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Didattica |
FontiL'ascesa della borghesia nell'Italia comunalea cura di Anna Maria Nada Patrone © 1974 – Anna Maria Nada Patrone Sezione III – La borghesia e la vita economica13. Istituzione di una pubblica lotteriaAssai interessante è l'iniziativa di Cristoforo Taverna, cambiavalute milanese del secolo XV, intelligente operatore economico, che in un momento di crisi economica di Milano e della conseguente recessione di ogni tipo di traffico, per cui ciascuno preferiva tenersi in casa il denaro risparmiato invece di impiegarlo negli affari, per ravvivare questa situazione anemica e difficile e per assicurare nello stesso tempo un nuovo cespite di entrata all'erario pubblico, sempre più bisognoso di introiti, pensò di promuovere quello che forse è il primo esempio di lotteria nella storia delle istituzioni finanziarie. La tecnica del gioco, ideata dal giovane banchiere, venne stimolata da un lato con la possibilità offerta anche al giocatore più modesto di aspirare al premio più alto – salvo sempre il gioco delle probabilità – e dall'altro con l'invito ai cittadini a dimostrare il loro spirito patriottico ed aiutare la patria in tante difficoltà. Fonte: G. BARBIERI, Origini del capitalismo lombardo, Milano, Giuffré, 1961, pp. 300-302. (1448, 9 gennaio, Milano). Notitia sia a ciaschuna persona como li illustri capitanei et difensori della nostra libertà vogliano dare via le borse de la ventura: le qualle borse sono septe, delle qualle la prima harà dentro ducati trecento contati, la seconda ducati cento, la terza LXXV, la quarta L, la quinta XXX, la sexta XXV, la septima XX. Vogliono darle via a la ventura in questa forma, zoè: Poi serà tolta una altra corba, nella qualle corba serano messi altritanti scritti bianchi senza scrittura alchuna, salvo che in quelli serà sette scritti che l'uno harà scrito suxo la borsa de li ducati CCC; l'altro la borsa delli ducati C; l'altro la borsa de li ducati LXXV; l'altro la borsa de ducati L; l'altro la borsa de ducati XXV et l'altro la borsa de ducati XX. Et questi scritti serano voltati molto bene sotto sopra tutti in queli non serano scritti. Poi el dicto Christofaro o vero li deputati per li illustri capitanei, stando di sopra la baltrescha, ricercando ogni persona domandarà uno qualche bono homo che non sappia lettere et che non habbia messo dinari al giocho. Et quello bono homo metterà la corba qualle havrà dentro li scritti de li homini che harano messi li dinari de la mano dritta e l'altra corba, nella qualle serano li altretanti scritti bianchi e quelli VII de le borse, metterà de la mano sinistra. E poi quello bono homo torà suxo a la ventura duy scritti, zoè l'uno fora d'una corba con una mano e uno fora de l'altra corba cum l'altra mano, tutti duy li scritti ad un tratto. Et drieto a questo bono homo serano due altre fidate persone ellecte dalli primi capitanei e non suspecte a persona alcuna, l'uno da la mano dritta, l'altro da la mano sinistra, li quali torrano quelli duy scritti quali quello bono homo harà tolto suxo; ognuno de la sua parte e li lezerano odendo ogni persona quelli talli scritti. Verbigratia l'uno scrito dirà Giovanni da Como e l'altro nagotta, overo biancho. Quello tale Giovanni da Como per quello scritto serà fora de ventura de havere de le borse et serà infilzato [2] quello scritto e quello che non harà suxo che sia bianco serà scarpato [3]. Poi quello bono homo ne torà suxo duy altri scritti in quella medesima forma e quelli duy lezerano: verbigratia l'uno scrito dirà Antonio de Pavia, l'altro, serà biancho. Similmente serà fato de questi duy, zoè l'uno infilzato, l'altro scarpato. E cossi andarà quello bono homo tollendo suxo duy scritti per volta, tanto che torà suxo uno de li scritti de le borse. Verbi gratia havrà tolto uno scritto che dirà Petro de Leccho..., l'altro dirà la borsa de CCC ducati. Quello tal Petro de Leccho havrà guadagnato quella borsa de li ducati CCC: la qual borsa subito in presentia de tuti serà data per lo dicto Christofaro Taverna al dicto Petro de Leccho. Poi quello bono homo andarà tollendo suxo li scritti a duy a duy in fino che serano tolti fora tutti quelli VII scritti de le borse. Et a chi tocharà la ventura serà date le borse, como è dicto de la prima. Et per tanto a me pare che a chi sia possibile de mettere uno duchato, fuossi poco savio a non metterlo, però che una persona richa a mettere uno duchato o duy o dece pocho li farà, se bene non havesse la ventura; havendolla tanto meglio; a una persona mezzana et simille a una persona povera, pure che in extremo non fusse miserabile, serà più tosto da mettere che li altri, però che per uno ducato che metta, perdandolo, in capo de l'ano non se ne acorzarà e tanto in za come in là [4], li bisogna stentare et lavorare. Et se per ventura Dio li prestasse la gratia che havesse una di quelle borse, maxime la maiore, non stentarano mai più. Sì che chi è savio, porterà dinari, avisando tutti che li dinari che avanzarono e che se havrano, serano de la comunità nostra. Sì che quelli che non havrano la ventura de le borse, porano fare rasone haverli donati alla comunitate: uno ducato el qualle se po' appellare averlo donato a se medeximo. Et sel fosse alchuna persona che non intenda bene [5], vada al bancho del dito Christofaro Taverna thesauraro a questo: che in breve gliel darà ad intendere a bocha. |
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Ultimo aggiornamento: 01/09/05 |