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Didattica |
FontiLa società urbana nell’Italia comunale (secoli XI-XIV)a cura di Renato Bordone © 1984-2005 – Renato Bordone III – La morfologia16. L'edilizia pubblica a MilanoAccanto all'edilizia ecclesiastica il XIII secolo vede fiorire nelle citta comunali l'edilizia civile, rappresentata dai sempre più numerosi palazzi destinati a ospitare i magistrati e gli uffici del comune. Mentre alle origini le sedute avvenivano nelle chiese o in casa privata, con lo sviluppo dell'ente cittadino si provvede all'edificazione di sedi adeguate, fino alla creazione, come nel caso di Milano alla fine del Duecento, ricordato da Bonvesin, di veri e propri complessi edilizi comunali, formati da torri e palazzi. Fonte: BONVESIN DA LA RIVA, De magnalibus civitatis Mediolani cit., pp. 38-39. III. La corte del comune, degna di tale e tanta città, occupa una superficie di dieci pertiche o pressappoco. E perché qualcuno possa forse intendere meglio, dirò che da oriente a occidente misura centotrenta cubiti, e da settentrione a mezzogiorno centotrentasei. Al suo centro sorge un mirabile palazzo; nella stessa corte vi è inoltre una torre, con quattro campane del comune. Sul lato orientale vi è il palazzo dove hanno sede il podestà e i giudici, e all'angolo settentrionale di questo palazzo vi è la cappella del podestà, costruita in onore del nostro patrono, il beato Ambrogio. Il lato settentrionale è chiuso da un altro palazzo e quello occidentale da un altro ancora. Sul lato meridionale vi è una loggia, dove viene fatta lettura pubblica delle sentenze dei condannati. |
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Ultimo aggiornamento: 01/03/2005 |