![]() |
Didattica |
FontiPredicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)a cura di Roberto Rusconi © 1981-2006 – Roberto Rusconi Sezione II - Movimenti religiosi e sette ereticali: la lotta per la predicazione ai laici18. La predicazione anti-ereticale dei Poveri cattoliciDopo la disputa di Pamiers [1] del 1207, in un momento di grande crisi del movimento, un gruppo di Poveri di Lione, guidato da Durando di Huesca, si riconcilia con la chiesa di Roma, sulla base di un propositum conversationis (norma di comportamento) presentato ad Innocenzo III e da lui approvato il 18 dicembre 1208, e assume la denominazione di Poveri cattolici. Se in questo modo il papa riesce a coronare la sua politica di riassorbimento delle spinte centrifughe, innescate da questi movimenti, occorre dire che il fatto che essi vengano ammessi a predicare - tra l'altro in una dichiarata funzione antiereticale - non coincide con una deroga alle proibizioni del diritto canonico. Questo gruppo, infatti, più che da persone colte, appare formato quasi esclusivamente da chierici: ed essi non ricadono, ovviamente, nel divieto della predicazione ai laici. Del testo latino del propositum riproduciamo la parte relativa alla predicazione. Fonte: MEERSSEMAN, Dossier de l'Ordre de la pénitence cit., p. 283. La traduzione è mia. 5. Dal momento poi che siamo nella maggioranza chierici e quasi tutti persone colte, abbiamo deliberato di dedicare le nostre energie a leggere, esortare, insegnare e disputare contro tutte le sette erronee. 6. Tuttavia, per confondere gli avversari della fede cattolica ed apostolica, le dispute siano condotte dai fratelli più dotti, saldi nella fede cattolica e istruiti nella legge del Signore. 7. Abbiamo anzi ritenuto di proporre la parola del Signore nella nostra scuola a fratelli e amici per mezzo di coloro che sono più onesti e più istruiti nella legge del Signore e nelle sentenze dei santi padri. 8. Abbiamo anche ritenuto di ammonire coloro che errano, di riportarli alla fede in tutti i modi e di richiamarli in seno a santa romana chiesa per mezzo di fratelli idonei e istruiti nella Sacra Scrittura, che siano «potenti» nella sacra dottrina, ma con l'autorizzazione dei prelati e con la dovuta venerazione nei loro confronti. [1] Cittadina della Francia meridionale. |
|
© 2000 Reti Medievali |
Ultimo aggiornamento: 01/03/2006 |