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Didattica

Fonti

Le campagne nell’età comunale
(metà sec. XI – metà sec. XIV)

a cura di Paolo Cammarosano

© 1974-2005 – Paolo Cammarosano


Sezione IV – Proprietari e contadini nei secoli XIII e XIV

5. Un patto di dissodamento nel territorio di Ivrea

Il documento si legge in F. GABOTTO, Le carte dell’Archivio vescovile d’Ivrea fino al 1313, I, Pinerolo, 1900 (Biblioteca della Società Storica Subalpina, V), p. 262, n. CLXXXVIII. Si noti come l’autore di questa concessione non sia il proprietario della terra da dissodare bensì un censuario del vescovato di Ivrea. Anche il dissodatore coltivava terre del vescovato, come risulta da un altro documento dell’edizione citata (p. 263, n. CLXXXIX). Si osservi il gradualismo in questa pur modesta opera di dissodamento e il corrispettivo gradualismo nel versamento del compenso.


Nell’anno millesimo duecentesimo quarantesimo sesto della Natività del Signore, indizione quarta, il giovedì, sesto giorno dopo l’inizio di dicembre. Michele da Pinaria diede a dissodare a Ugonetto Bergognone, dissodatore, la terra con bosco che gli era stata data a censo dal vescovo eletto di Ivrea [1], al di qua di Pavone, in località detta Albereti. Ugonetto promise a Michele di dissodare due buone giunte a misura di pertica, da consegnare dissodate entro il prossimo carnevale [2].

Per questo dissodamento Michele promise di dare in pagamento entro il prossimo Natale 10 soldi di buoni denari di Susa, purché prima di Natale Ugonetto avesse portato il lavoro a tal punto che Michele potesse ricavare dalla terra tre buoni carri di zucche.

Michele promise inoltre che avrebbe dato in pagamento a Ugonetto 37 soldi di denari di Susa entro le Calende di febbraio (1° febbraio), ove Ugonetto avesse lavorato o fatto lavorare la terra in questione; promise poi di dare a Ugonetto,a compimento del lavoro, 20 soldi di denari di Susa, obbligandosi a pagare i danni e le spese nel caso di dilazione del pagamento oltre i termini qui indicati. E Ugonetto promise e garantì… che avrebbe compiuto il dissodamento della terra in questione entro il suddetto termine di Carnevale, ove non venisse concessa proroga dal detto Michele.

[1] Si dice eletto un vescovo o un abate che non abbia ancora ricevuto la consacrazione.

[2] Cioè entro il 17 febbraio seguente (allora sarebbe caduta, nel 1247, la prima domenica di Quaresima). La giunta è una misura di superficie frequente nelle carte medievali piemontesi, e corrisponde alla superficie arabile in una giornata da un paio di buoi aggiogati: ma non so dire quale sia l’entità corrispondente nel sistema metrico decimale; né so quale fosse nel territorio di Ivrea il valore della pertica, misura diffusa peraltro in tutta l’Italia settentrionale con valori oscillanti, in genere, tra i 650 e i 1000 mq circa.

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Ultimo aggiornamento: 17/2/05