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Didattica |
FontiPredicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)a cura di Roberto Rusconi © 1981-2006 – Roberto Rusconi Sezione I – L'inquadramento religioso delle popolazioni nell'alto medioevo5. Un'organizzazione capillare della predicazioneNel mese di maggio dell'anno 813, oltre al concilio di Tours, ne vengono tenuti altri quattro: a Magonza, Reims, Arles, Chalôns-sur-Saône. I loro decreti sono estremamente simili, dal momento che ricalcano la admonitio carolina. Meno espliciti sul piano ideologico dei decreti redatti a Tours, essi riflettono una problematica istituzionale più articolata: i vescovi sono spesso lontani dalle loro sedi (o intenti ad affari politici) e delegano la predicazione ai chierici; i sacerdoti delle parrocchie non brillano né per capacità né per vita religiosamente esemplare; la predicazione deve essere assicurata tramite loro non solo nei centri urbani, ma anche nelle campagne; i predicatori debbono essere ricompensati, ma incontrano qualche difficoltà. Fonte: Monumenta Germaniae Historica: Concilia aevi karolini,
II-1 cit., pp. 268, [Magonza] Affinché la santa predicazione venga svolta nella chiesa con assiduità. XXV. Intorno all'ufficio della predicazione: se per caso il vescovo non è nella sua sede oppure è malato o non è in grado di svolgerla, pressato da altri motivi, non manchi mai tuttavia chi predichi la parola di Dio nelle domeniche e nelle festività in modo comprensibile al volgo. [Reims] XIIII. Che i vescovi si dedichino con assiduità alla dottrina e alla lettura divina, vale a dire ai libri canonici [1] ed alle opere dei Padri, e predichino a tutti la parola di Dio. xv. Che i vescovi cerchino di predicare i sermoni e le omelie dei santi Padri secondo le proprietà della lingua, in modo che tutti le possano comprendere. [Arles] X. Sulla predicazione. Abbiamo infatti provveduto, ad edificazione di tutte le chiese e ad utilità di tutto il popolo, affinché non solo nelle città, ma anche in tutte le parrocchie, i sacerdoti rivolgano la parola al popolo, in modo che si sforzino di vivere onestamente e non trascurino di predicare al popolo loro affidato. [Chalôns-sur-Saône ] XIIII. Bisogna anche provvedere in ogni modo affinché, nel caso in cui ad essi tocchi necessariamente di allontanarsi dalla parrocchia, provvedano a nominare uomini per la predicazione della parola di Dio. […] In tale questione occorre mantenere un discernimento tale che la persona assunta per predicare la parola di Dio, quando mancano propri predicatori, venga accolta dai fratelli, ma che gli stessi fratelli non siano gravati dalla sua presenza, sull'esempio dell'apostolo Paolo, il quale, per non essere di peso a nessuno, si procurava il vitto con il lavoro delle sue mani. [1] I libri della Bibbia, ritenuti divinamente ispirati, a differenza di altri scritti ritenuti «apocrifi». |
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Ultimo aggiornamento: 01/03/2006 |