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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > II, 9

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione II - Movimenti religiosi e sette ereticali: la lotta per la predicazione ai laici
9. La predicazione femminile e le calunnie dei monaci

Il commento Super Apocalypsim del monaco cistercense Goffredo di Auxerre, di poco posteriore al novembre 1181, apre la lunga serie di polemiche chiericali-monastiche di parte cattolica contro i Poveri di Lione, laici che usurpano il ministero della predicazione, riservato dal diritto canonico ai chierici. È interessante apprendere che, almeno agli inizi, prima che il valdismo sia soggetto ad un processo di istituzionalizzazione, esiste una predicazione pauperistico-evangelica a carattere itinerante di donne. Di essa parlano, infatti, anche Alano di Lilla [1] e Gioacchino da Fiore [2]. Tutti questi autori, però, cercano di squalificare l'intromissione femminile nella vita reli giosa attiva con stereotipe accuse di libertinaggio sessuale.

Fonte: J. LECLERCQ, Analecta monastica, II, Roma, Pontificia Università S. Anselmo, 1953, p. 206. La traduzione è mia.


Sono spuntate delle piccole volpi per demolire la vigna del Signore: persone spregevoli e del tutto indegne, che usurpano l'ufficio della predicazione del tutto illetterate o quasi, o meglio prive dello spirito, come è scritto: «animali, che non hanno lo spirito», sono andate girando per le città e i villaggi con il pretesto della povertà e con la scusa della predicazione, cibandosi con impudenza del pane altrui, senza lavorare con le proprie mani. Con parole eleganti e squisite aguzzano le loro lingue, si esibiscono come nuovi pappagalli ma ignorano ciò di cui parlano, e non comprendono ciò che vanno affermando […] Tra di loro non mancano anche misere donnicciole, cariche di peccati che penetrano nelle case altrui, curiose anche e parolaie, procaci, malvagie, impudenti, come due di esse, le quali, circa cinque anni fa, […] pubblicamente proclamavano: «Dopo la predicazione ogni giorno più lautamente mangiavamo quasi ogni notte ci sceglievamo nuovi amanti, passando il tempo senza essere soggette a nessuno, senza preoccupazioni, senza lavorare, senza nessun pericolo per la nostra vita».

[1] Alain de Lille (ca. 1115/1128 - 1202), monaco cistercense, teologo e scrittore.

[2] Monaco cistercense, abate del monastero di S. Giovanni in Fiore, in Calabria, commentatore della Bibbia (ca. 1145-1202).

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2006