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Didattica > Fonti > Predicazione e vita religiosa > III, Nota bibliografica | |||||||||
FontiPredicazione e vita religiosa nella società italiana (da Carlo Magno alla Controriforma)a cura di Roberto Rusconi © 1981-2006 – Roberto Rusconi Sezione III - Gli ordini mendicanti e la pastorale ecclesiastica nel basso medioevoNota bibliograficaIl fenomeno della predicazione in volgare nel periodo che va dagli inizi del '200 alla fine del '400 assume una tale ampiezza e vastità da rendere impossibile indicare una bibliografia che sia nello stesso tempo esauriente e contenuta. Per questo, oltre ad indicare alcuni titoli indispensabili per inquadrare il problema storico della predicazione in questi secoli, segnaleremo soprattutto i manuali ed i repertori, grazie ai quali si possa costruire la bibliografia specifica per ogni singola ricerca. Alla fine di questa nota, poi, indicheremo solo alcuni titoli che fanno direttamente riferimento ai più importanti documenti pubblicati in questa sezione. Per un inquadramento generale dell'atteggiamento della gerarchia cattolica nei confronti dei nuovi ordini mendicanti e delle ragioni per cui ne favorirono il massiccio ingresso nella predicazione al popolo, si vedano: R. MANSELLI, I vescovi italiani, gli ordini religiosi e i movimenti popolari religiosi nel secolo XIII, in AA.VV., Vescovi e diocesi in Italia nel Medioevo (secc. IX-XIII), Padova, Anteriore, 1964, pp. 315-35; M. MACCARRONE, Studi su Innocenzo III, Padova, Antenore, 1972. La controversia tra mendicanti e chierici secolari per l'esercizio del ministero pastorale (confessione e predicazione in primo luogo) si è trascinata, con alterne fasi, sino a tutto il '500: per uno sguardo di insieme si può fare ricorso ancora al vecchio lavoro di G. G. MEERSSEMAN, Giovanni di Montenero O.P. difensore dei mendicanti. Studi e documenti sui concili di Basilea e di Firenze, Roma, Istituto storico domenicano, 1938, pp. 1-22, dal momento che il più importante studio in materia è praticamente inaccessibile, perché redatto in lingua neerlandese: E. FEYAERTS, De evolutie van het predikantierecht der Religieuzen, in «Studia Catholica», 25, 1950, pp. 177-90 e 225-40. Per la formazione dei religiosi mendicanti, destinati alla predicazione, negli studia dei diversi ordini, si veda AA.VV., Le scuole degli ordini mendicanti (secoli XIIIXIV), Todi, Accademia Tudertina, 1978, e in particolare: G. BARONE, La legislazione sugli «studia» dei predicatori e dei minori, pp. 205-47, e G. SEVERINO, Libro, lettura, «lezione» negli «studia» degli Ordini mendicanti, pp. 373-413. La presenza religiosa e sociale degli ordini mendicanti nell'Italia medievale è stata molto studiata in questi ultimi anni. Sono particolarmente importanti, e per lo più redatti in lingua italiana, gli studi pubblicati in AA.VV., Les ordres mendiants et la ville en Italie centrale (v. 1220 -v. 1350), in «Mélanges de l'Ecole francaise de Rome. Moyen Age - Temps Modernes», 89, 1977, pp. 557-773: riguardano in particolare la predicazione i lavori di C. DELCORNO, Predicazione volgare e volgarizzamenti, pp. 679-89, e di L. BATAILLON, La predicazione dei religiosi mendicanti del secolo XIII nell'Italia centrale, pp. 691-94. All'edilizia mendicante e agli insediamenti religiosi nel tessuto urbano è dedicato anche: AA.VV., Architettura e urbanistica degli ordini mendicanti, in «Storia della città», 3, 1978, n. 9, pp. 3-61. Una particolare attenzione merita la trasformazione delle chiese, per adattarle ai bisogni della nuova predicazione alle masse, su cui si è soffermato G. G. MEERSSEMAN, Origini del tipo di chiesa umbro-toscano degli ordini mendicanti, in AA.VV., Il gotico a Pistoia nei suoi rapporti con l'arte gotica italiana, Pistoia, Ente provinciale per il Turismo, 1972, pp. 63-77, in cui sono riassunti i dati di una sua precedente ricerca: L'architecture dominicaine au XIIIe siècle. Legislation et pratique, in «Archivum Fratrum Praedicatorum», 16, 1946, pp. 136-90. Il primo insediamento domenicano in Italia è stato studiato con cura da V. ALCE, Il convento di San Domenico in Bologna nel secolo XIII, in «Culta Bononia», 4, 1972, pp. 127-74. Un'agile introduzione alla predicazione in volgare nel '200 e nel '300 è il volumetto di C. DELCORNO, La predicazione nell'età comunale, Firenze, Sansoni, 1974. Per la predicazione in volgare nel '400 mancano studi complessivi. Numerosi sono i lavori sulla predicazione itinerante dei francescani osservanti, cui sono stati dedicati alcuni numeri monografici dalla rivista «Picenum Seraphicum», 6, 1969 - 13, 1976, e in particolare nel 1973 un numero intitolato: La predicazione francescana dagli inizi al Quattrocento, e nel 1972 un altro intitolato: I Monti di pietà e le attività sociali dei francescani nel Quattrocento. È importante, per una messa a punto dei problemi e per una indicazione di metodi e di campi di ricerche su tutta la predieazione quattrocentesca, anche il volume di AA.VV., Bernardino predicatore nella società del suo tempo, Todi, Accademia Tudertina, 1976. La storia della predicazione nei secoli che vanno dal XIII al XVI è profondamente intrecciata con la storia stessa degli ordini mendicanti, che di fatto la esercitano in maniera quasi esclusiva. Per l'ordine dei frati minori una informazione di base, a carattere divulgativo, si può trovare in A. GEMELLI, Il francescanesimo, Milano, Vita e Pensiero, 8ª edizione 1969 (1ª ed. 1932), e in L. DI FONZO, Francescani (1209-1517), in «Dizionario degli istituti di perfezione», IV, Roma, 1974, coll. 464-511. Il lavoro più stimolante resta la vecchia opera di GRATIEN DE PARIS, Histoire de la fondation et de l'évolution de l'Ordre des frères mineurs au XIIIe siècle, Paris-Gembloux, Librairie J. Duculot, 1928. A livello di manuale si può ancora ricorrere a H. HOLZAPFEL, Manuale historiae Ordinis fratrum minorum, Freiburg i. Br., Herder, 1909, e al più recente ed aggiornato J. MOORMAN, A History of the Franciscan Order from Its Origins to the Year 1517, Oxford, Clarendon Press, 1968. Un aggiornamento della storiografia francescana si trova negli Atti dei Convegni di studio organizzati dalla Società internazionale di Studi francescani di Assisi: I-VI, Perugia, Università degli Studi, 1974-1979. In particolare, per i riflessi sulla predicazione del trasformarsi della fraternità laicale francescana in ordine di chierici, si veda la sintesi di R. MANSELLI, La clericalizzazione dei Minori e san Bonaventura, in AA.VV., S. Bonaventura francescano, Todi, Accademia tudertina, 1974, pp. 183-208, oltre alla più ampia ricerca di L. C. LANDINI, The Causes of the Clericalization of the Order of Friars Minors, 12091260, Chicago, Pont. Univ. Gregoriana, 1968. Per un'introduzione generale allo studio della predicazione minoritica nel medioevo presentano una certa utilità: A. ZAWART, The History of Franciscan Preaching and of Franciscan Preachers (1209-1927), in «Report of the Franciscan Educational Conference», 9, New York, 1927, pp. 241-596; F. DE SESSEVALLE, Histoire générale de l'Ordre de saint Francois, I-2, Le Puy en Velay, Editions de la «Revue d'Histoire franciscaine», 1937, cap. IV. Rassegne di studi più o meno recenti, per il periodo, si trovano in O. BONMANN, Zur Geschichte der Homiletik im Mittelalter, in «Franziskanische Studien», 35, 1938, pp. 274-84; A. MURITH, Pour l'histoire de la prédication franciscaine au Moyen Age, in «Miscellanea francescana», 39, 1939, pp. 433-48; B. VON MEHR, Recentes collationes ad historiam praedicationis, in «Collectanea franciscana», 10, 1940, pp. 534-60; e ID., Über neuere Beiträge zur Geschichte der vortridentinischen franziskanischen Predigt, ivi, 18, 1948, pp. 245-58. Per ricerche da condurre su singoli predicatori il repertorio da cui prendere le mosse è G. SBARAGLIA (H. SBARALEA), Supplementum et castigatio, al volume seicentesco di L. WADDING, Scriptores trium ordinum S. Francisci, I-II, a cura di A. Nardecchia, Roma, 1908 e 1925, e III, a cura di A. Chiappini, Roma, 1936 (ristampa anastatica Bologna, Forni, 1978). Moltissimo materiale è riprodotto anche in L. WADDING, Annales Minorum, I e sgg., Quaracchi (Firenze), Collegio S. Bonaventura, 3ª edizione 1931 e sgg. (1ª ed. Lione, 1625 e sgg.). Lo strumento indispensabile di informazione e di aggiornamento bibliografico è però costituito soprattutto dalle riviste curate dagli istituti storici francescani: «Archivum franciscanum historicum», 1, 1908 e sgg., prima a Quaracchi (Firenze), ora a Grottaferrata (Roma), presso il Collegio S. Bonaventura; «Collectanea franciscana», 1, 1931 e sgg., prima ad Assisi, ora a Roma, a cura dell'Istituto storico dei cappuccini, il quale cura anche una Bibliographia franciscana: in essa, a partire dal 1940, sono schedate, per suddivisioni cronologiche e di argomento, tutte le opere pubblicate in qualche modo attinenti alla storia francescana (nel 1972, a cura di C. van de Laar, è stato edito un Index sia della rivista che della bibliografia); «Miscellanea francescana», 1, 1886 e sgg., prima a Foligno (Terni), ora a Roma, Pont. Facoltà Teologica «S. Bonaventura», di cui sono particolarmente importanti i fascicoli sino alla seconda guerra mondiale; «Studi francescani», uscito dal 1903 al 1913 con il titolo «La Verna», ora stampato a Firenze, Edizioni «Studi francescani». Per l'ordine dei frati predicatori, o domenicani, vi è una informazione sommaria in lingua italiana solo in L. A. REDIGONDA, Frati predicatori, in «Dizionario degli istituti di perfezione», IV, Roma, 1977, coll. 923-970. Per ricerche su singoli predicatori è indispensabile il recentissimo catalogo di T. KAEPPELI, Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi, I, A-F; II, G-I, Roma, Istituto storico domenicano, 1970 e 1975. Per le lettere non ancora pubblicate, si deve ricorrere al vecchissimo catalogo di J. QUÉTIF - J. ÉCHARD, Scriptores Ordinis Praedicatorum recensiti, I-II, Paris, J: B.-Ch. Ballard e N. Simart, 1719-1721. Per l'informazione e l'aggiornamento bibliografico degli studi più recenti, l'Istituto storico domenicano cura la rivista «Archivum Fratrum Predicatorum», 1, 1931 e sgg., prima Paris, Vrin, ora Roma, presso la sede dell'Istituto. Studi interessanti e importanti sono pubblicati anche nella nuova serie della rivista «Memorie domenicane», 1, 1970 e sgg., Pistoia, Ed. «Vita sociale» (la vecchia serie iniziò a Pistoia nel 1884 con il titolo «Il Rosario»). Dedicato alla predicazione domenicana delle origini è lo studio di J. P. RENARD, La formation et la désignation des prédicateurs au début de l'Ordre des précheurs (1215-1237), Fribourg-Suisse, Imprimerie St. Canisius, 1977; spunti interessanti anche nella raccolta degli studi di M: H. VICAIRE, Dominique et ses précheurs, Fribourg, Ed. Universitaires - Paris, Ed. du Cerf, 1977, specie pp. 101-32, e negli atti di un convegno: AA.VV., Saint Dominique en Languedoc, in «Cahiers de Fanjeaux», 1, 1966. Per l'ordine degli eremiti di sant'Agostino, o agostiniani, la loro storia è stata scritta di recente da D. GUTIERREZ, Historia de la Orden de S. Agustin, I-1: Los Agustinos en la edad media (in corso di stampa); 1-2: Los Agustinos en la edad media (1357-1517), Roma, Istituto storico agostiniano, 1977 (tr. it. in preparazione); II: Los Agustinos desde el protestantismo hasta a la restauración católica, ivi, 1971 (tr. it. ivi, 1972). Per ricerche su singoli predicatori l'unico repertorio moderno che è possibile utilizzare è A. ZUMKELLER, Manuskripte von Werken der Autoren des Augustiner-Eremitenordens im mitteleuropäischen Bibliotheken, Würzburg, Augustinus Verlag, 1966. L'Istituto storico agostiniano cura la rivista «Analecta augustiniana», 1, 1905 e sgg. Per l'ordine dei servi di Maria, o serviti, è ora disponibile la informatissima storia di F. A. DAL PINO, I frati servi di S. Maria dalle origini all'approvazione (1233 -1304), 3 voll., Louvain, Publications Universitaires, 1972. L'Istituto storico dell'ordine dei servi di Maria pubblica la rivista «Studi storici dell'Ordine dei Servi di Maria», 1, 1951 e sgg.; tra i vari contributi segnaliamo in particolare: G. M. BESUTTI, Bibliografia servitana, 1965-1978, ivi, 28, 1978, pp. 4-248. Con il crescere dell'importanza della predicazione nella pastorale e l'abbandono della semplice ripetizione (o volgarizzamento) della produzione omiletica tardo-antica ed alto-medievale (il cosiddetto sermo antiquus), nasce e si diffonde un genere letterario particolare. Il suo scopo è insegnare ai predicatori a comporre prediche latine secondo le tecniche del sermo modernus - così definito per distinguerlo dalle precedenti tradizioni omiletiche. Questi manuali prendono il nome di artes praedicandi, e non riguardano solo la tecnica letteraria di stesura di un testo, ma contengono anche, ad uso del predicatore, una rudimentale sociologia dei mezzi di comunicazione di massa. Il repertorio delle edizioni a stampa e dei manoscritti è stato compilato da H. CAPLAN, Medieval «Artes praedicandi»: A Hand-List, Ithaca - New York, Cornell Universíty Press, 1934, e A Supplementary Hand-List, ivi, 1936. Un aggiornamento bibliografico si può trovare in J. J. MURPHY, The Medieval Art of Discourse: An Introductory Bibliography, in «Speech Magazine», 29, 1962 (Ann Harbour, Michigan). La trattazione fondamentale dell'argomento resta ancora quella di TH. M. CHARLAND, Artes praedicandi. Contribution à l'histoire de la rhétorique au Moyen Age, Paris, Vrin - Ottawa, Institut d'études médiévales, 1936, preceduta da E. GILSON, Michel Menot et la technique du sermon médiéval, in «Revue d'histoire franciscaine», 2, 1925, pp. 301-50, ora anche in ID., Les idées et les lettres, Paris, Vrin, 1955. Per il lettore italiano il lavoro di C. DELCORNO, Giordano da Pisa e la tecnica del sermone medievale, in «Giornale storico della letteratura italiana», 91, 1974, pp. 231-56 (ora anche in ID., Giordano da Pisa cit., pp. 83-112), costituisce una introduzione di ampio respiro ai problemi della retorica delle Artes praedicandi. Si possono ricordare anche i vecchi studi di G. CANTINI, S. Antonio da Padova oratore, in « Studi francescani », 29, 1932, pp. 403-28; La tecnica e l'indole del sermone medievale ed i sermoni di S. Antonio da Padova, ivi, 31, 1934, pp. 68-80 e 193-224; S. Bonaventura da Bagnorea « Magnus Verbi Dei sator», in «Antonianum», 15, 1940, pp. 29-74, 155-88, 245-74. Particolarmente studiato è l'exemplum, per le sue connessioni con diverse discipline, dalla letteratura al folklore. In Italia se ne è ampiamente occupato C. DELCORNO, L'«exemplum» nella predicazione volgare di Giordano da Pisa, in «Memorie dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti. Classe di Scienze morali», 36-1, 1972 (ora in ID., Giordano da Pisa cit., pp. 181-288: a pp. 413-17 si può trovare un'ampia bibliografia di raccolte di exempla e di repertori novellistici); ID., L'«exemplum» nella predicazione medievale in volgare, in AA.VV., Concetto, storia, miti e immagini del Medioevo, a cura di V. Branca, Firenze, Sansoni, 1973, pp. 393-408; ID., L'«exemplum» nella predicazione di Bernardino da Siena, in AA.VV., Bernardino predicatore cit., pp. 71-107. Ulteriori indicazioni per approfondimenti si possono ricavare da questi lavori, ma è bene, nella vastissima bibliografia sull'exemplum, segnalare alcuni dei titoli più importanti: J. TH. WELTER, L'«exemplum» dans la littérature religieuse et didactique du Moyen Age, Paris-Touluse, Occitania, 1927, che ha segnato una svolta nello studio dell'argomento; e in lingua italiana: S. LO NIGRO, L'«exemplum» e la narrativa popolare del secolo XIII, in AA.VV., La letteratura popolare nella valle padana, Firenze, Olschki, 1972, pp. 319-28; S. BATTAGLIA, Dall'esempio alla novella, in «Filologia romanza», 7, 1960, pp. 21-84, ora in ID., La coscienza letteraria del Medioevo, Napoli, Liguori, 1965, pp. 487-547. Un vastissimo repertorio di exempla, del tutto indispensabile per poter condurre qualsiasi ricerca in materia, è stato pubblicato da F. TUBACH, Index exemplorum. A Handbook of Medieval Religious Tales, Helsinki, Akademia Scientiarum Fennica, 1969. Se la maggior parte degli studi sull'exemplum ne privilegiano l'aspetto letterario, è possibile cercare di decifrarne la funzione ideologica, come ha mostrato J. C. SCHMITT, La parola addomesticata. San Domenico, il gatto e le donne di Fanjeaux, in AA.VV., Religioni delle classi popolari, in «Quaderni storici», 14, 1979, n. 41, pp. 416-39. Per il processo di assimilazione tra ideologia e mentalità dei ceti dominanti e messaggio religioso proposto nelle prediche, si vedano: M. CORTI, Strutture ideologiche e strutture semiotiche nei «sermones ad status» del XIII secolo, in ID., Il viaggio testuale. Le ideologie e le strutture semiotiche, Torino, Einaudi, 1978, pp. 223-42; D. LESNICK, Dominican Preaching and the Creation of Capitalist Ideology, in «Memorie Domenicane», nuova serie, 8-9, 1977-1978, pp. 199-247; CH. BEC, Les marchands écrivains. Affaires et humanisme à Florence (1375-1434), Paris - La Haye, Mouton, 1967; G. MICCOLI, recensione a «Il zibaldone quaresimale» di Giovanni Rucellai, ed. G. Perosa, in «Studi medievali», serie III, 3, 1962, p. 200 e sgg.; Z. ZAFARANA, Per la storia religiosa di Firenze nel Quattrocento. Una raccolta privata di prediche, ivi, 9, 1968, pp. 1017-32; R. RUSCONI, Il sacramento della penitenza nella predicazione di san Bernardino da Siena, in «Aevum», 48, 1973, pp. 235-86. |
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