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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > II, 13

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione II - Movimenti religiosi e sette ereticali: la lotta per la predicazione ai laici

13. Eresia e politica: la propaganda catara a Orvieto

Innocenzo III, salito al soglio pontificio nel 1198, nel primo anno di regno costringe numerosi Comuni a riconoscere la sua autorità politica. Tra questi vi è Orvieto, con cui scoppia un violento contrasto per una questione di giurisdizione sulla vicina Acquapendente. In questo clima di tensione si infiltrano in città missionari catari provenienti dalla pianura padana e da Firenze, i quali diffondono le loro dottrine approfittando del clima anti-papale che aleggia in città.

Fonte: V. NATALINI, S. Pietro Parenzo. La leggenda scritta dal maestro Giovanni canonico di Orvieto, Roma, Pontificio Ateneo Lateranense, 1936, pp. 153-54. La traduzione è mia.


Un fiorentino, appartenente a questa setta, «figlio della perdizione», di nome Diotisalvi, come Satana «trasformandosi in angelo della luce», ingannando per il suo aspetto venerabile, il suo onesto incedere, il suo atteggiamento esteriore, per primo, dopo Armannino da Parma, e insieme a Gottardo da San Marzano, seminò ad Orvieto, al tempo del vescovo Rustico, la pessima dottrina dei manichei, sostenendo che: non esiste per nulla un sacramento del corpo e del sangue di Cristo; il battesimo, che la chiesa cattolica conferisce, non serve a nulla per la salvezza; le preghiere e le elemosine non giovano all'assoluzione dei defunti; il beato Silvestro [1] e tutti i suoi successori sono costretti ai tormenti della punizione eterna; tutte le cose visibili sono fatte dal diavolo e sono soggette al suo potere; ogni buono viene equiparato nei meriti e nelle ricompense al beato Pietro, principe degli apostoli, mentre ogni malvagio sopporta una punizione simile a quella di Giuda, il traditore.

[1] Papa Silvestro I (314-335), ritenuto il destinatario della presunta donazione dell'imperatore Costantino, in pratica il primo pontefice che accettò proprietà per la chiesa, e per questo condannato dagli eretici.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2006