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Didattica |
FontiPredicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)a cura di Roberto Rusconi © 1981-2006 – Roberto Rusconi Sezione I – L'inquadramento religioso delle popolazioni nell'alto medioevo10. Solo i poveri vanno a sentire le predicheNel corso del processo di ruralizzazione e frammentazione delle istituzioni, che caratterizza la seconda metà del secolo IX, accade che i signori laici costruiscano presso le loro dimore delle «chiese private», nelle quali fanno celebrare e predicare. Nel momento in cui essi non si recano più nelle chiese pubbliche, nei centri urbani e nelle pievi, di fronte ai predicatori si presenta un uditorio dimezzato, formato solo dalla plebe urbana e rurale cui, peraltro, essi raccomandano la rassegnazione. Questa protesta contro il processo di dissoluzione del tessuto delle istituzioni ecclesiastiche, provocato dalla edificazione delle «chiese private», è contenuto negli atti del concilio celebrato a Pavia nell'anno 855. Fonte : J. D. MANSI, Sacrorum conciliorum nova et amplissima collectio, XV, Venezia, A. Zatta, 1770, col. 17 (ristampa anastatica Graz, Akademische Druck- und Verlagsanstalt, 1960). La traduzione è mia. La dottrina e la predicazione al popolo però non vengono assicurate come è necessario, in parte per la negligenza dei vescovi e degli altri sacerdoti, in parte anche per la trascuratezza del popolo: e in verità il torto dei sacerdoti non è in alcun modo scusabile. Ma alcuni signori laici, e soprattutto i potenti ed i nobili, la cui presenza alla predicazione con maggiore sollecitudine era importante, posseggono presso le loro residenze edifici ecclesiastici: assistendo in essi agli uffici divini, hanno preso l'abitudine di venire più raramente nelle chiese maggiori. E dal momento che in esse vengono solo i poveri ed i miserabili, che altro gli si deve predicare, se non che sopportino pazientemente i loro mali? Se invece i ricchi, che sono soliti fare ingiustizia ai poveri, non rifiutassero di venire, perlomeno li si potrebbe ammonire a riscattare i loro peccati per mezzo delle elemosine e a fare a meno dell'abbondanza dei beni temporali. I potenti vanno dunque ammoniti a frequentare le chiese maggiori, dove possano ascoltare la predicazione: e per quanto superano gli altri in ricchezze ed onori per dono di Dio onnipotente, tanto più alacremente devono essere solleciti ad ascoltare i precetti del loro creatore. |
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Ultimo aggiornamento: 01/03/2006 |