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Didattica

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione II - Movimenti religiosi e sette ereticali: la lotta per la predicazione ai laici
8. La predicazione povera e itinerante dei primi Poveri di Lione

Nel periodo compreso tra 1179 e 1184 i Poveri di Lione si sforzano di rimanere all'interno della chiesa romana, dimostrando soprattutto come la loro posizione sia perfettamente ortodossa e ben diversa dalla sfida ereticale delle chiese catare. In questi anni viene composto il Liber antihaeresis di Durando di Huesca: un libro cattolico diretto contro le dottrine catare, in cui l'autore non rinuncia a presentare nella loro integrità le aspirazioni religiose dei Valdesi. Nel capitolo 26, Sul lavoro, si rivendica la vocazione ad abbandonare ogni ricchezza terrena per poter predicare in maniera libera e credibile l'Evangelo.

Fonte: GONNE, Enchiridion fontium valdensium cit., p. 37 e sgg. La traduzione è mia.


Se il Signore avesse voluto che gli apostoli si occupassero di affari terreni e di accumulare denaro, non avrebbe predicato loro la parabola degli uccelli del cielo, né quella dei gigli del campo, né le loro premesse o le loro conseguenze. Ma poiché sapeva bene che nessuna persona implicata negli affari terreni può liberamente predicare, li sottrasse del tutto alle fatiche terrene, affinché l loro animo non fosse gravato dal peso delle cose terrene, e perché con maggiore attenzione si dedicassero alla predicazione e alla esortazione e alla salvezza del prossimo. A quale lavoro volesse invece assegnarli, lo fa capire nel Vangelo stesso, quando dice ai suoi discepoli: «La messe è veramente grande, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe». Ma forse qualcuno potrebbe obiettare: quello venne detto per gli apostoli in particolare, mentre a voi, che non siete per nulla gli apostoli, ascoltate che cosa dice Paolo: «Chi non vuole lavorare - dice ai cristiani di Salonicco - non mangi». E sappiamo per sua stessa testimonianza che lo stesso apostolo ha lavorato in molte circostanze. A questa obiezione risponderemo […] che il passo di cui sopra è stato infatti rivolto a coloro che posseggono beni terreni, non ai predicatori né a coloro che hanno lasciato i loro beni per il Signore.

Affinché le nostre menti non vengano offuscate dall'amore delle ricchezze, ci siamo proposti di dedicarci completamente alla predicazione e alla preghiera, in conformità alla grazia concessaci da Dio, e per ordine del Signore abbiamo stabilito di innalzare suppliche affinché operai - cioè predicatori - vengano mandati nella messe - cioè nel popolo.

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Ultimo aggiornamento: 01/03/2006