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Didattica > Fonti > Istruzione e educazione nel Medioevo > IV, 4 | |||||||||
FontiIstruzione e educazione nel Medioevoa cura di Carla Frova © 1973-2005 – Carla Frova Sezione IV – Pedagogia e vita scolastica4. Come si plasma l'adolescenteSant'Anselmo, nato nel 1033 ad Aosta, morto arcivescovo di Canterbury nel 1109, esercitò come è noto un'influenza enorme sul pensiero filosofico e teologico dei secoli successivi, ponendo fra i primi il problema del significato e dell'uso della dialettica; egli va ricordato non solo come pensatore, ma anche come uno dei più grandi maestri del suo secolo. La scuola del monastero del Bec-Hellouin, di cui fu prima priore poi abate dal 1063 al 1078, conobbe sotto di lui la sua maggiore fioritura. Il suo biografo Eadmero parla ampiamente della pedagogia di Sant'Anselmo: oltre al brano riportato sono particolarmente interessanti i capitoli 30 e 31 del libro II. Fonte: EADMERO, Vita Sancti Anselmi, Episcopi Cantuariensis, libro I, cap. II, 517, ed. J. P. Migne, in Patrologiae cursus completus, Series Latina, CLVIII. Ma le cure più assidue le dedicava agli adolescenti, e ai giovani, e a chi gli domandava ragione di ciò, rispondeva con un esempio. L'età giovanile, diceva, è simile alla cera, quando questa è ammorbidita al punto giusto per ricevere l'impronta del sigillo. Se fosse troppo dura, o troppo molle, invano si ricercherebbe nell'impronta la riproduzione del sigillo. Ma se questo si imprime in una materia che non difetti né in un senso né nell'altro – per durezza dicevamo, o per morbidezza – allora l'impronta del sigillo risulta riprodotta chiara e completa in ogni sua parte. Così accade per le età degli uomini. Prendine uno che sia vissuto dall'infanzia alla vecchiaia più avanzata tra le vanità di questo mondo, esperto solo della sapienza terrena, e irrimediabilmente indurito in tutto ciò; provati a trattare con lui di cose spirituali, a parlargli della sublimità della contemplazione divina, provati a insegnargli a frequentare i segreti del cielo: vedrai, non è neppure in grado di rendersi conto delle tue intenzioni. E non c'è da stupirsi: la cera è indurita: in costoro non ha modificato l'età, si è piuttosto adattata ad assumere, secondo il loro volere, altre forme. E al contrario: provati a fare affidamento su un fanciullo, tenero d'età e di scienza: non riesce a distinguere il bene dal male, non ti capisce neppure, quando parli di certe cose. La cera, in questo caso, è molle, quasi allo stato liquido: non può in nessun modo accogliere l'impronta del sigillo. A metà strada sta l'adolescente, il giovane, opportunamente lontano sia dall'eccessiva rigidità sia dalla troppa morbidezza: costui si presta ad essere istruito, conformandosi all'impronta che tu vorrai dargli. Io stesso, ben convinto di ciò, mi dedico con maggior cura ai giovani. Dopo che si sia procurato di estirpare in loro ogni germe di vizio, potranno essere istruiti nell'esercizio delle sante virtù: così riprodurranno in sé l'immagine dell'uomo spirituale. |
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