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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > II, 5 | |||||||||
FontiPredicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)a cura di Roberto Rusconi © 1981-2006 – Roberto Rusconi Sezione II – Movimenti religiosi e sette ereticali: la lotta per la predicazione ai laici5. La predicazione catara e la manipolazione del testo del Nuovo TestamentoAd un periodo molto anteriore alla fine del XII secolo, quando nelle comunità catare non appare ancora un atteggiamento ostile nei confronti del cristianesimo stabilito, risale l'unico testo liturgico dei catari giunto sino a noi, scampando alla distruzione ad opera degli inquisitori. Redatto in una chiesa catara collocata nella zona del lago di Garda, esso contiene una lunga predica: un testo infarcito di ampie citazioni del Nuovo Testamento, tutte richiamate per dimostrare — fondandosi sul tenore meramente letterale del testo — che il vero battesimo è un rito spirituale: non quello amministrato con l'acqua dalla chiesa cattolica, ma quello amministrato dai catari con l'imposizione delle mani. I predicatori catari si servono dei brani o delle immagini bibliche, rese ampiamente note anche dalla predicazione del clero cattolico, per diffondere le loro dottrine dualistiche. In realtà, poi, la loro fedeltà al testo scritturistico è solo relativa. Approfittando delle incertezze nella trasmissione manoscritta del testo latino della Bibbia, e con la sapiente interpolazione di pronomi dimostrativi, la predicazione catara solo in apparenza è fedele al letteralismo evangelico, come appare dal brano che segue. Fonte: Rituel cathare, edizione critica a cura di C. Thouzellier, Paris, Ed. du Cerf, 1977, p. 226 e sgg. La traduzione è mia. Sulla predicazione dell'ordinato. Allora l'ordinato inizi la predicazione in questo modo, se gli aggrada: E così grazie all'avvento del nostro signore Gesù Cristo in virtù del santissimo padre, per mezzo del suo battesimo spirituale, i discepoli di Gesù Cristo furono mondati dalle brutture dei loro peccati. Ed essi ricevettero dal signore Gesù Cristo capacità e potere, così come egli le aveva ricevute dal suo santissimo padre, per poter essi stessi per mezzo del suo battesimo purificare altri peccatori. E così si trova nel Vangelo del beato Giovanni, dopo la resurrezione del signore Gesù Cristo, che dice ai suoi discepoli: «"Come il padre mi mandò, io mando voi". E dopo aver detto queste parole alitò su di essi e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati, saranno loro rimessi e a chi li riterrete, saranno ritenuti"». E nel Vangelo di Matteo Cristo dice ai suoi discepoli: «In verità vi dico: quanto legherete sulla terra, sarà legato nel cielo e quanto scioglierete sulla terra, sarà sciolto anche in cielo. E vi dico ancora: se due di voi si accorderanno sulla terra, qualunque cosa essi chiedano gli verrà concessa dal padre mio che è nei cieli». Ed ancora: «"Chi dice la gente che sia il figlio dell'uomo?". Ed essi risposero: "Alcuni dicono Giovanni Battista, altri Elia ed altri Geremia o uno dei profeti". E chiese loro Gesù: "E voi, chi dite che io sia?". Ed a risposta disse Simone Pietro: "Tu sei il Cristo, figlio del Dio vivente" . E Gesù rispondendo gli disse: "Beato sei tu Simone, figlio di Giona, perché non la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il padre mio che è nei cieli. Ed io dico a te che tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte dell'inferno non prevarranno contro di lei. E a te darò le chiavi del regno dei cieli" — dove a te sta per tutti — "e qualunque cosa avrai legato sulla terra sarà legata anche nei cieli e qualunque cosa avrai sciolto sulla terra sarà sciolta anche nei cieli"». Ed ancora dice ai suoi discepoli: «Andate per tutto il mondo, e predicate il vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo; chi invece non crederà sarà condannato. Ed ecco i miracoli che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel mio nome cacceranno i demoni, parleranno nuove lingue, prenderanno in mano i serpenti e se avranno bevuto qualcosa di mortifero, non gli nuocerà, imporranno le mani sopra i malati e staranno bene». Ed ancora: «Gli undici discepoli poi se ne andarono in Galilea, sul monte dove Gesù aveva loro indicato. E vedendolo, lo adorarono; alcuni invece restarono in dubbio. E Gesù avvicinandosi parlò loro e disse: "Mi è stato dato ogni potere in cielo ed in terra. Andate dunque ed insegnate a tutti i popoli, battezzandoli nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo ed insegnando loro ad osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Ecco io sono con voi tutti i giorni nei secoli dei secoli"». Nessun uomo saggio dunque creda che la chiesa di Gesù Cristo pratichi questo battesimo dell'imposizione delle mani senza una manifesta ragione che è nelle Scritture, né presuma che la chiesa di Dio ponga questo ordinamento basandosi sulla presunzione e su una umana congettura oppure su una sconosciuta ed invisibile ispirazione: ma visibilmente i discepoli di Gesù Cristo andarono e stettero con il signore Gesù Cristo e da lui ricevettero il potere di battezzare e di rimettere i peccati, come oggi fanno i veri cristiani, i quali, come eredi dei discepoli, per gradi ricevettero dalla chiesa di Dio il potere di impartire visibilmente questo battesimo dell'imposizione delle mani e di rimettere i peccati. Pertanto risulta chiaramente dalle scritture del Nuovo Testamento che i discepoli di Gesù Cristo dopo la sua ascensione fecero visibilmente uso di questo ministero dell'imposizione delle mani, come esso viene manifestamente appreso dalle Scritture. Negli Atti degli apostoli è scritto: «Gli apostoli che erano a Gerusalemme, avendo saputo che gli abitanti della Samaria avevano accolto la parola di Dio, mandarono loro Pietro e Giovanni. Questi, una volta giunti, pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo: poiché ancora esso non era sceso su alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del signore Gesù. Quindi imposero loro le mani e ricevettero lo Spirito Santo». Ed ancora: «Mentre Apollo si trovava a Corinto Paolo, dopo aver attraversato le province superiori dell'Asia minore, giunse ad Efeso e, incontrati alcuni discepoli, disse loro: "Avete ricevuto lo Spirito Santo, quando avete creduto?". Ed essi gli risposero: "Ma non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo". Ed egli: "Con quale battesimo siete stati dunque battezzati?". Ed essi risposero: "Con il battesimo di Giovanni". Disse allora Paolo: "Giovanni ha battezzato il popolo con il battesimo della penitenza, dicendo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù". Udite queste parole furono battezzati nel nome di nostro signore Gesù Cristo. Dopo che Paolo ebbe imposto le mani su di loro, scese lo Spirito Santo su di essi e cominciarono a parlare diverse lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini». E negli stessi Atti Cristo dice ad Anania: «Alzati e va nella via che si chiama "dritta " ed in casa di Giuda chiedi di un uomo di Tarso, di nome Saulo: è lì infatti che prega. Ed ha veduto in visione entrare un uomo chiamato Anania, e imporgli le mani, per fargli recuperare la vista». Eccetera. «Ed Anania andò ed entrò nella casa ed imponendogli le mani gli disse: "Ecco Saulo, fratello, mi ha mandato il signore Gesù che ti apparve sulla strada per cui tu venivi, affinché tu veda e sia ripieno dello Spirito Santo". Ed immediatamente gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e recuperò la vista; ed alzandosi, fu battezzato. E dopo aver preso del cibo, si sentì tornare le forze». Ed ancora: «Il padre di Publio si trovava allora a letto, tormentato da febbri e da dissenteria. Paolo andò a trovarlo e, dopo aver pregato ed imposto le mani sopra di lui, lo guarì». E l'apostolo dice a Timoteo: «Perciò ti esorto a ravvivare la grazia di Dio, che è in te, con l'imposizione delle mie mani». Ed ancora: «Non imporre le mani a nessuno con troppa fretta e non ti rendere partecipe ai peccati altrui». E lo stesso apostolo dice agli Ebrei: «l'insegnamento dei battesimi e l'imposizione delle mani». Di questo battesimo il beato Pietro, come si crede, dice nella prima lettera: «Al tempo di Noè, quando si fabbricava l'arca nella quale poche persone, cioè solo otto, si salvarono mediante l'acqua: poiché il battesimo in una forma simile fa ora salvi anche voi, non il deporre le sozzure della carne, bensì la domanda di una buona coscienza verso Dio, mediante la resurrezione di Gesù Cristo». Ma in questo caso bisogna considerare che coloro che furono salvati nell'arca di Noè, secondo il racconto del Vecchio Testamento, non furono salvati bene, come sembra, poiché si trova che Noè uscì dall'arca di quel Dio con i figli, le mogli e gli animali e piantò una vigna e bevve del vino e si ubriacò e cadde e mostrò il suo abbrutimento. Maledisse suo figlio Canaan dicendo: «Canaan maledetto! Sia servo dei servi dei suoi fratelli!», e questo era uno di coloro che erano stati salvati dall'arca. Si trova anche nel Vecchio Testamento che coloro che uscirono da quell'arca ed i loro eredi perpetrarono molti peccati ed orribili delitti ed alla fine ricevettero un'enorme offesa ed una immensa carestia, al punto di uccidersi a vicenda. Pertanto si ritiene che il beato Pietro non si riferisse a quel Noè del Vecchio Testamento né a quell'arca, bensì parlasse dell'arca del Testamento che fece il Signore per la salvezza del suo popolo, a proposito della quale l'apostolo dice agli Ebrei: «Per la fede Noè, ricevuto un responso relativo ad avvenimenti che ancora non si potevano prevedere, per timore preparò un'arca per la salvezza della sua famiglia; per la qual fede egli condannò il mondo e divenne erede della giustizia, che si ottiene mediante la fede». E Giosuè figlio di Sirach dice: «Noè fu trovato perfetto e nel tempo dell'ira divenne il tramite della pacificazione. Perciò fu abbandonato il resto del mondo, quando ci fu il diluvio. E i testamenti eterni furono depositati presso di lui, perché non tutta la carne fosse distrutta dal diluvio». E di questo Noè disse, come sembra, il beato Pietro, nella seconda lettera: «E non risparmiò l'antico mondo, ma salvò con altri sette Noè, annunziatore di giustizia, quando mandò il diluvio sul mondo degli empi». E questo è quanto viene detto, cioè: che il padre santo diede anticamente la legge e il testamento al suo popolo, e tutti coloro che entrarono in quell'arca, cioè tutti coloro che osservarono quel testamento, furono salvi; così come si salvano tutti coloro che entrano nell'arca del Nuovo Testamento e restano in essa. Ed in base a ciò a ragione poté affermare il beato Pietro: «Ma ora il battesimo di forma simile ci fa salvi»; ed è come se dicesse: come essi furono salvati grazie a quell'ordinamento, così anche i cristiani sono salvati solo grazie al battesimo di Gesù Cristo di simile forma. E con ciò concorda quanto dice il profeta Daniele: «Ed infatti fin dai tempi antichi il nostro Dio operò atti di salvezza in mezzo alla terra». Ed Isaia dice: «Passata è la messe, l'estate è finita, e noi non siamo salvi». E l'apostolo dice agli Ebrei a proposito di Cristo: «Ed era ben giusto infatti che colui per il quale e dal quale tutte le cose sono state create, avendo condotto alla gloria molti figli, fosse consumato per mezzo della passione come autore della loro salvezza». E: «Non il deporre le sozzure della carne ci fa salvi, bensì la domanda di una buona coscienza verso Dio», ed è come se dicesse: non possiamo salvarci per mezzo della chiesa senza questo battesimo, vale a dire mediante la domanda della buona coscienza che viene rivolta a Dio tramite i ministri di Cristo. Così come l'apostolo dice nella prima lettera ai cristiani di Corinto: «Ed io vi mostro una via ancora migliore. Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l'amore, diverrei un bronzo sonante o un cembalo sonoro. E se avessi la profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e se avessi una fede così totale da trasportare le montagne, ma non avessi l'amore, non sarei nulla. E se distribuissi tutti i miei beni come cibo ai poveri, e se dessi il mio corpo da bruciare, ma se non avessi l'amore, nulla mi gioverebbe», il che significa spirito di carità senza questo battesimo. Donde i veri cristiani edotti dalla chiesa primitiva praticano visibilmente questo ministero dell'imposizione delle mani, senza il quale nessuno si può salvare, come si crede. |
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