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Didattica |
FontiIstruzione e educazione nel Medioevoa cura di Carla Frova © 1973-2005 – Carla Frova Sezione II – La scuola cristiana7. I maestri delle scuole episcopali intervengono ai conciliIl concilio di Parigi del 6 giugno 829 testimonia, come altri documenti di questo periodo che riportiamo, un momento importante nella storia della scuola ecclesiastica, soprattutto dei rapporti di questa con l'autorità statale. Si incomincia a manifestare la tendenza della scuola ecclesiastica a differenziarsi dalla scuola pubblica, la cui istituzione viene qui richiesta all'Imperatore dagli stessi vescovi. Il concilio stabilisce inoltre l'obbligo per i vescovi di intervenire ai sinodi insieme con lo scolastico della loro scuola: la presenza e l'aumentata importanza di questo personaggio dimostra che ormai la scuola episcopale sta diventando un organismo più complesso e strutturato. Fonte: per il documento a: Concilium parisiense, lib. I capitoli 26 e 30, in Monumenta Germaniae Historica, Legum Sectio III: Concilia, tomo II, parte II, pp. 628-629, 632; per il documento b: ibidem, cap. 12, p. 675. a/ Danno e disonore viene alle istituzioni ecclesiastiche dal fatto che contrariamente alle prescrizioni canoniche, non si tengono due volte all'anno i concili episcopali.Le disposizioni canoniche prescrivono che «ai concili presenzino i preti, i diaconi e tutti coloro che ritengono di aver subìto torto, e si rimettano all'esame del sinodo». Ci parve perciò opportuno e molto avrebbe giovato alla santa Chiesa di Dio che fossero bene presenti accanto a ciascun vescovo, le persone dotte che egli istruisce alla milizia di Cristo e ad onore e utilità della sua chiesa; così che si facessero conoscere alle altre chiese, manifestando, ad esempio degli altri, la cura e la lungimiranza del vescovo. Tutti i vescovi, per il decoro e l'utilità della Chiesa, devono provvedere con maggior cura alle scuole. Già il pio e fedele imperatore Ludovico, caro a Dio, ha ordinato e raccomandato ai responsabili delle chiese di istruire ed educare nelle comunità a loro affidate strenui soldati di Cristo, tali da conciliare la benevolenza di Dio. Dice infatti il profeta Daniele: «I dotti brilleranno dello splendore del firmamento; e coloro che educano gli altri alla giustizia, come stelle per l'infinita eternità». Ma la risposta di non pochi vescovi a questa raccomandazione, diremo meglio ingiunzione, del loro principe è stata fino ad ora tiepida e negligente. Ordiniamo pertanto che, lasciata d'ora in poi da parte l'inerzia e la trascuratezza, si ponga da parte di tutti più attenta e vigilante cura nell'educare e nell'istruire i soldati di Cristo. Inoltre, come già si è detto prima, ogni vescovo; recandosi al concilio provinciale, porti con sé i maestri della propria scuola in modo che a tutti sia manifesta la sua vigile preoccupazione per il culto divino. b/ Un brano della supplica dei vescovi a Ludovico e Lotario.E similmente rivolgiamo una fervida supplica alla vostra grandezza, suggerendo che, a imitazione dell'iniziativa paterna, istituiate in almeno tre località del vostro impero, opportunamente scelte, delle scuole. Impedirete così che, Dio non voglia, l'incuria renda vani gli sforzi di vostro padre e vostri, e procurerete grande vantaggio e onore alla santa chiesa di Dio, e a voi un meritato premio e memoria eterna. |
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Ultimo aggiornamento: 01/09/05 |