzione ai
prestiti al consumo, che, se vietati del tutto, avrebbero ulteriormente impoverito
gente bisognosa di piccoli prestiti. Assai più tardi, in pieno Quattrocento,
le idee dell’Olivi vennero fatte proprie da Bernardino da Siena (1380-1444)
e da Antonino da Firenze (1389-1459), che le adoperarono nei loro scritti e nella
loro predicazione, seppur con cautela, senza mai citare la fonte. Teologi e canonisti
elaborarono una serie di casus excepti che, ammettevano, a certe condizioni,
che il prestito potesse essere remunerato, come nel caso di richiesta di risarcimento
per le perdite sostenute: i principali fra questi casi, desunti dal diritto romano,
furono i casi di lucrum cessans e damnum emergens. Non tutti i
teologi e i canonisti avevano accettato concordemente queste eccezioni: Tommaso
d’Aquino era riluttante ad ammettere il damnum emergens, ma il civilista
Azzone (m. dopo il 1229) coniò il sostantivo interesse per distinguere
le perdite sostenute dall’usura illecita.
I concilî III del Laterano, 1215 e II di Lione, 1274 definirono, inoltre,
la categoria degli usurarii manifesti, che apertamente, spesso in accordo
con le autorità civili e religiose, prestavano denaro in cambio di un pegno
sulle pubbliche piazze: è verso gli usurarii manifesti che si rivolse
l’accusa di chiedere in cambio più del dovuto. Fra questi, spiccarono
soprattutto i prestatori ebrei, dato che i divieti veterotestamentari di prestare
denaro valevano al di fuori della comunità.
Un altro profilo significativo, a proposito della liceità/illiceità
dell’interesse, è costituito dal prestito pubblico. L’aumento
della spesa pubblica, soprattutto per la difesa, aveva spinto alcune città
ad una accumulazione di capitali (mons) cui attingere nei momenti di difficoltà.
Firenze aveva consolidato nel 1343-1345 le tassazioni straordinarie imposte ai cittadini
(prestanze) istituendo un mons communis, che garantiva al singolo
contribuente una rendita minima. La cessione dei crediti di questo mons a
terzi, considerato da alcuni un prestito, da altri una compravendita, diede origine
a una disputa fra Francesco da Empoli e Domenico Strozzi (1353-1354).
A questa filosofia si ispirarono i monti di pietà, che si specializzarono
nel prestito su pegno per i bisognosi. Essi nacquero in Italia centrale, ma si diffusero
ben presto su tutto il territorio italiano su impulso della predicazione di frati
minori come s. Bernardino da Siena (1380-1444) e Bernardino da Feltre (1439-1494),
che ha lasciato uno dei sermoni più significativi De monte pietatis
(Pavia, 1493). La bolla Inter multiplices di papa Leone X (1515) pose fine
alle dispute fra sostenitori e detrattori dei monti di pietà e ammise l’applicazione
di un’aliquota ultra sortem, ma solo nei limiti delle spese necessarie
per la gestione del monte. La bolla Inter multiplices non sopì del
tutto, tuttavia, le controversie sulla liceità della richiesta di un di più
oltre il capitale prestato: esse continuarono, in modo anche molto acceso, nella
età moderna. La polemica più nota fu quella che oppose a metà
del XVIII secolo il domenicano Daniele Concina (1687-1756) al marchese Scipione
Maffei (1675-1755), tanto da suggerire a papa Benedetto XIV un’enciclica,
la Vix pervenit (1° novembre 1745) che, insieme a una serie di pronunciamenti
ufficiali della Chiesa, progressivamente stemperò le posizioni estreme, fino
ad arrivare al Codice di diritto canonico del 1917, e ridusse l’usura semplicemente
a richiesta di un lucrum immoderatum.
Risorse
1. Archivi e centri di ricerca
Per quel che riguarda
gli archivi ecclesiastici, punto di partenza è la riflessione di G. Barbieri,
Gli archivi ecclesiastici e la storiografia economico-sociale, in G. Barbieri,
L’ordine economico nei pensatori ecclesiastici dell’epoca moderna,
Bari 1961, pp. 239-251. Le guide migliori, tuttavia, sono costituite da: Archivi
storici delle aziende di credito, I-II, Roma 1956, vecchia raccolta di saggi
che può fungere ancora da primo approccio all’esplorazione dei principali
archivi pubblici in materia di credito e usura; e, più recentemente, dal
volume Gli archivi e la storia del pensiero economico, a cura di P. Barucci,
L. Costabile, M. Di Matteo, Bologna 2008. Esso offre una riflessione metodologica
sul problema delle fonti nella storia del pensiero economico; quindi presenta al
lettore una selezione di studi specifici, dedicati a protagonisti della teoria e
della politica economica, che utilizzano in larga misura fonti archivistiche accanto
alle fonti edite. È il frutto di un lavoro di ricerca nato nell’ambito
dell’Archivio Storico degli Economisti (ASE), al cui sito web, consultabile
in rete agli indirizzi www.ase.signum.sns.it/ oppure
www.sie.univpm.it,
si rimanda. Obiettivo fondamentale
del progetto “Archivio storico degli economisti”, sviluppatosi per iniziativa
della Società Italiana degli Economisti (SIE), è fornire una guida
generale alle carte degli economisti, conservate in Italia nei fondi manoscritti
di biblioteche, negli archivi pubblici e privati, nelle accademie, nei musei, nelle
case editrici, o in qualsiasi altra sede. L’idea ispiratrice è che
lo sviluppo e la diffusione di questo “archivio virtuale” potrà
favorire una migliore comprensione del contributo degli economisti italiani alla
scienza economica. Il progetto, nato da un’idea di G. Becattini al tempo della
sua presidenza della Società Italiana degli Economisti, idea poi accolta
dai suoi successori A. Quadrio Curzio, A. Graziani, C. D’Adda, G. Lunghini
e T. Cozzi, è in via di completamento. Grazie al trasferimento dei dati raccolti
in tutto il territorio nazionale in un’unica banca dati elettronica, gli studiosi
interessati a un determinato autore o tema, saranno informati, una volta che l’archivio
sarà a regime, con una sola interrogazione, sulla collocazione dei manoscritti
in tutte le biblioteche, archivi, e in ogni istituzione in Italia. Gli utenti hanno
accessi multipli alle informazioni di loro interesse, interrogabili attraverso indici
generali (nome dei fondi, istituzioni, ecc.), oppure usando appropriate parole-chiave
(persone, luoghi, ecc.). All’indirizzo www.ase.signum.sns.it/archivio.html si
rinvia per uno spoglio dei fondi che conservano materiale documentario riguardo
al prestito a interesse. Per ulteriori rinvii a indirizzi di istituzioni e centri
di ricerca italiani e stranieri e ai loro relativi archivi, si veda l’indirizzo
www.ase.signum.sns.it/collegamenti.html
.
Un importante archivio, recentemente
digitalizzato e consultabile online all’indirizzo www.lacasadisangiorgio.it è
quello del Banco di San Giorgio di Genova. L’archivio, formatosi durante la
lunga esistenza della Casa di San Giorgio, ci è pervenuto sostanzialmente
intatto e costituisce, con oltre 39.000 pezzi tra registri, filze e faldoni, una
documentazione di eccezionale valore per la storia politica, economica e finanziaria.
Esso è depositato attualmente presso l’Archivio di Stato di Genova.
Il progetto è affidato alla responsabilità scientifica di G. Felloni,
che ha lungamente studiato l’archivio: si veda G. Felloni, I primi banchi
pubblici della Casa di San Giorgio (1408-45), in Banchi pubblici, banchi
privati e monti di pietà nell’Europa preindustriale. Amministrazione,
tecniche operative e ruoli economici, I, Atti del convegno, Genova, 1-6 ottobre
1990, Genova 1991, pp. 225-246.
L’archivio del mercante pratese Francesco di Marco Datini (relativo al 1335
e al 1410) è un esempio unico al mondo di archivio mercantile completo di
tutte le tipologie di scritture, ricco soprattutto di carteggi e di titoli specializzati.
Conservato presso l’Archivio di Stato di Prato, che ha sede nell’antica
abitazione del mercante, ora è interamente digitalizzato e descritto informaticamente
all’indirizzo: www.datini.archiviodistato.prato.it/www/indice.html.
È stato prodotto un corpus lemmatizzato
del carteggio Datini, in una versione appositamente dedicata e interrogabile via
web. Il corpus consta di 2.511 testi, 45.259 forme, 977.034 occorrenze
di cui 126.663 lemmatizzate, 6.510 lemmi e 22 iperlemmi. Ai fini del nostro discorso,
si segnala la lemmatizzazione di termini appartenenti ad alcuni settori di lessico:
storico-economico, commerciale (incluso il commercio marittimo), militare, storico-giuridico,
tecnicismi. Allo studio del mercante pratese ha dedicato la sua attività
di studioso F. Melis, sul quale si veda l’ampio profilo di M. Del Treppo,
Federigo Melis, storico, in Studi in memoria di Federigo Melis,
I, Napoli 1978, pp. XXV-LXXXVII (distribuito ora anche in formato digitale all’indirizzo:
www.fermi.univr.it/RM/biblioteca/scaffale/d.htm#Mario%Del%20Treppo).
La figura di Melis è legata alla fondazione dell’Istituto internazionale
di storia economica “Francesco Datini” di Prato, fondato da Melis stesso
nel 1967. Le finalità dell’Istituto, dal 2007 costituito in fondazione,
sono quelle di promuovere ricerche e pubblicazioni scientifiche su argomenti di
storia economica dell’età preindustriale, anche in relazione alle fonti
offerte dall’Archivio Datini, di organizzare a Prato corsi di studio e di
specializzazione per giovani laureati che indirizzino i propri interessi scientifici
verso gli studi storici, e Settimane di studi incentrate sui temi di storia economica
dell’età preindustriale: si veda il sito dell’Istituto all’indirizzo
www.istitutodatini.it/home.htm.
Fra gli atti delle Settimane di studi più inerenti il nostro tema, si vedano
i volumi: Credito, banche e investimenti. Secoli XIII-XX, Atti della VII
Settimana di studi (Prato, 14-21 aprile 1971), a cura di A. Vannini Marx, Firenze
1985; La moneta nell’economia europea. Secoli XIII-XVIII, Atti della
VII Settimana di studi (Prato, 11-17 aprile 1975), a cura di V. Barbagli Bagnoli,
Firenze 1981; L’impresa. Industria Commercio Banca. Secc. XIII-XVIII,
Atti della XXII Settimana di studi (Prato, 30 aprile - 4 maggio 1990), a cura di
S. Cavaciocchi, Firenze 1991; La fiscalità nell’economia europea.
Secc. XIII-XVIII, Atti della XXXIX Settimana di studi (Prato, 22-26 aprile
2007), a cura di S. Cavaciocchi, Firenze 2008. Nella sezione Indici delle Riviste
www.istitutodatini.it/biblio/riviste/ è
possibile spogliare gli indici dei più importanti periodici italiani e stranieri
riguardanti la storia economica e sociale.
Tra le altre istituzioni va ricordato il “Centro interuniversitario di ricerca
per la storia finanziaria italiana” (CIRSFI, indirizzo web www.dssi.unimi.it/dipstoria/biblio/cirsfi/index.html),
cui aderiscono le Università degli Studi di Milano, di Trento, di Udine,
di Pavia, di Genova, di Pisa, di Siena, dell’Aquila, di Cassino, di Napoli
Federico II di Palermo e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano.
Il Centro, che ha sede presso il Dipartimento di Storia della società e delle
istituzioni dell’Università degli Studi di Milano, ha fra i suoi scopi
quello di incrementare un sito web, su cui ospitare strumenti bibliografici
e archivistici come l’indice degli archivi di istituzioni di interesse finanziario,
private e pubbliche, e uno schema per il loro riordino, banche dati, rapporti di
lavoro, un forum di discussione sui temi in oggetto, e collegamenti telematici con
analoghi strumenti di altri paesi e aggiornare una bibliografia di storia della
finanza italiana on line.
Il “Centro di studi sui Monti di Pietà e sul Credito solidaristico”
di Bologna (www.fondazionedelmonte.it/CENTRO_STUDI_MONTI.aspx)
si occupa della storia dei Monti di Pietà e ha finora rivolto la propria
attenzione soprattutto al periodo delle origini e ai primi secoli di vita degli
istituti fondati in Italia. Il Centro, che ha fra i suoi promotori Maria Giuseppina
Muzzarelli e Mauro Carboni, ha avviato la raccolta di materiale documentario, storiografico
e iconografico relativo ai Monti. È stato costituito un inventario bibliografico
(www.fondazionedelmonte.it/CENTRO_STUDI_MONTI/Biblioteca/Libri.aspx)
delle opere italiane e straniere sull’argomento ed è stata acquisita
copia dei lavori ancora reperibili sul mercato, costituendo una piccola biblioteca
specializzata, il cui contenuto è visibile all’url www.fondazionedelmonte.it/CENTRO_STUDI_MONTI/Biblioteca/Libri.as.
Il Centro si propone come punto di riferimento per quanti provano interesse per
la storia di questa originale istituzione e si propone di promuovere studi, organizzare
incontri e iniziative per diffondere la conoscenza dell’esperienza dei Monti.
Il “Centro studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca” (già
“Centro studi sui lombardi e sul credito nel medioevo”), è stato
istituito nel 1996 congiuntamente dal Comune di Asti e dalla Fondazione della Cassa
di Risparmio di Asti, che ne è il sostegno finanziario. Ha sede presso l’Archivio
Storico del Comune di Asti (indirizzo web www.comune.asti.it/uffici/area-2/archivio-storico/centro-studi.shtml).
Proprio da Asti, nella prima metà del Duecento, partirono, diretti verso
il resto d’Europa, i primi mercanti che, in seguito, si specializzarono nel
prestito su pegno. Questi mercanti astigiani, noti all’estero con il nome
di Lombardi, con la loro attività posero le basi della moderna economia creditizia
il cui studio ad Asti è favorito dalla copiosa documentazione conservata
negli archivi cittadini e in particolare nell’Archivio Storico del Comune:
si vedano i volumi L’uomo dei banchi di pegno. «Lombardi»
e mercato del denaro nell’Europa medievale, a cura di R. Bordone, Torino
1997 e Lombardi in Europa nel Medioevo, a cura di R. Bordone e F. Spinelli,
Milano 2005. Il Centro studi sui Lombardi e sul credito nel medioevo persegue come
finalità la promozione di ricerche e pubblicazioni scientifiche sulla storia
dei Lombardi, sul prestito e sul credito in età medievale fino alla prima
età moderna e la realizzazione di convegni nazionali e internazionali di
studio di carattere scientifico sull’attività europea dei Lombardi
e sul credito nel medioevo e nella prima età moderna. Segnaliamo i volumi
Credito e società: le fonti, le tecniche e gli uomini secc. XIV-XVI,
Atti del convegno internazionale (Archivio Storico, Palazzo Mazzola, Amphitéatre
de l’Université de Savoie, Asti-Chambéry, 24-27 settembre 1998),
Asti 2003; Ideologia del Credito fra Tre e Quattrocento: dall’Astesano
ad Angelo da Chiavasso, Atti del convegno internazionale (Archivio Storico,
Palazzo Mazzola, Asti, 9-10 giugno 2000), a cura di B. Molina e G. Scarcia, Asti
2001 e Politiche del credito. Investimento consumo solidarietà,
Atti del Congresso internazionale (Cassa di Risparmio di Asti, Asti, 20-22 marzo
2003), a cura di G. Boschiero e B. Molina, Asti 2004 e i «Quaderni/Cahiers»,
che ospitano i migliori lavori dei borsisti del Centro (sono stati pubblicati due
numeri).
Segnaliamo infine iniziative di carattere più generale. Il sito sulla storia
del pensiero economico (www.luiss.it/biblioteca/link/content/?p=269)
fornisce link di istituzioni economiche e accademiche e materiale da scaricare
online; H.E.T.A. (History of Economic Thought Archives) - Banca dati di
storia del pensiero economico, a cura di P. Bini, A. Magliulo e D. Parisi, Bologna
1995-2000 censisce e informa su quanto viene pubblicato nel mondo circa la storia
del pensiero economico, sia per grandi aree tematiche, sia tenendo conto di alcune
sezioni particolari come «il pensiero economico delle singole nazioni»
o il «pensiero economico». Si veda A. Magliulo, La produzione saggistica
di Storia del pensiero economico: 1982-1993, in La storia dell’economia
nella ricerca e nell’insegnamento, Atti dei seminari di studio su “La
storia dell’economia e il processo di formazione di laureati e docenti della
disciplina alla luce della riforma universitaria” (Roma, 28 ottobre 1993 e
15 aprile 1994) e “La storia dell’economia tra storici ed economisti”
(Firenze, 14 ottobre 1994), a cura di N. Ostuni, Bari 1996, pp. 215-237.
Per la bibliografia prodotta dagli studi di storia del diritto può inoltre
essere consultato il sito di diritto comune “Iura communia” all’indirizzo:
www.idr.unipi.it/iura-communia.
Sempre utile infine il sito EconLit,
che ospita bibliografia di carattere economico tratta da giornali, riviste, libri:
www.aeaweb.org/econlit/index.php.
2. Biblioteche
Per le ricerche
di ambito storico-giuridico risultano particolarmente idonee le biblioteche universitarie
che hanno beneficiato del magistero di docenti di riferimento per tali temi, come
Paolo Grossi per la Biblioteca dell’Istituto di studi storici dell’Università
degli Studi di Macerata (http://www.unimc.it/ricerca/istituti/istituto-di-studi-storici).
Per gli studi di storia sociale e religiosa, conviene invece fare riferimento alle
biblioteche dei dipartimenti di storia delle principali università statali
ed ecclesiastiche.
3. Periodici
on line
La biblioteca
intitolata a Mario Rostoni dall’Università Carlo Cattaneo di Castellanza
(Varese) offre un interessante servizio di spoglio e reperimento di periodici di
carattere storico-economico: http://www.biblio.liuc.it/essper/spoglio.htm.
A Pietro di Giovanni Olivi è dedicata «Oliviana» (http://oliviana.revues.org/index.html),
periodico on line diretto da Alain Boureau, che pubblica testi e fonti dei protagonisti
dei movimenti e dei dissidenti spirituali nei secoli XIII-XIV, fra cui alcune quaestiones
inedite dell'Olivi.
4. Fonti
Per trovare
un trattato dedicato specificamente al tema dell’usura dobbiamo aspettare
Egidio di Lessines, discepolo di Tommaso d’Aquino. Prima di Egidio, la tematica
dell’usura è affrontata in scritti eterogenei e non sistematici, presenti
nelle principali collezioni medievistiche (Patrologia Latina e Patrologia
Greca, Monumenta Germaniae Historica), alcuni dei quali ristampati in prestigiose
collane come il Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum e il Corpus
Christianorum. Come si vedrà, si tratta di fonti prevalentemente di
ambito teologico e giuridico. Fra queste ultime, va ricordata la legislazione statutaria
dei comuni, che contiene spesso disposizioni in materia di usura: le più
importanti sono edite nella collana “Fonti della storia d’Italia”
dell’Istituto storico italiano per il medioevo. Tuttavia, occorre ricordare
che molte fonti sono ancora inedite e giacciono manoscritte in biblioteche pubbliche
ed ecclesiastiche sparse in tutta Europa.
Vogliamo ricordare anche alcune fonti di carattere più letterario: è
il caso della rappresentazione degli usurai fatta da Dante nell’Inferno,
XVII, 34-75, e della novella di ser Ciappelletto con cui si apre il Decameron
di Boccaccio (I, 1). Queste fonti hanno stimolato studi critici serissimi: si vedano
F. Sacchetti, Le Sposizioni di Vangeli, in F. Sacchetti, La battaglia
delle belle donne, Le lettere, Le Sposizioni di Vangeli, a cura di
A. Chiari, Bari 1938 (Scrittori d’Italia, 166), pp. 113-383. Le Sposizioni
constano di 49 capitoli, ognuno dei quali è dedicato all’esposizione
e al commento di un brano dei Vangeli o di altre scritture che si leggevano nelle
messe quaresimali e pasquali. La Sposizione 35 (pp. 224-228) è incentrata
sulla controversia circa le prestanze del monte comune di Firenze
e ha ispirato un saggio di J. Kirshner. Alla figura storica dell’usuraio milanese
Tommaso Grassi (1420 circa - 1482), protagonista di una novella di Matteo Bandello
(Novelle, III, 53), G. Barbieri ha dedicato uno studio documentato.
Rassegne di fonti rispettivamente in traduzione italiana e inglese si possono leggere
in G. Barbieri, Le dottrine economiche nel pensiero cristiano, in Grande
Antologia Filosofica, diretta da U. A. Padovani, coordinata da A. M. Moschetti,
V, Il pensiero cristiano, Milano 1954, pp. 1089-1329; T. P. Mc Laughlin,
The Teaching of the Canonist on Usury (XII, XIII and XIV Centuries), in
«Mediaeval Studies», 1 (1939), pp. 81-147; 2 (1940), pp. 1-22; University
of Chicago, Readings in Western Civilization, IV, Medieval Europe,
a cura di J. Kirshner e K. F. Morrison, Chicago e London 1986, pp. 312-336.
Senza alcuna
pretesa di esaustività, elenchiamo in ordine alfabetico le principali fonti
all’interno delle quali tale tematica è stata affrontata suddivise
cronologicamente e per ambiti di appartenenza.
Antichità
Aristotele, Etica Nicomachea, a cura di C. Natali, Roma-Bari 20054; Aristotele,
Politica, a cura di R. Laurenti, Roma-Bari 20057; Marco Porcio Catone, L’agricoltura,
a cura di L. Canali e E. Lelli, Milano, 2000; Marco Tullio Cicerone, Lettere
ai familiari, a cura di C. Vitali, I-III, Bologna 1963-1968; Marco Tullio Cicerone,
I doveri, a cura di D. Arfelli, Milano 19956; Publio Cornelio Tacito, Gli
annali. La vita di Giulio Agricola, Milano 19834; Lucio Anneo Seneca, Lettere
a Lucilio, I-II, Milano 19872.
La riflessione
patristica
Ambrogio da Milano, De Iacob, De Ioseph, De patriarchis, De fuga saeculi,
De interpellatione Iob et David, De apologia prophetae David, De Helia, De Nabuthae,
De Tobia, a cura di C. Schenkl, Vindobonae-Lipsiae 1897 (Corpus Scriptorum
Ecclesiasticorum Latinorum, 32/2); Basilio, Homiliae in Psalmum, in Migne,
P. G. , XXIX, coll. 207-494; Clemente d’Alessandria, Stromata, in
Clemente d’Alessandria, Opera, a cura di O. Stählin e L. Früchtel,
II-III, Berlin 1960; Girolamo, Commentariorum in Ezechielem, in Migne,
P.L., XXV, coll. 1-490; Girolamo, Breviarium in Psalmos, in Migne, P.L.,
XXVI, coll. 871-1382; Gregorio di Nissa, Oratio contra usurarios, in Migne,
P.G., XLVI, coll. 433-452 (ma si veda anche la moderna edizione in Opere,
a cura di E. Gebhart, Leiden 1967, pp. 193-207); Giovanni Crisostomo, Diatriba
ad opus imperfectum in Matthaei, in Migne, P. G., LVI, coll. 601-946; Isidoro
di Siviglia, Etimologie o origini, a cura di A. Valastro Canale, I-II,
Torino 2004; Leone Magno, Epistolae, in Migne, P.L., LIV, col. 613 (IV,
3).
La legislazione
ecclesiastica e secolare fra tardo antico e alto medioevo
Capitularia Regum Francorum, ed A. Boretius, in MGH, Leges, II, 1-2, Hannoverae
1960; Concilia Aevi Karolini, a cura di A. Werminghoff, in MGH LL,
III, 2, Hannoverae et Lipsiae 1956; Conciliorum oecumenicorum decreta,
a cura di G. Alberigo, G. Dossetti, P. Joannou, C. Leonardi, P. Prodi, Bologna 19733;
Corpus Iuris Civilis, recognovit T. Mommsen et retractavit P. Krueger,
I-II, Berlin-Neu Köllin 1954.
Le fonti
conciliari e canonistiche dei secoli XII-XIV
Antonio da Budrio, In librum quintum Decretalium Commentarii, Venetiis
1578 (rist. Torino 1967); Bonifacio VIII, Liber sextus decretalium, in
Corpus iuris canonici, a cura di E. Friedberg, II, Graz 1959; Clemente
V, Constitutiones, in Corpus iuris canonici cit., II, coll. 1133-1200;
Enchiridion symbolorum definitionum et declarationum de rebus fidei et morum,
a cura di H. Denzinger e A. Schönmetzer, Barcinone-Friburgi Brisgoviae-Romae
197636; Giovanni d’Andrea, In quinque Decretalium libros novella commentaria,
I-VI, Venetiis 1581 (rist. Torino 1963); Goffredo da Trani, Summa super titulis
decretalium, Venetiis 1491 (rist. Darmstadt 1968); Graziano, Decretum,
in Corpus iuris canonici, a cura di E. Friedberg, I, Graz 1959; Gregorio
IX, Decretalium compilatio, in Corpus iuris canonici cit., II,
coll. 4-928; Enrico di Susa, Summa aurea, Venetiis 1574 (rist. Torino 1963);
C. J. Hefele e H. Leclerq, Histoire des Conciles d’après les documents
originaux, Hildesheim e New York 1973; Innocenzo IV, Apparatus in quinque
Decretalium libros, Francofurti ad Moenum 1570 (rist. anast. Frankfurt am Main
1968); Leone X, Inter Multiplices, in J. D. Mansi, Sacrorum conciliorum
nova et amplissima collectio, XXXII, Graz 1960-1961, coll. 905-907; Paucapalea,
Summa, a cura di J. F. Von Schulte, Giessen 1890; Roberto di Couçon,
De usura, a cura di G. Lefèvre, Lille 1902 (Travaux et mémoires
de l’Université de Lille, t. X, mem. 30).
La riflessione
teologica nel tardo medioevo
Gerardo da Siena, Gerard of Siena on Usury and Restitution, a cura di L.
Armstrong, in corso di pubblicazione; Pietro Lombardo, Sententiae in
IV Libros distinctae, I-II, Grottaferrata 1971-1981 (Spicilegium bonaventurianum,
4-5); Guglielmo di Auxerre, Summa aurea, a cura di J. Ribaillier, I-VII,
Paris-Rome 1980-1987.
I testi
dei mendicanti: i frati minori
Alessandro di Hales, Glossa in quatuor Libros sententiarum Petri Lombardi,
I-VII, Firenze 1951-1957 (Bibliotheca Franciscana scholastica Medii Aevi, 12); Alessandro
di Alessandria, Tractatus de usuris, in Alessandro di Alessandria, Un
traité de morale économique au XIVe siècle. Le Tractatus
de usuris de maître Alexandre d’Alexandrie, a cura di A. M.
Hamelin, Louvain-Montréal-Lille 1962, pp. 123-211; Antonino da Firenze, Summa
theologica, a cura di P. e G. Ballerini, I-IV, Veronae 1740-1741; Bernardino
da Siena, Le prediche volgari, a cura di C. Cannarozzi, Pistoia 1934-1940;
Bernardino da Siena, Prediche volgari sul campo di Siena: 1427, a cura
di C. Del Corno, Milano 1989; Bernardino da Siena, Quadragesimale de Evangelio
aeterno, sermones XXXII-XLIV, in Bernardino da Siena, Opera Omnia,
IV, Firenze 1956, pp. 117-416 (Tractatus de contractibus et usuris); Bonaventura
da Bagnoregio, Apologia pauperum contra calumniatorem, in Bonaventura da
Bagnoregio, Opera Omnia, VIII, Firenze 1898, pp. 233-330; Egidio di Lessines,
De usuris in communi et de usurarum (in) contractibus, in Tommaso d’Aquino,
Opera omnia, Parma 1852-1873, XVII, pp. 413-436; Francesc Eixemenis, Tractat
d’usura, a cura di J. H. I Delgado, Barcelona 1985; Francesco da Empoli,
Questio de monte, in L. Armstrong, The politics of usury in
«Trecento» Florence: the «Questio de monte» of Francesco
da Empoli, in «Mediaeval Studies», 61 (1999), pp. 1-44, qui pp.
28-44; Giovanni Duns Scoto, Quaestiones in quartum librum sententiarum,
in Opera Omnia, XVIII, Paris 1894; Giovanni da Capestrano, Contra cupiditatem,
Augustae Coloniae 1480; Pietro di Giovanni Olivi, Tractatus de emptionibus et
venditionibus, de usuris, de restitutionibus, in G. Todeschini, Un trattato
di economia politica francescana: il «De emptionibus et venditionibus, de
usuris, de restitutionibus» di Pietro di Giovanni Olivi, Roma 1980, pp.
51-112; Pietro di Giovanni Olivi, Usure, compere e vendite. La scienza economica
del XIII secolo, a cura di A. Spicciani, P. Vian e G. Andenna, Milano 1990;
Sermoni del beato Bernardino Tomitano da Feltre, a cura di C. Varischi,
I-III, Milano 1964; I testi dei mendicanti: i frati predicatori; Alberto
Magno, Super quartum Sententiarum, in Alberto Magno, Opera Omnia,
XXIX-XXX, Paris 1894; Durando da San Porziano, In sententias theologicas Petri
Lombardi commentarium libri quatuor, Lugduni 1558; Giovanni da Napoli, Quaestiones
disputatae, Neapoli 1618; Gregorio da Rimini, Tractatus de imprenstantiis
Venetorum et de usura, Reggio Emilia 1508; Remigio de’ Girolami, De
peccato usure, in O. Capitani, Il «De peccato usure» di
Remigio de’ Girolami, in «Studi medievali», 3a s., 6 (1965),
pp. 537-662, qui pp. 611-662; Rolando da Cremona, Summae liber tertius,
a cura di A. Cortesi, Bergamo 1962 (Monumenta Bergomensia, 7); Santi Rucellai, Trattato
del monte di Firenze, in E. Fumagalli, I trattati di fra Santi Rucellai,
in «Aevum», LI (1977), pp. 289-332, qui pp. 324-332; Tommaso d’Aquino,
Summa theologiae, in Tommaso d’Aquino, Opera omnia, a cura
di R. Busa, Stuttgart 1980.
Somme penitenziali
Angelo da Chivasso, Summa angelica de casibus conscientialibus, Venetiis
1578; Astesano, Summa de casibus, Lugduni 1519; Bartolomeo da San Concordio,
Summa de casibus conscientiae cum supplemento Nicolai de Ausimo, Venetiis
1476; Giovanni di Erfurt, Summa Confessorum, a cura di N. Brieskorn, I-II,
Frankfurt am Main, 1980-1981; Giovanni di Friburgo, Summa confessorum,
Lugduni 1518; Monaldo di Capodistria, Summa perutilis atque aurea, Lugduni
1518; Raimondo de Peñafort, Summa de paenitentia, a cura di X. Ochoa,
A. Diez, Roma 1976; Tommaso di Chobham, Summa confessorum, a cura di F.
Broomfield, Louvain-Paris 1968.
I
“civilisti”
Accursio, Glossa in Codicem, Venetiis 1488 (rist. Augustae Taurinorum
1968); Azzone, Summa super Codicem, Papie 1506 (rist. Augustae Taurinorum
1966); Baldo degli Ubaldi, Super quarto et quinto Codicis, Lugduni 1544;
Bartolo da Sassoferrato, Commentaria in primam Codicis partem, Venetiis
1615; Cino da Pistoia, In Codicem et aliquot titulos primi Pandectorum tomi,
id est, Digesti Veteris doctissima Commentaria, Francoforti ad Moenum 1578
(rist. Torino 1964). Per il Quattrocento, si veda Lorenzo Ridolfi, Tractatus
de usuris, in L. Armstrong, Usury and Public Debt in Early Renaissance
Florence: Lorenzo Ridolfi on the «Monte Comune», Toronto 2003 (Studies
and Text, 144), pp. 131-260; Niccolò Tedeschi (il Panormitano), Commentaria
ad quartum et quintum libros Decretalium, Augustae Taurinorum 1577.
Fonti
dell’età moderna
Le controversie sull’usura non si esaurirono con la fine del medioevo, ma
proseguirono nell’età moderna, all’interno di un nuovo contesto:
quello della «seconda scolastica», che ebbe il suo centro propulsore
in Spagna. Accenniamo brevemente ai principali trattati de iustitia et de iure
scritti da questi teologi, che adoperano motivazioni non solo di carattere teologico,
ma per la prima volta anche di natura sociale ed economica. Si veda dunque Charles
Du Moulin, De eo quod interest, in Tractatus universi iuris, V,
Venetiis 1584, cc. 17v-38v; Domingo de Soto, De iustitia et de iure libri decem,
Madrid 1968; Francisco de Vitoria, Comentarios a la Seconda secundae de Santo
Tomás, a cura di V. Beltrán de Heredia, III, Salamanca 1934;
Tommaso de Vio (cardinale Gaetano), Opuscula omnia, Lugduni 1587 (rist.
Hildesheim-Zürich, New York 1995).
Sorvolando sulla trattatistica del secolo XVII, considerato di estrema chiusura
verso il tema dell’usura, sia perché esula dai limiti cronologici che
ci siamo posti, sia perché annovera autori e problematiche che ci porterebbero
lontano, ci limiteremo a ricordare alcune fonti dei secoli XVII-XVIII secolo, sia
per la loro importanza, sia per la notorietà dei protagonisti coinvolti nelle
controversie. Si veda Benedetto XIV, Vix pervenit. De usuris aliisque iniustis
quaestibus, in Benedetto XIV, Bullarium, I, Venetiis 1778, pp. 258-260;
Jeremy Bentham, Difesa dell’usura, Macerata 1997; Nicolas Broedersen,
De usuris licitis et illicitis, vulgo nunc compensatoriis et lucratoriis, secundum
ius naturale, divinum atque Novi Testamenti, ecclesiasticum et civile, ac iuxta
doctrinam sanctorum veterumque Patrum, Utrecht 1743; Daniele Concina, Esposizione
del Dogma che la Chiesa Romana propone a credersi intorno all’usura, alla
confutazione del libro intitolato dell’Impiego del danaro, Napoli 1746;
Scipione Maffei, Dell’impiego del danaro, a cura di G. Barbieri,
Verona 1975; Gerard Noodt, Opera omnia, I, Lugduni Batavorum 1735; Marco
Palescandolo, Trattato de’ cambi et in particolar de’ cambi detti
di Lione o di Bisenzone, in G. Cassandro, Un trattato inedito e la dottrina
dei cambi nel Cinquecento, Napoli 1962, pp. 111-167.
Testamenti
Sono state presentate, sin qui, fonti di carattere
normativo, o trattati: in sostanza rielaborazioni teoriche. Ovviamente esse non
esauriscono la tipologia delle fonti utili alla ricerca sul tema del prestito a
interesse e dell’economia monetaria. Meritano una particolare segnalazione
i testamenti, che la storiografia del Novecento ha attentamente valorizzato. Il
riferimento cronologicamente più risalente è sicuramente A. Sapori,
L’interesse del denaro a Firenze nel Trecento (Dal testamento di un usuraio),
in A. Sapori, Studi di storia economica. Secoli XIV-XV, I, Firenze 19823,
pp. 223-243, che pubblica ampi stralci del testamento del mercante fiorentino Bartolomeo
di Cocchi Compagnoni (24 agosto 1389). Recenti edizioni di testamenti significativi
hanno riguardato le ultime volontà di Enrico Scrovegni (12 marzo 1336) e
del notaio fiorentino Angelo Corbinelli (1373-1419): Testamentum Angnoli Corbinelli,
in L. Armstrong, Usury, Conscience and Public Debt: Angelo Corbinelli’s
Testament of 1419, in A Renaissance of Conflicts. Visions and
Revisions of Law and Society in Italy and Spain, a cura di J. A. Marino e T.
Kuehn, Toronto 2004, pp. 173-240, qui pp. 217-237; Testamentum domini Enrici
Scrovegni, a cura di A. Bartoli Langeli, in C. Frugoni, L’affare
migliore di Enrico. Giotto e la cappella degli Scrovegni, Torino 2008, pp.
474-539.
4.1 Fonti
on line
Del complesso
insieme di fonti sopra evidenziato, non poche sono disponibili on line, a cominciare
dalle fonti indispensabili a inquadrare le vicende della storia dei frati minori,
che tanto impatto hanno avuto sul dibattito della ricchezza e della povertà:
http://www.franciscan-archive.org.
Molte delle fonti sul tema dell’usura non hanno trovato
una edizione migliore di quella della Patrologia del Migne, che si può
consultare all’indirizzo http://pld.chadwyck.com/.
Quodlibase è un database specializzato sulla
letteratura quodlibetale medievale, cioè relativa alle dispute scolastiche
pubbliche, coordinato da S. Piron, dell’École des hautes études
en sciences sociales di Parigi (in collaborazione con A. Boureau, W. Duba e C. Schabel):
www.quodlibase.org.
Un altro database
è Scholasticon, a cura di J. Schmutz (Université Paris IV-Sorbonne):
ospita in ordine alfabetico autori della seconda scolastica (1500-1800) e relativa
bibliografia.
The Intratext. Digital library (Èulogos) dà la possibilità
di interrogare attraverso una griglia alfabetica e una griglia cronologica il proprio
fitto catalogo Biblioteca Latinitatis Mediaevalis (circa VII sec.-XIV
sec.), comprendente opere che contengono spunti e passi relativi al tema dell’usura
come Isidoro di Siviglia, il Corpus iuris civilis giustinianeo, Tommaso
d’Aquino: http://www.intratext.com.
A tal proposito, la celebre raccolta giustinianea si può
leggere al completo, insieme ad altre fonti essenziali del diritto romano, in The
Roman Law Library, sito curato da Alexander Koptev e Yves Lassard: http://webu2.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak.
L’edizione del Decretum di Graziano di Aemilius Friedberg è
stato digitalizzato dalla Bayerische Staatsbibliothek ed è consultabile all’indirizzo
http://mdz.bib-bvd.de/digbib/gratian/text.
Le opere di Tommaso d’Aquino e il De usuris in communi
di Egidio di Lessins sono consultabili presso il Corpus Thomisticus coordinato
da E. Alarcón all’indirizzo http://www.corpusthomisticum.org.
Giovanna Murano ha realizzato Initia operum Iuris canonici
Medii Aevi, un incipitario del diritto canonico medievale diffuso attraverso
l’Università di Leipzig, consultabile all’url: http://www.uni-leipzig.de/~jurarom/manuscr/dat/murano.htm.
The Philological Museum è una libreria on-line
di testi umanistici curata da D.F. Sutton dell’Università di California
in collaborazione con M. Wiggins presso lo «Shakespeare Institute» dell’Università
di Birmingham (http://www.philological.bham.ac.uk/).
Pur raccogliendo prevalentemente scritti di umanisti inglesi dei secoli XVI e XVII,
il sito contiene una bibliografia di testi neo-latini disponibili in rete con collegamenti
ipertestuali.
5. Studi
Rassegne
bibliografiche sull’usura si possono leggere in G. Todeschini, Il prezzo
della salvezza. Lessici medievali del pensiero economico, Roma 1994, pp. 13-113;
O. Capitani, Nuove acquisizioni del pensiero etico-economico francescano del
Basso Medioevo, in La presenza francescana tra Medioevo e Modernità,
a cura di M. Chessa e M. Poli, Firenze 1996, pp. 39-51; L. Armstrong, Usury
and Public Debt in Late Medieval Italy. Select Bibliography (scaricabile dall’url:
http://www.dse.unive.it/summerschool/papers/Armstrong2.pdf);
più recentemente, si veda N.L. Barile, Il dibattito sul prestito a interesse
negli ultimi trent’anni tra probabilisti e rigoristi. Un bilancio storiografico,
in «Nuova rivista storica», 92 (2008), pp. 835-874. Per il quadro storiografico
relativo a un singolo studioso, si vedano R. de Roover, Joseph A. Schumpeter
and Scholastic Economics, in «Kyklos», 10 (1970), pp. 115-146 e
J. Kirshner, Les travaux de Raymond de Roover sur le pensée économique
des scolastiques, in «Annales. Économies Sociétés
Civilisations», 30 (1975), pp. 318-338; A. Viglione, L’usura secondo
Jacques Le Goff, in Educare all’uso responsabile del denaro. La comunità
cristiana di fronte al fenomeno dell’usura, Roma 1995, pp. 278-281.
Fra le opere generali
sul tema dell’usura nel medioevo, segnaliamo innanzi tutto le voci di alcuni
dizionari ed enciclopedie: L. Armstrong, Usury, in The Oxford Encyclopedia
of Economic History, a cura di J. Mokyr, V, New York 2003, pp. 183-185; M.A.
Benedetto, Usura (diritto intermedio), in Novissimo digesto italiano,
XX, Torino 1979, pp. 371-378; A. Bernard, Usure-La formation de la doctrine
ecclésiastique sur l’usure, in Dictionnaire de Théologie
Catholique, XV, 2, Paris 1923-1946, coll. 2316-2336; M. Boari, Usura (diritto
intermedio), in Enciclopedia del diritto, XLV, Milano 1992, pp. 1141-1145;
U. Brasiello, Usura. Diritto romano, in Novissimo Digesto Italiano
cit., XX, pp. 368-371; P.G. Caron, Usura (diritto canonico), in Novissimo
digesto italiano cit., XX, pp. 378-381; G. Cervenca, Usura (diritto romano),
in Enciclopedia del diritto, XLV, Milano 1992, pp. 1124-1135; H.-J. Gilomel,
Wucher, in Lexicon des Mittelalters, IX, Stuttgard-Weimar 1999,
pp. 341-345; J. Kirshner, Wucher, in Vom Aktie bis Zoll: ein historisches
Lexicon des Geldes, a cura di M. North, München 1995, pp. 430-434; G.
Le Bras, Usure-La doctrine ecclésiastique de l’usure à l’époque
classique (XIIe-XVe), in Dictionnaire de Théologie cit., XV,
2, coll. 2336-2372; A. Vermeersch, Intérêt (prêt a),
in Dictionnaire Apologétique de la Foi Catholique, a cura di A.
D’Alès, II, Paris 19244, coll. 1082-1090.
Fra le opere di consultazione
generale, si tengano presenti: Alle origini della Banca. Etica e sviluppo economico,
a cura di T. Fanfani, Roma 2002; G. Barbieri, Il pensiero economico dall’antichità
al Rinascimento, Bari 1963; O. Bazzichi, Dall’usura al giusto profitto.
L’etica economica della Scuola francescana, Cantalupa 2008; L. Baeck,
The Mediterranean Tradition in Economic Thought, London e New York 1994;
E. von Böhm-Bawerk, Storia e critica delle teorie dell’interesse
e del capitale, I-III, Roma 1986-1996; R. de Roover, La pensée économique
des Scolastiques. Doctrines et méthodes, Montréal-Paris 1971;
R. de Roover, Business, Banking and Economic Thought in Late Medieval and Early
Modern Europe, a cura di J. Kirshner, Chicago e London 1974; F. Edler de Roover,
Glossary of Mediaeval Terms of Business: Italian Series 1200-1600, Cambridge
Mass. 1934 (rist. New York 1970), pp. 145 e 307 (alle voci interesse e usura); R.
M. Gelpi e F. Julien-Labruyère, Storia del credito a consumo. La dottrina
e la pratica, Bologna 1994; J. Gilchrist, The Church and Economic Activity
in the Middle Ages, London-Melbourne-Toronto-New York 1969; L. Goldschmidt,
Storia universale del diritto commerciale, Torino 1913; C.P. Kindleberger,
Storia della finanza nell’Europa occidentale, Milano-Roma-Bari 1987;
O. Langholm, Economics in the Medieval Schools: Wealth, Exchange, Value, Money
and Usury according to the Paris Theological Tradition, 1200-1350, Leiden-New
York-Köln 1992; R. Manselli, Il pensiero economico del Medioevo, in
Storia delle idee politiche, economiche e sociali, diretta da L. Firpo,
II, 2, Il Medioevo, Torino 1983, pp. 817-865; B.N. Nelson, Usura e
cristianesimo. Per una storia della genesi dell’etica moderna, Firenze
1964; J.T. Noonan Jr., The Scholastic Analysis of Usury, Cambridge Mass.
1957; O. Nuccio, Il pensiero economico italiano, I-II, Sassari 1985-1992;
K. Pribram, Storia del pensiero economico, I, Torino 1988; A. Rich, Etica
economica, Brescia 1993; U. Santarelli, Mercanti e società tra mercanti,
Torino 19983;
J. A. Schumpeter, Storia dell’analisi economica, I, Dai primordi
al 1790, Torino 1990; A. Spicciani, Capitale e interesse tra mercatura
e povertà nei teologi e canonisti dei secoli XIII-XV, Roma 1990, P.
Spufford, Money and its use in Medieval Europe, Cambridge-New York-Port
Chester-Melbourne-Sydney 1991; Storia d’Italia, Annali XXIII, La banca,
a cura di A. Cova, S. La Francesca, A. Moioli e C. Bermond, Torino 2008; G. Todeschini,
I mercanti e il tempio. La società cristiana e il circolo virtuoso della
ricchezza fra Medioevo ed Età Moderna, Bologna 2002; G. Todeschini,
Ricchezza francescana. Dalla povertà volontaria alla società di
mercato, Bologna 2004; A. P. Usher, The Early History of Deposit Banking
in Mediterranean Europe, Cambridge Mass. 1943.
Il rinnovato interesse
per lo studio dell’usura nel medioevo si sviluppa dalla seconda metà
del XIX secolo, in occasione dell’approfondimento del pensiero economico di
teologi e canonisti. Gli studî più importanti sono quelli condotti
da giuristi e storici cattolici: W.J. Ashley, An Introduction to English Economic
History and Theory, I-II, London 1888-1893; H. Contzen, Thomas von Aquino
als volkswirthschaftlicher Schriftsteller, Leipzig 1861; W. Endemann, Studien
in der romanisch-kanonistischen Wirtschafts-und Rechtslehre bis gegen Ende des 17.
Jahrhunderts, I-II, Berlin 1874-1883 (rist. Aalen 1962); F.X. Funk, Zins
und Wucher, Tübingen 1868; J. Kautz, Die geschichtliche Entwickelung
der National-Oekonomik und ihrer Literatur, Wien 1860.
Questi studî
furono fatti propri sviluppati dalla cosiddetta “scuola economico-giuridica”
italiana: G. Salvioli, La dottrina dell’usura secondo i canonisti e i
civilisti italiani dei secoli XIII e XIV, in Studi giuridici in onore di
Carlo Fadda pel XXV anno del suo insegnamento, II, Napoli 1906, pp. 259-278;
G. Salvioli, Storia del diritto italiano, Torino 19309,
pp. 604-623; G. Salvioli, Il capitalismo antico. Storia dell’economia
romana, a cura di A. Giardina, Roma-Bari 1985; L. Zdekauer, L’interno
di un banco di pegno nel 1417 con documenti inediti, Firenze 1896; L. Zdekauer,
Per la storia del prestito a pegno in Colle Valdelsa, in «Miscellanea
storica della Valdelsa», 7 (1899), pp. 1-3; L. Zdekauer, La fondazione
del Monte Pio di Macerata ed i primordi della sua gestione (1469-1510), Torino
1900.
Anche nella
cultura storiografica tedesca, ispirata dalla religiosità riformata, quando
si cominciarono a studiare le origini del capitalismo, ci fu un’attenzione
particolare al tema dell’usura, vista come retaggio della mentalità
religiosa medievale e impedimento alla vita economica; solo l’ebraismo e il
calvinismo avrebbero spinto l’economia medievale verso un più moderno
sviluppo: W. Sombart, Il Borghese. Lo sviluppo e le fonti dello spirito capitalistico,
Parma 1994 (ed. or. 1913), pp. 188-200; M. Weber, L’ etica protestante
e lo spirito del capitalismo, Milano 1991 (ed. or. 1904-1905); M. Weber, Storia
economica. Linee di una storia universale dell’economia e della società,
Roma 1997 (ed. or. 1923). Le tesi dei due studiosi sono state oggetto di varie critiche
nel corso del tempo: G. Barbieri, Werner Sombart nel centenario della nascita,
in L’opera di Werner Sombart nel centenario della nascita, Milano
1964, pp. 155-167; L. Corsani, L’etica economica di Giovanni Calvino,
in Protestantesimo e capitalismo da Calvino a Weber, Torino 1993, pp. 81-113;
B. Dini, Le origini del capitalismo, Firenze 1979; A. Fanfani, Cattolicesimo
e protestantesimo nella formazione storica del capitalismo, Milano 1934; L.
Kaelber, Weber and Usury: Implications for Historical Research, in Money, Markets
and Trade in Late Medieval Europe: Essays in Honour of John H. A. Munro, a
cura di L. Armstrong, I. Elbl, M.M. Elbl, Leiden-Boston 2007, pp. 59-86; O. Nuccio,
La civiltà italiana nella formazione della scienza economica, Milano
1995; A. Sapori, Werner Sombart (1863-1941), in A. Sapori, Studi di
storia economica, II, Firenze 1967, pp. 1083-1111; R. Tawney, La religione
e la genesi del capitalismo, Milano 19772; P. Zanotto, Il divieto di usura
nella società cristiana. Valore morale, significato storico e implicazioni
economiche, in P. Zanotto, Cattolicesimo, protestantesimo e capitalismo.
Dottrina cristiana ed etica del lavoro, Soveria Mannelli-Treviglio 2005, pp.
217-263.
Soprattutto in Italia, nei primi decenni del XX secolo,
le puntuali ricerche di archivio da parte di G. Luzzatto, A. Fanfani e A. Sapori
hanno evidenziato la complessità e la ricchezza della vita economica medievale:
A. Fanfani, Un mercante del Trecento, Milano 1935; A. Fanfani, Leonardo
Fibonacci precursore di Nicola Oresme, in «Rivista di politica economica»,
3a s., 44 (1954), pp. 136-143; A. Fanfani, Storia economica, I, Antichità-Medioevo-Età
Moderna, Torino 1961; G. Luzzatto,
Tassi d’interesse e usura a Venezia nei secoli XIII-XV, in Miscellanea
in onore di Roberto Cessi, I, Roma 1958, pp. 191-202; G. Luzzatto, I prestiti
comunali e gli ebrei a Matelica nel secolo XIII, in G. Luzzatto, Per una
storia economica delle Marche. Scritti e note in «Le Marche», 1902-1908,
a cura di P. Giannotti, Urbino 1988, pp. 27-51; A. Sapori, L’usura nel
Dugento a Pistoia, in Sapori, Studi di storia economica medievale
cit., I, pp. 117-125; A. Sapori, Il giusto prezzo nella dottrina di S. Tommaso
e nella pratica del suo tempo, in A. Sapori, Studi di storia economica
medievale cit., I, pp. 264-303; A. Sapori, Una compagnia di prestatori
fiorentini ad Avignone nella prima metà del Trecento, in A. Sapori,
Studi di storia economica, III, Firenze 1967, pp. 101-119.
Gli studi d’archivio
precedentemente citati misero in luce che il pensiero economico medievale, anche
in tema di usura, aveva raggiunto un notevole livello di analisi economica, che
spesso avrebbe anticipato intuizioni dell’economia politica. Negli anni Cinquanta
del secolo scorso venne compiuto un passo in avanti, soprattutto grazie alle messe
a punto di alcuni giuristi come P. Grossi e G. Tarello; P. Grossi, Somme penitenziali,
diritto canonico, diritto comune, in «Annali della Facoltà di
Giurisprudenza di Macerata», n. s., 1 (1966), pp. 95-134, soprattutto pp.
130-134 (Le «Summae» e la teorica dell’usura); P. Grossi,
«Usus facti». La nozione di proprietà nella inaugurazione
dell’età nuova, in «Quaderni Fiorentini per la storia del
pensiero giuridico moderno», 1 (1972), pp. 287-355; G. Tarello, Profili
giuridici della questione della povertà nel francescanesimo prima di Ockham,
in Studi in onore di A. Falchi, Milano 1964, pp. 338-448. Essi partirono
dalle controversie sul tema della povertà che agitarono i frati minori durante
tutto il XII secolo, mostrando lo sforzo di ricercare soluzione nuove per affrontare
le sfide che il mondo presentava loro in tema di proprietà e possesso. In
particolare, Grossi invitò gli studiosi a considerare il problema dell’usura
come «qualcosa di più e di ben più diverso del problema della
sterilità o fecondità del denaro», che «attende una storicizzazione
compiuta; e questa storicizzazione può essere conseguita soltanto esaminando
da vicino, istituto per istituto, quali risultati si debbano all’inserimento
di quel problema da parte del ricercatore medievale entro il tessuto dei vari istituti».
Auspicando una lettura delle summae medievali, Grossi ricavò la
convinzione che «il discorso che i dottori impostano in tema di usura non
è mai generale, ma estremamente analitico». Queste feconde proposte
vennero fatte proprie da O. Capitani in due antologie, L’etica economica
medievale, a cura di O. Capitani, Bologna 1974 e Una economia politica
nel Medioevo, a cura di O. Capitani, Bologna 1987. Capitani maturò la
convinzione che la proibizione dell’usura nel medioevo non fosse la «proposizione
di un’etica alternativa», ma una «casistica» che venne elaborata
nel corso dei secoli attraverso «un lessico di base per le future speculazioni».
Si ponevano così le basi per superare sia i tentativi di trovare i precursori
della moderna economia politica, sia gli sforzi di vedere l’attualità
in concetti sviluppati secoli fa. G. Todeschini, allievo di Capitani, ha letto i
lessici che nel corso dei secoli il medioevo ha via via prodotto: dai capitolari
carolingi e dalla libellistica prodotta durante lotta per le investiture, alla riflessione
ebraica e ai testi dei mendicanti, soprattutto frati minori, maturando la convinzione
che il divieto di usura non appare «come la forma di un’avversione incondizionata
nei confronti delle transazioni creditizie, ma piuttosto come la forma giuridica
in cui si concretizzava l’affermazione della volontà politica maturata
nella sfera sacerdotale di assumere il controllo delle relazioni economiche che
animavano la comunità cristiana». Di conseguenza, l’usuraio si
definisce come «il responsabile di una disgregazione economica della società
dei “fedeli” sostanzialmente derivante dalla disaffezione per il lavoro
e la produttività indotte, appunto, da usura», «una
prefigurazione dell’infidelis». Questa impostazione è
stata oggetto di critiche: si vedano: A. Spicciani, L’etica economica
medievale, in «Rivista internazionale di scienze sociali», 84 (1976),
pp. 195-200; J. Kirshner e K. Lo Prete, Peter John Olivi’s Treatises on
Contracts of Sale, Usury and Restitution: Minorite Economics or Minor Works?,
in «Quaderni fiorentini», 13 (1984), pp. 233-286 (si veda pure la versione
italiana: J. Kirshner e K. Lo Prete, I trattati di Pietro di Giovanni Olivi
sui contratti di vendita, di usura e di restituzione: economia dei minori francescani
o opera minori?, in Una economia politica cit., pp. 143-191).
Diamo conto
ora dei principali studî, suddividendoli per periodi storici cui si riferiscono.
Si tratta di ampi archi cronologici, che si giustificano per la trasversalità
di alcune ricerche.
Antichità
A. Dosi e F. Schnell, I soldi nell’antica
Roma. Banchieri e professioni, affari e malaffare, Milano 1993; P. De Francisci,
«Iustum pretium», in Studi in onore di Ugo Enrico Paoli,
Firenze 1956, pp. 211-217; L. De Salvo, Il giudizio sulla «mercatura»
nel mondo romano, in «Annali della Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università di Macerata», 20 (1987), pp. 9-32;
M.I. Finley, L’economia degli antichi e dei moderni, Milano 1995;
A. Giardina, Le merci, il tempo, il silenzio. Ricerche su miti e valori sociali
nel mondo greco e romano, in «Studi Storici», 27 (1986), pp. 277-302;
O. Langholm, The Aristotelian Analysis of Usury, Oslo 1984; R.P. Maloney,
Usury in Greek, Roman and Rabbinic Thought, in «Traditio»,
27 (1971), pp. 79-109; C.A. Maschi, La gratuità del mutuo classico. Strutture
giuridiche e realtà sociale, in Studi in onore di G. Balladore Pallieri,
I, Milano 1978, pp. 289-299; A. Petrucci, Prime riflessioni su banca e interessi
nell’esperienza romana, in L’usura ieri e oggi, a cura
di S. Tafaro, Atti del convegno, Foggia, 7-8 aprile 1995, Bari 1995, pp. 61-97;
L. Solidoro, «Ultra sortis summam usurae non exiguntur», in
«Labeo», 28 (1982), pp. 164-179.
Alto
medioevo
N.L. Barile, La costruzione di un «ordine perfetto»:
la questione dell’usura nel Medioevo, in «Annali della Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari», 44 (2001), pp.
201-251; E. Bianchi, In tema di usura. Canoni e legislazione imperiale del IV
secolo. I, in «Athenaeum», 71 (1983), pp. 321-342; E. Bianchi,
In tema di usura. Canoni e legislazione imperiale del IV secolo. II, in
«Athenaeum», 72 (1984), pp. 136-153; M. Bianchini, La disciplina
degli interessi convenzionali nella legislazione giustinianea, in Studi
in onore di A. Biscardi, II, Milano 1982, pp. 389-426; L. Cesano, Il denarius
e la usura nel tempo costantiniano, in «Rendiconti della Reale Accademia
dei Lincei», 18 (1908), pp. 237-256; L. Cracco Ruggini, Economia e società
nell’«Italia annonaria». Rapporti fra agricoltura e commercio
dal IV al VI secolo d. C., Bari 1995; L. Dattrino, I Padri della Chiesa
e l’usura, Roma 2005; M. Forlin Patrucco, Povertà e ricchezza
nell’avanzato IV secolo: la condanna dei mutui in Basilio di Cesarea,
in «Aevum», 47 (1973), pp. 225-234; M. Giacchero, L’influsso
di Plutarco sulla condanna basiliana del prestito a interesse (Plut., De vitando
aere alieno e Basil., Hom. in Psalm. XIV, 2,), in Tetraonyma. Miscellanea
Greco-Romana, Genova 1966, pp. 157-174; M. Giacchero, Aspetti economici
fra III e IV secolo: prestito ad interesse e commercio nel pensiero dei Padri,
in «Augustinianum», 17 (1977), pp. 24-37; M. Giacchero, «Fenus»
«usura» «pignus» e «fideiussio» negli scrittori
patristici del quarto secolo: Basilio, Gregorio, Ambrogio, Gerolamo, in Atti
dell’Accademia romanistica costantiniana, III Convegno internazionale,
Perugia 1979, pp. 441-473; M. Giacchero, L’atteggiamento dei concili in
materia d’usura dal IV al IX secolo, in Atti dell’Accademia
romanistica costantiniana, IV Convegno internazionale, Perugia 1981, pp. 305-365;
M. La Matina, Basilio di Cesarea, Gregorio di Nissa e le passioni dell’usura,
in «Pan. Studi dell’Istituto di Filologia Latina“Giusto Monaco”»,
15/16 (1998), pp. 131-168; F. Marconcini, La illegittimità del prestito
di moneta a interesse in due omelie del secolo IV, in Raccolta di scritti
in memoria di Giuseppe Toniolo nel decennio della sua morte, Milano 1929, pp.
287-325; P. Radici Colace, Moneta, linguaggio e pensiero nei padri della chiesa
fra tradizione pagana ed esegesi biblica, in «Koinonia», 14 (1996),
pp. 47-64, G. Todeschini, Linguaggi teologici e linguaggi amministrativi: le
logiche sacre del discorso economico fra VIII e X secolo, in «Quaderni
storici», 34 (1999), 102, pp. 597-616; G. Todeschini, «Date otiosam
pecuniam et recipiendis fructuosam gratiam» (Ambrogio, «De Tobia»,
16, 56), in Credito e usura cit., pp. 57-71; C. Violante, Per
uno studio dei prestiti dissimulati in territorio milanese (secoli X-XI), in
Studi in onore di Amintore Fanfani, I, Milano 1962, pp. 641-735.
Tardo
medioevo
G. Albini, Sulle origini dei monti di pietà
nel ducato di Milano, in «Archivio storico lombardo», 111 (1985),
pp. 67-112; G. Andenna, «Non remittetur peccatum, nisi restituatur ablatum»
(c. 1, C. XIV,q. 6). Una inedita lettera pastorale relativa all’usura e alla
restituzione dopo il secondo concilio di Lione, in Società, istituzioni,
spiritualità. Studi in onore di Cinzio Violante, I, Spoleto 1994, pp.
93-108; G. Andenna, Riflessioni canonistiche in materia economica dal XII al
XV secolo, in Chiesa, usura e debito estero, Giornata di studio su
«Chiesa e prestito a interesse, ieri e oggi» in occasione del Cinquantennio
della Facoltà di Economia, Milano, 19 dicembre 1997, Milano 1998, pp. 21-41;
G. Andenna, Prestito, interesse e usura in età comunale: riflessioni
economiche e canonistiche (XII-XIV secolo), in Marco da Montegallo (1425-1496).
Il tempo, la vita, le opere, a cura di S. Bracci, Atti del Convegno di studio,
Ascoli Piceno, 12 ottobre 1996 e Montegallo, 23 agosto 1997, Padova 1999, pp. 23-41;
H. Angiolini, Polemica antiusuraria e propaganda antiebraica nel Quattrocento
(Prime notizie per l’edizione dei «Consilia contra iudaeos fenerantes»
di Alessandro Nievo e dei «Consilia de usuris» di Angelo di Castro),
in «Il pensiero politico», 19 (1986), pp. 311-318; H. Angiolini, Prestito
ebraico e monti di pietà: vecchie e nuove letture, in «Il pensiero
politico», 28 (1994), pp. 193-214; S. Amatori, Nelle bisacce di Bernardino
da Feltre. Gli scritti in difesa dei Monti di Pietà, Bologna 2007; L.
Armstrong, The politics of usury in «Trecento» Florence: the «Questio
de monte» of Francesco da Empoli, in «Mediaeval Studies»,
61 (1999), pp. 1-44; L. Armstrong, Law, Ethics and Economy: Gerard of Siena
and Giovanni d’Andrea on Usury, in Money, Markets cit., pp.
41-58; L’attività creditizia nella Toscana comunale, a cura
di A. Duccini e G. Francesconi, Atti del convegno di studi, Pistoia-Colle Val d’Elsa,
26-27 settembre 1998, Castelfiorentino 2000; P. Avallone, Dall’assistenza
al credito. La diffusione dei Monti di pietà nel regno di Napoli (secc. XV-XVIII),
in Povertà e innovazioni istituzionali in Italia. Dal medioevo ad oggi,
a cura di V. Zamagni, Bologna 2000, pp. 355-374; F. Bacchelli, Grassi, Tommaso
de’, in Dizionario biografico degli italiani, LVIII, Roma 2002,
pp. 693-694; N.L. Barile, La condanna dell’usura nella precettistica bassomedievale,
ovvero la storia come falsificazione, in «Annali della Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari», 43 (2000), pp.
21-50; G. Barbieri, Origine ed evoluzione storica dei monti di pietà
in Italia, in «Economia e credito», n. s., 1 (1961), pp. 461-471;
G. Barbieri, L’usuraio Tommaso Grassi nel racconto bandelliano e nella
documentazione storica, in Studi in onore di A. Fanfani, II, Milano
1962, pp. 19-88; G. Barbieri, Saggi di storia del pensiero economico, Verona
1965; R.H. Bautier, I lombardi e i problemi del credito nel regno di Francia
nei secoli XIII e XIV, in L’uomo del banco dei pegni. «Lombardi»
e mercato del denaro nell’Europa Medievale, a cura di R. Bordone, Torino
1997, pp. 23-56; C. Bec, Les marchands écrivains: affaires et humanisme
à Florence, 1375-1434, Paris 1967; M. Becker, Gualtieri di Brienne
e la regolamentazione dell’usura a Firenze, in «Archivio storico
italiano», 114 (1956), pp. 734-748; M. Becker, Three Cases concerning
the Restitution of Usury in Florence, in «The Journal of Economic History»,
17 (1957), pp. 445-450; V. Bonazzoli, Il prestito ebraico nelle economie cittadine
delle Marche fra ’200 e ‘400, Ancona 1990; R. Bordone, Introduzione,
in L’uomo del banco cit., pp. 5-21; R. Bordone, Tra credito e
usura: il caso dei «lombardi» e la loro collocazione nel panorama economico
dell’Europa medievale, in Politiche del credito. Investimento consumo
solidarietà, a cura di G. Boschiero e B. Molina, Atti del Congresso
internazionale, Cassa di Risparmio di Asti, Asti, 20-22 marzo 2003, Asti 2004, pp.
141-161; I. Capecchi e L. Gai, Il monte della pietà a Pistoia e le sue
origini, Firenze 1976; O. Capitani, La «venditio ad terminum»
nella valutazione morale di san Tommaso d’Aquino e di Remigio de’ Girolami,
in «Bullettino dell’Istituto storico italiano per il medioevo e archivio
muratoriano», 70 (1958), pp. 293-363; O. Capitani, recensione a J. T. Noonan,
The Scholastic Analysis of Usure, Cambridge, Mass.
1957, in «Bullettino dell’Istituto storico italiano per il medio evo
e archivio muratoriano», 70 (1958), pp. 539-566 (ripubblicata con il titolo
Sulla questione dell’usura nel Medioevo, in L’etica economica
cit., pp. 23-46); O. Capitani, Il «De peccato usure» di Remigio
de’ Girolami, in «Studi medievali», 3a
s., 6 (1965), pp. 537-662; O. Capitani, Introduzione, in L’etica
economica cit., pp. 7-22; O. Capitani, San Bernardino e l’etica economica,
in Una economia politica cit, pp. 121-141; O. Capitani, L’etica
economica: considerazioni e riconsiderazioni di un vecchio studioso, in Italia
1350-1450: tra crisi, trasformazioni, sviluppo, Atti del XIII convegno internazionale
di studi del Centro italiano di studi di storia e d’arte, Pistoia maggio 1991,
Pistoia 1993, pp. 475-496; O. Capitani, Verso un diritto del quotidiano,
in Dalla penitenza all’ascolto delle confessioni: il ruolo dei frati mendicanti,
Atti del XXXII convegno internazionale della società di studi francescani,
Assisi, 12-14 ottobre 1995, Spoleto 1996, pp. 3-29; E. Caliaro, Il prestito
ad interesse a Vicenza tra XII e XIII secolo (1184-1222), in «Studi storici
Luigi Simeoni», 33 (1983), pp. 103-120; F. Careri, Il «Presto ai
Quattro Pavoni»: dal libro-giornale di Isacco da San Miniato (1473-75),
in «Archivio storico italiano», 149 (2001), pp. 395-421; G. Ceccarelli,
Usura e casistica creditizia nella Summa Astesana: un esempio di sintesi delle
concezioni etico-economiche francescane, in Ideologia del Credito fra Tre
e Quattrocento: dall’Astesano ad Angelo da Chiavasso, a cura di B. Molina
e G. Scarcia, Atti del convegno internazionale, Archivio Storico, Palazzo Mazzola,
Asti, 9-10 giugno 2000, Asti 2001, pp. 15-58; G. Ceccarelli, Notai, confessori
e usurai: concezioni del credito a confronto (secc. XIII-XIV), in «Quaderni/Cahiers
del Centro Studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca», 1 (2007), pp. 113-153;
G. Ceccarelli, Le jeu comme contrat et le “risicum” chez Olivi,
in Pierre de Jean Olivi (1248-1298). Pensée scolastique, dissidence spirituelle
et société, a cura di A. Boureau e S. Piron, Actes du colloque
de Narbonne, mars 1998, Paris 1999, pp. 239-259; G. Ceccarelli, Risky Business:
Theological and Canonical Thought on Insurance from the Thirteenth to the Seventeenth
Century, in «The Journal of Medieval and Early Modern Studies»,
31 (2001), pp. 607-658; G. Ceccarelli, Il gioco e il peccato. Economia e rischio
nel Tardo Medioevo, Bologna 2003; G. Ceccarelli, L’usura nella trattatistica
teologica sulle restituzioni dei «male ablata» (XIII-XIV secolo),
in Credito e usura fra teologia, dirittio e amministrazione. Linguaggi a confronto
(sec. XII-XVI), a cura di D. Quaglioni, G. Todeschini, G.M. Varanini, Atti
del convegno internazionale, Trento, Istituto trentino di cultura, 3-5 settembre
2001, Roma 2005, pp. 3-23; G. Ceccarelli, Etica economica e monti di pietà,
in L’Italia alla fine del medioevo: i caratteri originali nel quadro europeo,
a cura di F. Cengarle, II, Firenze 2006, pp. 127-166; G. Ceccarelli, Quando
rischiare è lecito. Il credito finalizzato al commercio marittimo nella riflessione
scolastica tardo medievale, in Ricchezza del mare ricchezza dal mare. Secc.
XIII-XVII, Atti della XXXVII Settimana di studi dell’Istituto internazionale
di storia economica “Francesco Datini”, Prato 11-15 aprile 2005, a cura
di S. Cavaciocchi, Firenze 2006, II, pp. 1187-1199; G. Ceccarelli, Denaro e
profitto a confronto: le tradizioni cristiana e islamica nel medioevo, Milano
2008 (Quaderni dell’associazione per lo sviluppo degli studi di banca e borsa,
30); B. Clavero, Usura. Del uso económico de la religión en la
historia, Madrid 1984; B. Clavero, The Jurisprudence on Usury as a Social
Paradigm in the History of Europe, in Historische Soziologie der Rechtswissenschaft,
Frankfurt am Main 1986, pp. 23-36; Conti (I) dei Monti. Teoria e pratica amministrativa
nei Monti di Pietà fra Medioevo ed Età Moderna, a cura di M.
Carboni e M.G. Muzzarelli, Venezia 2008; R. Coppola, Appartenenza dei beni ed
usura nell’insegnamento e nel diritto della Chiesa cattolica, in Diritto
alla vita e debito estero, Seminario di studi per il III Centenario della nascita
di S. Alfonso Maria de’ Liguori Dottore della Chiesa, Sant’Agata dei
Goti, 1-2 agosto 1996, a cura di P. Catalano, Napoli 1997, pp. 75-97; E. Cristiani,
Note sulla legislazione antiusuraria pisana (secoli XII-XV), in «Bollettino
storico pisano», 22-23 (1953-1954), pp. 3-53; L. Dalle Molle, Il contratto
di cambio nei moralisti dal secolo XIII alla metà del secolo XVII, Roma
1954; G. De Gennaro, Studi di storia creditizia pugliese dal medioevo all’età
moderna, Milano 1972; R. de Roover, Money, Banking and Credit in Mediaeval
Bruges. Italian Merchant-Bankers Lombards and Money Changers. A study in the Origins
of Banking, Cambridge Mass, 1948 (la parte seconda, The Lombards or «Cahorsins»,
è stata tradotta con il titolo Denaro, operazioni finanziarie e credito
a Bruges nel Medioevo in L’uomo del banco cit., pp. 99-169);
R. de Roover, L’évolution de la lettre de change, XIVe-XVIIIe siècles,
Paris 1953; R. de Roover, Il trattato di fra Santi Rucellai sul cambio, il monte
comune e il monte delle doti, in «Archivio storico italiano», 111
(1953), 1, pp. 3-41; R. de Roover, La doctrine scolastique en matière
de monopole et son application à la politique économique des communes
italiennes, in Studi in onore di Amintore Fanfani cit., I, pp. 149-179;
R. de Roover, Le doctrines économiques des scolastiques: à propos
du traité sur l’usure d’Alexandre Lombard, in «Revue
d’histoire ecclesiastique», 59 (1964), pp. 854-86; R. de Roover, S.
Bernardino of Siena and S. Antonino of Florence. The Two Great Economic Thinkers
of the Middle Ages, Boston 1967; R. de Roover, Il Banco Medici dalle origini
al declino, Firenze 1970 (ed. or. 1948); J. Day, Moneta metallica e moneta
creditizia, in Storia d’Italia. Annali, VI, Economia naturale,
economia monetaria, a cura di R. Romano e U. Tucci, Torino 1983, pp. 337-360;
J. Delumeau, Il peccato e la paura. L’idea di colpa in occidente dal XIII
al XVIII secolo, Bologna 2006; D. Durissini, La voce «usura»
nel «Supplementum Summae Pisanellae» di Niccolò da Osimo,
in «Studi Medievali», 3a s., 35 (1994), pp. 217-258; R.B. Ekelund jr.,
R.F. Hébert, R.D. Tollison, An Economic Model of the Medieval Church:
Usury as a Form of Rent Seeking, in «Journal of Law, Economics, and Organizations»,
5 (1989), pp. 307-331; A. Esposito, Prestito ebraico e monti di pietà
nei territori pontifici nel tardo Quattrocento: il caso di Rieti, in Credito
e sviluppo cit., pp. 97-109; G. Felloni, I primi banchi pubblici della
Casa di San Giorgio (1408-1445), in Banchi pubblici, banchi privati e monti
di pietà nell’Europa preindustriale. Amministrazione, tecniche operative
e ruoli economici, I, Atti del convegno, Genova, 1-6 ottobre 1990, Genova 1991,
pp. 225-246; F. Galassi, Buying a Passport to Heaven: Usury, Restitution and
the Merchants of Medieval Genoa, in «Religion», 22 (1992), pp.
313-326; C. Gallotti, Usura e interesse dal XII al XV secolo. L’usura:
forma degenerativa dell’interesse?, in «Antonianum», 83 (2008),
pp. 625-652; C. Gamba, «Licita usura». Giuristi e moralisti tra
Medioevo ed età moderna, Roma 2003; C. Gamba, Natura, proprietà
ed usura secondo lo «ius commune», in Diritto alla vita
cit., pp. 99-128; H. Gamoran, Jewish Law in Transition: How Economic Forces
Overcame the Proibition against Lending on Interest, Cincinnati 2008; G. Garrani,
Il carattere bancario e l’evoluzione strutturale dei primigeni monti di
pietà, Milano 1957; A. Ghinato, I monti di pietà istituzione
francescana, in «Picenum seraphicum», 9 (1972), pp. 7-62; R. Giammanco,
La dottrina scolastica dell’usura, in «Nuova rivista storica»,
63 (1959), pp. 122-126; M. Giansante, Eretici e usurai. L’usura come eresia
nella normativa e nella prassi inquisitoriale dei secoli XIII-XIV. Il caso di Bologna,
in «Rivista di storia e letteratura religiosa», 22 (1987), pp. 193-221;
M. Giansante, L’usuraio onorato. Credito e potere a Bologna in età
comunale, Bologna 2008; E.L. Glaeser e J. Scheinkman, Neither a Borrower
nor a Lender be: an Economic Analysis of Interest Restrictions and Usury Laws,
in «Journal of Law and Economics», 41 (1998), pp. 1-36; M. Greilsammer,
Il credito al consumo in Europa: dai «lombardi» ai Monti di Pietà,
in Commercio e cultura mercantile, a cura di F. Franceschi, R. Goldthwaite,
R.C. Mueller, Treviso 2007, pp. 591-621; R.H. Helmotz, Usury and the Medieval
English Churchs Courts, in «Speculum», 61 (1986), pp. 364-380;
S. Herman, Medieval Usury and the Commercialization of Feudal Bonds, Berlin
1993; J. Kaye, Economy and Nature in the Fourteenth Century. Money, Market Exchange,
and the Emergency of Scientific Thought, Cambridge 1998; J. Kirshner, recensione
a B.N. Nelson, Usura e cristianesimo. Per una storia della genesi dell’etica
moderna, Firenze 1964, in «Rivista di storia della Chiesa in Italia»,
23 (1969), pp. 498-500; J. Kirshner, Papa Eugenio IV e il Monte Comune. Documenti
su investimento e speculazione nel debito pubblico di Firenze, in «Archivio
storico italiano», 127 (1969), pp. 339-382; J. Kirshner, A «Quaestio
de usuris» Falsely Attributed to Bartolus of Sassoferrato, in «Renaissance
Quarterly», 22 (1969), pp. 256-261; J. Kirshner, From Usury to Public
Finance: the Ecclesiastical Controversy over the Public Debt of Florence, Genoa
and Venice, 1300-1500, New York 1970; J. Kirshner, The Moral Theology of
Public Finance. A Study and Edition of Nicholas de Anglia’s «Quaestio
disputata» on the Public Debt of Venice, in «Archivum Fratrum Praedicatorum»,
40 (1970), pp. 47-72; J. Kirshner, Conscience and Public Finance: «A Questio
disputata» of John of Legnano on the Public Debt of Genoa, in Philosophy
and Humanism. Renaissance Essays in Honor of Paul Oskar Kristeller, a cura
di E.P. Mahoney, New York 1976, pp. 434-453; J. Kirshner, Pursuing Honor while
Avoiding Sin. The «Monte delle doti» of Florence, in «Studi
senesi», 89 (1977), pp. 177-258; J. Kirshner, The Moral Problem of Discounting
Genoese Paghe, 1450-1550, in «Archivum Fratrum Praedicatorum»,
47 (1977), pp. 109-167; J. Kirshner, Reading Bernardino’s sermon on the
public debt, in Atti del Simposio internazionale cateriniano-bernardiniano,
Siena, 17-20 aprile 1980, a cura di D. Maffei e P. Nardi, Siena 1982, pp. 547-622;
J. Kirshner, Storm over the «Monte Comune»: Genesis of the Moral
Controversy over the Public Debt of Florence, in «Archivum Fratrum Praedicatorum»,
53 (1983), pp. 219-276; J. Kirshner, «Ubi est ille?» Franco Sacchetti
on the «Monte Comune» of Florence, in «Speculum», 59
(1984), pp. 556-584; J. Kirshner, Francesco da Empoli, in Dizionario
biografico degli italiani, XLIX, Roma 1997, pp. 729-731; J. Kirshner, Angelo
degli Ubaldi and Bartolomeo da Saliceto on Privileged Risk: Investments of Luchino
Novello Visconti in the Public Debt («Monte Comune») of Florence,
in «Rivista internazionale di diritto comune», 14 (2003), pp. 83-117,
J. Kirshner, States of Debt, Mellon Sawyer Seminar on Debt, Sovereignty,
and Power, University of Cambridge, 18 November 2006 (scaricabile dall’url:
www.ppsis.cam.ac.uk/pol_sawyer/documents/.../kirshner_state-debt.pdf);
R. Lambertini, «Usus» ed «Usura». Difesa della povertà
e teoria economica nelle risposte francescane a Giovanni XXII, in R. Lambertini,
La povertà pensata. Evoluzione storica della definizione dell’identità
minoritica da Bonaventura ad Ockham, Modena 2000, pp. 227-247; R. Lambertini,
Il dibattito medievale sul consolidamento del debito pubblico dei comuni. L’intervento
del teologo Gregorio da Rimini (1385) (Quaderni dell’Associazione per
lo Sviluppo degli Studi di Banca e di Borsa, 37), Milano 2009; O. Langholm, L’economia
in Tommaso d’Aquino, Milano 1996; O. Langholm, The Legacy of Scholasticism
in Economic Thought, Cambridge 1998; G. Laras, Evoluzione del concetto
di usura nel giudaismo e riflessione sui moventi della critica minoritica nei confronti
del prestito ebraico, in «Picenum seraphicum», 9 (1972), pp. 74-88;
J. Le Goff, Nel Medioevo: tempo della Chiesa e tempo del mercante, in J.
Le Goff, Tempo della Chiesa e tempo del mercante, Torino 1977, pp. 3-23;
J. Le Goff, Usurai e Purgatorio, in Alba della banca, Bari 1982,
pp. 33-62; J. Le Goff, La borsa e la vita, Milano 1992; L. K.Little, Religious
Poverty and the Profit Economy in Medieval Europe, London 1978; Lombardi
in Europa nel Medioevo, a cura di R. Bordone e F. Spinelli, Milano 2002; M.
Luzzati, Banchi e insediamenti ebraici nell’Italia centro-settentrionale
fra tardo Medioevo e inizi dell’Età moderna, in Gli Ebrei
in Italia, Storia d’Italia, Annali 11, a cura di C. Vivanti,
I, Dal Medioevo all’età dei ghetti, Torino 1996, pp. 173-235;
P. Mainoni, Credito e usura fra norma e prassi: alcuni esempi lombardi (sec.
XII-prima metà XIV), in Credito e usura cit., pp. 129-158;
F. Martino, Un «consilium» inedito in materia di usura di Lorenzo
Ridolfi, in «Il diritto ecclesiastico», 80 (1969), pp. 335-352;
P.G. Marcuzzi, L’usura, un caso di giurisdizione controversa in un «responsum»
inedito di Pietro di La Palu (1280-1342), in «Salesianum», 40 (1978),
pp. 245-292; P.G. Marcuzzi, Una soluzione teologico-giuridica al problema dell’usura
in una questione «de quodlibet» inedita di Guido Terreni (1260-1342),
in «Salesianum», 41 (1979), pp. 647-684; V. Massaccesi, Il Monte
di Pietà di Ancona dalle origini alla fine del XVII secolo, in «Annali
della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata»,
7 (1974), pp. 55-95; A. Melchiorre, Il Sacro Monte di Pietà e l’ospedale
Civile di Bari, Bari 1992; F. Melis, La banca pisana e le origini della
banca moderna, Firenze 1987 (Opere sparse di Federico Melis, 5); V. Meneghin,
Bernardino da Feltre e i monti di pietà, Vicenza 1974; C.B. Menning,
Charity and State in late Renaissance Italy: The Monte di pietà of Florence,
Ithaca and London 1993; Mercato del credito e usura, a cura di F. Macario
e A. Manna, Milano 2002; P. Michaud-Quantin, Sommes de casuistique et manuels
de confession au moyen âge (XII-XVI siècle), Louvain-Lille-Montréal
1962; A. Molho, Debiti pubblici/interessi privati nella Firenze tardomedievale,
in La Toscana al tempo di Lorenzo il Magnifico. Politica Economia Cultura Arte,
III, Convegno di studi promosso dalle Università di Firenze, Pisa e Siena,
5-8 novembre 1992, Pisa 1997, pp. 825-855; A. Molho, Firenze nel Quattrocento,
I, Politica e fiscalità, Roma 2006; D.A. Mongillo, La dottrina
sull’usura nella «Summa Theologiae» di s. Tommaso, in Diritto
alla vita cit., pp. 129-149; Monti di Pietà e Monti Frumentari tra
Umbria e Marche, Spello 2006; Monti di Pietà e presenza ebraica
in Italia (secoli XV-XVIII), a cura di D. Montanari, Roma 1999; R.C. Mueller,
The Venetian Money Market. Banks, Panics, and the Publict Debt, 1200-1500,
Baltimore and London 1997; R.C. Mueller, «Eva a dyabolo peccatum mutuavit»:
peccato originale, prestito usuraio e «redemptio» come metafore teologico-economiche,
in Credito e usura cit., pp. 229-245; J.H. Munro, The Medieval Origins
of the Financial Revolution: Usury, «Rentes» and Negotiability,
in «The International History Review», 25 (2003), pp. 505-576; J.H.
Munro, The Usury Doctrine and Urban Public Finances in Late-Medieval Flanders
(1220-1550): Rentes (Annuities), Excise Taxes, and Income Transfers from the Poor
to the Rich, in La fiscalità nell’economia europea secc. XIII-XVIII,
Atti della XXXIX Settimana di studi dell’Istituto internazionale di storia
economica “Francesco Datini”, Prato 22-26 aprile 2007, Firenze 2008,
pp. 973-1026; M. G. Muzzarelli, Appunti per un’analisi della struttura
dei «Sermones» di Bernardino da Feltre, in «Rivista di storia
della chiesa», 32 (1978), pp. 153-180; M.G. Muzzarelli, Un bilancio storiografico
sui monti di pietà: 1956-1976, in «Rivista di storia della chiesa»,
33 (1979), pp. 165-183; M.G. Muzzarelli, Il Gaetano e il Bariani: per una revisione
della tematica sui monti di pietà, in «Rivista di storia e letteratura
religiosa», 16 (1980), pp. 3-19; M.G. Muzzarelli, Luoghi e tendenze dell’attuale
storiografia italiana sulla presenza ebraica fra XIV e XVI secolo, «Società
e storia», 24 (1984), pp. 369-394; M.G. Muzzarelli, Angelo da Chivasso
e i Monti di Pietà, in «Bollettino della società per gli
studi storici, archeologici ed artistici della provincia di Cuneo», 118 (1998),
pp. 169-184; M.G. Muzzarelli, Un «deposito apostolico» per i poveri
meno poveri, ovvero l’invenzione del Monte di pietà, in Povertà
e innovazioni cit., pp. 77-94; M.G. Muzzarelli, Il credito che «cura»:
il monte di pietà, in Il «povero» va in banca cit.,
pp. 17-29; M.G. Muzzarelli, Il denaro e la salvezza. L’invenzione del
Monte di Pietà, Bologna 2001; M.G. Muzzarelli, Monte di pietà,
in The Oxford Encyclopedia of Economic History, ed. J. Mokyr, IV, New York
2003, pp. 1-2; M.G. Muzzarelli, «Candelabrum lucem ferens». Il prestito
del monte di pietà nel pensiero dei giuristi Benedetto Capra e Baglione dei
Montevibiani, in Credito e usura cit., pp. 181-196; M.G. Muzzarelli,
Il credito al consumo in Italia: dai banchi ebraici ai Monti di Pietà,
in Commercio e cultura cit., pp. 567-589; P. Nardi, I rapporti tra
Bernardino e Mariano Strozzi il Vecchio e il loro pensiero in tema di usura,
in Bernardino predicatore nella società del suo tempo, Convegni
del Centro di studi sulla spiritualità medievale, 16, 9-12 ottobre 1975,
Todi 1976, pp. 311-314; P. Nardi, Studi sul banchiere nel pensiero dei glossatori,
Milano 1979; B.N. Nelson, The Usurer and the Merchant Prince: Italian Businessmen
and the Ecclesiastical Law of Restitution, 1100-1550, in «The Journal
of Economic History», 7 (1947), pp. 104-122; B.N. Nelson, Blancardo (The
Jews?) of Genoa and the restitution of usury in medieval Italy, in Studi
in onore di Gino Luzzatto, I, Milano 1949, pp. 96-116; Notaires et credit
dans l’occident méditerranéen, a cura di F. Menant e O.
Redon, Rome 2004; L. Ornaghi, Introduzione, in Il concetto di «interesse»,
a cura di L. Ornaghi, Milano 1984, pp. 1-107; D. Pacetti, Un trattato sulle
usure e le restituzioni di Pietro di Giovanni Olivi falsamente attribuito a fr.
Gerardo da Siena, in «Archivum Franciscanum Historicum», 46 (1953),
pp. 448-457; P. Pagliazzi e N. Nicosia, Monte di credito su pegno, in Novissimo
digesto italiano, X, Torino 1964, pp. 877-882; G. Pagnani, Il monte di
pietà di Fermo e Recanati e la priorità di quello di Ascoli,
in Mercati, mercanti, denaro nelle Marche (secoli XIV-XIX), Ancona 1989,
pp. 435-493; L. Palermo, La banca e il credito nel Medioevo, Milano 2008;
F. Parisi, Usura e usure: un approccio storico, in «Odegitria»,
10 (2003), pp. 149-165; E. Pasquini, Avarizia e usura nelle prediche di San
Bernardino da Siena, in La presenza francescana cit., pp. 29-37; P.
Pecorari, Orientamenti della cultura cattolica sul prestito a interesse nel
secolo XIX, in Chiesa, usura cit., pp. 85-106; M. Pellegrini, Attorno
all’«economia della salvezza». Note su restituzione d’usura,
pratica pastorale ed esercizio della carità in una vicenda senese del primo
Duecento, in «Cristianesimo nella storia», 25 (2004), pp. 59-102;
M.L. Pesante, Premessa, in «Quaderni storici», 35 (2000), pp.
573-584; M.L. Pesante, Il commercio nella repubblica, in «Quaderni
storici», 35 (2000), pp. 655-695; V. Piergiovanni, Un trattatello sui
mercanti di Baldo degli Ubaldi, in Scritti di storia del diritto offerti
dagli allievi a Domenico Maffei, a cura di M. Ascheri, Padova 1991, pp. 235-254;
H. Pirenne, Storia economica e sociale del Medioevo, Roma 1997; S. Piron,
I paradossi della teoria dell’usura nel medioevo, Milano 2006; Presenza
(La) ebraica nelle Marche. Secoli XIII-XX, a cura di S. Anselmi e V. Bonazzoli,
Ancona 1993; Presenza (La) ebraica in Puglia. Fonti documentarie e bibliografiche,
a cura di C. Colafemmina, P. Corsi, G. Dibenedetto, Bari s. d.; Prestare ai
poveri: il credito su pegno e i monti di pietà in area mediterranea, secoli
XV-XIX, a cura di P. Avallone, Napoli 2007; P. Prodi, La nascita dei Monti
di Pietà tra solidarismo cristiano e logica del profitto, in La
presenza francescana tra Medioevo e Modernità cit., pp. 17-28; P. Prodi,
Settimo non rubare. Furto e mercato nella storia dell’occidente,
Bologna 2009; R.J. Puchades i Battaller, Als ulls de Déu, als ulls dels
homes. Estereotips morals i percepció social d’algunes figures professionals
en la societat medieval valenciana, Valencia 1999; D. Quaglioni, «Civilis
sapientia». Dottrine giuridiche e dottrine politiche fra medioevo ed età
moderna, Rimini 1989; D. Quaglioni, «Standum canonistis»? Le
usure nella dottrina civilistica medievale, in Credito e usura cit.,
pp. 247-264; G. Ravasi, Tra conflitti e ricerca di solidarietà,
in Mercati. Libertà e regole per la democrazia economica, a cura
di A. Calabrò, Milano 2002, pp. 35-47; E. Rossini, Prestatori di danaro
a Verona nella prima metà del secolo XIV, in «Studi storici Luigi
Simeoni», 33 (1983), pp. 211-213; M. Rossino, Morale cattolica e usura,
in Usura. Economia società istituzioni, a cura di A. Rossi, Torino
1997, pp. 144-178; S. Ruggiero Mazzone, La legittimazione dei prestiti pubblici
in Nicola de Anglia scolastico domenicano del secolo XV, in Studi in onore
di Amintore Fanfani, III, Medioevo, Milano 1962, pp. 441-461; S. Ruggiero Mazzone,
Goffredo da Trani e la dottrina dell’usura, in «Annali della
Facoltà di Economia e commercio di Bari», n. s., 19 (1964), pp. 107-128;
R. Rusconi, Monte di denaro e monte della pietà. Predicazione, prestito
a usura e antigiudaismo nell’Italia rinascimentale (Quaderni dell’Associazione
per lo Sviluppo degli Studi di Banca e di Borsa, 26), Milano 2008; U. Santarelli,
«Maxima fuit Florentiae altercatio»: l’usura e i «Montes»,
in Banchi pubblici cit., I, pp. 81-94; U. Santarelli, La categoria
dei contratti irregolari, Torino 1984; U. Santarelli, «Senza nulla
sperarne» (Lc., VI, 35): storia di un’occasione perduta, in Studi
in onore di Giovanni Ambrosetti, II, Milano 1989, pp. 845-855; U. Santarelli,
Il divieto delle usure da canone morale a regola giuridica, in «Rivista
di storia del diritto italiano», 66 (1993), pp. 51-72; U. Santarelli, Commenda,
usura e sistema societario (una questione di punti di vista), in Politiche
del credito cit., pp. 162-168; R. Savelli, Aspetti del dibattito quattrocentesco
sui monti di pietà: «consilia» e «tractatus»,
in Banchi pubblici cit., I, pp. 541-560; S. Schirone e R. Scognamiglio,
Nessun altro debito che l’amore, Roma-Bari 1995; C. Semeraro, Prestito,
usura e debito pubblico nella storia del cristianesimo. Dal vincolo tribale alla
solidarietà mondiale, in «Salesianum», 53 (1991), pp. 383-400;
M. Sensi, Fra Andrea da Faenza istitutore dei monti frumentari, in «Picenum
seraphicum», 9 (1972), pp. 162-256; A. Spicciani, La mercatura e la formazione
del prezzo nella riflessione teologica medievale, in «Atti dell’Accademia
nazionale dei Lincei. Memorie della Classe di scienze morali, storiche e filologiche»,
8a
s., 374 (1977), pp. 129-293; A. Spicciani, I prestiti su pegno fondiario
durante il secolo XII dell’ospitale lucchese di Altopascio, in I
primi banchi pubblici della Casa di San Giorgio (1408-1445), in Banchi
pubblici, banchi privati e monti di pietà nell’Europa preindustriale.
Amministrazione, tecniche operative e ruoli economici, II, Atti del convegno,
Genova, 1-6 ottobre 1990, Genova 1991, pp. 641-671; E.S. Tan, Origins and Evolution
of the Medieval Church’s Usury Laws: Economic Self-Interest or Systematic
Theology?, in «The Journal of European Economic History», 34 (2005),
pp. 263-281; M. Tangheroni, Commercio e navigazione nel medioevo, Roma-Bari
1996, pp. 323-333; E. Tassi, La predicazione antiusura di S. Giacomo della Marca
e dei frati dell’osservanza a Fermo, in «Quaderni dell’archivio
storico arcivescovile di Fermo», 6 (1991), pp. 55-75; A. Toaff, «Banchieri»
cristiani e «prestatori»?, in Storia d’Italia, Annali
11, Gli ebrei in Italia cit., I, pp. 265-287; A. Toaff, Testi
ebraici italiani relativi all’usura dalla fine del XV agli esordi del XVII
secolo, in Credito e usura cit., pp. 103-113; G. Todeschini, Il
problema economico in Bernardino, in Bernardino predicatore cit.,
pp. 283-309; G. Todeschini, La ricchezza degli ebrei. Merci e denaro nella riflessione
ebraica e nella definizione cristiana dell’ usura alla fine del Medioevo,
Spoleto 1989; G. Todeschini, «Usus raptus». Denaro e merci in Giovanni
da Capistrano, in A Ovidio Capitani. Scritti degli allievi bolognesi,
a cura di M. C. De Matteis, Bologna 1990, pp. 159-188; G. Todeschini, Testualità
francescana e linguaggi economici nelle città italiane del Quattrocento,
in «Quaderni medievali», 40 (1995), pp. 21-49; G. Todeschini, Usura
ebraica e identità economica cristiana: la discussione medievale, in
Gli Ebrei in Italia, Storia d’Italia, Annali 11, a cura di C. Vivanti,
I, Dal Medioevo all’età dei ghetti, Torino 1996, pp. 289-318;
G. Todeschini, Scienza economica francescana nella «Summa» di Angelo
da Chivasso, in «Bollettino della società per gli studi storici,
archeologici ed artistici della provincia di Cuneo», 118 (1998), pp. 157-168;
G. Todeschini, I vocabolari dell’analisi economica fra Alto e Basso Medioevo:
dai lessici della disciplina monastica ai lessici antiusurari, in «Rivista
storica italiana», 3a s., 110 (1998), pp. 781-833; G.
Todeschini, Valore del tempo consacrato e prezzo del tempo commerciabile: le
dialettiche dello scambio nel basso medioevo, in Sentimento del tempo e
periodizzazione della storia del medioevo, Atti del XXXVI Convegno storico
internazionale, Todi, 10-12 ottobre 1999, Spoleto 2000, pp. 233-256; G. Todeschini,
Olivi e il «mercator» cristiano, in Pierre de Jean Olivi cit.,
pp. 217-237; G. Todeschini, Linguaggi economici ed ecclesiologia fra XI e XII
secolo: dai «Libelli de Lite» al «Decretum Gratiani»,
in Medioevo Mezzogiorno Mediterraneo. Studi in onore di Mario Del Treppo,
a cura di G. Rossetti e G. Vitolo, I, Napoli 2000, pp. 59-87; G. Todeschini, «Ecclesia»
e mercato nei linguaggi dottrinali di Tommaso d’Aquino, in «Quaderni
storici», 35 (2000), 105, pp. 585-621; G. Todeschini, La
riflessione etica sulle attività economiche, in Economie urbane
ed etica economica nell’Italia medievale, a cura di R. Greci, Roma-Bari
2005, pp. 151-228; G. Todeschini, L’usuraio
in piazza, in G. Todeschini, Visibilmente crudeli. Malviventi, persone
sospette e gente qualunque dal Medioevo all’età moderna, Bologna
2007, pp. 105-135; G. Todeschini, Eccezioni e usura nel Duecento. Osservazioni
sulla cultura economica medievale come realtà non dottrinaria, in «Quaderni
storici», 44 (2009), pp. 443-460; V. Toneatto, P. Cernic,
S. Paulitti, Economia monastica. Dalla disciplina del desiderio all’amministrazione
razionale, Spoleto 2004; G. Tozzi, S. Tommaso: sul consumo e sul credito,
in Studi in onore di A. Fanfani, II, Milano 1962, pp. 641-710; U. Tucci,
Il banco pubblico a Venezia, in Banchi pubblici cit., I, pp. 309-325;
G.M. Varanini, Tra fisco e credito: note sulle camere dei pegni nelle città
venete del Quattrocento, in «Studi storici Luigi Simeoni», 33 (1983),
pp. 215-246; D. Ventura, Considerazioni su credito ed interesse in Sicilia (Randazzo,
secc. XV-XVI), in Credito e sviluppo cit., pp. 173-190; F. Veraja,
Le origini della controversia teologica sul contratto di censo nel XIII secolo,
Roma 1960; C. Violante, Le origini del debito pubblico e lo sviluppo costituzionale
del Comune, in C. Violante, Economia
società istituzioni a Pisa nel Medioevo. Saggi e ricerche, Bari
1980, pp. 67-100; C. Violante, Imposte dirette e debito pubblico nel
basso medioevo, in C. Violante, Economia società cit., pp.
101-169; G. Yver, Le commerce et les marchands dans l’Italie méridionale
au XIIIe et au XIVe siècle, New York 1968, D. Wood, Medieval Economic
Thought, Cambridge 2002; C. Zendri, L’umanesimo giuridico in Germania.
Le «usurae» nella dottrina di Ulrich Zasius (1461-1535), in «Annali
dell’Istituto storico italo-germanico in Trento», 25 (1999), pp. 63-92;
C. Zendri, L’usura nella dottrina dei giuristi umanisti: Martin de Azpilcueta
(1492-1586), in Credito e usura cit., pp. 265-290; T. Zerbi, Studi
e problemi di storia economica, I, Credito ed interesse in Lombardia nei
sec. XIV e XV, Milano 1955.
Età
moderna
L. Armstrong, La politica dell’usura nella
Firenze del primo Rinascimento, in Politiche del credito cit., pp.
68-83; P. Avallone, Una banca al servizio del «povero bisognoso».
I Monti di Pietà nel Regno di Napoli (secc. XV-XVIII), in Il «povero»
va in banca: i Monti di Pietà negli antichi stati italiani (secc. XV-XVIII),
a cura di P. Avallone, Napoli 2001, pp. 77-130; N.L. Barile, Gli ultimi «apologeti
dell’usura»: Bernardino da Siena, Antonino da Firenze, Scipione Maffei,
Ludovico Antonio Muratori e il dibattito sul prestito a interesse fra Medioevo e
Età Moderna, in «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Bari», 46 (2003), pp. 333-377; I.J. Bermejo,
Enseñanza sobre la usura. A propósito de unos apuntes de Domingo
de Soto (1540-1541), in «Studium», 49 (2009), pp. 109-136; M. Berti,
Note sull’organizzazione e sull’amministrazione del monte di pietà
di Pisa (secoli XVI-XVIII), in Credito e sviluppo cit., pp. 307-323;
M. Boari, La Seconda scolastica di fronte al problema del mercante, in
«Annali della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università
di Macerata», n. s., 33 (1978), pp. 157-208; G. Borelli, Scipione Maffei
e il problema del prestito a interesse, in Scipione Maffei nell’Europa
del Settecento, Atti del convegno, Verona, 23-25 settembre 1996, a cura di
G.P. Romagnani, Verona 1998, pp. 124-137; O. Capitani, Ballerini, Pietro,
in Dizionario biografico degli italiani, V, Roma 1963, pp. 575-587; F.
Caracciolo, Il credito allo stato e la rendita pubblica nel Regno di Napoli
in età spagnola, in Credito e sviluppo cit., pp. 217-225; M.
Cattini, Dalla rendita all’interesse: il prestito tra privati nell’Emilia
del Seicento, in Credito e sviluppo cit., pp. 255-266; G. Cassandro,
La dottrina dei cambi nel Cinquecento, in G. Cassandro, Saggi di storia
del diritto commerciale, Napoli 1982, pp. 125-208; A.A. Chafuen, Cristiani
per la libertà. Radici cattoliche dell’economia di mercato, Macerata
1999; A. Cova, Banchi e monti pubblici a Milano nei secoli XVI XVII, in
Banchi pubblici cit., I, pp. 327-340; R. de Roover, Cardinal Cajetan
on «Cambium» or Exchange Dealings, in Philosophy and Humanism
cit., pp. 422-433; L. De Rosa, Banchi pubblici, banchi privati e monti di pietà
a Napoli nei secoli XVI-XVIII, in Banchi pubblici cit., I, pp. 497-512;
A. Drigani, L’ingiusto guadagno, Firenze 2000; F. Edler de Roover,
Restitution in Renaissance Florence, in Studi in onore di Armando Sapori,
I, Milano 1957, pp. 779-785; V. Ferrandino, Credito e usura al tempo di Sant’Alfonso
Maria de’ Liguori, in Diritto alla vita cit., pp. 53-73; R.
Filangieri, I banchi di Napoli dalle
origini alla costituzione del banco delle due Sicilie (1539-1808), Napoli 1940;
C. Gamba, Natura ed usura. La disputa ottocentesca sulla liceità del
prestito a interesse, in «Rivista di storia del diritto italiano»,
72 (2004), pp. 139-186; G. Gambara, La supplica di Scipione Maffei a Benedetto
XIV a proposito della controversia sul prestito a interesse, in «Economia
e storia», 24 (1977), pp. 71-75; B. Ghetti, Gli ebrei e il Monte di Pietà
in Recanati nei secoli XV e XVI, in «Atti e memorie della deputazione
di storia patria per le Marche», s. 2a,
(1907), pp. 11-39 e 1914, pp. 377-434; G. Gullino, Dinamica dell’attività
di credito di una famiglia patrizia veneziana nella prima metà del XVIII
secolo, in «Studi storici Luigi Simeoni», 33 (1983), pp. 153-160;
P. Grossi, La proprietà nel sistema privatistico della Seconda Scolastica,
in «Quaderni Fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno»,
2 (1973), pp. 117-222; J. Kirshner e J. Klerman, The Seven Percent Fund of Renaissance
Florence, in Banchi pubblici cit., I, pp. 367-398; P. Lanaro Sartori,
L’attività di prestito dei monti di pietà in terraferma
veneta: legalità e illeciti tra quattrocento e primo seicento, in «Studi
storici Luigi Simeoni», 33 (1983), pp. 161-177; E. Liburdi, Della fondazione
dei Monti di Pietà di Offida (1556) e di Acquaviva P. (1561), in «Atti
e memorie della deputazione di storia patria per le Marche», s.
8a,
70 (1964-1965), pp. 157-170; R. Maceratini, Per un epistolario di Monaldo
Leopardi. Lettere riguardanti la sua operetta sull’usura, in «Studi
senesi», 91 (1979), pp. 135-188; G. Masi, I monti frumentari e pecuniari
in provincia di Bari, in Studi in onore di Amintore Fanfani, V, Milano 1962,
pp. 339-409; D. Montanari, Il credito e la carità, I, Monti di Pietà
delle città lombarde in Età Moderna, Milano 2001; M. Monaco,
La questione dei monti di pietà al quinto Concilio Lateranense,
in «Rivista di studi salernitani», 4 (1971), pp. 85-136; G. Muto, Tra
«hombres de negocios» e banchi pubblici: progetti di autonomia finanziaria
nello stato napoletano (secoli XVI-XVII), in «Studi storici Luigi Simeoni»,
33 (1983), pp. 85-101; O. Nuccio, Chiesa e denaro dal XVI al XVIII secolo,
in Chiesa e denaro tra Cinquecento e Settecento. Possesso, uso, immagine,
Atti del XIII Convegno di studio dell’Associazione italiana dei professori
di storia della chiesa, Aosta, 9-13 settembre 2003, Cinisello Balsamo 2004, a cura
di U. Dovere, pp. 11-85; M.L. Pesante,
L’usura degli inglesi: lessico del peccato e lessico della corruzione politica
alla fine del seicento, in Politiche del credito cit., pp. 113-138;
A. Placanica, Moneta prestiti usure nel Mezzogiorno moderno, Napoli 1982;
R. Savelli, Between Law and Morals: Interest in the Dispute on Exchanges during
the 16th Century, in The Courts and the Development of Commercial Law,
a cura di V. Piergiovanni, Berlin 1987, pp. 39-102; R. Savelli, Diritto romano
e teologia riformata: Du Moulin di fronte al problema dell’interesse del denaro,
in «Materiali per una storia della cultura giuridica», 23 (1993), pp.
291-324; R. Savelli, Giuristi, denari e monti. Percorsi di lettura tra ’500
e ’700, in Il Santo Monte di Pietà e la Cassa di Risparmio
in Reggio Emilia, a cura di G. Adani e P. Prodi, Reggio Emilia 1994, pp. 65-89;
B. Schnaper, Les Rentes au XVIe siècle. Histoire d’un instrument
de crédit, Paris 1957; F. Vecchiato, Sul prestito rurale, in
«Studi storici Luigi Simeoni», 33 (1983), pp. 247-262; P. Vismara, Valori
morali e autonomia della coscienza. Il dibattito sul prestito a interesse nella
Chiesa moderna, in Chiesa, usura cit., pp. 43-83; P. Vismara,
Oltre l’usura. La Chiesa moderna e il prestito a interesse, Soveria Mannelli
2004; P. Vismara, Questioni di interesse. La Chiesa e il denaro in età
moderna, Milano 2009.
Segnalazioni
Questa pagina è
periodicamente aggiornata. Chi desiderasse segnalare mutamenti e novità relativamente
alle risorse a stampa e in rete relative al tema dell’usura può contattare
direttamente il curatore, Nicola Lorenzo Barile all’indirizzo mail: nbarile@libero.it
Curatore
Nicola Lorenzo Barile
è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze storiche e sociali
dell’Università di Bari; collabora con le cattedre di Storia medievale,
Storia bizantina e Antichità e istituzioni del medioevo e con l’Archivio
di Stato di Bari. I suoi studi riguardano principalmente la storia economica e sociale
del medioevo, con particolare attenzione al problema del credito e dell’usura
fra XV e XVI secolo.
|