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Didattica

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione II - Movimenti religiosi e sette ereticali: la lotta per la predicazione ai laici

17. Predicazione e proselitismo degli Umiliati

Agli inizi del 1220 Jacques de Vitry ritorna sugli Umiliati, in un brano in cui ci riferisce del successo della loro predicazione morale, non più limitata alle loro riu nioni, ma dilagata nelle strade e nelle piazze: a confusione degli eretici e del clero corrotto, oltre che dei laici tiepidi, tutti indotti alla fine dall'emozione religiosa ad entrare nel nuovo ordine.

Fonte: J. F. HINNEBUSCH, The «Historia occidentalis» of Jacques de Vitry. A Critical Edition, Fribourg, University Press, 1972, pp. 145-46. La traduzione è mia.


I loro fratelli, tanto chierici quanto laici colti, hanno ricevuto dal pontefice - che ha confermato la loro regola e la loro organizzazione canonica - l'autorizzazione a predicare non solo nelle loro adunanze, ma anche nelle piazze delle città e nelle chiese diocesane, a condizione di aver richiesto il consenso dei prelati che sono ad esse preposti. Da ciò è derivato che molti nobili e potenti cittadini, ed anche matrone e vergini, grazie alla loro predicazione si convertono al Signore. […] Ma anche i sacerdoti ed i chierici, rinunciando alle fallaci delizie di questo mondo, assunto un abito povero approvato, si associano ai predetti Umiliati. Essi infatti, alla fine delle loro prediche, mentre ancora i cuori degli ascoltatori, infervorati dalla forza del sermone divino, sono più inclini al disprezzo del mondo e al servizio del loro creatore, sono soliti domandare a coloro che li circondano se vi è qualcuno che, per divina ispirazione, voglia entrare nella loro forma di vita religiosa. […] Sono a tal punto divenuti temibili per gli eretici - che essi chiamano Patarini - e persuadono con un prudente uso delle Sacre Scritture gli empi e gli increduli e li confondono pubblicamente, svelando i loro inganni in maniera a tal punto efficace ed evidente, che questi non osano più comparire davanti a loro e che molti di essi, riconosciuto il proprio errore, sono ritornati alla fede di Cristo e si sono uniti a questi stessi fratelli, ed in tal modo sono divenuti discepoli della verità coloro che erano stati maestri dell'errore.

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Ultimo aggiornamento: 01/03/2006