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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > II, 22

Fonti

Predicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)

a cura di Roberto Rusconi

© 1981-2006 – Roberto Rusconi


Sezione II - Movimenti religiosi e sette ereticali: la lotta per la predicazione ai laici

22. La predicazione dei primi frati minori: chierici o laici?

Scrivendo una biografia uffìciale di Francesco d'Assisi tra 1260 e 1263, Bonaventura da Bagnoregio, ministro generale dell'ordine dei frati minori, fornisce un nuovo racconto del primo incontro tra Francesco e Innocenzo III: in questa versione, distante dai fatti e condizionata dalla realtà dell'ordine francescano alla metà del secolo, l'accoglienza del papa è provvidenzialmente entusiastica e l'autorizzazione a predicare la penitenza è accompagnata dal rito che marca l'immissione nello stato chiericale, la tonsura [1]. Un ordine di chierici, profondamente impegnati nella predicazione, non poteva sottolineare pubblicamente che il proprio fondatore chierico non era stato. Analoghe preoccupazioni rivela il testo della Leggenda dei tre compagni, attribuita ai primi seguaci di Francesco, ma in realtà redatta nell'ultimo quarto del '200.

Fonti: a/ BONAVENTURA DA BAGNOREGIO, Legenda maior, in «Analecta franciscana», X cit., p. 571; b/ Legenda trium sociorum. Edition critique, a cura di T. Desbonnets, in «Archivum franciscanum historicum», 67, 1974, pp. 127-28. La traduzione dei due brani è mia.


a/

Da allora, ricolmo di una singolare devozione, diede il suo completo assenso alla sua richiesta ed apprezzò sempre con particolare predilezione il servo di Cristo. Concesse dunque quanto era stato richiesto e promise di concedere poi ancora di più. Approvò la regola, conferì loro il mandato di predicare la penitenza e a tutti i fratelli laici, che avevano accompagnato il servo di Dio, fece fare delle piccole chieriche [2], affinché predicassero liberamente la parola di Dio.

b/

Ma dopo pochi giorni venne da lui il beato Francesco e gli rivelò il suo proposito, come è stato detto, e gli chiese la conferma della sua regola, che aveva scritto con parole semplici, servendosi delle espressioni del santo Evangelo, alla cui perfezione aspirava con tutto se stesso. [...] E così Innocenzo III lo abbracciò e approvò la regola che aveva scritto. Concesse anche l'autorizzazione a predicare dovunque la penitenza, a lui e ai suoi frati, all'unica condizione che coloro che avrebbero predicato ricevessero l'autorizzazione dal beato Francesco. E tutto questo approvò in concistoro[3].

[1] Taglio di cinque ciocche di capelli, a simboleggiare la rinuncia al mondo da parte del chierico.

[2] Rasatura tonda sulla cima del capo.

[3] Assemblea solenne di cardinali convocati a Roma dal papa per deliberare su gravi questioni.

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UpUltimo aggiornamento: 01/03/2006